"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

giovedì 10 novembre 2011

Dieta, movimento ed espressioni dialettali: famo a fidasse! - Polpettine di tofu e fagiolini ai pistacchi



Prima era il calcetto.
Folgorazione improvvisa, colpo di reni e oplà, dalla scrivania al campo a una velocità supersonica  sacrificando eroicamente la pausa pranzo per immolarla sull’altare della perfetta forma fisica a ritmi di due volta la settimana.
Poi è stata la volta del nuoto. Movimenti più dolci, ritmi lievemente più umani e notevole riduzione dei rischi di sfilacciarsi in malo modo qualche muscolo magari irrigidito dalla lunga inattività.
Ma sopra a ogni cosa e attività lei: la Dieta! Perenne, costante, mai abbastanza ferrea, mai sufficientemente risolutiva.
Uno spauracchio e una spada che pende sulle nostre teste (per umana solidarietà) dall’età dell’adolescenza….
E sì che dopo soli due anni di matrimonio sono riuscita a fargli perdere 10 chili! DIECI!!!
Permettetemi uno slancio di totale e vergognosa immodestia nel dichiararmi assai fiera del fatto di essere riuscita a sfatare il luogo comune che “col matrimonio si ingrassa” e tutti i più nefasti pronostici di amici e parenti che gli annunciavano aumenti di peso “inevitabili”.
 A costoro rispondo in modo magari prolisso ma molto raffinato: Tiè!
Certo ci sono voluti 2 anni, mica due mesi. Un dimagrimento lento ma costante e soprattutto dolce e senza eccessive sofferenze.
Solo un modo diverso di mangiare.
Poi…beh sì, andrebbero menzionate, per completezza d’informazione, anche le lunghissime marce cui l’ho convinto piano piano, con fermezza ben celata sotto una coltre di moine, a sottostare. Camminate chilometriche di due o più ore a passo sostenuto, di cui ammetto di essere una fan accanitissima e super convinta! Una fanatica della camminata insomma! In riva al mare d’estate, per la città d’inverno, lungo sentieri collinari in primavera o in autunno.  Senza saltare mai un appuntamento, beccandosi pure qualche secchiata d’acqua a volte (perché se è brutto tempo si esce lo stesso: l’avranno mica inventato per niente l’ombrello, che diamine!) e con una riduzione notevolissima dei costi di benzina e manutenzione auto.
E in questi tempi di crisi non ce lo vogliamo mettere questo bel vantaggio? Si può dire che noi la macchina ce l’abbiamo giusto per le emergenze (facendo i dovuti scongiuri). E per quando partiamo in vacanza con lei (molto di rado).
A condire tutto ciò, piattini succulenti e sperimentazioni varie sempre all’insegna della leggerezza.
E sempre di più…..
Perché poi, nelle sfide, ci si spinge ogni volta più lontano.
È con queste premesse che due giorni fa sono tornata a casa con un panetto di tofu, questo sconosciuto.
Proprio sconosciuto in realtà non lo era perché avevamo avuto modo di assaggiarlo, senza particolari moti di entusiasmo, in un ristorante cinese molto tempo fa.
Ma a me non bastava. Sentivo di avere un conto in sospeso con questa specie di blocchetto inodore, insapore, incolore…anche un filo inquietante insomma.

Lui mi guarda tirarlo fuori dalla borsa con scetticismo mescolato a terrore: "che vuoi farci"?
Escludendone l’impiego per lavori di bricolage… propinartelo così al naturale mi parrebbe eccessivo, penso rapidamente senza dirlo.
“Trovare una ricetta che lo renda molto appetibile e farlo per cena domani!”, concludo (questa volta a voce alta), badando bene a usare un tono che risulti il più fermo e convincente possibile….
Ieri mattina predispongo tutto prima di correre al lavoro: trovo la ricetta, controllo che disponga di tutti gli ingredienti per poterla realizzare, mi annoto quelli che mancano e vado via contenta e  ansiosa di tornare per sperimentare! 
Poi al lavoro mi chiedono di fermarmi un’ora in più, devo prendere il treno successivo, rincaserò alle 7 passate: chissà se farò in tempo (ma dentro so già che dovessi pure tornare alle 9 io mo’ sto tofu lo devo provà!).
Decido di scherzarci su per rinfocolare la vena di terrore e mi lancio in un sms finto-ansioso all’Amato Bene:
“Amore torno tardi,  mi devo fermare un’ora in più.. chissà se tornerò in tempo utile per realizzare la mia ricetta col tofu!!!”
Risposta:
“Mannaggia mi dispiace. Ma non ti preoccupare, se fai tardi la ricetta la fai il prossimo….anno.”
Seeee, te piacerebbe!, come direbbero su in Alto Adige.
È che da una parte lo capisco: il mercoledì è giorno di piscina…72 vasche e trovarsi per cena due polpettine di tofu con cui placare una fame da lupi fa guardare con nostalgia inconsolabile ai tempi da single! E accendere la lampadina per passare in rosticceria prima di fare ritorno a casa.
Telefono ai miei, come sempre prima di rincasare, e mio padre chiede: “Che mangiate stasera per cena?”.
Annuncio anche a lui la sperimentazione in programma e per tutta risposta prorompe in una gran risata per poi ridiventare immediatamente serio e profondersi in sentite parole di solidarietà verso il mio consorte….
Gente di pochissima fede!
Risultato? 
Polpettine magnifiche, gustose, stratosfericamente buone, una scoperta e una rivelazione che hanno portato Lui, lo sportivo perennemente a dieta a chiedere, sfacciatamente e senza vergogna: “ma sono finite?”
Ehhhhh te possino caricatte!!!!!
(anche questa: tipica espressione altoatesina con varianti come “te possin’ammazzà”, in forma contratta….N.D.R)

@@@@@@@@@@@

Ingredienti (per 2)
250 gr di tofu
400 gr di fagiolini
1 cipolla piccola
2 cucchiai di salsa di soia
Poco pangrattato
50 gr di pistacchi
Una bella manciata di prezzemolo tritato finissimo
Sale
Pepe
Peperoncino
Olio extravergine d’oliva

Procedimento
Lessare i fagiolini in abbondante acqua salata per circa 10 minuti dalla ripresa del bollore, quindi scolarli e tagliarli a dadini. Rosolare la cipolla tritata in un po’ d’olio, unire i fagiolini, salare, pepare e lasciar cuocere a fuoco dolce per altri 10 minuti.
Nel frattempo sbriciolare il tofu in una terrina lavorandolo un po’. Unire il prezzemolo, la salsa di soia, il peperoncino e, quando sono pronti, anche i fagiolini amalgamando bene il tutto.
Formare delle polpettine non molto grandi e rotolarle nel pangrattato mescolato con la granella di pistacchi (io ho messo troppo pangrattato e questi ultimi si sono un po’ persi purtroppo, ma sarebbe meglio che fossero loro a prevalere). Disporre le polpettine su una teglia ricoperta di carta forno e cosparsa di un velo d’olio, quindi infornarle a 200 per una ventina di minuti, girandole molto, delicatamente una sola volta.
Le polpettine risulteranno molto morbide e quindi sarà necessario usare la massima delicatezza per girarle e manovrarle. Personalmente non ho faticato a formarle ma il libro suggeriva, se l’operazione si fosse rivelata difficoltosa, di frullare il tofu con qualche cucchiaio di acqua calda dei fagiolini per renderlo più cremoso. Siccome l’idea non mi allettava e preferivo una diversa consistenza, ho ignorato il consiglio senza incontrare particolari problemi.
E ribadisco, senza tema di smentita: sono buonissime!!!!




10 commenti:

  1. Una bella alternativa alle classiche polpette!!!

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  2. Ti ringrazio per aver tradotto le frasi tipiche altoatesine, perché se col romano ci arrivo, a parte te possino caricatte, con l'altoatesino proprio no!!!! ^-^
    Sei stata bravissima a fargli apprezzare il tofu, quasi quasi hai convinto anche me: ebbene si, mangio sempre meno carne e salumi, mi piace mangiare gustoso ma equilibrato, ma il panetto di tofu fino ad ora mi sembrava un blocchetto di gesso. Invece le tue magnifiche polpettine mi hanno fatto venire l'acquolina! Brava Luna! :-)
    Bacioni

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  3. ah ah te possino anche a te, Luna! Le tue polpettine mi sembrano davvero succulente ed appetitose; sei stata bravissima a "manipolare" così bene un cibo come il tofu tanto da far chiedere a tuo marito il bis (perché te l'ha chiesto, vero, di rifarle???)
    Un bacione
    (p.s. che costanza nelle camminate! Anche a me piacciono le lunghe passeggiate a ritmo sostenuto, ma sotto l'acqua proprio no!)

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  4. Maremma (tanto per rimanere in tema di espressioni montane)....sembra buono il tofu!!! io l'avevo escluso perché non mi appassionava ma certo, con un una ricetta giusta, diventa commenstibile anche lui... Baci!

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  5. Certo che sei riuscita a "nascondere" il topfu benissimo! devo provarle ancheio:-) bacioni

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  6. io mangio il formaggio a quintali..ogni tipo di formaggio!!!lo adoro!!ottime le polpettine cara!!buon w.e.

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  7. Gnam,gnam!Che idea originale,leggera e buona!La copio subito!Buon w/e,carina!

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  8. ...e c'è pure ..'te pozzino acciaccà', questa è proprio un'espressione tipica veneta...:) hai capito sto tofuuu bòòòne le polpettine!

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  9. Davvero buone buone.Un'idea originale e golosa.
    Un abbraccio e buona Domenica.

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  10. MEMOLE: grazie 1000 un bacione!

    GIOVANNA: guarda, in realtà a me continua a sembrare un blocchetto di gesso, solo che siccome volevo superare il fatto di fermarmi all'aspetto (e al sapore inesistente e all'odore impercettibile...) mi sono imposta di provare e devo dire che sono stata contenta della scoperta! Anche perchè pure io mangio pochissima carne e (sigh) quasi niente formaggi...quindi un'alternativa ci vuole per forza.
    tanti baci, buona settimana!

    FAUSTA: beh sì, anche io preferisco decisamente camminare con il sole, però capita spesso di uscire anche se il tempo non è bello, soprattutto perché poi la maggior parte delle marce forzate avviene andando al lavoro durante la settimana e lì c'è poco da fare: devi andarci per forza! Questo perchè abbiamo preso l'abitudine (ognuno per conto proprio perchè abbiamo orari e mete diversi) di arrivare a piedi fino alla stazione e di rinunciare all'autobus o alla metro dalla fermata del treno fino al luogo di lavoro e non c'è' tempo brutto che tenga! "imponendomelo" e trasformandolo in abitudine è l'unico modo per non sgarrare mai, altrimenti dicendo "troverò un'ora libera oggi per andare a camminare"...sono sicura che l'unica cosa che troverei sarebbe una scusa per rimandare! Poi nel fine settimana invece facciamo ovviamente camminate più belle e rilassanti senza meta nè orari.
    Sì mi ha chiesto di rifargli le polpèette e infatti ho già ricomprato il tofu pensando però a qualche variante!
    tanti baciotti, buona giornata

    FRANCESCA: l'avevo escluso pure io te lo assicuro, però così conciato nemmeno te ne accorgi!! bacioni, buona settimana!

    OMBRETTA: prova, vedrai che ti piacerà! Grazie mille, tanti bacioni anche a te

    TINA: beh, diciamo che, pur chiamandosi formaggio di soia, col formaggio VERO (che pure io adoro) ha ben poco a che vedere e pur con tutta la buona volontà mi viene da piangere solo a pensare di poterlo sostituire così...però ecco, per cambiare e come alternativa a qualche altra cosa va bene (per il formaggio però continuo a mangiare quello vero!!!).
    Grazie mille tinuccia, tanti baci e buona settimana!

    LENIA: grazie, sono contenta che ti piaccia!! buona settimana a te. e tanti bacetti!!

    ACKY: ah sì sì, pure il veneto ha di quelle espressioni puntuali ed efficaci che rendono perfettamente l'idea!
    grazie mille, tanti baci, buona settimana!

    FAUSTA: grazie infinite, ti abbraccio anche io e ti auguro una bellissima settimana!

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