"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

venerdì 30 marzo 2012

Similitudini, affinità, parentele strette – Red velvet cake…direttamente dall’America!


Lo avevamo lasciato così: tronfio e sorridente per i suoi indiscutibili successi culinari seguiti a un invito non propriamente raffinato ma di sicuro effetto.
Fatto sta che mia madre prova ogni 3 per 2 a invitarci per la domenica a pranzo, ma strenuamente resistiamo difendendo quell’angolino di pace tutto per noi.
Quella volta lì invece, com’è come non è, abbiamo accettato subito e senza esitare, tanto che lui, a nostra madre in seguito avrebbe detto: “Vedi? Basta essere incisivi. Evidentemente tu non lo sei abbastanza”.
Come a dire che quell’invito, per quanto formalmente opinabile, un senso profondo ce lo aveva eccome.
E dopo lasagne e timballi, galletti e patate, stavolta, il “piccolo” di casa si è cimentato nientedimeno che in un sontuoso, magnifico e goduriosissimo dolcettone americano.
Di quelli pluristratificati, alti svariati centimetri e trasudanti burro e formaggio, dolcezza e cremosità.
Giunto proprio da lì poi, si badi bene.
Scartabellando nei meandri dei miei pensili stipati all’inverosimile, sabato sera (durante il pizza party), mentre parlavamo della mia amica americana (eh sì: sei sempre nei nostri pensieri, cara mia!!) ho tirato fuori la scatola di preparato per torte contenuta nel pacco  che lei mi aveva mandato a Natale e con orrore ho constatato che era prossimo alla scadenza.
Senza che io avessi ancora avuto il tempo di fare quella magnifica torta rossa ricoperta di golosissima crema al burro e formaggio! 
Espongo ad alta voce il mio cruccio e lui, con l’inconfondibile biascicare flemmatico dei romanideroma (che pure parlare costa fatica, che vi credete!) ci mette il carico da undici: aò ammazza però, te pare che non fai proprio sta torta americana? (…fra tutte le schifezze di dolci light, niente uova-niente grassi-niente de niente, che prepari, avrebbe voluto aggiungere, lo so, ma si ferma in tempo. Sempre per pigrizia, non certo per riguardo..).
Rifletto sempre più agitata: “ e come faccio: sta settimana sarà un casino, non ne avrò proprio il tempo!”.
Ma ecco che dalla profondità cavernosa della solita flemma, arriva la sua voce perentoria:
Dammela, ce penzo io” (con la zeta, of course)
L’immagine di quel pezzo d’uomo di mio fratello che, come un novello Buddy Valastro, armeggia con zucchero e farina, spatole e creme al burro, prende a scorrermi davanti agli occhi suscitandomi  perplessità e moti di riso ma al contempo anche una grande curiosità: “Dai, veramente??”
E quindi colgo al balzo l’occasione: “ Tiè, prendi la scatola, mo’ te dò pure la ricetta e vai…….facce sognà!!”.
Che poi, a pensarci bene, pure il mestiere di carrozziere è fatto di stucchi da spalmare, miscele di vernici da preparare, forni in cui addirittura chiudersi dentro a verniciare: le affinità ci sono e una qualche similitudine potrebbe risultare nemmeno così assurda.
Il foglio della ricetta non lo degna manco di uno sguardo e lo passa direttamente a mia madre, la quale avendo captato solo piccoli frammenti di questo nostro dialogo è rimasta incredula e a bocca aperta pure lei: “tiè comprame sti ingredienti che domani preparo sta torta”. (Ingredienti? Torta? Mio figlio? Una scatola?....È evidente che la povera donna abbia bisogno di qualche minuto per collegare tutti i frammenti e dare un senso logico al discorso, e soprattutto per riaversi dalla sorpresa, ma senza osare controbattere ripone diligente il foglio nella borsa, limitandosi solo a un commento laconico, che in quel preciso momento è davvero un trascurabilissimo dettaglio e con un filo di voce chiede: “…tutto sto burro?”. Infatti la domanda cade nel vuoto: è implicita la decisione che per una volta la nostra famiglia di salutisti forzati – mio fratello ed io possiamo vantare il primato di due genitori abbastanza giovani ma entrambi cardiopatici e quindi perennemente a dieta!- , fanatici nostro malgrado delle tabelle del colesterolo e dei cibi anti questo e anti quello, si butterà su una torta super calorica! E basta, quanno ce vo ce vo!
Sì che poi fosse solo quello. Della mezza chilata scarsa di zucchero vogliamo parlare? 
Perchè teoricamente mamma sarebbe pure diabetica e però molto, molto golosa di dolci! Ma la voce zucchero sulla lista degli ingredienti dev'esserle  al momento sfuggita e comunque questa volta proprio non ci poniamo questioni e via, dritti alla meta, tanto che lei si metterà pure lì, in qualità di brava raggazzetta di bottega, a frullargli lo zucchero semolato per farlo diventare a velo..cuore di mamma!!).
 Quanto all’improvvisato pasticciere: altro che leggersi per bene il procedimento, immaginarne l’esecuzione, studiarne i passaggi pregustando mentalmente sapori e consistenze.
Roba da dilettanti! Per lui solo puro istinto e sana improvvisazione…il resto (incrociamo le dita) verrà da sé!
E così, domenica pomeriggio sul tardi (perchè dove sta scritto che una torta, pure complessa e laboriosa, la si debba preparare a un orario specifico, magari di mattina presto? Quelle sono paranoie della sorella maggiore!) si mette all’opera.
Ingaggio preventivamente mio padre come fotoreporter pregandolo di scattare qualche foto per documentare l’evento a futura memoria (e successivi utilizzi bloggheschi), dal momento che se chiedessi direttamente allo chef (per il quale, come ormai si sarà capito, na parola è poca e due so’ troppe) rischierei seriamente di essere insultata…
Ma stavolta mi stupisce anche su questo fronte, mandandomi lui spontaneamente foto dei vari passaggi (che scatta a mano a mano proprio lui in persona con l’Iphone!) in presa diretta via mail e perfino ragguagli puntuali via sms!
Succinti (come si confà alla sua indole di orsetto di poche parole) ma circostanziati ed estremamente precisi!
Uno per tutti: “mo la faccio freddare e poi l’abbotto!” nel senso di farcirla e decorarla…ma anche qui, vogliamo stare a sottilizzare sull’uso fantasioso di un innovativo gergo da carrozziere-pasticciere?
E quindi signori è ufficiale: è lui l’insospettabile e inarrivabile  sous chef del presente blog.
Chapeau!

@@@@@@@
Di ricette di questa torta è pieno il web, ma io non l’ho mai fatta, né l’avevo mai assaggiata.
Immagino sarete in tanti ad avere una ricetta collaudata, che non preveda l’utilizzo di un preparato industriale, ma siccome io questa ho assaggiato e questa conosco, almeno per ora, la voglio condividere perché è davvero buona! E poi per ringraziare la mia amica che ci omaggia sempre di cose bellissime e veramente tanto gradite! (a proposito, cara amica: mio fratello, l’insospettabile, si sarebbe innamorato di quel set giallo di misurini che ci solleva dall’angoscia delle conversioni da tazze in grammi….l’ ho detto io che dentro di lui c’è un’anima segreta e nascosta di pasticciere, ma il set , comunque, sia chiaro che rimane qua).
E, infine, per dare un’idea a qualcuno che dovesse avere la fortuna di farsi presto un viaggetto da quelle parti: lasciate un posticino in valigia e riempitelo di scatoline sfiziose come la qui presente.
Vi porterete a casa un pezzetto di America!
Morbidissima, vellutata (non per niente..), di un bel colore rosso intenso, intervallata da una goduriosa glassa al burro dal sapore formaggioso e leggermente acidulo, è davvero una torta consolatoria e altamente appagante.
Sontuosa e bellissima, che quando ne assapori l’ultimo cucchiaino ci rimani proprio male, perché sì, ha questo difetto: crea dipendenza!


Ingredienti (per uno stampo da 24 cm di diametro)

Per la base (oltre alla confezione di preparato):
150 gr di uova intere (circa 3)
296 ml di acqua
79 ml di olio di semi

Per circa 800 gr di glassa:
340 gr di formaggio cremoso (philadelphia)
340 gr di burro a temperatura ambiente
1 bustina di vanillina
450 gr d zucchero a velo

Procedimento
Dedicatevi innanzitutto alla preparazione della base che dovrà ovviamente essere fredda prima della farcitura. Preriscaldate il forno a 180° e versate in una ciotola capiente il preparato insieme alle uova, all’acqua e all’olio mescolando bene  per qualche minuto con una frusta elettrica.
Versare quindi il composto in una teglia imburrata e infarinata e cuocere per circa 30-35 minuti affidandovi, come sempre, alla prova stecchino. Una volta pronta lasciatela intiepidire prima di toglierla dallo stampo, 
quindi farla raffreddare completamente e tagliarla a metà ricavandone due dischi.
Nel frattempo preparate la glassa disponendo il formaggio e il burro in una terrina, unendo la vanillina e amalgamando bene il tutto con uno sbattitore elettrico. Aggiungete poco alla volta lo zucchero a velo continuando a mescolare fino a quando la miscela risulterà leggera e spumosa. 
A questo punto concedetevi pure un assaggio in punta di dita prima di riporla in frigorifero per 30-40 minuti affinché si compatti per benino (la glassa così preparata, mi scrive la mia amica, può essere conservata in frigo fino a 6 giorni).
Una volta trascorsi i tempi di stasi di torta e glassa, ricoprire uno dei due dischi con metà della crema, sovrapporre il secondo disco e completare la farcitura spatolando con cura il resto della glassa.
Decorare a piacere.
P.S.: a me, il giorno dopo e poi quello dopo ancora è piaciuta ancora di più, in un crescendo di sapore e compattezza.

18 commenti:

  1. Chapeau!!!!!!!!!!!!!!!!!e la peppaaaaa!!!! ma tuo fratello è più bravo di te!! in fin dei conti tu lo stavi facendo scadere quel preparato.. e se non fosse stato per lui (tuo salvatore) non l'avresti mai mangiata!!!ahaahaha dai che scherzo (insomma!).. ma sai che.. mi sorprende anche tuo padre.. sa usare l'iphone!!! e mia madre che s'impicca per inviarmi una semplice foto fatta con un semplice cellulare! ahahaahah Comunque.. complimenti a lui!!! gli è venuta proprio bene.. Ora svelo un segreto: io non l'ho mai mangiata!!!! e non sarò nemmeno mai capace di farla!! Quindi.. tuo fratello è un vero chef! ehehehe fagli i miei complimenti!!!! Un abbraccione forte.. e buon w.e. :-)

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    1. Confermo: se non fosse stato per lui, nemmeno io avrei mai mangiato quella torta e mi sarei persa una gran cosa perchè è veramente tanto buona!! Ora mi sa che gli cerco una ricetta senza preparato e gli dico di rifarla, tanto ormai mi sembra lanciato per bene e ci sta prendendo gusto a cucinare!! Quanto ai genitori e alla tecnologia, aspetta, non esageriamo: le foto con l'Iphone le ha scattate mio fratello. Mio padre dispone di una semplice digitale anche se poi armeggia con ben due cellulari e se la cava abbastanza bene. Per quanto riguarda mamma...perchè..un cellulare fa anche le foto?? No però ha imparato a mandare i messaggi ma siccome le ho impostato il t9 e lei si rifiuta di imparare come inserire una nuova parola quando quello non la riconosce, ha trovato il sistema di aggirare l'ostacolo: scrive tutto staccato, una lettera per volta separate ognuna da uno spazio!
      Mettece na pezza.....
      bacioni e a te e buona domenica!!!!
      (l'interessato ti ringrazia, tutto gongolante, per i complimenti)

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  2. I tuoi post sono sempre da leggere tutto d
    'un fiato ... Già mi immaginavo tutta la cucina in un caos ! Invece no... Con calma l ha fatta e tanto di cappello pure documentata!!!!io l ho fatta una volta ma non so se ho sbagliato qualcosa ma era strana con una consistenza particolare e poi dolce tanto dolce! Pero' mi piacerebbe provare uno di quei preparati:-) baci

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    1. Non so se era merito del preparato o della mano che ha eseguito la ricetta, fatto sta che quella torta era veramente buonissima, mi è piaciuta tanto e incredibilmente io non l'ho trovata nemmeno troppo dolce (lo chef invece sì, quindi alla fine non so dirti, è questione di gusti e di impressioni del momento).
      Ti confesso una cosa: il tizio qua sopra, è uno di quei rari uomini che quando cucina rimette anche tutto a posto e lava tutto quello che ha sporcato...una vera perla rara!
      (ma non gli sto facendo pubblicità, eh?? Nooooo. Hai per caso un'amica single, in età da marito da potergli presentare??)
      Baci!!!! e buona domenica!

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  3. Non so se in questo post sia stata descritta meglio la ricetta o la natura tranquilla, flemmatica del romano doc! Tuo fratello è uno schianto! Mi sono scompisciata dalle risate! Tra l'altro adesso a pranzo leggiamo i tuoi post con la mia amica collega e si ammazza dal ridere anche lei!
    p.s. Allora non sei tu la signora dalle scarpe viola che io mi ero fissata fossi tu sul treno. Tra l'altro la mattina aveva queste belle scarpe tacco alto viola, scamosciate, in tinta con una gonna di egual colore. La sera la rincontro sul treno e ... portava un paio di ballerine! Mi sono detta: Sì è sicuramente lei... ma non me la sono sentita di chiedere: "Scusi, lei è Luna Pizza fichi e zighini"??? ... Ho fatto bene!!!

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    1. E meno male che non l'hai fatto Elly!!!!! No, decisamente non sono io la signora elegantemente abbigliata...
      Ma nemmeno lontanamente potrebbe somigliarmi: non ci siamo proprio! I tacchi, che pure mi piacciono, considera che io li porto giusto in occasione di qualche altissima e importantissima ricorrenza (matrimonio, battesimo, festa di laurea) o d'estate però in versione zeppa.
      per il resto, camminando moltissimo (all'andata scendo di proposito una fermata di treno dopo la mia e mi faccio circa 4 km a piedi) mi verrebbe scomodo e pure pericoloso arrancare con un tacco 10 o 12!
      Poi, avendo come prospettiva della giornata quella di andarmi a rotolare per terra o al parco giochi con la bimba di cui mi occupo, troverei oltremodo scomoda e impeditiva una gonna per quanto in tinta con tutto il resto. Quindi porto rigorosamente jeans e scarpe da ginnastica o comunque basse e sportive. poi viaggio perennemente carica di roba (almeno due borse)e quindi pure lì: perchè sfidare il già precario equilibrio e andarmi a scapicollare su una bella decolletè?
      Infine: torno col pullman e mai con il treno, quindi non potresti, in ogni caso, vedere i miei cambi d'abito!!
      Ma dobbiamo scriverci in privato e dirci per bene i nostri orari reciproci così evitiamo di viaggiare guardandoci sospettosamente intorno (e rischiando di fare figuracce, perchè pure a me è successo di pensare di averti intravista lì sulla banchina mentre stavi per salire!!)
      Salutami la tua collega!!!!! Che miti che siete!GRAZIE A TUTTE E DUE!!!
      e mille bacioni!

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  4. ...Brother colpisce ancora!!! Oh, ma sai che me 'sta a fa' rosica'???? :D Così dal nulla ti (ci - per il piacere nostro che leggiamo!) sforna una velvet su due piedi, come se niente fosse!!! A me l'improvvisazione non ripaga sempre con questi bellissimi risultati! E poi io non l'ho ancora mai assaggiata sebbene sia una torta molto conosciuta. Confesso di avere le mie remore sugli "pseudo" dolci americani, perché l'unica cosa che sanno fare gli americani in materia di cibo è il barbecue. Ad ogni modo non li considero grandi pasticceri (insomma...la cheese cake sarà pure bona ma la pasta è fatta con burro e biscotti sbriciolati, vogliamo mettere con una friabile pasta frolla?? nun c'è paragone!!) Ma questo è sicuramente un mio paletto mentale che prima o poi supererò con un doveroso assaggio. Anzi, copio e incollo la tua ricetta nei miei appunti...e la lista cresce!!!!

    Un abbraccio e buon fine settimana!

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    1. Guarda, sui dolci americani avevo (e ho) riserve e pregiudizi almeno quanto te ma ogni volta che ne assaggio uno cade un paletto! Certo, sul tempo che ci vuole poi a digerirli possiamo disquisire molto a lungo, però devo dire anche che molti sono sorprendenti: la new york cheesecake è un'esperienza mistica che ti consiglio prima o poi di provare. La crostata di zucca idem, per non parlare dei meravigliosi muffins dalle dimensioni ciclopiche.
      E poi sta torta rossa qua, che non avevo mai mangiato e che seppur fatta di un preparato industriale devo dirti che è stata una scoperta incredibilmente appagante. sarà che sono golosa, ma insomma, io ti consiglio di provarli sti dolcettoni americani. magari iniziando a piccole dosi....non te ne pentirai!!
      Tanti baciotti e grazie!

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  5. Anvedi il fratellino ;-) altro che Buddy!!!
    E' una torta buonissima, la adoro, ma la faccio solo in occasioni speciali o mi abbuffo...

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    1. Ecco Stefà, ho avuto il tuo stesso problema: la difficoltà a regolarmi una volta che ne avevo metà in frigo...è veramente irresistibile! Devo venirmi a cercare la ricetta tra le tue, per poterla rifare anche senza preparato!
      Baci, grazie!!

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  6. Guarda, mi sono letto e riletto tutto il post alternando sorrisi da ebete a sonore risate perché tuo fratello è un mito e tu hai saputo raccontare la sua impresa in un modo che dire esilarante è dire poco :-D Tra l'altro mi hai fatto tornare alla mente quella volta che il mio figliolo, il quale ne capisce così tanto di cucina che se gli chiedi di dare una rimestatina al sugo mentre rispondi al telefono è capace di chiederti: "Da che parte devo girare? Destra o sinistra?", si era messo in testa di preparare l'intera cenetta di San Valentino per stupire la fidanzata e tutti noi eravamo intorno al tavolo ad immortalarlo con telefonini e videocamere :-D :-D :-D

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    1. Si sarà sentito investito di molta fiducia e responsabilità con tutti quei paparazzi intorno!!!
      Beh, come gli è venuta poi la cenetta??
      Ma guarda che in effetti non è cosa da poco stabilire se il sugo vada rimestato girando verso destra o verso sinistra...siamo noi le ciappottone, lui è, evidentemente, un tipo molto preciso e accorto!
      Bacioni grandissimi Lu, buona giornata!

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  7. Anvedi il fratellino! Non è che tra un po' assistiamo anche ad un cambio professione, da carrozziere a pasticcere, che visti i risultati ci potrebbe anche sta' :)
    M'hai fatto ridere immaginandomi l'espressione della tua mamma "Ingredienti? Torta? Mio figlio? Una scatola?" O_O!!! Ma poi almeno le è piaciuta? Io sinceramente non so se avrei il coraggio di mangiarla ma di sicuro ho la gran tentazione di farla almeno una volta. Quel colore rosso mi intrica assai ^_^ Un bacione, buona settimana

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    1. Fede guarda: mamma non solo l'ha assaggiata ma le è piaciuta da morire e si è dovuta tenere a freno lottando ferocemente contro la golosità! Perchè ti assicuro: anche io non sapevo se poi avrei avuto il coraggio di mangiarla (io capito, che sto attento alla quantità di olio per il condimento e che il burro non lo guardo manco di striscio!) ma ti assicuro che se superi la perplessità iniziale e trovi il coraggio di buttarti è un'esperienza davvero sublime!!
      Fammi sapere se deciderai di provare!
      Grazie infinite,tanti baciotti!!

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  8. Sei sempre unica a raccontare..ho riso come una matta perché me l'immaginavo proprio la scena!! E' da tempo che vorrei assaggiare questo dolce! Ogni volta che lo vedo mi ripropongo di farlo ma poi me ne dimentico!! Chissà se chiedessi anch'io a mio fratello di preparare la "torta rossa"..sicuramente la farebbe fuori prima che io la veda, goloso com'è!! Un bacione :-)

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    1. Falla Ornella: vai, buttati!! Vedrai che ne sarai soddisfatta e se è così goloso farai molto felice anche tuo fratello! (anche da noi è stata spazzolata in poco tempo facendo felicissimi tanti golosi!)
      Grazie sempre, tanti bacioni a te!

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  9. Un dolce fantastico, che adoro!!!
    Bravissima
    Ciaooo

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