"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

martedì 22 gennaio 2013

Fatalità – Biscotti morbidi al miele con caffé d’orzo e anice stellato


Deve esserci una qualche misteriosa forma di connessione.
Un rapporto, forse, anche di causa-effetto, o addirittura di similitudine, che ignoro ma che esiste.
E ogni volta me ne dà la prova inconfutabile e incontrovertibile.
Ovviamente a mie personalissime spese.
Che non ami particolarmente fare biscotti mi pare di averlo già detto.
Che non abbia la grazia sufficiente a sfornarne di vezzosi e delicati mi pare sia abbastanza evidente dalle immagini dei pochi che ho reso noti.
Che decida di farli sempre in concomitanza con trattamenti estetici è forse un particolare che fino a poco fa sfuggiva anche alla sottoscritta.
Ma che adesso impone un approfondimento.
Non so perché ma è scientificamente provato ormai che io decida di mettermi a preparare biscotti sempre quando sono alle prese con “impiastri” di bellezza.
E i disagi che li precedono o che ne conseguono.
Quella volta era l’hennè.
Stavolta il ritorno a casa dalla ceretta e un incubo ad attendermi: la mancanza di acqua!!
Ora, ci sono tanti modi per depilarsi una volta che si è (finalmente) giunte a quella fase limite in cui si decide di riappropriarsi di sembianze umane e dismettere quelle, definite da una nota comica, “da animale a pelo lungo”.
Con buona pace di mariti, compagni e conviventi, che fingono di adeguarsi o di ignorare beatamente i chilometri di piumaggio che ci accompagnano nei nostri periodi di abbrutimento.
Sapientemente nascosti poi dietro scuse di ogni tipo (devo studiare – motivazione particolarmente in uso ai tempi dell’università, specie a ridosso di un esame e abbinata all'altra misteriosa usanza dell’astensione forzata dal lavaggio dei capelli - ; non ho tempo; ho avuto l’influenza da poco e  scoprendomi potrei avere una ricaduta…) fino all’autoconvinzione che sì, forse prima o dopo cadranno da soli…
Insomma, illuminata a un certo punto da un provvidenziale barlume di decenza, supportata anche dalla motivazione più tragica e meno plausibile, ma sempre molto efficace (metti che mi rompo una gamba e devono portarmi al pronto soccorso…che figura ci faccio?!) una alla fine si decide e sceglie, per intervenire, il metodo che più le si confà.
Nel mio caso è quello di recarmi da una delicata e abilissima signora che agisce con un impiastro a base di zucchero e limone meglio noto come “ceretta marocchina”.
Che costringe a starsene lì almeno un’oretta abbondante (se non di più) per evadere tutta per intera la pratica ma che alla fine regala l’emozione di potersi guardare con occhi nuovi (e senza più barriere protettive), con il valore aggiunto di non avere nemmeno l’ombra di un pizzicore, un arrossamento o una reazioncina allergica.
Va da sé però che dopo un tale trattamento si corre seriamente il rischio di venire scambiate per un alveare ambulante.
Appiccicose di una non meglio specificata sostanza zuccherina che impone, quantomeno, l’urgenza di una doccia.
Ed esattamente con questo proposito giro la chiave nella toppa di casa e mi fiondo ad accendere il caldobagno per portarmi avanti.
Poi nel frattempo che si scalda l’ambiente, mi dico, do una lavata alle tazze della colazione, quando ecco che…oh, sorpresa! Non c’è acqua.
Per niente, nemmeno una goccia residua e gironzolante raminga nei tubi.
E mo come faccio??
Saggiamente, anziché tirare giù tutti i santi del paradiso e lanciarmi in un anatema crociato nei confronti dell’acea ma anche degli ignoti che, probabilmente, per eseguire dei lavori hanno staccato la fornitura di acqua, decido invece di sperimentare, yogicamente ispirata, L’accettazione.
Allora, smadonnando solo a mente, mi armo di una pezzetta pulita e una bottiglia di acqua minerale e così equipaggiata prendo a rimuovere, come meglio posso, tutto quello che di appiccicoso è rimasto attaccato alla mia epidermide: cioè l’intera ceretta. Fiduciosa che sì, dai, prima dell’ora di andare al lavoro sicuramente l’acqua sarà tornata e io potrò fare una doccia come si deve.
Ma nel frattempo che faccio (a parte ripulirmi alla meglio) per ingannare l’attesa e impiegare quei 100 minuti scarsi che mi sono piovuti dal cielo improvvisamente vuoti di impegni?
Dei biscotti, per l’appunto!
Facili e di rapida esecuzione.
E per l’occasione provo pure lo stampino a espulsione che ho trovato sulla prima uscita del fascicolo di cake design (che ho comprato giusto per sfizio perché la pazienza di fare quei ghirigori certamente non mi verrà mai!) e che in qualche modo dovrò pur usare una volta o l'altra.
Anche il preventivo lavaggio delle mani avviene, alternativamente, per mezzo della succitata bottiglia d’acqua e posso così dare inizio alla preparazione.
I biscotti prendono forma (più o meno), vengono infornati, si cuociono, vengono successivamente sfornati, fotografati, assaggiati...riassaggiati...ma dell’acqua, ahimè, nemmeno l’ombra!
Finisce così che mi trovo a deambulare per il resto della giornata con il desiderio di quella doccia che riuscirò a realizzare solo intorno all’una di notte, quando avrò fatto ritorno a casa, dopo una cena fuori (perchè le cose ovviamente capitano sempre a ciccio!) e soprattutto avrò realizzato (grazie all’intuito dell’amato bene) che in realtà tutto il vicinato ha l’acqua corrente tranne noi…
Che qualcuno abbia pensato bene di chiudere a doppia mandata il NOSTRO rubinetto centrale?
Proprio così!
Uno scherzo? Un errore (ma c’è tanto di nome scritto grosso così)? Una dimenticanza?
Come sia sia, il misterioso tizio in questione, da qualsiasi ragione sia stato ispirato, fra i 365 disponibili, ha scelto esattamente il giorno giusto!
@@@@@@@@
Buoni per la colazione o per la merenda. Hanno una consistenza piuttosto morbida che non cambierà con il passare dei giorni (a patto di conservarli chiusi in una scatola di latta).
Si può scegliere di preparare il caffè d’orzo con latte o anche con acqua e di aumentare le dosi di miele per renderli più dolci. Per noi, che non amiamo i dolci particolarmente dolci, erano perfetti così.

Ingredienti (per circa 20-25 biscotti)
150 gr di farina 00
100 gr di farina integrale
1 uovo intero
2 cucchiai colmi di miele
40 gr di olio extravergine d’oliva
40 gr di olio di semi di girasole
3 cucchiaini di orzo solubile
1 tazza di latte (io a ridotto contenuto di lattosio)
5 stelle di anice stellato
La buccia grattugiata di mezzo limone
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito

Procedimento
Innanzitutto preparare il caffè d’orzo mettendone 3 cucchiai in una tazza e versandoci sopra acqua o latte bollenti mescolando per scioglierlo bene. Unire l’anice stellato e lasciare in infusione fino a che non sarà completamente freddo e comunque per almeno una ventina di minuti.
In una ciotola a parte lavorare il miele con l’olio, aggiungere l’uovo facendolo amalgamare bene, poi le farine setacciate con il lievito, la scorza del limone e in ultimo il caffè dopo aver eliminato le stelle di anice.
A questo punto prelevare piccole porzioni di impasto (che risulterà piuttosto morbido) e disporle (distanziate, perché cresceranno!) su una placca foderata di carta forno schiacciandole un po’ per dare la forma di un biscotto. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 12-15 minuti o anche meno, secondo la grandezza dei biscotti che dovranno solo colorirsi leggermente in superficie.

13 commenti:

  1. Quanto mi fai ridere....e Quanto mi ritrovo in questo post, soprattutto nella parte "animale a pelo lungo" e se "faccio un incidente poi mi trovano così e mi vergogno"! Per convincermi arrivo a pensare " ma dai in inverno un pò di peli fanno persino caldo!" tanto per rimandare... Marocchina o no la ceretta è appiccicosa e se indossi i jeans spesso ti ritrovi le gambe blu. La doccia è necessaria... nel tuo caso, invece, è stata provvidenziale la mancanza d'acqua, almeno hai sfornato quei biscottini profumati.... Sei troppo forte. Buona giornata

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    1. Uh cara annarita, io avevo i pantaloni neri di velluto e quindi le gambe erano appunto...nere!!
      farò mia pure la scusa del calore regalato dalla peluria: che altra grande idea mi hai dato per quando cercherò scuse!!!
      Pure tu sei troppo forte! baci enormi, buona serata!

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  2. Aahahahhaah Luna... ma poveraaaa :D Tesoro mi hai fatto morire dal ridere, dai, almeno la mancanza d'acqua ti ha fatto creare questi deliziosi biscotti, prendiamo il lato positivo ;) Voglio fare anche io la ceretta marocchinaaa ma qui pare che nessuno sappia cos'è... ma che è, manco mi trovassi su Marte O_O Complimenti e un abbraccio forte, ti adoro! :) :*

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    1. Bella che sei!! La cosa è assolutamente reciproca: ti adoro anche io!!!
      Vale, ti dirò, io questa signora l'ho trovata per caso, presentata da un'amica, ma in effetti questo tipo di ceretta non è tanto diffusa, forse perchè ci vuole tanto tempo per farla e allora essendoci metodi più rapidi si preferiscono quelli. ma per me che sono allergica praticamente a tutto invece è l'unica che posso fare e avendone scoperto tutte le virtù (perchè non ti fa uscire capillari, non ti provoca pizzicori, arrosamenti, niente di niente), non potrei più farne a meno. Alcuni centri estetici la propongono però a prezzi folli e comunque al di fuori di questa persona non l'ho mai fatta.
      Lei devo dire che è bravissima, è vissuta tanti anni all'estero e l'ha imparata lì. Mi piacerebbe tanto imparare a farla: ci ho anche provato perchè in internet se ne trovano anche alcune ricette con dosi e modalità ma...non basta! Il vero segreto è saperla "lavorare" e quello non te lo insegna alcun sito. Vedo che lei la tira fuori dal pentolino bollente ma poi prima di passarmela, la lavora molto con le mani inumidite di acqua fredda e anche passarla sulle gambe non è semplice. Quando ho provato da sola mi sono provocata dei piccoli lividi e allora ho rinunciato a qualsiasi altro tentativo. mannaggia se abitassimo vicino te la farei conoscere!
      Un abbraccio e tanti baci, ora vengo da te a copiare i tuoi muffins con parmigiano, noci e aceto balsamico che oggi mi sono rivenuti in mente e li voglio proprio provare!!

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    2. ...erano madeleines, non muffins, ma vabbè: copiate!!

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  3. Ma noooo che sfigaaa ma proprio il giorno di ceretta doveva andar via l'acqua???? Aoo.. sai che mi tenta pure a me quel tipo di ceretta.. ma funziona???? Cmq.. dobbiamo ringraziare l'assenza di acqua allroa per questi biscotti.. ahaha mis embrano ottimi.. e sai na cosa? Li ho fatti anche io ieri.. cioè.. non come i tuoi ovvio.. ma al miele!!! bacioni e buona giornata :-)

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    1. Claudiè: avoja se funziona!! Come spiegavo qua sopra a Vale, io è l'unica che posso fare per via delle mie allergie, e la faccio completa (gambe, braccia, ascelle, inguine...infatti sto lì più di un'ora!), ma a momenti non la senti nemmeno perchè essendo una pallina gommosa, per passarla lei deve farti una sorta di massaggio per stenderla e quindi lo strappo viene attutito ed è proprio minimo (certo ascelle e inguine un po' male, comunque, lo fanno!).
      Per me, non potendo fare altro, è una mano santa, ma certo il tempo è un deterrente e chi può adottare metodi più rapidi di certo preferisce quelli anzichè trovare una mezza giornata libera per sbrigare tutta la pratica (lo farei anche io)!
      Però ecco, per funzionare funziona e ha anche molte meno controindicazioni rispetto alla ceretta tradizionale.
      Grazie dei complimenti, tanti bacioni e buona domenica!!!!!

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  4. Alla ceretta ho rinunciato da una vita, come mi dicono le amiche io non ho la cultura del pelo, ma posso resistere!!!
    Mentre ai biscotti non rinuncerò mai e i biscotti al mieie sono una mia fissa...ricetta copiata!!! ;)

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    1. "Non ho la cultura del pelo" è un'altra delle motivazioni che mi rivenderò alla prima occasione: troppo bella!!!!!
      fammi sapere se deciderai di farli!
      Un mare di baci e buona serata!!!!

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  5. a me sembrano perfetti questi biscotti, carina quella miniatura che hai messo dietro, un abbraccio SILVIA

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    1. Grazie silvietta, me l'ha regalata mio marito durante un viaggio a vienna: l'avevo vista davanti a una vetrina di cose meravigliose e ho avuto tantissima difficoltà a scegliere perchè ce ne erano di magnifiche. Io poi adoro le miniature, mi fanno sognare, sembrano un po' le case delle bambole!
      Tanti bacioni, buona serata!

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  6. ah!ah!ah!...ti immagino tutta bella appiccicosa..a me è capitato con la testa insaponata una volta..tolta l'acqua! Un disastro..da allora ho sempre una tanica da 10 lt di riserva in garage!!!..ovviamente da quando ho la tanica pronta non è più successo!
    Buonissimi questi biscotti, adoro l'anice stellato!!! Baci, Roby

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    1. Azzarola, pure rimanere con la testa insaponata mica è uno scherzo!!
      Quellod ella tanica da 10 litri per ogni emergenza è un'accortezza che dovrei adottare anche io (e hai ragione, basta quello che scongiurare l'eventualità che ricapiti...un po' come quando esci senza ombrello, l'unica volta, e piove!)
      non ci avevo mai pensato: grazie dell'idea roby!!!
      bacioni grandi, buona serata!!

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