"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

venerdì 15 febbraio 2013

Cuori, Baci, Fiori e Libri - Stufato di tacchino e funghi


Si potrebbe pensare che ci sia ormai leggermente venuto a noia.
Che ci siamo quasi assuefatti.
E quindi che lo lasciamo scivolare via così, tacciandolo di ricorrenza a uso commerciale, dicendoci che in fondo per noi è tutti i giorni, che non serve festeggiarlo e tanti saluti.
Ma io sono pur sempre la tipa tutta cuori (fondenti, di caffarel) e baci (perugina).
Mimose per la festa della donna e cene suicide con mamma e suocera per l’occasione.
La regina degli stereotipi e delle feste commerciali insomma.
Roba che con me gli sponsor del caso fanno i miliardi!
E  il nostro 22esimo san Valentino (il 3° da sposati) non poteva di certo fare eccezione….
E allora pure dopo 9 ore di lavoro e treni e metropolitane e smadonnamenti e stamattina-non -sono--manco-riuscita -a-rifare- il- letto- tanto-andavo- di -corsa è stato festeggiato come e più del solito.
Senza fiori, che tanto quelli me li regala regolarmente durante tutto il corso dell’anno e con altrettanta regolarità salta questi appuntamenti fissi, perché è un tipo anticonformista lui.
E ci si mette pure la fioraia che è amica sua e molto prosaicamente gli dice: “domani non me venì a chiede i fiori che a parte che c’ho un casino, te li metto il doppio!...casomai viè dopodomani, il 15!”
Senza regali (no dai non ce li facciamo, non ho il tempo di andare in giro a cercarlo. ma tanto lo so che è un debole tentativo di depistaggio)
Senza eccessi.
Senza stravizi, né locali di lusso.
Ma la nostra trattoria campagnola sì.
Quella del matrimonio e dei gestori che sono nostri cari amici.
Sperduta in campagna, divisa in 3 sale d’inverno e piazzale con veduta panoramica d’estate, ma con il “nostro” tavolo sistemato in quella più raccolta, piccolissima, accanto a un camino scoppiettante.
E polenta con spuntature per cena.
E i cuori e i nastri rosso fuoco e le candele e i cioccolatini sul tavolo come piccoli e fondamentali dettagli curati dalle donne del locale.
Perché l’atmosfera sarà pure casereccia, ma il romanticismo alberga ovunque, signore mie!
E per fortuna pure stavolta s’è allegramente derogato alla regola di non farci regali, che il regalo più bello alla fine è un pensiero pensato, una sciocchezza architettata e mica ci vuole tempo per andarla a cercare.
Perché come dice saggiamente mio marito al collega parac...vento (mi moje nun ce tiene a ste cose, so’ sicuro che se je faccio quarcosa s’arrabbia pure”), una piccola sorpresa, anche in una festa ipercommerciale e solo consumistica come san valentino, in fondo all’anima potrebbe fare sempre, dannatamente piacere….
Allora mentre io ho giocato sul banalotto spinto presentandomi con un sacchetto pieno di dolciumi razziati da Castroni e consistenti precisamente in:
una tavoletta di cioccolato fondente al 70% con cristalli di menta
una piccola selezione di martellatine biologiche dai gusti “strani”
un pacchetto di cookies “quelli veri”, che in realtà sono prodotti in Spagna ma noi li mangiavamo a New York per colazione allora per noi sono gli unici, inimitabili, autentici, americani, e tali saranno sempre, pure davanti all’evidenza certificata del marchio di fabbrica.
E per finire un sacchetto di Baci che mica potevano mancare proprio quelli.
Anche perché tutta la roba di cui sopra se la mangia lui (che con le marmellate ci fa colazione,la cioccolata se la centellina sera dopo sera un tocchettino per volta, i cookies se li sdraia in molto meno tempo il primo fine settimana utile), ma i baci no: li regalo a lui, ma in realtà me li magno io!
Lui è stato come al solito molto più originale e intraprendente.
Acuto e intuitivo.
Premuroso e sorprendente.
E dopo solo 20 volte che gli buttavo lì quanto mi piacesse e  quanto mi struggessi nel desiderio di averlo mi ha fatto trovare, nella sua valigetta di lavoro che non apro (né aprirei mai) da sola, con la scusa di prendergli una cosa, l’ultimo libro di Carlo Cracco!!!!
Condito pure del racconto successivo di tutto l’imbarazzo provato a dichiararne il titolo al telefono per non dover fare giri a vuoto in tutte le librerie:
Scusi, vorrei un’informazione: vi è rimasta una copia dell’ultimo libro di Carlo Gracco?”
E il commesso dall’altra parte, certamente un po’ sadico, tanto più avendo sentito la voce di un uomo che è partito pure male scandendo a cavolo il cognome dell’autore:
Mi può dire il titolo per favore?
Ehm…Se vuoi fare il figo….” – pausa, pensiero molesto da gestire velocemente: “possibile che sia proprio questo? oddio mo se è sbagliato questo penserà mmmmm, er maniaco de turno…poi lavori in libreria, non lo sai l’ultimo libro di Gracco come se chiama?! Te lo devo dì proprio io?!
Sospiro.
Via, tutto d’un fiato, che la parte più inverosimile della faccenda è andata:
“…usa lo scalogno!
“Momento che controllo: sì, glielo lascio alla cassa, mi dice il nome?”
Evvai, che per ritirarlo, basterà fornire solo le proprie generalità.

@@@@@@@@@@@@@@@
 
Ricetta del solito Peppe, il mio guru in cucina, dal quale ho imparato e continuo a  imparare tanti piatti. Facili, sorprendenti, buonissimi, sempre assolutamente  sperimentati da lui in prima persona. E quindi niente di inventato o di buttato lì così.
Questo l’ho fatto per una cena sotto le feste di Natale. Con i porcini dell’Etna sarebbe venuto sicuramente molto più buono, ma pure con gli champignon, come del resto aveva assicurato anche lui nella premessa, il risultato non è niente male.
Riporto fedelmente la ricetta qua sotto (che nell'originale potete vedere qua), con le mie piccole varianti fra parentesi.

Ingredienti (per 4 persone)
700 g di fesa di tacchino tagliata a tocchetti
500 g di funghi porcini (io champignon)
1 cipolla media
2 spicchi d’aglio grosso
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di brodo vegetale (anche di dado)
1 cucchiaio di prezzemolo tritato (io un po’ di più)
40 g di burro (io l’ho omesso)
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe (io anche un po’ di peperoncino)

Procedimento
Per prima cosa tritate molto sottilmente la cipolla ed uno spicchio d’aglio (io l’ho messo intero per poi poterlo togliere). Poi, in una padella molto ampia, versate un po’ d’olio, fatelo scaldare, quindi unite il burro e fatelo sciogliere. Rosolateci dentro cipolla e aglio tritati ed appena la cipolla imbiondisce rosolateci pure la carne di tacchino rigirandola continuamente in maniera da far insaporire bene il tutto.
A questo punto unite il vino bianco e mezzo bicchiere di brodo, coprite la padella e lasciate andare a fiamma bassa per 25 - 30 minuti.
Nel frattempo mondate i funghi, affettateli sottilmente e, passandoli in una ciotola, conditeli con olio crudo (usando gli champignon ho saltato questo passaggio). Fatto ciò uniteli alla carne in cottura. Aggiungete l’altro spicchio d’aglio intero ed il prezzemolo tritato, aggiustate di sale e pepe e bagnate con il resto del brodo caldo.
Continuate la cottura per un’altra mezz’ora circa, quindi spegnete il fuoco, lasciate riposare e servite il piatto caldo.


10 commenti:

  1. Ahaha, mi hai fatto morire dalle risate con "Gracco"...ahaha!!! un bacione

    RispondiElimina
  2. Anch'io ho acquistato il libro di Cracco anche se ha ricette impossibili da fare a casa qualcosa si riesce però non fare questo dolce è la seconda persona che l'ha provato ed è sbagliato. Laciamo credito ce sia errore di stampa.... vedi qui
    http://lasagnapazza.blogspot.it/2013/01/lettera-cracco.html#comment-form

    buona questa ricetta forse con i funghi il sapore cambia non amo il tacchino. Buona fine settimana

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh caspiterina! pure Cracco cade nella trappola dell'editoria spazzatura. perchè il fatto cara edvige (e lo so per dolorosa esperienza personale dal momento che era il mio lavoro prima di venirne definitivamente congedata...) è che ormai figure come il correttore di bozze, il revisiore di testi, tutte quelle persone cioè deputate a controllare un testo prima che venga dato alle stampe (dal punto di vista grammaticale, degli errori di stampa, della veridicità delle informazioni che veicola, dell'affidabilità dei contenuti) sono ritenute inutili. L'editoria cioè ha deciso di poter sopravvivere anche senza, e questi sono i risultati.
      Perciò non mi stupisce che anche il libro di Cracco non faccia eccezione.
      Non mi turbo più davanti a errori anche colossali e palesi in un testo di cucina come in una voce enciclopedica.
      è fisiologico che capiti, sarebbe molto strano il contrario.
      è triste, ma purtroppo funziona così.
      Grazie comunque della segnalazione, andrò subito a vedere la ricetta in questione perchè sono curiosa!!

      Tanti bacioni, buona settimana!

      Elimina
  3. Lunaaa ahahahahahah G-racco è bellissimo ahahahahah :D Anche io ce l'ho e benedico quell'uomo, guarda... oltre che figo è strabravo e le ricette sono chiarissime, sto imparando tante cose a me prima sconosciute (beata ignoranza! :D) Ti piacerà tanto, vedrai... poi fammi sapere cosa ne pensi! ;) Bravo tuo marito! :) Ricettina ottima, molto invitante! Complimenti e un forte abbraccio, buon weekend! P.s.: del dolce di cui parla Edvige non sapevo nulla... adesso vado a vedere, indago! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda cara mia che sei stata proprio tu a darmi la spinta definitiva a volere quel libro!!! Dopo che ho visto le tue uova croccanti, gli elogi che facevi sulla chiarezza delle spiegazioni e tutto il resto: mi sono detta che dovevo assolutamente averlo!!
      Ora vado anche io a vedere il dolce di cui parla edvige!
      Tanti bacioni vale, grazie sempre e buona giornata!!

      Elimina
  4. Non hai bisogno di festeggiare perchè festeggi tutti i giorni con un marito che ti compra fiori, ti fa regali per il blog e che, se indirizzato bene, ti legge nel pensiero. Sei una donna fortunata. San Valentino è solo una scusa per uscire e per confermare, semmai ce ne fosse bisogno, che vi volete bene. Un bacio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero, annarita: sono una donna fortunata!
      Per il resto sì, diventa un pretesto per uscire soprattutto ora che ci siamo impigriti tantissimo e dopo che tutta la settimana siamo fuori casa dalla mattina alla sera, il sabato e la domenica diventiamo pantofolai e non schiodiamo nemmeno sotto tortura!
      Ma per san valentino si può!
      Grazie bella, ti mando tanti baci e ti auguro una bellissima settimana!

      Elimina
  5. Luna, mi è piaciuto moltissimo leggere del vostro san Valentino,possiamo dire quello che vogliamo ma alla fine, davanti a tutte ste romanticherie e ad un pensiero pensato con il cuore, non resistiamo.

    Che bravo il tuo lui, veramente bravo e pure il titolo si è ricordato!

    Adesso mi aspetto qualche ricetta ( Cracco lo preferisco come cuoco che tutto il resto!).

    Ottimo anche il tuo tacchino e , magari , qualche porcino me lo vado anche a cercare al super.

    Un abbraccio e scusami se passo poco, ma passo poco ovunque :)

    RispondiElimina
  6. Ma non ti preoccupare Lory, pure io non è che sia molto presente negli altri blog: il tempo è sempre molto poco per fare tutto ciò che vorremmo, quindi stai tranquilla, ti capisco perfettamente e non sto certo a contarti le volte che non passi!!
    Direi di sì: il tacchino varrebbe la pena provarlo anche con i porcini, sicuramente viene più buono e saporito: se lo proverai fammi sapere!!
    Ti abbraccio, buona settimana e grazie!!!!

    RispondiElimina

Grazie della visita, lascia un segno del tuo passaggio, sarò felice di risponderti

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...