"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

venerdì 19 aprile 2013

Riciclo, riuso, smaltimento - La crostata con le bolle (Frolla ripiena di ricotta amaretti e mandorle)



Mentre in quasi tutte le famiglie del mondo, nei giorni che seguono Pasqua si affastellano tocchi e tocchetti di cioccolato da smaltire e dal lunedì dell’Angelo in poi è tutto un profluvio di torte glassate e semifreddi appositamente studiati per reimpiegare tutto il bendidio, da noi le cose avvengono, more solito, in maniera leggermente diversa.
Non era un uovo quello che mi sono trovata davanti la mattina di Pasqua per la consueta (e tanto attesa) colazione annuale a base di salame, uova, pizza al formaggio e dolce di Terni (eludendo stoicamente i richiami dell’altra portata tradizionale che avrebbe previsto coratella d’abbacchio con i carciofi….).
O perlomeno non era un uovo di quelli canonici, dalle carte scintillanti e glitterate, ben confezionati e oltremodo seducenti con foto di colate cioccolatose e montagne di nocciole ricoperte (tanto per fare un esempio del mio preferito).
La forma dell’uovo (di Pachicefalosauro magari …) in effetti ce l’aveva, ma le dimensioni facevano intuire qualcosa di diverso, meno raffinato, più ruspante.
Sicuramente, comunque, altrettanto goloso.
O questa almeno era la mia nascosta speranza.
Carta di giornale, scotch a volontà e la plastica delle confezioni di bottiglie d’acqua a racchiudere il tutto, tanto perché non si dica che in questa casa non ricicliamo e riusiamo in maniera irreprensibile.
La fantasia e l’estro del mio sorprendente consorte non hanno limiti e infatti nemmeno per un minuto ho pensato che avesse potuto davvero regalarmi un uovo di pasqua, per Pasqua.
Al limite mi sarei aspettata un torrone, via.
O un vassoio di frappe, tutt’al più.
Ma proprio  un uovo di cioccolato, da lui, mai!
Troppo scontato.
Mica come la sottoscritta che gli è andata a prendere (comodamente al supermercato, con l’unico sforzo di sceglierlo, prelevarlo dallo scaffale e portarlo a casa…) quello che più classico non si può, giusto badando che dentro ci fosse una sorpresa da maschio e scongiurare così il rischio che potesse trovarci pochette rosa shocking o specchi da borsetta.
Perché faccio le cose per bene io, che vi credete.
Banalotta ma molto precisa.
Fondente al punto giusto, grande almeno mezzo chilo, carta piena di colori e pure un concorso a premi cui, volendo, poter partecipare per provare a vincere un viaggio: cosa volere di più?
Impiego di fantasia: zero.
Scervellamento scopo sorpresa: meno che mai.
Tempo di evasione pratica: dieci minuti in tutto.
Scontata. E anche estremamente sciatta, ignominiosamente prevedibile, me ne rendo conto.
…Ma tanto a stupire ci pensa lui!
Approcciare infatti quell’enorme massa informe di plastica e carta, confezionata (più o meno) a uovo aveva un che di inquietante ma era anche molto carico di promesse!! Divertente perfino.
È così che piano sono venuti fuori, una dopo l’altra, confezioni di muffin e biscotti, merendine e cioccolatini, praline e ventagli di sfoglia.
Una cascata di golosità da picco glicemico solo a guardare e soppesare!
Sulla quale ovviamente mi sono buttata, subito, a capofitto, selezionando però con estrema cura (questi li nascondo, questi altri non mi attirano più di tanto quindi posso lasciarli in giro...)
Io, la regina delle pause-schifezza ipercaloriche e degli snack confezionati possibilmente trasudanti oli vegetali di dubbia provenienza e conservanti estremamente dannosi per la salute.
Da scartocciare e addentare.
Ma prima ancora da scegliere con molta attenzione e a cui accordare una sofferta preferenza.
Rimandando solo a qualche giorno dopo il piacere di assaggiare anche tutto il resto, e quindi pregustandolo.
Sapendo quanto sia golosa, il mio imprevedibile consorte non poteva scegliere di meglio.
Dove nascondesse questo enorme pseudo uovo di Pasqua in 40 metri scarsi di casa rimane un mistero fitto, ma tant’è.
E mi sono pure sentita rimbrottare per il fatto che quella settimana “aò sei tornata sempre presto e io mi sono dovuto ammazzare per confezionare  tutto, sfruttando i momenti in cui eri sul balcone a stendere o sotto la doccia!
Ignara, che alle mie spalle si stesse tramando cotanta sorpresa.
E quindi ecco, noi più che cioccolato ora abbiamo da smaltire dolcetti vari e multisfaccettati.
Tutti assolutamente poco sani (infatti cerco di preservarne l’amato bene scoraggiandolo dall’addentarne anche solo una piccola parte e sacrificandomi eroicamente al suo posto).
Ma anche cioccolato, sì, perché lui è a dieta e quello che gli ho regalato provate un po’ a indovinare, ancora una volta, chi si immola a farlo fuori prima che arrivi l’estate e sulla superficie inizi a fare sfoggio di quella odiosa patina bianca?
Meglio consumarlo fresco, no?!


@@@@@@@@@@@@


Un dolcetto, fra tutti questi, ci voleva, a interrompere la sequela di piatti ipercalorici e sfrontatamente tradizionali proposti fin qui.
La torta in questione non è proprio produzione recentissima, bensì una di quelle ricette stazionanti lì da un po’.
Credo di averla fatta a gennaio e precisamente per il compleanno di mio suocero, ma l’orticaria era solo funzionale  a ottenere un aspetto estetico un po’ diverso dal solito (…e chi ci ha letto un retrosignificato freudiano, deve essere proprio un malpensante!….).
Cambiare look alla solita crostata di ricotta insomma che, detto fra noi, è senza ombra di dubbio la mia preferita fra tutte le crostate. Con l’aggiunta delle mandorle e degli amaretti diventa sublime e la spolverata di cannella a rendere il composto non più bianco ma lievemente rosato…fa tutto il restodella magia.
Se non vi va di formare le bolle, naturalmente potete passare a stendere anche il resto della pasta e a copparla con le formine che più vi piacciono o di cui disponete.…

Ingredienti (per uno stampo da crostata di 24 cm di diametro)

Per base e copertura:
300 gr di farina 00
150 gr di burro a temperatura ambiente
85 gr di zucchero
1 uovo intero
2 tuorli
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di cannella
1 pizzico di sale

Per il ripieno
500 gr di ricotta di mucca
100 gr di mandorle
30 gr di amaretti (circa 10 di quelli piccoli)
100 gr di zucchero extrafino
1 bicchierino di rum
1 uovo
Gocce di cioccolato

Procedimento
Preparare innanzitutto la base disponendo la farina a fontana e lavorandola, in punta di dita, con il burro morbido (tirato fuori dal frigo una decina di minuti prima di utilizzarlo, non troppo sennò “si scalda”) a pezzetti, quindi “sbriciolarla” tra le mani, riformare la fontana e romperci dentro l’uovo e i tuorli. Unire anche  lo zucchero, la cannella e il lievito e lavorare tutto molto velocemente formando un panetto da avvolgere nella pellicola e riporre in frigo per almeno mezz’ora.
Nel frattempo preparare il ripieno lavorando con una forchetta la ricotta e lo zucchero. Unire le mandorle e gli amaretti tritati, il rum e l’uovo amalgamando tutto con cura.
Stendere ¾ della frolla e sistemarla nello stampo. Riempirla con il composto di ricotta, quindi prelevare piccole porzioni di frolla, appallottolarle velocemente e disporle sul ripieno fino a ricoprirne l’intera superficie (alcune, data la morbidezza dell’impasto, tenderanno ad “affondare”9, ma il bello sarà proprio questo…
Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 30-40 minuti o comunque finchè la superficie non risulterà bel dorata.
Lasciare raffreddare e cospargere, a piacere, di zucchero a velo.

12 commenti:

  1. Stamani speravo di trovare un tuo post, di quelli che mi fanno sorridere e zac...ecco che ti trovo. Ma tuo marito non è che ha un fratello? no perchè ho tante amiche single che potrebbero sistemarsi con uno che somiglia al tuo amato bene. E' proprio forte quest'uomo e tu come al solito, scrivio talmente bene e in modo coinvolgente e ironico che spesso mi dimentico della ricetta....non questa volta eh. la crostata di ricotta con l'orticaria deve essere buonissima. Buon fine settimana cara.

    PS. qual era la sorpresa per lui nel tuo uovo?

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    1. Un cappellino! Con fantasia mimetica e inequivocabilmente da maschio! Grazie annarituzza bella di tutti i complimenti, per me e per lui, ma sappi che sono nel periodo rosa...e per quanto sia un bravissimo e irreprensibilissimo marito, non pensare che sia scevro di difetti...tant'è che sto architettando post dedicati: e lì saranno dolori! Perciò aspetta di scoprire il rovescio della medaglia prima, eventualmente, di parlarne alle tue amiche single!!!
      Tanti bacioni bella, buona giornata (devo passare da te.: è una vita che non lo faccio!)

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  2. Luna, a casa tua non potrebbe ruotare tutto per il verso banale... uno dei due è folle, l'altro pure. Nonostante la tua scelta "classica" di uovo di pasqua da maschio... rimani sempre un po' fuori di testa, inutile che tenti di rifarti un'immagine più sana di quella che hai... hehehehe! Lo sai che scherzo sempre. Immagino comunque la tua dolce metà a cercare di nascondere carta pacchetti e "azioni" in 40 mq a disposizione e con te pure tra i piedi!!!
    Bellaaaaaa!!! La crostata è super. E lo sai che stai a diventà pure chic con le decorazioni!!! Buona!!! La terrò a mente per le prossime mie crostate, quando deciderò di rimangiarle!!! Bacione e passa uno splendido we!!

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    1. Ahahahaha...pensa che ero prima, se mo sto a diventà più chic con le decorazioni!!!!!
      na ciofeca proprio!!!! ma il bello è che da questo punto, posso solo migliorare!!
      Me fai ammazzà! E poi sì, hai colto appieno lo spirito di questa casa di matti.
      Quand'è che deciderai di rimangiare una crostata? fino a quando starai a stecchetto?!
      Tanti bacioni, bella de casa e buonissima giornata!

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  3. Che coppia de pazzi voi 2 ahaahaah mi fate morire! Ma che t'ha regalato?? ma diglielo che non è mcia la Befana!! ahaahaha però.. uanta bella robetta.. io me magnavo tutto altro che riciclare!!!! ahahaaha Cmq ne hai ricavato un docletto stra-goloso! baci cara :-) buon w.e.

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    1. No, aspetta, pure io me magno tutto, che te credi?! e quanto al riciclo, è riservato giusto a quello che proprio non mi attira, ecco!!
      In effetti forse s'è confuso con la befana, ma non glielo dico, sennò è capace che non me li fa più questi regaletti super golosi!!!
      ciao claudietta bella, tanti baci e buona giornata (di pioggia pure oggi, sigh!)

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  4. cioè, devi fa' tutte caccolette di frolla e metterle in superficie?
    no, e chi ce l'ha sta pazienza.
    meglio aspetare che la frolal freddi e grattuggiarla con i fori larghi, o anche sbriciolarla sopra tipo crumble...
    bona, però!
    lo sai pure con cosa?
    pesche sciroppate o amarene sgocciolate...
    anzi, vale come prenotazione per il nostro famoso pranzo (che ho partorito io da sola e al quale, sempre da sola, mi sono pure invitata! psicopatica!)

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    1. è vero, non ci avevo pensato al fatto di poterla comodamente grattugiare o semplicemente sbriciolare come un crumble!!!!!! (...volevo fà l'alternativa!!!)
      E comunque le "caccolette di frolla" me fanno ammazzà! (non loro, il concetto scientifico che ne hai tratto!).
      Sei troppo forte Pills altro che psicopatica: per pranzo ti aspettiamo quando vuoi!
      bacioni enormi!! e buona giornata!

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  5. ma siete proprio una bella coppia voi,ho letto con molto piacere il tuo post...te la sei cavata alla grande con questa ricettina:))))

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    1. Grazie Tina, che bello rivederti nel tuo blog e da queste parti!!
      tanti baci, buona giornata

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  6. La tua metà è un mito :)))) E insieme davverio fate scintille, folli scintille :)
    Te lo devo dì che di questa crostata farei tranquillamente il bis e pure il tris? Beh...l'ho detto :D! Ricotta mandorle amaretti e gocce di cioccolato a pensarci bene mi sa che mezzo ripieno sparisce prima di finire nella frolla :D! Un bacione, buona settimana

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    1. E dimmelo, dai che na botta di fiducia non guasta mai!! Comunque il rischio che il ripieno me lo mangiassi tutto così al naturale, prima ancora di schiaffarlo nel guscio di frolla, l'ho corso seriamente anche io perchè sì, l'abbinamento di sapori è di quelli che piacciono tanto anche a me!
      Bacioni immensi fede bella, grazie e buona settimana con ponte anche a te!!

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