"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

giovedì 31 ottobre 2013

Gli alberi e i fiori dei miei viaggi


Quando ho letto l’argomento di questo mese, della rubrica di Monica, mi sono venuti in mente, a valanga, un’infinità di immagini di fiori e alberi scattate durante i viaggi.
Da quelli più recenti, come gli immensi baobab africani, a quelli più lontani nel tempo, come le foreste di mangrovie di cui sono solcate le coste dell’Oceano indiano (tanto per rimanere sempre in tema e non cambiare latitudine..); dalle bellissime piantagioni di agave, alle distese di lavanda o ai campi di girasoli sparsi qui e là per il mondo.
Per non parlare dei fiori esotici: la Polinesia, con le sue ghirlande di tiarè, offriva spunti a volontà.
Così come il mercato di fiori di Amsterdam o tutte le bellissime ninfee di cui sono punteggiati gli specchi d’acqua dell’Isola Martana sul lago di Bolsena.
Poi però mi sono soffermata su altri particolari, sull’immagine un po’ stridente, un po’ affascinante della natura ingabbiata, di tutti quei giardini (o intere piantagioni) “artificiali” che per un motivo o per l’altro sono stati creati all’interno di edifici di cemento.
E che crescono e prosperano lì dentro, al chiuso, lontani dal sole e dall’aria, o potendo usufruire di questi due elementi solo protendendosi, annaspando verso l’alto, in uno spettacolo triste e affascinante nello stesso tempo.

1)      Il giardino tropicale all’interno della stazione ferroviaria di Atocha a Madrid, costruito sotto la volta di (poco)vetro e (tanto)acciaio che un tempo sormontava i binari. Ora la stazione vera e propria è leggermente spostata, mentre il giardino, costituito da oltre 500 specie di piante e abitato da nutrite colonie di tartarughe acquatiche, costituisce una bella piazza coperta su cui affacciano bar, ristoranti e negozietti vari. La temperatura è mantenuta  costante a 24°(l'umidità si fa sentire) e  una studiata illuminazione bianca e gialla ha la funzione di simulare (sigh!) le radiazioni solari.



2)      Il viale di palme all’interno dello sfarzoso aeroporto di Dubai





3)      Alberi schierati, conficcati nel cemento,racchiusi all'interno di un cortile di Siviglia







Le 3 foto partecipano alla rubrica Il senso dei miei viaggi  del blog Viaggi e baci.

15 commenti:

  1. Ma sai che non ci avevo minimamente pensato?
    Quando dici "alberi" la mente vola in luoghi selvaggi e si tuffa nella natura incontaminata ...
    Interpretazione originalissima, dunque, cara Luna

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  2. Che belli i fiori, in generale, anch'io li fotografo sempre, a casa e in viaggio e prendo pure i semi in ogni parte del mondo per far crescere un pò di mondo a casa. Ho una pianta hawaiana alla quale tengo come a un diamante. Un bacio cara Luna.

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  3. ..hai ragione...se uno va al di là dell'idea magari innovativa del progetto può fare qualche considerazione...a me per esempio hanno fatto un po' lo stesso effetto che vedere gli animali in gabbia...insomma, preferisco vedere gli alberi con le radici nella terra profonda, con i rami che tendono al cielo e con qualche uccellino che va e viene, ecco!
    Un abbraccio stritoloso anche a te!!!!

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  4. Molto interessante questo tuo punto di vista! In effetti, soprattutto la prima foto, dà l'idea di uno "zoo per alberi".
    Baci

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  5. Che belle immagini! Anche se lo spettacolo degli alberi ingabbiati è un po' inquietante o, come dici tu, triste ed affascinante insieme.

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  6. Due su tre, Luna, le ho viste (mi manca Dubai) e a me Atocha è piaciuta tantissimo, la natura che esplode dentro l'architettura e ne diventa protagonista. Un colpo d'occhio meraviglioso. Bella idea :-)

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  7. Che belle!
    A me le serre tropicali piacciono un sacco, non mi rendono triste pensando a zoo ma mi dà l'idea di qualcosa di prezioso che si vuole curare e coccolare.
    Proprio ieri sono andata a Chicago al Gardield Conservatory Park, un'immensa serra con la riproduzione di vari ambienti tropicali e desertici, uno spettacolo per come sono tenute e devo dire che crescono rigogliose, vuol dire che si trovano bene.
    Ieri poi c'era l'esposizione "Creature of the night" dove i bambini (ma anche io, non solo loro) potevano toccare lupi, volpi, armadilli, serpenti e ragni.
    Uno spettacolo in questa bellissima serra tropicale.
    Ciao
    Norma

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  8. mi piacciono tutte e tre!!! sarà dura per Monica sceglierne solo una;-))

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  9. Foto favolose.. non son stata in nessuno di quei posti..sigh.. bacioni e buon festa di Ognissanti :-)

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  10. Ma gli alberi dentro un aereoporto non li avevo mai visti!!!! Mi piacerebbe visitare tutti e tre i posti che hai citato, non ne ho visitato nemmeno uno :-(

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  11. L'immagine di Atocha è spettacolare! A mio avviso il connubio di recupero aree, architettura verde e spazi vivibili per tutti è sicuramente un qualcosa di imperdibile!

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  12. Ciao Luna, che taglio originale hai dato a questo post...non mi sarebbe mai venuto in mente.

    Complimenti per gli scatti e per l'idea.

    a presto.
    Antonella

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  13. quando son stata a madrid non l'ho visto! :(

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  14. È sempre un piacere guardare il mondo attraverso i tuoi occhi, anche le piante assumono un altro senso ! :)

    un abbraccio

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  15. che spettacolo queste foto (corro da Monica, me ne sono proprio dimenticata...) un abbraccio SILVIA

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