"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

mercoledì 16 luglio 2014

Tempo per me - Petti di pollo in crosta di mandorle


Finire di lavorare un venerdì.
Salutare malinconicamente i bambini sapendo di rivederli solo a metà settembre.
Ricominciare nuovamente il lunedì successivo.
Con altri bimbi, altre realtà.
Ancora più piccoli, sempre più impegnativi.
Recuperare gesti dimenticati, come quello di sostenere il passo incerto e traballante, ma molto spedito (della serie: accelero per non cadere - e poi cado lo stesso), di un ometto di 14 mesi.
Tutto rotoli di ciccia e grande determinazione.
Faticare a prenderlo in braccio, pur nel delirio di dolcezza che travolge.
Sentire reclamare la schiena, pensando a tutte le ore di posturale che ci vorranno per rimetterla in sesto.
Parare cadute, testate, sederate.
Scalare indenni lo scivolo per grandi, gli scalini di casa, la rampa dello stabilimento.
Schivare l’altalena in movimento, una pallonata in arrivo, un altro bambino che corre senza guardare dove va.
Raccattare giocattoli in ogni dove.
Risistemare cappellini scaraventati via con ostinazione.
Asciugare bavette perennemente colanti.
Pulire 10, 100mila volte mani diventate di sabbia e per questo portate alla bocca con ancora più gusto.
Spalmare protezioni solari.
Rispalmarle una seconda e anche una terza volta, che la prudenza non è mai troppa.
Rimuovere chilate di sabbia da mani, piedi, pancia, schiena, viso, testa.
Suoi e miei.
Rinunciare a rimuoverla proprio tutta, che tanto è una missione impossibile da demandare all’agognata doccia.
Placare le ansie e ignorare il vuoto chiacchiericcio del coacervo di tutte le donne vicine di ombrellone fra: mamme, nonne, zie, prozie, cognate di cognate, amiche di sorelle di cognate e perfette sconosciute.
In una guerra intestina in cui i bambini fanno solo da appendice e vengono branditi come pretesto e scusante.
Rassegnarsi ancora una volta all’evidenza che fare la tata oggi significa schivare i colpi/tenere a bada le frustrazioni/capire le impossibilità di genitori (e di nonne, zie…) anziché occuparsi solo dei bambini.
Astrarsi da tutto questo e riuscire ugualmente a stare bene con loro.
Tornare a casa col mal di testa e la sensazione di aver ruotato in una centrifuga di parole e sentenze.
Perlopiù inutili.
Ma in tutto ciò:
Riscoprire una nuova e dimenticata dimensione del tempo.
Uscire di casa alle 8.50 ed essere al lavoro alle 9 in punto.
A piedi.
Niente treni, niente banchine, niente annunci metallici di ritardi/soppressioni di corse/cambio binario.
La spiaggia invece dell’asfalto.
Il costume invece dei jeans.
A piedi nudi anziché con i sandali.
Riscoprire il tempo per poter fare la spesa dopo il lavoro.
Per decidere cosa cucinare anche la mattina stessa, senza dover scongelare.
Per cenare all’ora di cena e non a quella di andare a dormire.
Per ritirare i panni dallo stendino prima che scenda l’umidità della notte senza dover delegare l’amato bene (che l’umidità della notte la fa calare comunque prima di ritirarli).
Assaporare la libertà di pranzare con calma e a un orario umanamente accettabile anziché alle 12 come i frati dovendo poi scappare via subito dopo.
Col pranzo sullo stomaco.
E rinunciando a mangiare cocomero per paura di sforare i 40 minuti di viaggio e di autonomia prima di dover correre in bagno.
Concedersi il lusso della sacrosanta pennichella dopo pranzo.
A dormire proprio, a leggere o anche solo a guardare Fine Living.
Progettare con calma il pomeriggio, anche a non fare niente.
Contare i giorni che mancano alle ferie, sapendo però di ritrovarsi a lavorare in spiaggia il mattino dopo.
Che proprio ferie non sono, ma un po’ cominci a sentirtici.
Tempo al tempo,
e intanto
Tempo per me.

@@@@@@@@@@


Saporiti, croccantissimi e molto, molto gustosi.
La croccantezza è quella che mi ha più colpita: sembrano fettine panate, sembrano fritte!!
Un po’ seccante dover tirare fuori ciotole e ciotoline per sbattere l’uovo, passarci dentro i petti, infarinarli, passarceli nuovamente, terminare col trito di mandorle...che nell’economia di tempo di chi torna a casa alle 8 passate e non vede l’ora di aver preparato-mangiato-lavato i piatti- per potersi sbracare sul divano, riveste la sua enorme importanza. Ma insomma, superato il disappunto, ne vale davvero la pena!

Ingredienti (per 2)
300 gr di petti di pollo
70 gr di mandorle
1 limone bio
1 albume
5-6 foglie di salvia
Pangrattato
Farina
Sale
Pepe nero
Olio extravergine d’oliva

Procedimento
Sistemare i petti di pollo fra due fogli di carta forno e batterli leggermente.
Tritare grossolanamente le mandorle insieme alla salvia e a un po’ di pangrattato. Unire la scorza grattugiata del limone e un po’ di sale.
In una terrina sbattere l’albume con un pizzico di sale e pepe, immergervi i petti di pollo e passarli nella farina, poi nuovamente nell’albume, quindi nel trito di mandorle facendo aderire bene. Disporre le fette su una placca ricoperta di carta forno cosparsa di un filo d’olio, terminare con altro giro d’olio e cuocere in forno già caldo a 180° per circa 20 minuti o finché non saranno ben dorati.







12 commenti:

  1. avere del tempo per noi stessi è essenziale...altrimenti diventeremmo tutti dei robot: casa/lavoro/casa...i tuoi petti di pollo sono proprio appetitosi! Un abbraccio SILVIA

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    1. Grazie silvietta...ma sta birmania, quando ce la racconti?!!!Non vedo l'ora!!
      Bacioni buona domenica

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  2. Che bello leggerti, ne ho un sacco da recuperare. Mentre racconti io immagino, ti vedo proprio mentre giochi con i bimbi, prendi il treno, corri, parli coll'amato bene. Uscire per andare a lavoro a piedi non da tutti, è un lusso incredibile anche se guardare un bambino piccolo è una responsabilità enorme che richiede attenzione continua. Prenditi il tuo tempo e goditela se riesci.....ma le prossime vacanze dove dove che già rosico. Un bacione grandissimo.

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    1. <3 annarituzza bella!! Anche io sono parecchio indietro con i tuoi post, anche se sbircio sempre quello che, di meraviglioso, fai.
      Le prossime saranno appunto vacanze, non un viaggio: santorini tutto mare e sole (spero), anche se poi ci abbiamo infilato dentro pure 5 giorni ad atene per vedere la città e i dintorni.
      e tu? parti?
      Tanti bacioni bella mia!

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    2. Mio marito ha fatto la tesi a Santorini (un povero geologo .....) so che è bellissima e si gira con i motorini. Atene l'ho vista e dopo la calma il caos, stupenda piena di contraddizioni e di gatti. Visita anche il mercato merita...ma che te lo dico a fare a te viaggiatrice incallita. Godetevela belli e divertitevi tanto.

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  3. E' molto impegnativo lavorare con i bimbi.. ma credo che da una parte ti diverta anche . o no??!!?? Buonissimi invece i tuoi petti di pollo.. così in crosta non l'ho mai fatti.. :-) smackk :-D...
    ps: non parliamo di cocomero... ieri sera alle 23:00 1/4 di cocomero mi son fatta fuori col risultato di svegliarmi 4 volte durante la notte indovina per cosa?? Sto rinco oggi O_o.. ahahaha smack

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    1. Però il cocomero è troppo buono per poter rinunciare!!
      Lavorare con i bambini sì: mi diverte e mi appaga moltissimo, imparo sempre tante cose, soprattutto a prendere la vita con leggerezza, immedesimandomi nel loro modo di affrontarla.
      è bello. solo che ecco, giunti a sto punto un po' di ferie...ci vogliono!!!
      Bacioni cla, buona settimana!!

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  4. come niente treni? cioè, nun stai a passa' manco stavorta??

    ho fatto l'anni e manco n'orzo te sei fatta offri'...

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    1. Noooo...hai fatto l'anni?! e manco t'ho fatto gli auguri, me dirai!!
      sì, per un po' niente treni, ma potresti prenderne uno tu e venirmelo a offrire qua un orzo per festeggiare!!!
      te possino

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  5. Beh da come la racconti tu è leggero ma io so quanto alle volte è pesante anche se in fondo gratificante sopra tutto se piace, Bella ricetta ottima e leggera sopra tutto per me.
    Buona giornata.

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    1. Grazie edvige. sì molto bello, assolutamente gratificante, ma anche impegnativo,e a volte pesante hai ragione. pesante poi in tutti i sensi visto che l'attuale bambino è veramente grosso, cicciottone e tirarlo su ogni volta è una gran fatica!!!
      un bacione grande, buona settimana!

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  6. Stupende! queste le voglio proprio provare! chissà che gusto e croccantezza! mi piace proprio la tua cucina! ;)

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