"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

venerdì 28 novembre 2014

I luoghi abbandonati dei miei viaggi

Questo mese per la rubrica Il senso dei miei viaggi si va A casa di Clara, che ha pensato a questo tema particolare, per niente semplice ma anche per questo molto intrigante.
I miei non sono proprio luoghi abbandonati.
Sono piuttosto luoghi “trasformati”, magari sfruttati dal turismo, ma che un tempo erano altro e quello che erano, non sono più (perché è stato abbandonato…).
Luoghi che però ancora parlano e testimoniano prepotentemente il loro passato.
Che recano in sé le tracce evidenti di quello che hanno rappresentato.
Guardarne gli oggetti, i mezzi di trasporto, le tracce a volte impietose, a volte clementi lasciate dal tempo mi fa immaginare storie e perfino voci legati ad essi.
Basta astrarsi da tutto il resto, guardare un pezzo arrugginito, un cartello macchiato di umidità, una valigia di cartone lacerata per lasciar fluire la mente e trovarsi di colpo in un altro luogo, di un altro tempo….


Oatman
Lungo il vecchio tracciato della Route66, nei pressi di Kingman: una città fantasma dove un tempo si trovava la più grande miniera d’oro dell’Arizona, scoperta nel 1902 e chiusa definitivamente nel 1998. Ora non è nemmeno possibile visitarla, ma i vecchi trenini, davanti a porte sprangate e arrugginite rievocano la febbre e il fermento di quei tempi in cui tutto sembrava possibile e afferrabile.
Il paese vero e proprio invece è diventato meta turistica dei fortunati che riescono a scovarlo girovagando tra i monti (perchè è molto nascosto). Abitato da appena 150 persone, disseminato di botteghe di souvenir, è un luogo reso celebre dal cinema. Qui infatti furono girati, per esempio, La conquista del west, ma soprattutto si trova il vecchio Oatman Hotel in cui Clarke Gable e Carole Lombard trascorsero la loro prima notte di nozze (fino a qualche tempo fa era possibile visitare la loro camera e quella di Oatie, il fantasma che, pare, dimori qui…). Gli edifici sono rimasti tali e quali, almeno in apparenza, ma in realtà molti di essi sono fatiscenti e inagibili , mentre lungo l’unica via del paese passeggiano liberi i discendenti degli asini che un tempo trasportavano la sabbia aurifera.
si passeggia fra muli e rovine in pratica, gettando un occhio ai tanti souvenir così come ai vecchi ritagli di giornale ancora attaccati sui vetri di alcune finestre.
Un luogo che inquieta e suggestiona nonostante ogni giorno, a scopi turistici, siano proposte rievocazioni di duelli con pistole e finti ammazzamenti.


Furnace Creek
Non è propriamente un luogo abbandonato, perché anzi nel frattempo è stato trasformato in mueso, ma tutte le attrezzature da lavoro, un tempo utilizzate senza sosta e poi fermate per sempre dentro (o appena al di fuori) di un museo sono per me luoghi abbandonati per eccellenza.
Che “parlano” e testimoniano sudore e fatica; conquiste e fallimenti; speranze e disillusioni.
Il Borax Museum si trova nella casa più vecchia della Death Valley, una baracca in legno risalente al 1883, ed è dedicato a tutti i protagonisti della storia della valle: pionieri, avventurieri, minatori. Tanti oggetti d’epoca ma soprattutto, nel cortile, carrozze e vagoni utilizzati nelle miniere, un’antica locomotiva e poi oggetti dedicati all’estrazione del borace, minerale che un tempo si usava solo per fare il sapone…ora addirittura per proteggere la navetta spaziale dal surriscaldamento al suo ritorno nell’atmosfera.


Skukuza (Selati Railway)
Dagli Usa al Sudafrica il passo è breve e avrei potuto concludere il tuor delle miniere citando quelle di Graskop, ma mi è venuto in mente altro.
Skukuza è il più grande Rest Camp del Parco Kruger, dove si trova il Selati Train Restaurant, un piccolo ristorante ricavato all’interno della vecchia stazione ferroviaria che un tempo collegava questo luogo a varie altre località del Sudafrica e serviva per il trasporto di persone ma soprattutto all’industria dello zucchero. In testa ai vagoni, la scintillane, immensa e bellissima locomotiva Grand Old Lady. Lungo la banchina, dove ora si trovano tavolini e sedie in cui si può cenare a lume di candela, sono accatastate vecchie valigie appartenute a chissà chi. E i cartelli indicano la destinazione dei treni con le distanze in miglia. Cifre da capogiro, come quella per arrivare a Cape Town, immaginando il viaggio a bordo di una locomotiva a vapore.…

13 commenti:

  1. Interessanti ed insoliti i tuoi luoghi abbandonati! La foto che preferisco è l'ultima, quella del Kruger.

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  2. Anch'io adoro le ghost town americane e forse la cosa più bella è proprio che di solito sono disperse nel nulla e per arrivarci bisogna fare ore e ore di strada (almeno per le 2 che ho visitato io è stato così!).

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    1. hai ragione: il loro fascino risiede in gran parte proprio nel fatto di dover faticare per trovarle. ...ma che magia una volta arrivati!!
      Grazie di essere passata silvia, buona giornata!

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  3. io adoro i treni!!!

    che belli i tuoi luoghi... un po' inquietanti!

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    1. a me affascinano moltissimo i treni ma un po' li odio anche per il fatto di doverci viaggiare ogni giorno (certo, su quelli dei pendolari che sono molto diversi....).
      grazie fede, baci buona giornata!!

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  4. bellissime le tue foto!!! una più bella dell'altra!
    mi piace moltissimo il taglio che hai dato scegliendo luoghi abbandonati/rinati ;)
    baci

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  5. Bellissimi, non li conoscevo proprio.
    Adoro le città fantasma anche se non ne ho mai viste.
    Grazie
    Ciao
    Norma

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    1. Grazie Norma ma come? Proprio tu che vai sempre negli states!! beh ma capiterà prima o poi (e comunque io mi "accontenterei anche"solo" di tornare a Chicago!!!!!).
      tanti baci<3

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  6. wow! treni e città fantasma e come essere catapultati sul set di un film americano, indossando i panni di una comparsa! per favore non svegliatemi ancora, lasciatemi sognare ancora un pochino!

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    1. eh sì elena: sembra proprio di essere in un film...ma un po' in tutti gli stati uniti è così, non solo nelle città fantasma...e anche io non smetto mai di sognarli!!!
      Grazie un bacione!

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  7. ma come fai a ritrovare sempre le foto? le cataloghi, le ordini per argomento? io adoro questi viaggi trasversali seguendo un tema preciso.

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