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mercoledì 17 luglio 2013

Verso il Sudafrica (Parte I): I passi compiuti – Zucchine ripiene (più di zucchine che di carne)

 Tutto ebbe inizio in un freddo e piovoso pomeriggio di febbraio quando, non avendo di meglio da fare, iniziammo a fantasticare su un ipotetico viaggio nella parte più bassa del continente africano.
Talmente smisurata da rendere necessario (=indispensabile per due precisini come noi) scompattare tutti i posti da vedere in due (tre, quattro….) itinerari distinti e separati, che fare tutto in una volta, zompettando magari da Cape Town fino a Durban ci pareva quasi sacrilego.
Si ponevano poi tutta una serie di altre questioni su come-dove- quanti posti vedere fra tutti quelli che vorremmo, spalmandoli sul budget fisso di 14 giorni totali: quale parte privilegiare, se la costa Atlantica o quella sull’Oceano Indiano, se il Nord-Ovest o il Sud-Est.
Se dedicarsi solo ai parchi sconfinati e alle immense riserve oppure includere anche le grandi città, se non altro quelle in cui si è obbligatoriamente (o quasi) di passaggio.
Se mettere il naso pure negli stati indipendenti di Lesotho e Swaziland o limitarsi a circumnavigarli semplicemente. E non è cosa da decidere una volta sul posto perché quando noleggi la macchina devi comunicarglielo subito se intendi “sconfinare” e pur essendo quegli stati esattamente al centro di alcuni itinerari, varcarne i confini significa pur sempre attraversare una frontiera. E oltre confine l’assicurazione non ti copre.
All’inizio solo confusione e due uniche certezze: trovare il volo più economico e noleggiare una macchina.
Tutto il resto è venuto dopo, con calma, riflessioni accurate, qualche scornata di coppia e studio matto e disperatissimo.
 Da parte dell’amato bene, s’intenda, perché in casi come questi il lavoro sporco tocca a lui.
Per quanto mi riguarda, a parte scegliere fra opzioni preventivamente vagliate ed essere interpellata (pretendendo pure di avere l’ultima parola) su determinate questioni spinose precedentemente sviscerate, mi sono goduta solo il lato bello di tutta la faccenda, affidandomi al mio MoltoPersonal Travel Assistant……….


Quello che abbiamo fatto finora:

- Prenotare il volo più conveniente che allora, cioè 5 mesi fa, era quello diretto al Cairo e farlo coincidere con un altro da lì a Johannesburg scegliendo tra due, estreme, opzioni possibili:
-         A) solo un’ora di tempo tra le due coincidenze.
-         B) 6 ore da stazionare nell’aeroporto egiziano in attesa del volo per Jo’burg.
Una sana via di mezzo sarebbe stato pretendere troppo (anche per una fannullona dell’organizzazione come me), allora siccome fidarsi è bene ma non fidarsi è sempre molto meglio, abbiamo optato per la seconda ipotesi onde evitare scapicollamenti maldestri per i corridoi dei transiti e visti da compilare (letteralmente) al volo (ragione per la quale il nostro viaggio per raggiungere il Sudafrica, tra voli effettivi e scali, durerà appena una trentina di ore totali, roba che manco per arrivare in Australia ci vuole tanto, ma il costo di un volo diretto non era nemmeno lontanamente paragonabile a quello fatto di trasbordi vari, e in fondo il bello, almeno per noi, sta anche in questo avvicinamento lento ma progressivo alla meta…);
- Stipulare un’assicurazione adeguata che ci copra per una serie di eventualità e per tutta la durata del viaggio (evitare, al momento della stipula, di leggere clausole troppo specifiche e un tantino esplicite tipo “rimpatrio della salma”, che sono di prassi e al limite concedersi giusto una grattatina scaramantica d’ordinanza).
- Noleggiare una macchina. La volevamo possibilmente col cambio automatico (tanto per facilitarci un po’ la vita, considerata la pratica del tutto nuova e sconosciuta della guida a sinistra) e il portabagagli abbastanza capiente onde evitare di dover lasciare magari bagagli in vista che non conviene mai, ma lì in Sudafrica, visto l’altissimo tasso di criminalità, ancora meno.
Per il portabagagli non c’è stato problema, il cambio automatico invece è andato a farsi benedire perché al momento della prenotazione non c’era una sola macchina di quel tipo in offerta e quindi ciccia: viva l’avventura e lo spirito di adattamento! Faremo di necessità virtù e impareremo (forse) a  guidare a sinistra…..;
- Prenotare anche il navigatore satellitare (che non è automaticamente incluso, ma che va richiesto e pagato – abbastanza profumatamente- a parte). Scaricarsi la mappa del Sudafrica sul tomtom nostro ci pareva più complicato e non del tutto affidabile. Poi siccome di impicci da portarci dietro ne avremmo giù una quintalata abbondante, abbiamo preferito evitare di doverci caricare pure mister tomtom)
- Abbattere la franchigia, subito alla stipula del contratto (a evitare di dover lavorare per il resto della vita solo per rifondere eventuali danni);
- Estendere l’assicurazione della macchina anche a un altro guidatore, che sarei io, che qui in Italia non guido perché non mi piace e potendo scegliere lo evito come la peste, ma in giro per il mondo l’investitura ufficiale di ruolo di “Secondo Pilota”  mi emoziona e mi inorgoglisce!!! Un po’ meno entusiasta è il passeggero che dovrò scarrozzare, ma dopo le autostrade americane a 18 corsie la guida per me non ha più segreti…..almeno quella classica, a destra….poi su quella a sinistra naturalmente non mi sento di garantire…);
- Richiedere la patente internazionale. Perché le notizie in merito sono contrastanti: chi dice che serve chi assicura di no, e nemmeno l’Aci (interpellato a mo’ di Furio-Verdone…) ha saputo chiarirci del tutto la questione, allora siccome noi saremmo leggermente pignoli (ma va’?!), per non sapere né leggere né scrivere, l’abbiamo fatta ugualmente: 80 euro, la porti un giorno, la vai a ritirare quello successivo e passa la paura. Che poi dici: ma sta patente internazionale che è? Niente di più che una traduzione, che pure uno scolaretto delle elementari alla prova di inglese potrebbe fare, peraltro vergata su un libretto di un comodissimo formato lenzuolo…..
- Stabilire un itinerario di massima e poi definirlo nel corso del tempo, tenendo conto del budget massimo a disposizione di 14 giorni compresi tra il volo di arrivo e quello di ritorno e partendo da qualche punto fermo e una domanda fondamentale:
cosa vogliamo (oltre che dalla vita in generale)  da questo viaggio in particolare?
Insomma, tenere a freno la (mia) valanga di velleità e iniziare a formulare ipotesi fattibili. Itinerari praticabili. Scelte realistiche.
E quindi scegliamo di lasciar perdere Cape Town e il punto in cui si incontrano i due oceani, le Table Mountain e l’avvistamento delle balene, per puntare esclusivamente verso Est, senza manco fermarci a dormire a Johannesburg, in un itinerario esclusivamente “verde” di circa 2000km, così formulato:
- Golden gate Highlands National park
- Isimangaliso Wetland Park, sulle rive dell’Oceano indiano, per vedere gli ippopotami a St. Lucia.
- Hluhluwe-Imfolozi Park per vedere i rinoceronti bianchi e  neri che vagano tra il White Imfolozi River e il Black Imfolozi River;
- Puntatina a Sabie, che di per sé è una piccola cittadina nemmeno particolarmente caratteristica, ma pare che vanti dei dintorni spettacolari fra cascate, montagne, canyon oltre che (nella vicina Graskop) un famoso posticino dove andare a gustare li mejo pancakes di tutto il Sudafrica, parola di viaggiatori del web;
- Il Kruger, naturalmente, l’autentica icona africana: un paio di giorni? Tre? Cinque alla fine! Perché l’ecosistema cambia da nord a sud e come fai a rinunciare preventivamente a questo o a quello?
- Terminando con la visita a qualche riserva per il recupero degli animali feriti: Mohololo Wildlife Rehabilitation, oppure Rhino&Lion Nature Riserve;
………e i giorni a disposizione sono finiti!
Non c’è più posto per le grandi città, ma a ridosso di una grande città ci viviamo e noi stavolta ce ne vogliamo tignosamente tenere alla larga. E pazienza per Durban, Pretoria, la stessa Johannesburg: sarà per un’altra volta, forse, quando avremo voglia di affidarci a una guida locale (perché visitare le township in autonomia non è possibile e di andare a girare per centri commerciali e grandi negozi, dove si è “al sicuro”, non ci interessa) e fare tutto un altro tipo di viaggio, con tutto un altro spirito e una diversa disposizione d’animo.
Senza mescolare troppo, senza affannarsi come al solito saltellando di qui e di là in una corsa infinita.
Natura, animali, tramonti infiammati, albe lucenti, sistemazioni pratiche, contatto con la terra e i suoi ritmi: stavolta è (vuole essere) solo questo.


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Un classicone dell’estate, ma con personalizzazioni varie in giro per i blog e per il mondo. La morte loro sarebbe col pomodoro, ma siccome quest’ultimo meno ne mangio, meglio mi sento ho iniziato a fare la versione in bianco apportando ogni volta qualche piccola modifica.
Solo una cosa rimane imprescindibile: la polpa delle zucchine frullata da mettere nell’impasto, in modo che il ripieno sia più zucchine che carne, più dolce che deciso, più delicato che imperioso.
La consistenza sarà morbidissima e pure della fetta di pane ammollata in acqua (o latte) e poi strizzata si può fare tranquillamente a meno.
Da preparare la mattina per la sera, il giorno prima per quello successivo, che tanto vale la solita storia: più stanno lì, più sono buone!

Ingredienti (per 6, con dosi abbondanti)
8 zucchine romanesche belle grandi
500 gr di carne di manzo macinata
2 uova
2 cucchiai di pecorino (o parmigiano)
1 ciuffo di prezzemolo
3 spicchi d’aglio (che io evito di tritare ma mi limito a mettere interi nella teglia tanto per dare sapore)
Qualche foglia di basilico
Qualche cucchiaio di pangrattato
½ bicchiere di vino bianco secco
Olio extravergine d’oliva
Peperoncino
Sale

Procedimento
Innanzitutto munirsi di quell’attrezzo meglio noto (almeno da queste parti) come scannazucchine 

e svuotarle delicatamente una per una dopo averle lavate, private delle estremità e tagliate in 3 o anche 4 pezzi, secondo la grandezza.
Raccogliere la polpa in una terrina molto capiente 

e passarla al minipimer. Unire a questa il macinato, sale, pepe, pecorino, peperoncino, il prezzemolo tritato e le due uova leggermente sbattute. Impastare bene con le mani fino ad amalgamare tutti gli ingredienti.

Aggiungere al composto pangrattato quanto basta per renderlo manipolabile e iniziare così a riempire i cilindri di zucchina dopo averli salati all’interno.
Disporli quindi in una teglia cosparsa di poco olio. Con l’impasto rimanente formare delle piccole polpettine da rotolare nel pangrattato. Al termine completare con un giro d’olio, spargere sopra qualche fogliolina di basilico, più i 3 spicchi d’aglio interi, unire poco meno di mezzo bicchiere d’acqua e infornare a 180°. 
Trascorsa circa mezzora (girare delicatamente zucchine e polpette e bagnare tutto con il vino bianco.
Proseguire la cottura per altri 30 minuti o comunque fino a quando inserendo inserendo una forchetta in una zucchina questa risulterà morbida.

Lasciare raffreddare e gustare tiepide o a temperatura  ambiente.

19 commenti:

  1. Emozione allo stato puro!
    Ho letto esattamente come se dovessi partire io, l'organizzazione e lo studio che precedono il viaggio mi affascinano tanto quanto il viaggio stesso.
    Se pensi che ormai 15 anni fa, per la mia prima volta in Thailandia mi era messa pure a studiare la lingua!!
    Peraltro basta un'intonazione differente e cambia totalmente il senso delle parole per cui.....ho taciuto e mi sono dedicata ad altro:))
    Troppo bello questo viaggio, non vedo l'ora di sapere il resto!!

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    1. Noooo: anche la lingua ti eri messa a studiare?! beh che coraggio però: una cosa bellissima!!
      La penso come te sulla fase dell'organizzazione: è affascinante e "adrenalinica" tanto quanto il viaggio stesso!
      Bacioni e grazie!

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  2. La mia è invidia allo stato puro..... buona però, perchè vorrei venire con voi. Ma quanto siamo simili Lunetta, anch'io faccio esattamente le stesse cose prima di un viaggio ed già parte del viaggio stesso, spesso però sono da sola perchè il marito mi lascia carta bianca...pure troppo. Ora con Dario non facciamo questi viaggi, aspetto che cresca un pò. Ce ne sarebbe uno che sogno da anni, nella foresta del Borneo da Birutè che cura gli oranghi (ne ho uno adottato a distanza) 15 gg immersi totalmente nella natura.....prima o poi... intanto mi godo il tuo...vi penserò...fate i bravi e divertitevi.

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    1. Hai adottato un orango a distanza, che meraviglia!!! Quando ho letto questa cosa (senza avere il tempo, fino a questo momento, di rispondere :-((( ) l'ho raccontato subito a mio marito!! Quello nella foresta del Borneo è uno dei viaggi che ho in mente da un sacco di tempo, da quando vedevo sandokan in tv e leggevo le imprese della Tigre di Mompracen! Immagino quindi quanto potrebbe piacere a un bambino!!! Dai che appena dario sarà più grande realizzerai questo sogno!
      Per la partenza e i saluti c'è ancora tempo: partiamo a fine agosto, quindi passerò sicuramente a trovarti nel tuo blog prima di allora!
      tanti bacioni annarituzza bella e buona giornata! ( sì ma poi ti scrivo per sapere di questa cosa degli oranghi: mi piace troppo!!)

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  3. O mamma mia ma voi due siete perfetti.. cacchiarola che stra-organizzazione!!!! sarà un viaggio fantastico... Intanto io mi gusto le zucchine ripiene.. con pure le polpettine intorno!!!! bacioni cara

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    1. Grazie Claudietta ma mi tocca ammettere che il merito è tutto dell'amato bene: io quanto a organizzazione, almeno nel lungo periodo (...perchè poi nella quotidianità sono peggio di Furio!!), sono piuttosto sciatta e approssimativa. Mo' sai quanto si gongolerà leggendo tutti questi complimenti....
      mille bacioni, buonissima giornata!!

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  4. invidia somma per il tuo viaggio.
    meno per le zucchine, che io conosco solo in questa maniera (al sugo non mi piacciono), fatte in padella, saporite e delicate al contempo, una delle cose + buone da fare al mondo con la carne tritaa, insieme a polpette e polpettone...
    Enjoy!

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    1. Pure io le facevo in padella qualche volta!!!! Infatti pensandoci, perchè non le faccio più così? Ora non so perchè decido di affrontare il caldo a colpi di cotture al forno...mah!!!
      A bella de casa, come stai? è tanto che non passo da te, sono rimasta alle scarpe fucsia con le borchie!
      bacioni enormi!

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  5. Ma siete organizzatissimi!!! Che bel viaggio, poi facci sapere! :D Amo le zucchine, in ogni modo e le mangio spessissimo... le tue sono invitantissime e poi quelle polpettine... aaaah ho di nuovo fame! :D Complimenti, un bacione e buona serata :**

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    1. Grazie Vale bella, anche a me piacciono tanto le zucchine e soffro d'inverno quando trovo solo quelle scure, molto acquose e per niente saporite, perciò me le godo ora cucinandole in tutti i modi!!!
      Ti mando baci a profusione!!!

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  6. ma bravissima tesoro,sei molto precisa,non vedo l'ora di vedere le foto,sono felicissima per voi....ottime le zucchine ripiene,ho già l'acquolina :))))

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    1. Grazie tinuccia bella, il tipo molto preciso, come dicevo qua sopra a Caludia, in realtà è mio marito, ma non glielo diciamo troppo che si momnta la testa! (...e poi tocca sempre vedere sul posto se è stato bravo oppure no...magari ha sbagliato qualcosa nella prenotazione e ci ritroviamo a dover attraversare il sudafrica in autostop!!!!).
      Tantissimi bacioni, buona giornata!

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  7. Sud Africa, WAW! Io mai stata ancora!! Ottima organizzazione, sei peggio di me ahahahahahahah e le tue zucchine ripiene, ne vogliamo parlare: superlative! Un abbraccio SILVIA

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    1. beh oddio, leggendo i vostri di viaggi, pure voi state un pezzo avanti!!!!! E io ho parlato a lui delle vostre scorribande in Asia, gli ho fatto vedere pure alcune foto: sarà ora di cambiare giro prima o poi, ma sai già che in quel caso sarai la prima a saperlo visto che ti contatterò per chiederti un po' di cosette!!
      baciottoni e abbracci a te silvietta!!

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  8. E pensare che ero convinta persa che l'organizzatrice fossi tu. Che fossi tu a cercare, spulciare, prenotare... Quanto ci si può sbagliare nella vita!!! Hehehehe!!!! Bel viaggio, comunque e ottima scelta. Probabilmente avrei voluto anche io una full immersion nella natura dopo un anno di corse nella grande città!
    Ma questo è anche un blog di cucina, vero??? E allora i miei complimenti per questa bella infornata di zucchine e polpettine. Mi hai dato un'idea veramente golosa per me che sono sempre alla ricerca di alleggerire i piatti... Buonissime!! Bacione!!! Ma soprattutto divertitevi!

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    1. A bella!!!! Nooooo: io l'organizzatrice? Io sono la sciattona della situazione, quella che va a traino e possibilmente combina pure qualche casino! Se hai avuto l'impressione di una precisina-perfettina-rompiballe in altre occasioni però non hai avuto tutti i torti perché di fatto nella vita di tutti i giorni sono così, diciamo però nell'imminenza delle cose perché poi sul lungo periodo mi perdo: non sono lungimirante né pragmatica...per tutto questo c'è lui!
      Tanti bacioni Elly bella, buona giornata!

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  9. SOno capitata qui per caso, che dire! Complimenti per tutti I tuoi viaggi, ma soprattutto per le tue ricettine ^_^
    Sono ora una tua fan se ti va passa da me ^_^

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    1. Ciao francesca, benvenuta e grazie!
      passerò sicuramente a trovarti. Un bacione, a presto!

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  10. Wow che bella vacanza che vi aspetta. Organizzazione di tutto punto, io sarei una frana…e mezza! Aspetterò curiosa il reportage che già immagino sarà meraviglioso. E intanto mi godo le tue gustosissime zucchine ripiene :D! Ho comprato anch’io quell’aggeggio con l’intenzione di usarlo per le mele ma me l’ero già dimenticato. Ottima scusa per inaugurarlo. Un bacione, buona giornata

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