La situazione in palestra, dall’inizio del corso a oggi, si
è evoluta ed affinata.
Da che prima eravamo solo in 3 a ballare l’Hully Gully…no! a
scriccare e tirare muscoli e tendini
per (tentare di) guadagnare una regolare ed armonica postura che ci faccia (in
cuor mio) magari allungare pure un pochetto, ma soprattutto far passare qualche
dolore e (già che ci siamo) acquisire un’andatura lievemente più aggraziata,
adesso siamo una nutrita schiera di ben 8 (otto!) bipedi comprensivi pure di due
esponenti di sesso maschile.
Un tale operato di ernia e un altro che appare e scompare
saltando la maggior parte delle lezioni, ma comunque, a modo suo, c’è.
L’età media continua ad aggirarsi sulla settantina, ma
questo passa il convento e del resto considerata la pista che mi lasciano gli arzilli avventori della palestra, con
problemi e non, la cosa mi conviene pure, che diversamente farei davvero (se
possibile) una ben più magra figura….
Movimenti lentissimi, posizioni tenute molto a lungo,
silenzio ovattato, musica dolce e rilassante, il ritmo del respiro a guidare
ogni cosa.
In pratica: una noia indicibile, uno schianto d’anima e
d’orpelli senza eguali, ma l’obiettivo benessere è tutto ciò che conta e noi
siamo lì per quello!
Questo tuttavia solo nei giorni di lunedì e mercoledì,
perché la questione si è evoluta anche per ciò che concerne gli aspetti pratici.
Il torturatore ufficiale ha dovuto abdicare in favore di
un’altra posturologa che però svolge il suo corso solo nei giorni dispari ad
eccezione del venerdì, così ci è stata magnanimamente offerta la possibilità di
sostituire quest’ultima lezione con un'altra di ginnastica funzionale.
Che fino a venerdì scorso, per l’appunto, non sapevo nemmeno
cosa fosse.
Non che ora l’abbia capito pienamente, ma perlomeno comincio
ad averne una vaghissima idea.
Lì la faccenda è completamente diversa: tanto per cominciare
tocca svegliarsi un’ora prima e trovarsi lì alle 9 spaccate per quella sorta di
risveglio muscolare da attuare (con una certa premura) quando quello mentale
ancora manco ha iniziato a compiersi.
Ma poi.
Una masnada di gente.
Un turbinio di voci e tenute ginniche di provenienza e stile
tra i più disparati.
Tra pinocchietti e tutine rosa.
Bermuda bianchi e cargo variopinti.
Colori sgargianti.
Tessuti hi-tech.
Outfit degni di Carla Gozzi.
Musica (da discoteca) sparata a tutto volume.
Luci al neon, che non sai se fuori è estate o inverno,
giorno o notte, caldo o freddo.
I segni del cuscino ancora sulla faccia, la testa ancora
ovattata di sonno.
Ma poco importa, siamo lì per allenarci, noi!
E intorno tutto un gran vociare, di gente perfettamente
sveglia, pronta, scattante.
A rimanere invariati sono: l’età dei protagonisti e la mia
riluttanza.
La schiera di nonnette e nonnetti che affolla quell’orario
lì ha dell’incredibile e mostra, tutta compatta, la fascia maggioritaria di cui
si compone la cittadinanza del nostro piccolo comprensorio.
Arrivo io: tuta larga e lenta, maglietta informe (a maniche
lunghe e accolllatissima, non sia mai), calzini a pois gialli e blu se va bene, o con
pinguini e cuoricini quando mi sento particolarmente ispirata
(a yoga basta una specie di pigiamino bianco, è evidente che
i completini stilosi da palestra non facciano per me…e a dirla tutta è proprio
il concetto di palestra in sé ad appartenermi poco…).
Mi tolgo le Nike -unica concessione al tollerabile- e
guadagno il posticino più remoto in fondo alla sala arrancando maldestramente
sul tatami, finché un azzimato signore in calzoncini da ciclista mi informa che
l’ultima fila è riservata agli uomini – qui presenti in numero di 3!-….ragione
per cui cambio rotta e mi risolvo a raggiungere la parete di lato, pronta,
stavolta, a difendere la mia postazione con le unghie e con i denti, che io, lì
davanti agli specchi e a tiro di istruttore manco
morta.
Ma il problema in realtà nemmeno si pone, affollatissime
come sono le avanguardie dello schieramento di atleti.
Le signore presenti premono e spingono per disporsi tutte
insieme in prima linea, lasciando le retrovie ai signori uomini e, d’ora in
poi, alle sciatte malvestite come la sottoscritta.
Nell’attesa che si cominci, mi guardo intorno: cosciotte
strizzate in attillatissimi pantacollant (oh scusate: fuson, ehm volevo dire:
leggins!), magliettine superattillate a
fasciare anelli di pance in esubero, canottierine striminzite con bretelle che
si incrociano sulla schiena, piedi nudi che mostrano orgogliosi unghie fresche
di french (e pazienza per l’alluce valgo o il piede a martello o i duroni sui
talloni).
A completare il tutto: bracialletti, anelli, orecchini che
tintinnano e sbrilluccicano
nell’ambiente fumoso del garage travestito da palestra.
Si aprono le danze, cominciano i saltelli, gli allungamenti,
i piegamenti: di sotto di sopra di lato.
Poi via, “prendiamo i pesetti!”, urla l’invasato che ci
guida.
Io rimango attacca al muro, che pure se non li prendo sti
pesetti e vabbè, in fondo so quella della
posturale io, prestata alla ginnastica funzionale solo il venerdì, mica posso
farli proprio tutti tutti sti movimenti
inconsulti.
Ma non finisco di articolare il pensiero che la mia
amichetta, pure lei di posturale (di anni 69, con pregressa doppia frattura di
due vertebre…) mi raggiunge tutta fiera con due attrezzi di un bel colore viola
da 1 kg
l’uno: “li ho presi anche per te, sennò
quelli leggeri finiscono!!”.
Dolce.
Ringrazio commossa e ari-via, si riprende a saltellare,
sempre a ritmo di musica, fino a che, passati un paio di minuti appena, mi
fermo, mi blocco, mi rifiuto di proseguire: sudaticcia, appiccicaticcia, rossa
in viso, boccheggiante per l’affanno, mentre intorno a me, a parte il signore
in tenuta da ciclista che smadonna per un crampo (…ehehehe), ogni singola
matura signora continua indifferente a zompettare del tutto immune, pare, a
tutto lo sbattimento in atto.
Non solo: trovano, non è dato di capire dove, pure la forza
di chiacchierare tra loro!!
Spettegolano, perdendosi in rivoli di suggestivi racconti di
vita quotidiana dominati da personaggi chiave come aa giornalara, aa mercantina,
er pizzicarolo; informano noi altri su cosa hanno preparato
per cena e sui gusti difficili dei rispettivi (immagino minimo 50enni) pargoli ,
si interrogano retoricamente ma ad alta voce (solo lievemente intervallata da
un respiro poco più affannoso) sulle azioni che devono compiere una volta
usciti (si spera vivi) di lì: devo annà
in banca, speriamo che nun c’è troppa fila!
E l’altra di rimando: vengo
co te, tanto devo passà pure ar mercato
E via di questo, sincopato passo.
Mentre io l’unica azione che riesco a formulare per il
futuro prossimo è quella di stravaccarmi sul primo sedile utile fosse pure il
nudo tatami, allo scopo, perlomeno, di riprendere fiato.
Pure all’istruttore devo fare leggermente pena, quando, con
discrezione, si premura di urlarmi:
“Luna, attenta a non inciampare sui pesetti!!!”
(ce manca solo questo!)
O quando, ricordandosi della mia situazione cervicale (o
forse più che altro vedendomi fortemente in ambasce, oltre che allibita) dalla
parete a specchi, sempre a gran voce mi informa che (tanto pe fa i vaghi):
“Luna, tu questo esercizio non lo puoi fare, lascia perde!”
(che si sappia, una volta di più, quanto so’ impedita!)
Ma il culmine, tutta la faccenda, lo raggiunge a fine
lezione, quando sempre l’istruttore si avvicina per chiedermi com’è andata.
(stavolta con una lieve nota di dolcezza nella voce, senza
ironia, nel timore magari di un prossimo mancamento..)
Rispondo sinceramente che il confronto è stato….frustrante?
no, di più: devastante!
E lui, magnanimo, decide di rincarare la dose, che le
terapie d’urto si sa, sono sempre le migliori.
Serafico mi indica una signora che si deterge lievemente il
sudore dalla fronte mentre svolazza, leggiadra verso le docce: “sai quanti anni c’ha quella?”
No e manco lo vojo
sapè , sarei tentata di rispondere.
87
Ecco.
@@@@@@@@@@@@
Questa è la crostata che prepara mio suocero. La sua
particolarità è quella di essere piuttosto alta e di avere la consistenza
morbida di un ciambellone ma col sapore inconfondibile della pasta frolla....
Lui la cuoce direttamente sulla leccarda, ma in uno stampo
da 26 cm
di diametro acquista una forma lievemente più aggraziata e trasportabile..
Ottima anche la soluzione di riempirla con metà marmellata
ai frutti di bosco e metà di fragole.
Ingredienti
300 gr di farina setacciata
150 gr di burro
130 gr di zucchero
2 tuorli
1 uovo intero
la scorza grattugiata di ½ limone
1 pizzico di sale
1 barattolo di marmellata di amarene
150 gr di burro
130 gr di zucchero
2 tuorli
1 uovo intero
la scorza grattugiata di ½ limone
1 pizzico di sale
1 barattolo di marmellata di amarene
1 uovo diluito con poca acqua per spennellare la superficie
della pasta
Procedimento
Lavorare il burro freddo con la farina, fino a che non si formano tutte briciole. Aggiungere quindi lo zucchero, i tuorli, l’uovo, la scorza del limone e il sale, lavorando con cura ma il più velocemente possibile.
Se l’impasto
sarà lavorato più del necessario tenderà a sgretolarsi: in questo caso diluirlo
con un goccio (piccolissimo!) di acqua fredda. Ricavare dall’impasto un panetto
e lasciarlo riposare almeno mezz'ora in frigorifero avvolto in un panno. Trascorso questo tempo
dividerla in due parti uguali da tirare in due sfoglie, spolverizzandole con un
po’ di farina. Imburrare una teglia da crostata, stendervi
dentro la sfoglia facendola aderire bene sul fondo e ai lati, quindi ricoprirla
uniformemente con la confettura. Tagliare la
seconda sfoglia a striscioline piuttosto spesse e disporle incrociate sulla
crostata. Con i ritagli di pasta formare un bordo da disporre tutto intorno
alla crostata, quindi spennellare, sia il bordo sia le striscioline, con l’uovo
diluito e battuto. Infornare a 180° (preriscaldato). La crostata sarà
cotta non appena le striscioline inizieranno a dorarsi. Sfornare e lasciarla
raffreddare bene prima di disporla su un vassoio e servirla.
Solo tu puoi riuscire a rendere tanto piacevole un'ora di sudate in palestra. ormai lo sai che adoro il tuo modo di scrivere, sei riuscita a farmi entrare in palestra con te e i tuoi vecchietti arzilli. La crostata è quanto mai peccaminosa. Mi piace molto la seconda foto, lo scintillio della marmellata. Un mondo di abbracci cara Luna......e comprati una tutina rosa ecchesarammai!!!!!!
RispondiEliminaMa no, pensavo giallo canarino io! Guarda: il rosa mi piace tanto, è il mio colore preferito, mi ci sono pure sposata in rosa, non è escluso che prima o poi ceda alla tentazione.....!
EliminaNo ma ora mi devo comprare dei leggins! Per stare al passo con le signore, credimi tocca studiarsi per benino tutto l'abbigliamento all'ultimo grido
Come vorrei che fossi qui annarituzza mia, per farlo insieme sto corso!!!!
Una valanga di baci!
Io che per 32 anni non ho mai mosso un muscolo del mio corpo e sono stata l'antisport per eccellenza...Ho scoperto la palestra da qualche mese...E ho scoperto che andarci, sudare e fare fatica mi piace un sacco...Non l'avrei mai detto...E anche chi mi conosce è rimasto stupito...Ci vado ogni volta che posso...E quando ho finito l'allenamento mi sento sempre meglio...Beh...a parte queste chiacchere la crostata è deliziosa...ne assaggerei una fettina!!!
RispondiEliminaUna cosa è assolutamente vera: prima di andare mi darei una chiodata piuttosto che infilarmi le scarpe e uscire di casa per andare lì a faticare e sudare, ma quando ho finito la mia ora anche io mi sento bene e in pace con me stessa.
EliminaIo però continuo però a rimanere l'antisport per eccellenza, e a parte camminare tantissimo (quello mi piace!) fare tante scale a piedi e praticare yoga , la posturale e tutto il resto lo faccio solo perchè DEVO...non posso dire che mi piaccia!! (ma potrebbe sempre accadere che me ne innamori!).
Per la crostata: passa da me dopo l'allenamento che ci prepariamo un tè e ce ne mangiamo una fetta insieme!!!
Bacioni grandissimi
:DDDDDDDDDDD
RispondiEliminama quanto mi diverto a leggerti!!!!! ti sei proprio superata!!!! sei fantastica!!!
"manco lo vojo sapè...87 ecco..." stavo pe' morì dalle risate!
la crostata e di amarene! ma quanto può essere buona!!! mi piacciono troppo le crostate, ci sono cresciuta, nn mancava mai la crostata in casa e sempre fatta direttamente sulla leccarda :)
baciiiiiiiissimiiiiiiiiiiiiii
Beh chiarè sulla leccarda ha davvero un altro sapore!!! sì sarà spartana, poco presentabile, per niente raffinata, ma proprio per questo: ancora più buona!! Altro che cake design!!!
EliminaGrazie bella mia, ti mando tanti baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
e abbracci stritolosi!
Tieni duro e vedrai che i risultati arriveranno, il benessere deve essere sempre messo al primo posto e poi vedrai che soddisfazioni :) E poi dai se quando torni ti consoli con questa delizia, basta un attimo e la noia e la stanchezza passano via :)
RispondiEliminaGrazie cuochetta pasticciona! Sì beh ho rimandato per troppo tempo e ora mi tocca, ma poi alla fine non è nemmeno così male, in ffondo in fondo..ci si diverte pure!! (e le lezioni offrono spunti per i post!).
Eliminabacioni, buona giornata!
Pagherei pur di spiarti:))))))
RispondiEliminaOh no, è una faccenda assolutamente intima e privata ;-))))!!!!
Elimina...quanto mi piacerebbe fare questo corso insieme a te...non perchè io ami faticare in palestra...ma perchè so che ci divertiremmo un sacco!!!
RispondiEliminaIo sono qui ancora con i postumi di una lombosciatalgia....mi ci vedi in palestra che zampetto tra le signore che hanno il doppio dei miei anni ma che si muovono agili come se ne avessero la metà?....Un forte abbraccio!!!
PS...peccato che sei distante...altrimenti mi autoinviterei per una merenda!
Io spero che nel frattempo ti sia completamente ristabilita Lauretta! Peccato davvero che siamo distanti altrimenti sì, sto corso lo faremmo insieme e finita la lezione....merenda a volontà!!
EliminaTanti, ma proprio tanti bacioni e soprattutto buon fine settimana!!
per ginnici intendi delle ganasce? Allora si! Passa 2 fette di crostata!! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaNaturalmente Silvietta! e per un allenamento perfetto minimo 3!!
EliminaAbbracci a te!!!!
fare movimento aiuta sempre è importante come gustarsi questa buonissima torta
RispondiEliminaVerissimo carmine! Poi dopo il movimento la crostata si gusta ancora meglio!!
EliminaUn abbraccio, buon fine settimana!
Un'autentica delizia, bravissima!!!
RispondiElimina