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mercoledì 4 dicembre 2013

Un papiro per amico – Mousse au chocolat


Deve essere stata la cicoria
Una vendetta tardiva e trasversale per ribadire il concetto che chi decide cosa e quando mangiare non sono io.
Del resto, sarebbe pure giusto.
A sembrarmi un filo scorrette o perlomeno inique sono la premura eccessiva e l’attenzione maniacale che l’amato bene rivolge a quella (potenzialmente) magnifica (se solo avesse tempo e modo d’esprimersi appieno) pianta di papiro che staziona sul balcone di ingresso della nostra casetta (in cui sì: si accede dal balcone…).
Mentre le restanti ospiti verdi, dimoranti in vasi più o meno grandi, più o meno evidenti, non le guarda manco di striscio e, se interrogato in merito, fatica pure a elencarne un paio fra quelle in nostro possesso, per il papiro pare aver sviluppato una vera e propria passione.
Insana, bizzarra, a tratti oscura, ma pur sempre passione.
E mentre dichiara apertamente la sua avversione per le due piantine di rose reputandole inutili perché, a suo dire “fanno uno/due fiori mezza volta all’anno – corrispondenti a quelle uniche due volte cioè in cui si degna di guardarle…-  e poi rimangono i rovi vuoti e rinsecchiti  a occupare solo spazio”; o guarda con aria di sufficienza il rigoglioso cespuglio di “belle di notte” nato da una manciata di semini raccolti la scorsa primavera e buttati distrattamente nel vaso, il papiro è stato, fin da subito, (drammaticamente) affar suo.
Se ne è impossessato d’ufficio dedicandogli, dal momento in cui ha iniziato a cacciar foglie, la massima attenzione.
Osservandolo, studiandolo, andando perfino nella palude che costeggia la spiaggia a prendere lunghe canne di bambu cui ancorare i suoi lunghissimi e delicati steli.
Sarà che lui, in quell’angolo di balcone dove sta il papiro, va a fumare.
D’estate e d’inverno, col gelo e con l’afa.
E quindi si ritrovano puntualmente lì, lui e il papiro, loro due soli, e al massimo l’ululato del vento come sottofondo.
Essendo la frequentazione tutt’altro che sporadica dunque, deve essersi sviluppato, tra i due, un amore viscerale.
Di quelli profondi e tormentati però. Appassionati e possessivi.
Una relazione simbiotica di empatia e scambio reciproco.
Lui un po’ di fumo di sigaretta, quello una contropartita di ossigeno, alla luce del giorno, o un refolo di anidride carbonica sul calar della sera, in un rapporto, di mutuo soccorso, davvero unico ed esclusivo.
Siccome però l’amore non è privo di contraddizioni e segue logiche tutte sue, spesso inafferrabili dall’umana ragione, capita di punto in bianco, a cadenza (ho notato) più o meno semestrale, che il miserello (quello verde, tra i due) si veda recidere, uno dopo l’altro, tutti i suoi lunghissimi e magnifici steli, ritrovandosi, al termine del trattamento, raso al suolo e dotato, a quel punto, solo di una manciatina di zeppi spelacchiati.
Il fatto viene giustificato, ogni volta, con motivazioni fra le più fantasiose e disparate:
-così cresce più folto
-così si rinforza
- le foglie erano tutte ingiallite
- era ora di dargli una bella spuntata
Ora: dalle scarsissime nozioni botaniche in mio possesso e dal basso del mio pollice che più nero non si potrebbe, so che quando il papiro mette una nuova foglia, parallelamente se ne ingiallisce una vecchia (o viceversa insomma, ma il risultato è lo stesso..), in un ricambio continuo che avviene naturalmente  e senza bisogno di interventi di sorta.
Di norma.
Qua, già dopo pochissimi giorni di permanenza nella nostra famiglia, lo sfigatello aveva capito che questo suo naturale processo di ricambio avrebbe dovuto svolgerlo con prudenza.
E soprattutto di nascosto.
Agire con furbizia.
Senza farsi vedere, senza dare troppo nell’occhio, insomma.
Infatti porello non l’ho mai visto cacciare una sola fogliolina gialla: o per ogni vecchia foglia che muore, prontamente lui ne ricaccia due, tanto per controbilanciare l’affronto.
E a quelle che stanno per cadere non permette di ingiallirsi prima: le mummifica direttamente fino a che non stramazzano senza aver cambiato colore, che la prudenza non è mai troppa.
Ma il vento della scorsa settimana, il freddo improvviso, l’acqua a catinelle, devono averlo tradito e indotto a commettere un’imprudenza e a cacciarne ben tre di foglie gialle. Tutte in una volta.
Particolare fatale che è immediatamente balzato agli occhi del suo integerrimo e sollecito amico fumatore: “Oddio!!!! cos’è quel colorino giallognolo che intravedo sulla punta di una delle tue foglie? Cielo un segnale di sofferenza! Ma non preoccuparti amico mio, ci penso io. Ora ti taglio tutto! Tutto, eh? Non ti lascio nemmeno uno stelo, così ricresci bello forte”.
Ed è così che il papiro del nostro balcone è costretto a vivere in uno stato di perenne “ri-crescita” come un dannato nell’inferno dantesco che ripete eternamente il proprio castigo.
Lui non cresce: ri-cresce.
Non si sviluppa: sta attento a come si muove.
Non fa ingiallire le sue foglie come tutte le piante: le ingoia, pur di sfuggire al talebano che si occupa, amorevolmente, di lui.
Poi torno a casa io.
Torrente di parole, racconti della giornata, progetti per il fine settimana e, in mezzo al fiume, la butta lì, la confessione della sua marachella: “ah senti, poi ho tagliato il papiro, che s’era tutto ingiallito”.
Tutto?
“Sì, sì, t’assicuro: proprio tutto giallo, allora ho dovuto tagliarlo, mica potevo lasciarlo così”.
Certo.
Una domanda esistenziale sorgerebbe spontanea:
Amore, perché non smetti di fumare (e di occuparti del papiro, o anche solo di quest’ultima cosa)?!


@@@@@@@@@@@@@@


Tanto per stare leggeri in attesa delle grandi mangiate delle feste. Ma in realtà la mousse, a modo suo, leggera lo è: solo (dell’ottimo) cioccolato, uova (freschissime), qualche cucchiaio d’acqua, un po’ di olio di gomito….e la sua inconfondibile sofficità, per una coccola davvero unica, che consola, eh?
Anche in casi come il sopraccitato.

Ingredienti (per 4)
200 gr di cioccolato fondente (almeno 75% di cacao)
4 uova intere
60 gr di zucchero
½ bicchiere d’acqua
1 bustina di vanillina (o i semi di mezza bacca di vaniglia)

Procedimento
Spezzettare il cioccolato, metterlo in un pentolino sovrapposto a un altro contenente acqua che però non arrivi a toccare il fondo del primo recipiente e porre tutto su fuoco basso per far sì che sì che il cioccolato si sciolga lentamente.
Quando sarà completamente fuso aggiungere la vaniglia e, progressivamente lo zucchero mescolando con una paletta di legno fino a incorporarlo del tutto.
Separare i tuorli dagli albumi e unire i primi al composto di cioccolato continuando a mescolare sempre nello stesso senso.
Unire quindi anche l’acqua (a temperatura ambiente) ancora mescolando.
Montare gli albumi a neve ferma con un pizzico di sale, quindi aggiungerli al cioccolato con movimenti circolari dal basso verso l’alto per incorporarli lentamente senza sgonfiarli.
Disporre in quattro coppette e riporre in frigo per almeno 4 ore prima di servire.


Note: si può sostituire la vaniglia con la punta di un cucchiaino di peperoncino in polvere e il bicchiere d’acqua con una miscela di acqua appunto e del liquore preferito (rum, amaretto, strega, maraschino, ecc).

16 commenti:

  1. non ho nessun papiro ....ma una coppetta di questa meraviglia la mangerei molto volentieri !!!! bacioni..

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  2. Mi fai morire....puoi dirgli per favore che il taglio deve essere fatto con criterio perchè la pianta soffre? non è come tagliare i capelli però senti ti lascio questo indirizzo http://www.giardinaggio.pro/specie.asp?sez=3&dett=5&id=275 così magari può capire meglio il suo amico di tabacco. La mousse la faccio subito che me l'hanno chiesta. Un bacione e scrivi mi raccomando....

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    1. Eh Annarì, scrivo, scrivo, ma il tempo non basta mai porca paletta!! (ero rimasta folgorata dalle tue ciambelle, qualche giorno fa....nel frattempo hai pubblicato altri post e ancora non sono riuscita a passare a vedere bene quelle!!!!...argh!)
      Ti ringrazio infinitamente del link che avrò cura di visitare io per prima, stamparmi per bene ogni informazione utile, evidenziarla e appenderle tutto sul muro accanto al papiro perchè il suo amico ne faccia buon uso!
      un mare di bacioni annarituzza bella!

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  3. Ahahahaha ma ti prego!!!!! io voglio vedere la foto del papiro!!!! mi hai fatto morire con questo post.. Buonissima la tua mousse al cioccolato! :-D smackkkkkk

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    1. Claudiè vedresti giusto una manciata di zeppi che spuntano tristemente dalla terra, pregando di non essere recisi pure loro.
      qualche giorno fa è salita mia madre, cui avevo raccontato l'accaduto. Siccome non ci credeva è venuta a sincerarsi, ma alla vista del vaso (e sapendo com'era sto papiro, prima dell'intervento provvidenziale) è rimasta un quarto d'ora senza parlare...ammutolita!
      t'ho detto tutto.
      Per questo ho avuto bisogno di consolarmi con qualcosa di forte....tipo la mousse!!
      Baciotti a te, buona giornata!

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  4. ...d'ora in poi, ogni volta che vedrò una pianta di papiro in giro penserò al tuo sul balcone :)
    Grazie per la ricetta: sembra facile e veloce (ottimizzare i tempi!!!!) e penso che proverò a prepararla domenica!
    Un giga abbraccio!

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    1. L'hai provata poi? Fammi sapere com'è andata, nel caso.
      Io invece cara lauretta penso a te ogni volta che vedo una pianta di fichi d'india e penso a quanto mi piacerebbe assaggiarne le pale come le avevi cucinate tu quella volta.
      La curiosità mi divora e prima o poi dovrò provarle!!
      Una valanga di baci!

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  5. Mi sembra la storia del mio papiro che poi un giorno è sparito...dice "lui" puzzava di muffa....non ho mai voluto indagare.
    Questa mousse è stupenda io nella mia ci metto della frutta serra (mandorle-nocciole) grossolanamente rotte in modo da fare crok crok. Buona serata

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    1. Ecco, mi hai dato un'ottima idea, cara edvige! ma prima di rifare la mousse devo cimentarmi con lo stollen...intanto mi sto studiando i tutorial sui link che mi hai mandato (grazie!! <3)
      dunque anche tu alle prese con maritozzo giustiziere di papiri?! Come ti capisco....e capisco anche la tua rinuncia a indagare.
      io in questi casi rinuncio anche a commentare...potrei investirlo di maleparole...tanto poi mi sfogo sul blog!!
      Bacioni grandi!

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  6. passo sempre con molto piacere qui proprio perchè mi piacciono un sacco i tuoi post, deliziosa la mousse, un abbraccio SILVIA

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  7. che gran bella mousse, complimenti sembra facile farla ma ci vuole attenzione
    il racconto del papiro mi ha fatto molto ridere, avessi io un papiro qui muore tutto con il freddo

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    1. Eh, immagino, però anche il freddo ha i suoi risvolti positivi!
      Sulla mousse hai ragione: sembra una sciocchezza ma ci vuole attenzione e soprattutto molto olio di gomito per mescolare con cura e amalgamare tutti gli ingredienti.
      Grazie gunther, un abbraccio!

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  8. Cronaca romana: dove fanno i cornetti alla castagna, vendono i panettoni parmigiano e pera. No, per dire...

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    1. Argh!!!!! oddio pills, me pari il grillo parlante della mia (in)coscienza...io sarei a dieta!
      ...no per dire (sto a scherzà!!)
      Un panettone parmigiano e pera quanto potrà essere buono? Sbavo solo all'idea!
      ce la faremo.
      non so quando, ma ci riusciremo.
      tu tienimi aggiornata sempre.
      Bacioni <3 <3 <3

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