Gira voce che l’attuale soprannome della sottoscritta, da
qualche tempo a questa parte, sia nientedimenoche
Kenshiro
Che non è Ken (nome) e Shiro (cognome) per la facile
assonanza con l’etereo e inciucioso due
cuori nella pallavolo, dove quest’ultimo costituiva l’oggetto dell’amore
non corrisposto della piagnucolosa Mila.
Ma è proprio Kenshiro tutto attaccato(traslitterazione e
traduzione libera di 北斗の拳 Hokuto
no Ken),
(dal web) |
meglio noto come il più incazzoso guerriero di tutti i tempi, esponente
di spicco della “Divina scuola di Hokuto” che, oltre ad avere una fidanzata
pure lei abbastanza problematica (tale Julia, membro di punta dei Sacri
Guerrieri di Nanto la quale, pur essendo nata sotto la “Misericordiosa stella
dell’amore Materno” fa una misera finaccia tra la prima e la seconda serie del
kolossal, lasciando a bocca asciutta i 120-130mila spasimanti, tra fratelli,
cugini, amici stretti ed ex vicini di casa che la bramavano manco fosse
l’ultima donna rimasta sulla faccia della terra…o giusto per fa un dispetto a Ken!) trova agio, nel silenzio
postapocalittico, di dare libero sfogo a tutte le più sottili arti antiche di
combattimento.
L’eletto si muove infatti in un mondo desolatamente vuoto e
altamente inospitale, annientato dall’olocausto nucleare che però ha lasciato intonsa la razza umana e nello specifico, manco a dirlo, solo
una manciata di poveri derelitti e masnade intere invece di malintenzionati e bulletti della
situazione.
Lui, belloccio ipermuscoloso dall’aria sufficientemente
truce (e l’aspetto vagamente trucido, con pettorali in bellamostra), 64°
successore della suddetta accademia, se ne va in giro, sguardo torvo, denti
stretti, mente lucida, braghette di cotone e camicia sbottonata che a un certo
punto esplode nell’incapacità di trattenere tanto bendidio, a prendere
animosamente di petto tutti quelli che incontra sul suo cammino.
E se non li incontra li va a cercare.
E se quelli se ne stanno tranquilli per conto loro perché
magari manco lo hanno visto lui va lì e li stuzzica fino a che non ci scappa,
per forza di cose, daje e daje, la
rissa.
Stanandoli, attaccando briga (anche perché in un mondo vuoto
e devastato che altro c’hai da fa’?),
per poi maciullarli con le tecniche segrete della scuola di cui solo lui,
naturalmente, è a conoscenza.
Perché Ken (per gli amici), l’uomo dalle sette stelle (dell’Orsa), non guarda in faccia a
nessuno.
Parrebbe insomma, che la titolare del qui presente blog
abbia iniziato l’anno con la reputazione lievemente appannata da questo poco
lusinghiero nomignolo per ragioni, peraltro, del tutto oscure.
Mica solo perchè una risponde a monosillabi, fulmina con lo
sguardo l’amato bene (e tutte le altre genti) al solo sentirsi rivolgere la
parola, prenderebbe volentieri la via di un eremo sul cucuzzolo del monte più
alto della terra pur di leccarsi insondabili ferite in completa solitudine, deve per forza essere
paragonata a quell’attaccabrighe un po’ esaltato del guerriero Ken.
Per quanto detentore di una fama e di una carriera di tutto
rispetto.
Effettivamente, convengo che una leggera animosità ammanta
attualmente il mio spirito.
Una sottile vena polemica caratterizza ogni mia (scarna)
parola.
Un’appena accennato rodimento di chiccherone sostiene ogni
mia azione.
Che siano poi mere questioni ormonali, oscuri motivi
intrinseci, non meglio specificate ragioni puramente caratteriali…’mbè: mo che volemo fa’?!
In casi come questi vale la regola del “lasciamola stà che prima o poi je passa”.
Il che funzionerebbe pure se la saggia decisione non fosse
trasgredita da occasionali interventi materni volti a ricondurre
l’attaccabrighe (che poi sarei io) a più miti consigli e contestualmente a difendere
l’amato bene da una moglie, da lei generata, perennemente sul piede di guerra.
Dall’aria tenera e conciliante ma in realtà con la schiuma
alla bocca peggio di un cane rabbioso.
“Non puoi comportarti così, smettila di tormentare quel
poraccio!”
Non sapendo che io, in tali situazioni, del poraccio, come
di chiunque altro mi capiti a tiro, a momenti manco mi accorgo, presa come sono da tutte
le mie paturnie e malevoli pensierini sparsi.
"Il poraccio" ormai lo sa, ne è avvezzo e sfodera le sue personali tecniche di difesa: sopporta pazientemente, evita di
rivolgermi la parola, e gaio e
leggermente strafottente gira per casa canticchiando
Mai, mai scorderai
l'attimo, la terra che tremò.
l'attimo, la terra che tremò.
L'aria s'incendiò e
poi silenzio.
E gli avvoltoi sulle case sopra la città, senza pietà.
E gli avvoltoi sulle case sopra la città, senza pietà.
Chi mai fermerà la
follia che nelle strade va?
Chi mai spezzerà le nostre catene?
Chi da quest'incubo nero ci risveglierà, chi mai potrà?
Chi mai spezzerà le nostre catene?
Chi da quest'incubo nero ci risveglierà, chi mai potrà?
Ken, sei tu
fantastico guerriero
sceso come un fulmine dal cielo.
sceso come un fulmine dal cielo.
Ken, sei tu il
nostro condottiero...
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A me il filetto non piace, come non mi piace in generale la
carne e in particolare quella dai tagli alti. Il fatto però che sia di maiale,
che si senta prepotentemente il sapore buonissimo e aromatico del pepe rosa,
che a un certo punto sopraggiunga il latte a stemperare il tutto mi ha fatto
quasi innamorare di questo piatto.
E con lo yogurt al posto della panna è pure “light”!
Ingredienti (per 2)
5-6 medaglioni di filetto di maiale (circa 400 gr di peso)
½ bicchiere di latteù
2 cucchiai di yogurt bianco
1 pugno di bacche di pepe rosa
I rametto di rosmarino (facoltativo)
1 spicchio d’aglio
Sale
Olio extravergine d’oliva
Procedimento
In una padella dai bordi alti far scaldare l’olio con dentro
l’aglio e il rametto di rosmarino. Unire la carne e farla rosolare bene da
entrambi i lati, sfumare con il latte, unire il pepe rosa e abbassare la fiamma
lasciando cuocere per una decina di minuti. Aggiustare di sale e poco prima di
togliere dal fuoco aggiungere lo yogurt mantecando il tutto. Servire subito,
caldissimo.
A m piace la carne ma ne devo mangiare poca e quindi non più di 2-3 volte al mese. Il filetto mi piace ma per fare i medaglioni alla francese con tanto di patè.....oppure costate alla brace....ma questo mi attira per la leggerezza. Grazie cara anche per la storia di ....Ken mi piace il tipo scorbutico e muscoloso..... Buona giornata.
RispondiElimina...ci sono momenti così...ma il paragone con Ken non ni era mai venuto in mente...
RispondiEliminaIo ti mando un abbraccio...ma se non ne hai voglia ora, lascialo qui per più avanti....
Aahahahahah non ti conosco ma mi ti imamgino.. perchè dipingi come sono io certe volte.. però Kenshiro no.. ahahahahaha io lo adoravo quel cartone.. Buoni i tuoi filetti... :-) smack e buon w.e.
RispondiEliminaTranquilla, respira....qui nessuno vuol farti del male...e anche se fosse, chi oserebbe più?!!;))))
RispondiEliminaun bel modo per valorizzare la carne di maiale
RispondiEliminaL'apice in questi momenti è sentirsi dire...ma hai le tue cose? come se noi donne fossimo nervose solo per questo motivo....allora tiro fuori tutto il Kenshiro che è in me pure io. Io preferisco momenti di Kenshiro a momenti depressi....vai Luna che sei tutte noi ...spacca tutto....ma se posso spezzare una lancia a favore del'amato bene... è proprio bravo, dai non esagerare. Il filetto mi piace molto, il pepe rosa e lo yogurt sono un binomio perfetto. Proverò sicuro.
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