Pagine

lunedì 21 agosto 2017

Manie - Polpettone di tonno



Li ho attesi, immaginati e cercati di indovinare come se gli anni compiuti fossero 5 e non (giusto) una quarantina di più.
Che il momento più bello di un compleanno è la torta, con il desiderio da esprimere e le candeline da soffiare certo, ma… i regali ‘ndo stanno?
Ed ecco che si sono appalesate le cose più belle e inaspettate.
Degli orecchini stupendi e oltremodo luminosi.
Un bracciale altrettanto bello e di gusto raffinato, perfettamente abbinato con i primi, anche se per puro frutto del caso.
Un vestito lungo e fasciante che da sola non avrei mai avuto l’ardire di comprarmi e che ora invece indosserò pure.
E cascate di parole di affetto e di auguri sgorgate un po’ da ogni sorgente, tecnologica o meno.
Poi è arrivato il regalo dell’amato bene.
Che a differenza di quello dello scorso anno non era avviluppato in confezioni ingannevoli e alfabeti segreti.
No, stavolta, il suo regalo mi è arrivato nientedimeno che, signore e signori, via whattsapp!
Ecco. Ma io sono talmente disabituata a usarlo che nemmeno me ne ero accorta.
Controlla, mi sa che ti è arrivato un messaggio” -  ha dovuto infatti suggerirmi dopo un’oretta circa che mi gironzolava inspiegabilmente intorno e il cellulare mandava segnali di fumo per avvertirmi della notifica.
Eh ma ho la pentola sul fuoco, lo guardo dopo, dai” – ho risposto quasi seccata, e pronta a lanciarmi in un nostalgico amarcord di quando i telefonini non esistevano e non si rischiava di venire disturbati, puntualmente, nei momenti meno opportuni.
È solo dopo il suo mezzo grugnito accompagnato da un perentorio “guarda sto telefono!” che ho cominciato a capire che forse sia lui sia il cellulare volevano dirmi qualcosa….
Forse.
Perspicace come al solito.
Pronta e intuitiva come sempre.
Il mittente infatti -  ma va? -  è proprio lui.
Caruccio: ha voluto mandarmi un messaggio vocale per augurarmi buon compleanno…vabbè, famolo contento: mostriamo soddisfazione e gaudio estremo ma sbrighiamoci che devo cucinare per stasera. Dunque: devo spellare i peperoni, preparare le melanzane, fare la crema per la torta…
Ripercorrendo mentalmente la tabella di marcia della giornata apro distrattamente il file per ascoltarlo e anziché la sua voce sento quella un po’ meccanica di una signorina molto gentile che, dopo avermi dato il buongiorno, augurato buon compleanno e ricordato quanto mio marito mi ami, mi invita ad aprire un secondo file che arriverà di lì a poco.
Trattengo un sospiro.
Dai, un altro minuto e sarò libera di tornare ai miei fornelli -  mi incoraggio mentalmente mentre ostento esagerato gradimento.
Il secondo messaggio si apre con un brusio di sottofondo e annunci di altoparlanti. Riconosco “le voci” di un aeroporto. Infatti subito dopo arriva “l’ultima chiamata” per il mio nome e cognome, atteso, a marzo del 2018, al gate vattelapesca per imbarco immediato sul volo tot per Londra Gatwick.
Originale sto marito mio.
Ha voluto farmi gli auguri in stile viaggiatore: l’annuncio di un aeroporto e la simulazione di una partenza.
Poi noi a Londra siamo già stati.
Ma i messaggi non sono finiti, e mi appresto ad aprire il terzo.
Lievemente più impaziente ma a quel punto non solo di tornare ai fornelli.
Sempre la signorina dalla voce elettronica, dopo avermi chiesto com’è andato il volo e se ho trattato bene mio marito, mi annuncia (stavolta in inglese perché siamo a Londra) di recarmi a un altro gate per salire su un volo diretto questa volta a Johannesburg.
Ah.
Una modica fibrillazione comincia a salire dalle dita dei piedi verso la punta dei capelli.
Come messaggio d’auguri mi pare un po’ lungo.
Se è uno scherzo mi pare di pessimo gusto, che sui viaggi non si scherza.
Se è vero non può essere perché s’era detto che per quest’anno avremmo aspettato un po’a  organizzarne un altro impegnativo.
Lo guardo cercando appigli, ma per tutta risposta ottengo l’arrivo a raffica di altri 3 file audio e un commento sarcastico: “Amore, nell’era digitale si usa così: anche  i regali sono virtuali!”.
Seee: e che non te la faccio pagare cara per uno scherzo così cinico?
Ma non è il tipo lui, da scherzare su queste cose.
Né io da accettarli, scherzi del genere.
Ma alla vendetta pensiamo dopo.
Per ora andiamo avanti.
Apro il quarto messaggio, che contiene un’altra chiamata presso un altro gate per un volo diretto a…un luogo che non riesco a capire.
Ascolto e riascolto, ma niente, non si capisce proprio. O forse sono io che, pungolata da un entusiasmo dirompente che, pur nel dubbio, sta facendosi strada nella mia mente annebbiata, non riesco a cogliere.
Port Elizabeth” mi svela infine lui.
Deglutisco.
Fatico perfino a connettere dove sia, così su due piedi.
Sudafrica  -  mi soccorre sempre lui.
In un attimo la mente si resetta. Dimentico peperoni, melanzane, la pentola sul fuoco e la crostata in forno.
Ascolto i messaggi successivi, che minuziosamente mi illustrano un itinerario fiabesco sulla costa occidentale del Sudafrica, da Port Elizabeth fino a Cape Town attraversando la Garden Route e le sue meraviglie intermedie.
No, ma che hai capito? È tutto finto: ti ho fatto un regalo virtuale come si usa adesso pure su facebook!!
Non ci credo, ma gli tiro un cuscino.
Così, tanto per portarmi avanti nella malaugurata ipotesi che si trattasse realmente di uno scherzo.
Sai che non lascio mai una cosa incompiuta: abbiamo visto la costa est del Sudafrica, ci mancavano Città del Capo, i pinguini e le balene…ho dovuto per forza farti questo regalo”.
Ah ecco.
Di virtuale quindi c’è solo la voce elettronica della signorina (di Google translate registrata rocambolescamente con il cellulare e distribuita in 12 messaggi whattsapp...). 
Per il resto è tutto vero.
La fortuna di avere un marito affetto da queste manie
(sarà mia premura ostacolare in ogni modo la guarigione e anzi sollecitargliene molte altre).
E pure sti 45 so’ andati.


@@@@@@@@@@@@


Del polpettone di tonno ci sono molte versioni senza cottura. Io ovviamente ho scelto una ricetta che prevede l’utilizzo del forno. Così, tanto per non perdere mai le buone abitudini a usarlo a oltranza. Ma ora le temperature si sono un po’ abbassate e quindi ci si può lanciare nell’azzardo!
La verità è che a me fa impressione arrotolare il tutto nella stagnola e buttarlo in una pentola di acqua bollente. La consistenza un po’ molliccia delle ricette provate finora mi aveva lasciata sempre un po’ perplessa e mai soddisfatta. Poi ne ho trovate un paio che prevedevano la cottura in forno, le ho un po’ cambiate, adattate, fuse insieme, fino a ottenerne una che mi convinceva e soddisfaceva completamente dopo averla provata e riprovata. È anche “comoda” perché va rigorosamente preparata in anticipo (meglio se il giorno prima). E quindi via, è ora di condividerla!


Ingredienti (per 6 persone)

400 gr di patate bollite
360 gr di tonno in scatola di buona qualità
1 uovo
3 cucchiai di pecorino romano
3 cucchiaini di capperi
3-4 filetti di alici
Una manciata di basilico
Scorza grattugiata di un limone bio
Pangrattato (io ne ho usato un tipo ricavato da pane ai cereali e semi abbrustolito e poi tritato)


Procedimento
Per prima cosa lessare le patate con la buccia, quindi lasciarle intiepidire un po’ e spellarle raccogliendole in una ciotola capiente. Sgocciolare bene il tonno e unirlo alle patate insieme anche al pecorino, alla buccia grattugiata del limone, ai capperi e alle alici tritati grossolanamente, al basilico sminuzzato. A questo punto ci sono due opzioni: buttare tutto nel frullatore o schiacciare a mano con una forchetta. Io preferisco questa seconda via perché non mi piace l’effetto omogeneizzato. Da ultimo unire l’uovo e amalgamare bene anche con l’aiuto delle mani. Predisporre un foglio di carta forno cosparso di pangrattato. Con le mani leggermente umide disporre il composto al centro del foglio cercando di dargli una forma cilindrica. Spolverizzarlo di pangrattato in ogni sua parte quindi trasferirlo, con tutta la carta, in uno stampo da plumcake medio. Io ne avevo solo uno grande e ho colmato lo spazio restante con un po’ di carta alluminio appallottolata per far sì che in cottura rimanesse ben fermo.
Cospargerlo con un filo d’olio e cuocerlo in forno già caldo a 180° per mezz’ora.
Una volta sfornato lasciarlo intiepidire e poi, sempre con l’aiuto della carta forno, sollevarlo dallo stampo e farlo raffreddare bene su una gratella per eliminare l’umidità sottostante. Quando sarà completamente freddo trasferire in frigo per almeno un paio d’ore o fino al giorno dopo.
Tagliarlo delicatamente a fette e servirlo decorato a piacere con maionese, olive, capperi o quello che la fantasia suggerisce.









10 commenti:

  1. Davvero spettacolare tuo marito ha avuto un idea originalissima e poi che viaggio meraviglioso!!! Auguri cara e il polpettone di tonno é un must che non stanca mai!!! Un bacione, Imma

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Imma!!! Si devo dire che si impegna tanto per essere originale oltre che per farmi sempre bellissimi regali come appunto i viaggi. La banalotta della situazione, che non sa mai cosa regalargli sono io, piuttosto!! Infatti ora che si avvicina ottobre,mese del suo compleanno mi sto già scervellando!! Un bacione grande a te mia cara e grazie ancora!

      Elimina
  2. Meravigliosoooooo!!!!!!! I regali....gli auguri....i messaggi....le emozioni....la sorpresa....il viaggio che vi aspetta ❤ e anche il polpettone! Lo voglio fare subito! Ancora Tanti tanti auguri cara 😘

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chiaretta bella❤❤❤ grazie infinite e tanti tanti baci a te😙😙😙

      Elimina
  3. ..e fai bene a non farlo cambiare!!! Che regalo meravigliosooooo ❤️

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ostacolerò con tutte le forze la sua "guarigione"!!! Ahahaha grazie consu, tanti baci ❤❤❤

      Elimina
  4. Dai non è tanto male e poi è un gran viaggio, dai 45 da paura magnifici

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah sì si: la prospettiva del viaggio aiuta a superare lo shock dei 45!! Grazie Carmine, un abbraccio

      Elimina
  5. WOW!!!! Ma allora ti ha davvero fatto un fantasmagorico supermeraviglioso regalone!!!! Tienilo stretto, si contano sulle dita di una mano uomini così!!!!!
    Auguroni anche se in ritardo, ma forse neanche te ne accorgi, sei ancora in brodo di giuggiole per il regalo!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Mila, sono sempre supergraditi!! Il tizio qua me lo tengo stretto da qualcosa come 27 anni...praticamente più di mezza vita!!
      Un bacione grande e ancora grazie!

      Elimina

Grazie della visita, lascia un segno del tuo passaggio, sarò felice di risponderti