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martedì 5 marzo 2019

Inezie - Granola senza zucchero ai kumquat



Non sono nuova a figure barbine. Parole fuori posto, tempi sbagliati, commenti inopportuni.
Capita così, ovviamente senza volerlo. E quando me ne accorgo è : o generalmente troppo tardi; oppure fuori proprio dalla portata di una qualsivoglia manovra di aggiustamento. Che poi tutto sommato può perfino peggiorare le cose.
Va meglio quando me ne accorgo solo molto tempo dopo. Almeno è passato un ragionevole lasso di tempo e amen.
Venerdì mattina in palestra, fine della lezione di funzionale.
Mi intrattengo con una malcapitata come me a parlottare del più e del meno.
Ci raggiunge l’istruttrice, che è la stessa del corso di ginnastica ludico motoria, per dirmi che il bambino di un’amica cui avevo fortemente consigliato di far fare almeno una prova, è “troppo forte”. Carino, educato, simpatico e via di sviolinata.
Chiedo quanti bambini abbia oltre a lui. Inizia a sciorinarmi un elenco di nomi fra i quali colgo una sovrabbondanza di “C” e di complicatissimi arrotolamenti di lingua ai fini della pronuncia e la interrompo sgomenta, quasi provata dal solo sentirli enunciare. “Ehhh mamma mia, ma non ti impicci co sti nomi quando devi chiamarli? Cloe, Nausicaa…”.
Lei tentenna, pare come non volersi esprimere. Provata sì, ma non del tutto disposta ad ammetterlo.
“beh sì, poi a volte si aggiunge anche una Bianca…”, che fra tutti mi pare il nome più comune, non capisco infatti perché lo annoveri fra i complicati di cui sopra.
Che lo stia facendo per buttare tutto in caciara? Mi rispondo da sola affermativamente, quando realizzo che accanto a noi c’è ancora la tizia con cui mi intrattenevo a fine lezione. Mamma di due bambini se non ricordo male. Maschio e femmina, se la memoria mi assiste. Una è Cloe per l’appunto. E lì la memoria, accidenti a lei, mi sovviene solo ora.
Mi ricordo di un appuntamento improvviso, mi congedo augurando uno splendido fine settimana e scappo via. Più veloce che posso.
Salvo darmi metaforiche martellate in testa al pensiero che ancora una volta avrei potuto pensare almeno qualche secondo in più prima di parlare.
Poi mi consolo, pensando che in fondo questo è veramente una bazzecola. Un nonnulla in confronto a quella volta in cui all’uscita dalla lezione di posturale, ho salutato la ragazza non vedente e il suo meraviglioso cane guida, con un convinto e gioioso “Ciao, ci vediamo!”.

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Fette biscottate e marmellata, yogurt e noci, pancake e frutta fresca, dolce o salata…quanti modi conoscete per fare colazione?
Io sono sempre alla ricerca di quella “giusta” che appaghi il gusto, non appesantisca, sia povera di zuccheri, non troppo carica di carboidrati e soprattutto che mi permetta di arrivare fino all’ora di pranzo senza la voglia irrefrenabile, dopo un’oretta scarsa, di correre al bar a prendermi un cornetto. La granola risolve un po’ tutto. Ricca di cose buone, nutrienti e sane ma soprattutto molto versatile, potendo essere realizzata in centomila modi diversi. È comoda perché si conserva molto a lungo in un barattolo di vetro ben chiuso (a patto di riuscire a non andare lì ogni tanto a sgranocchiarne una manciata..). Ho preso idea e dosi da lei, che ne ha create davvero tante versioni, una più golosa dell’altra. Di mio ho aggiunto i kumquat e un po’ più di cannella. E via, un altro modo per smaltirli lo abbiamo trovato!

Ingredienti
180 gr di fiocchi di avena integrale
150 gr di kumquat (circa 15-16)
100 gr di quinoa soffiata
50 gr di semi di zucca decorticati salati
50 gr di semi misti (girasole, sesamo bianco, lino, papavero)
6 datteri denocciolati
3 cucchiai di olio di riso
2 cucchiaini abbondanti di cannella


Procedimento
Armatevi di una ciotola capiente e buttateci dentro i fiocchi d’avena, la quinoa soffiata, la cannella e tutti i semi. Nel bicchiere del frullatore invece infilate i datteri, l’olio e i kumquat lavati e privati dei semi. Frullate bene il tutto e unitelo agli ingredienti secchi mescolando con cura fino a quando non si sarà formato un composto appiccicoso. Stenderlo su una placca foderata di carta forno livellandolo bene e infornare a 150° per circa 40 minuti. La cottura e la temperatura del forno sono molto importanti. La prima volta avevo messo il forno a 170° e mi è toccato buttare via tutto perché se all’inizio sembra non cuocersi mai, alla fine bruciarla è stato un attimo. Meglio allora temperatura bassa, estrarre e mescolare a metà cottura e prestare la massima attenzione alla doratura della granola che comunque inizierà a  sprigionare il suo inconfondibile, buonissimo profumo quando mancherà poco. Al termine spegnere il forno e lasciarla con lo sportello semi aperto per una notte in modo che si asciughi bene prima di riporla nel contenitore.



14 commenti:

  1. A me il nome Cloe purtroppo fa venire in mente le cloache... il nome fogna per una bambina non mi sembra una grande idea!

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    1. Ma guarda, a me invece piace pure, tutto sommato. Non ci chiamerei mia figlia, ma mi piace. È che abbinato a Nausicaa mi pareva una congiura per la povera istruttrice che deve pronunciarli di continuo! Certo ora pensando all'associazione con la fogna...

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  2. mamma mia come ti capisco, sono anch'io la regina di queste figure e il bello è che non imparo mai !!!!! Comunque sia la tua granola con il kumquat mi piace davvero un sacco !!!!! Mille baci mia cara Luna

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    1. Niente, anche io incorreggibile! Il kumquat conferisce alla granola un sapore molto particolare che a me è piaciuto moltissimo! Tanti baci cara Lisetta bella

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  3. Vabbè ma a fronte di certi nomi che fanno tanto figo ma non si possono sentire pure una bella frecciata diretta non è che faccia male eh? E' indubbio però che io sia una "sfiltrata" quindi va da sé che lo dico in faccia a ragion veduta (almeno chi mi apprezza so che è sincero :) :) e se poi c'è chi mi detesta almeno ne ha motivo ).
    Visto che a quanto pare posso mangiare tutto (almeno così pare...) mi sa che questa bella cosa provvidenzialmente senza zucchero faccia al caso mio, non ho mai fatto una granola ma sarebbe il caso di iniziare ;)
    Un bacione!

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    1. Certo non è nemmeno lontanamente paragonabile alle tue chiacchiere fritte, ma considerando che è senza zucchero forse la tua nutrizionista chiuderà un occhio! Bacioni grandi Tatiana

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  4. E vabbe',ma che sarà mai!! a me non sembra che tu abbia detto nulla di tragico Luna, solo che è difficile ricordare tutti i nomi dei bimbi, tanto più se sono insoliti, e la ragazza non vedente capirà bene che quello è un modo di dire, tra l'altro ci sarà abituata e in genere queste persone fanno caso a tutt'altro, ai toni e alle piccole sfumature che noi vedenti non cogliamo perché distratti, appunto, dalla vista; nel vostro caso lei avrà colto il tuo tono gioioso e allegro che le avrà comunicato il tuo saluto schietto e sincero. Suvvia!
    Una domanda sulla granola, che medito di fare da un po' frenata dal fatto che io non posso mangiare glutine. Sono andata a vedere le altre versioni di Consuelo nel suo blog, e in tutte c'è un cereale per me proibito, però ho visto che usa anche miglio e quinoa soffiati... tu al posto dell'avena che metteresti? i classici fiocchi di mais? il grano saraceno lo eviterei perché leggermente amarognolo... non so, che ne dici? baci baciuzzi

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    1. Beh potresti sostituire l'aveva appunto con miglio, amaranto oppure aumentare la quantità di quinoa soffiata e mettere una parte di frutta secca: noci, mandorle, nocciole, sempre che tu possa mangiarla. Oppure riso o mais soffiati. Alla fine questa avena non sarà mica obbligatoria! Io ho appena comprato il miglio e la prossima vorrei farla con quello. Poi per sbaglio, al posto dei datteri ho preso l'ananas e ora vediamo cosa verrà fuori...quanto alle mie uscite infelici hai ragione, la ragazza non vedente non ci avrà nemmeno fatto caso, abituata come sarà a sentirne di ogni...sono le persone intorno a lei ad avermi guardata sbalordite😦. Tanti baci cara Vale, e se la fai fammi sapere della granola!!

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  5. Non ti preoccupare sono arrivata a 75 e non mi sono mai ricordata un nome, I visi non li scordo mai anche se passano 50anni ma i luoghi ed i nomi impossibile.Quando andavo all'estero per lavoro mi dovevo scrivere i nomi delle persone prima dell'incontro e sai come ai tempi di scuola sul polso con la biro perchè al momento della presentazione non potevo aprire la porta atti....
    Ottimo questo mi piace ed è senza zucchero a differenza di quelli che si acquistano. Dovrò sostituire l'integrale che non digerisco con il normale e lavare i datteri ma posso mettere qualche noce. Grazie cara buona serata e prosecuzione di settimana. Bacioni

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    1. I nomi sui polsi...ahahaha...che mito! Ma ti capisco benissimo...un bacione cara Edvige, buon fine settimana a te

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  6. Quanto mi piace, ottima fatta in casa, grazie!

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  7. Golosissima la tua versione :-) sono proprio felice che ti sia piaciuta ^_^
    Buona domenica e a presto <3

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    1. Da morire! E ne ho già sperimentate altre varianti!! Grazie Consu

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