Arriva così,
svolazzando sulle infradito minuscole tenute su da un altrettanto lillipuziano
alluce su cui una microunghia quadrata e glitterata svetta, fiera di sé.
“Wow, che
smalto!” esclamo rapita più dalle curiose proporzioni microscopiche del tutto che
dall’effettiva bellezza del colore che è a metà tra sangue pisto e macchia di
vino sulla tovaglia bianca di lino.
Tutto condito di vaghi e tremuli brillantini.
In palestra
se ne vedono di tutti i colori e in particolare, essendoci il tatami e dovendo
farvi accesso rigorosamente a piedi nudi, si raggiungono vette altissime di
nail art e prodezze davvero ardite in fatto di forme, stickers e pietre più o
meno preziose applicate su unghie di tutte (ma proprio tutte) le fogge.
Intendiamoci:
non è che si debba per forza entrare a piedi nudi. Nessuno vieta di tenersi addosso
un sobrio e banale (anche più igienico) calzino.
Ma tant'è. E, con la supremazia dei calzini, si dovrebbe dire miseramente addio alle gare tra chi vanta l’onicotecnico
più geniale e all’avanguardia.
“Beh sai col
mio lavoro devo stare sempre con i piedi in vista allora devono essere curati.
Sono quelle nuove polverine che si applicano a freddo senza nemmeno il bisogno
della macchinetta!”
Mi stupisco.
Forse in maniera fin troppo evidente e un attimo prima di rendermene conto.
“Ah ma
perché non è smalto che metti da sola?”
Insisto
scrutando incredula dieci microunghie che tutto paiono fuorché maneggiate da
una professionista del settore.
Ma va detto
che io al naturale non le ho mai viste. Magari quello è il meglio che si sia
riusciti a fare.
Il suo
sguardo si posa compassionevole su di me e sulla fila di unghie pallide e spezzettate
delle mie mani.
“noooo
figurati, io non sono proprio capace! Vado in un centro a farmele. Poi ogni 20
giorni devo ritoccarle perché sai c’è la ricrescita e si vede!”.
E daje con
questa specifica che stride fortemente, almeno ai miei occhi, col risultato
finale.
“Ahh” fingo
di comprendere mentre mi chiedo se quel capolavoro abbia anche un costo
effettivo o sia un gentile omaggio della casa.
Poi penso ai
miei, di piedi, dignitosamente celati dentro un sobrio calzino nero, con su
ancora la perfetta pedicure autonomamente effettuata questa estate…prima di
partire per la Grecia!
Dunque è
andata così: mi sarei dovuta togliere lo smalto, ripassare la base,
riapplicare il colore, poi il top coat e insomma risistemare il tutto.
Ma mi ero guardata e, assecondando la mia innata pigrizia, avevo decretato che lo smalto in questione, un bellissimo rosso acceso tendente vagamente al
fucsia, teneva ancora a meraviglia (ehh quando si investono quattrini nella
questione beauty: 2,99€ da OVS spesi veramente bene!).
Allora, ho
messo acetone e ovatta in valigia e mi sono detta: lo cambierò in vacanza!
Ma quello,
stoico (ed io felice), aveva continuato a tenere pure
in terra straniera, salvo un paio di ripennellate di sovracopertura che avevo
dovuto dargli per farlo brillare nuovamente come appena passato.
Insomma,
strato dopo strato, io e il mio fido smalto di Ovs siamo tornati a Roma,
abbiamo ricominciato l’anno lavorativo, ripreso la palestra, ri-indossato le
scarpe chiuse. Ma ancora il passaggio definitivo al cambio di stagione non è
avvenuto, per questo lui è ancora lì. Che nel fine settimana un’infradito o un
open toe ancora ci scappa.
Ed è già tanto che
in quest’ultimo caso non mi vernicio solo le due dita scoperte!
(perché nei
segreti inconfessabili delle amiche succede anche questo, fidatevi!).
La devozione
con cui la mia interlocutrice manifesta di avere a cuore la bellezza (ehm)
delle sue unghie, affidandone la cura a personale esperto (o sedicente tale), tuttavia, non può
che farmi sentire lievemente sciatta.
Approssimativa
perlomeno.
È mia madre,
muta e indifferente spettatrice di tutta la conversazione, che una volta
congedata la microportatrice di unghie pittate e ricamate, provvede a ridimensionare
in un istante la caduta libera della mia autostima.
“Embè, pe’ quer capolavoro ce dovrei spende
pure i soldi?”
@@@@@@@@@@@@@
Biscottini
semplici, dal sapore rustico e corposo. Facili da preparare, vegan e perfino
glutenfree! Serve sapere altro per scapicollarsi in cucina a prepararli?
Ingredienti (per circa 20 biscotti)
150 gr di
farina di riso
150 gr di
grano saraceno
120 gr di
latte vegetale (avena, riso, mandorla, farro)
100 gr di
zucchero di canna
80 gr di
olio di riso (o di semi)
1 cucchiaio
di aceto di mele
½ cucchiaino
di bicarbonato
Una manciata
abbondante di semi di anice (o altri aromi a piacere: vaniglia, cannella,
zenzero…)
Procedimento
In una
ciotola riunire le farine, lo zucchero, il bicarbonato e la spezia scelta. In
un’altra miscelare latte vegetale, olio e aceto.
Riunire i
composti, amalgamarli bene e, con le mani, dare forma a palline da schiacciare
leggermente e disporre in una teglia ricoperta di carta forno.
Cuocere a
180° per 12-15 minuti.
Sappi che io mi sto ancora scapicollando e ancora non sono riuscita a leggermi la ricetta (va beh quella di tingere le sole due unghie utili è il top) :) :) :)
RispondiEliminaPerò mi sento fiera delle mie unghie perfettamente "gelate" e curatissime, concedimelo (e fammi continuare a ridere perché hai superato te stessa… a proposito davvero lo smalto OVS è così resistente? Perché sui piedi, una volta esaurito il gel estivo, vado di smalto ed avendo l'OVS di fronte l'ufficio potrei valutare l'oneroso investimento ;) )!
Assolutamente da provare! Gli smalti Shaka, ma soprattutto quei cofanetti, a forma di cubotto, da...non so mi pare 14 smalti piccoli che sono il top! Ecco, nella fattispecie io ho ancora su uno di quelli. Senza marca, li vendono proprio in queste confezioni-famiglia (mi pare costino sui 10€) e ti consiglio vivamente di provarli! No ma non fraintendermi: a me piace moltissimo il gel, il semipermanente, le unghie molto curate. Ma va detto che anche in quell'ambito ci sono venditori di fumo o semplicemente persone che stanno facendo pratica e i cui risultati non sono proprio eccellenti, come nel caso che racconto ecco: il risultato era veramente antiestetico e mi chiedo come si faccia a far pagare un lavoro simile. Spacciandolo per professionale poi. Invece al contrario vedo cose bellissime. Anche disegni a mano libera sulla superficie ridotta dell'unghia che sono veramente capolavori!
EliminaUn bacione grandissimo Tatiana e buon fine settimana <3
Mi sono chiesta che lavoro faccia per avere sempre i piedi in vista! 🤪Io non sono un tipo da smalto, non mi piace sulle mie dita, né della mani né dei piedi, come la tinta dei capelli, mi piace sulle altre e su di me li vivrei come una schiavitù, lasciando perdere il fatto che vivendo in barca non ti viene proprio di metterlo. Ho avuto per un breve periodo, più di 10 anni fa, un breve amore per il french manicure, ma la vita in barca me ne ha fatto velocemente disamorare, e ricordo un'estate di anni ancora più indietro in cui mi dipinsi qualche volta le unghie dei piedi di un sobrio turchese, della serie "quando troppo quando niente!!" 😂🤣Ma confesso pubblicamente che le unghie super decorate che vanno tanto di moda ogga, con quelle resine epossidiche che rendono difficoltoso anche battere i tasti di una cassa, le detesto, perché detesto gli artifici, per lo meno quelli eccessivi. Ma è solo il mio punto di vista, che conta ben poco. Lo dico qui perché siamo tra amiche e soprattutto perché che io detesti quel tipo di manicure non significa che io detesti anche chi lo fa, per me viene prima la libera espressione di se stessi, quindi viva la diversità!! in fine grazie per questi biscotti, che se sono stati fatti da te sono certa siano buoni e che posso rifarli senza paura di mangiare cartone a forma di dolcetto. Ti abbraccio cara Luna!
RispondiEliminaAhahaha cartone a forma di dolcetto mi fa proprio ridere! Ma è vero: succede con i dolcetti vegani e senza glutine ahimè. Però guarda, questi biscotti per esempio li ho provati in due versioni: con farina di riso e con quella di farro integrale (non più glutenfree quindi). E pensa, in quest'ultimo caso mi sono piaciuti molto di meno! Il riso invece conferisce quella consistenza "sbriciolosa" che li fa sembrare simili a una frolla e che a me piace tantissimo. Fammi sapere se li proverai, tengo molto al tuo giudizio! Quanto allo smalto...forte quello celeste!! Io amo le unghie quadrate, corte, il french è il mio preferito, ma ecco, non sopporto la schiavitù di dover tornare ogni mese lì a correggere/rifare/riaggiustare. Un mutuo sia in termini economici che di libertà. Poi è ovvio, anche questa è una mia opinione personale. Però anche se non le porterei mai, le unghie ricostruite, modellate con il gel, dipinte con chissà cosa mi piace vederle e ammirarle: a volte, come dicevo sopra, ci sono cose molto belle.
Eliminama in generale preferisco il colore unico, rosso o bianco o nero d'inverno, che trovo bellissimo quando ben abbinato.
Un abbraccio forte a voi, cari miei <3
Ammazza che viaggi vi fate voi donne, complicate pure con smalti e accessori similari!
RispondiEliminaA parte questo, passo ai biscotti: mi piacerebbero, ma magari non con l'anice :)
Moz-
Ahaha è vero: la nostra specialità è complicare anche le cose semplici o di poco conto! E soprattutto...non ci sfugge niente!!
EliminaPer i biscotti puoi usare anche altri aromi: la cannella per esempio o lo zenzero.
Ciao MikiMoz, grazie di essere passato!
La cannella e lo zenzero mi attirano di più... e poi ci avviciniamo al Natale, ci sta, no?^^
EliminaGrazie a te :)
Moz-
ahahah..il commento di tua madre è fenomenale!!!
RispondiEliminaNon sono una patita della nails art, anch'io vado di smalto di Kiko & co! Da quando non vado più al mare, ho anche tolto tutto e le mie unghie respirano al naturale ^_*
Golosi biscottini che stuzzicano proprio la mia curiosità..da segnare ^_*
Buona serata <3
Kiko è un'altra di quelle marche che uso volentieri e ha una bella scelta di colori. Io non ho ancora tolto tutto perchè mi ostino a portare le infradito e ad andare a passeggiare sulla spiaggia, tempo permettendo.
EliminaBuona giornata a te, mia cara Consu, con al speranza che tu stanotte abbia dormito e recuperato almeno qualche ora di sonno
Tanti baci a te e a Vaschetto bello <3