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giovedì 6 agosto 2015

Frescura vintage - Insalata di farro con uova, carote e curry



Duecento anni, mica un giorno.
Da tanto non si verificava un’ondata di caldo di questo genere.
Che poi più che un’ondata, un evento passeggero, un caso fortuito pare proprio una realtà consolidata, un dato di fatto ormai radicato.
Come se il freddo non dovesse arrivare mai più insomma.
E a dispetto dei vari nomi che danno a cicloni e anticicloni, che in teoria si susseguirebbero (in pratica sembra non cambiare mai nulla), la realtà è che fa tanto caldo ormai da giugno.
Senza soluzione di continuità.
Senza variazioni di rilievo.
Quindi i vari Caronte, Acheronte, Flegetonte e compagnia bella si avvicendano ininterrottamente, montandosi quasi sopra, nella foga di esprimersi.
Allora non si può fare a meno di parlarne.
Sulla spiaggia, sull’autobus, dal fruttivendolo, in pizzeria, nella sala d’aspetto del medico, in fila dal fornaio e perfino a mollo sul bagnasciuga.
Come se parlarne fosse di qualche aiuto.
Ma forse lo è, per quel principio del mal comune che ti fa scongiurare, fra le altre, anche l’ipotesi di essere entrato improvvisamente in menopausa, preda di vampate terrificanti.
Pure se sei maschio.
Si suda camminando, rassettando, cucinando, parlando, annaffiando il giardino, andando a buttare la mondezza o rifacendo il letto.
A volte perfino sotto la doccia quando aspetti che il balsamo faccia il suo effetto e se non apri uno spiraglio nel box muori soffocato.
Salire in una macchina ferma sotto il sole è un incubo.
Dal quale ti riprendi giusto azionando l’aria.
Trovare un parcheggio un miraggio, se non fosse che dopo ti tocca pure riscendere (abbandonando la bolla d’ossigeno fresco) e raggiungere a piedi, sotto una canicola impietosa, la destinazione che parrà sempre troppo distante.
Ma si suda pure stando fermi davanti al pc, guardando la televisione, ascoltando la radio o leggendo un libro.
Immobili come un Opossum.
Duecento anni che non fa questo caldo.
La prima estate nella casetta nuova.
Quella con le stanze da letto al piano di sopra.
Con il pavimento di legno, tanto per mantenere meglio il calore.
Che hanno per tetto un terrazzo costantemente battuto dal sole.
E…prive di aria condizionata!
Le nostre personalissime saune svedesi in pratica.
Roba che quando è ora di salire per andare a dormire ti senti male al solo pensiero.
È per questo che ci siamo attrezzati con un ventilatore.
Di quelli abbarbicati su un trespolo che girano di 180° gradi e smuovono timidi refoli d’aria dandoti l’illusione (giusto quella) di frescura.
E sì che noi siamo quelli che i condizionatori della vecchia casetta (che ne era dotata!!) li avranno accesi si e no un paio di volte in sei anni.
Ma quest’anno è diverso.
Quest’anno non fa un caldo qualsiasi: è il caldo che non si verificava da duecento anni.
Mica cavoli.
In cui si boccheggia e si smadonna alternando le due cose senza sosta.
Finché ieri, 6 agosto, l’amato bene torna a casa trionfante annunciando di aver ordinato i condizionatori.
Lacrime di commozione, moti di giubilo, salti di gioia.
Quando arrivano??” chiedo come un assetato nel deserto, davanti a(l miraggio di) una brocca di acqua fresca.
Beh, metteranno in partenza l’ordine quando avranno ricevuto il bonifico, calcolando che ci vogliono un 4-5 giorni, considerando che siamo sotto ferragosto, mettendo in conto qualche intoppo….direi verso il 20.
 “ah mbè dai, pensavo peggio
Ma non coglie la sfumatura ironica.
Tanto che si premura di azzardare una previsione ancora più precisa:
Ovviamente devo fare le tracce, intonacare, e solo poi montarli
(ebbene sì: siamo quelli che facciamo tutto da soli, noi! Che possiamo trasformarci in idraulici, carpentieri, elettricisti e smanettoni come ci pare e piace)
ahhhhhhh e chissà che me credevo!
Allora mi sono messa tranquilla, che per la data in cui i nostri condizionatori saranno arrivati, montati e funzioneranno pure (si spera), inizieranno contestualmente piogge, tormente e uragani.
E un abbassamento repentino delle temperature con rischio di nuove glaciazioni.

Chi tocca il mio antiquato ventilatore è un uomo morto.
(E pure il ventaglio col bordo in pizzo de pora nonna)

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Ingredienti (x2)
160 gr di farro
3 carote
2 uova
1 cucchiaino colmo di curry
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe



Procedimento
Pelare le carote e tagliarle a rondelle non troppo sottili. Cuocerle in acqua bollente salata insieme al farro precedentemente risciacquato, per il tempo indicato sulla confezione (circa 40 minuti, oppure solo 10 per quello precotto: nel primo caso aggiungere le carote a metà cottura; nel caso del farro precotto, invece, cuocere tutto insieme). Scolare, condire con un filo d’olio e lasciare raffreddare. Nel frattempo ungere d’olio una padella e quando sarà calda romperci dentro le due uova e cuocerle strapazzate aggiungendo un pizzico di pepe appena macinato e sale. Unire tutto al farro, condire con altro olio a crudo e completare con il curry.


6 commenti:

  1. Ma i vostri condizionatori non fanno anche pompa di calore??? Noi abbiamo messo quelli in casetta nuova e l'era glaciale o l'ondata di calura africana ci fanno un baffo :-P Ti confesso che mi sono chiesta come abbia fatto prima senza!
    Il tuo piatto è strepitoso, domani compro tutto e lo provo!

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    1. I nostri condizionatori cara consu sono arrivati ( moltonprima del previsto e di tutte le pessimistiche ipotesi dell amato bene) ma ancora giacciono nel sottoscala in attesa di terminare i lavori in terrazza e poterli installare.... Anche io mi chiedo come facciamo tuttora senza!! Tanti baci, buon ferragosto!!

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  2. Noi abbiamo messo il condizionatore due anni fa e non l'abbiamo mai usato l'anno scorso con le pioggie non era necessario, Quest'anno è una benedizione. Sul minimo giusto per asciugare diciamo è che sono in piena battuta di sole come te ed il balcone in corte grande come uno stadio ventilato da lato mare oggi segna 43 e prima di andare a dormire nella stanza che da sulla corte sarà mezzanotte passata. Dall'altro lato si deve attendere dopo le 20 per avere un pò d'aria cosidetta discesionale dalla collina e dal boschetto. Metto in pausa perchè quassù sotto mansarda è da liquefarsi ed il portati che posso aprire giù non ha tutto quello che mi serve per cui...scriverò ma come posso magari dopo mezzanotte :-((
    Ciaoo cara hai ancora voglia di cucinare...io digiuno piuttosto o mi annego con l'anguria tanta acqua che sazia hihihi illusione... Buona fine settimana.

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    1. Per fortuna la voglia di cucinare non passa mai e anzi ad agosto sono più attiva che in tutto il resto dell anno,avendo più tempo e stando a cassa. Poi mi dico: ma si fa caldo, allora caldo per caldo.,...tanto vale accendere pure il forno!!!!
      Buon ferragosto cara Edvige, bacioni!

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  3. quanti post mi sono persa :(((((
    nei prossimi giorni voglio recuparare e gustarmeli tutti con calma
    per ora ti dico che questa insalata di farro mi piace tantissimooooo
    proprio ieri sera ho mangiato farro allo zafferano e ne ho riportato a casa un sacchettino perfetto
    per provare la tua ricetta!
    tanti tanti tantissimiiiiii baci
    un abbraccio grande tesorissimo <3

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    1. Chiaretta mia, tanti baci e abbracci stritolosissimi a te!!!!!!<3<3<3

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