Non è la
prima volta che accade.
Era già
successo quattro anni fa, nel lontano 2014.
Solo che io
lo avevo rimosso.
Perché la
decisione di (continuare ad) andare a sudare in palestra pure a giugno, pur
lavorando solo di pomeriggio, pur abitando al mare, non può essere meritevole di
altro che di profondo e irreversibile oblio.
Ma quest’anno
ci si sono messe tutte, che quando le energie (positive o negative è del tutto discrezionale) si scatenano, solitamente decidono di muoversi tutte
insieme.
Il primo e fondamentale
cambiamento si è verificato alla notizia che, a differenza degli anni passati,
anche a giugno e luglio, quest’anno, avrei mantenuto il mio orario di lavoro
invernale senza dover andare anche di mattina.
Benissimo: tutti
al mare!
Ma ho una
coscienza tritattributi, io.
Dotata di acuta
vocina interiore che subito mi riacciuffa per i capelli, suggerendomi che –‘ndovai? - potrei approfittarne per
prolungare la palestra di un altro mese prima della lunga pausa estiva – ar mare de che? -.
Certo (taccitua)
- le rispondo già pensando a come poter aggirare
l’ostacolo.
Ma non è
tutto.
A fine
maggio, cioè pochissimi giorni fa, mi accingo a salutare, tutta felice e
sollevata, l’insegnante di posturale/yoga credendola in partenza, come ogni
anno, per il suo solito ritiro estivo in uno sperduto Ashram himalayano.
E per poco
non caracollo sul tatami quando mi sento dire che no, lei quest’anno non parte
subito, ma farà lezione per tutto giugno.
Tutto giugno.
Nientedimeno.
Che se il
corso finisse uno si sentirebbe libero e sollevato dall’incombenza.
Autorizzato insomma.
Autorizzato insomma.
Ma così che
fai? Non dai retta a quella bastarda della tua coscienza? Non lo concedi un
altro mese di terapia alla tua schiena malandata dopo tutti i benefici che ne
hai tratto da qualche anno a questa parte prendendoti a schiaffi pur di essere
lì ogni martedì e giovedì, cascasse il mondo?
E visto che
ci sei, non continui pure quell’altra di ginnastica, la funzionale dei giorni
dispari che così, moriammazzata la pigrizia (per non parlare della coscienza), alla
prova costume ci vai poco poco più tranquilla?
È alla luce
di queste profonde considerazioni quindi che, mentre intorno a me è tutto un
esplodere di euforia e gavettoni per la fine della scuola e di Uomini &
Donne, di attività extrascolastiche e di Pomeriggio Cinque, io
continuo ad alzarmi presto, a NON andare al mare e a inguainarmi in un paio di
leggins ogni santo giorno di sole e di caldo ormai estivo.
Guardando i
luccichii del mare da lontano.
Commuovendomi
alla vista dello svolazzo leggero di un pareo.
Ingoiando insulti
e reprimendo istinti omicidi quando una delle folli superstiti come me,
speranzosa e con aria innocente mi domanda:
Ma tu vieni anche a luglio, sì?
@@@@@@@@@@@@@@@@
Celebrando
il miracolo di prolungare la palestra anche a giugno, e visto che ancora non fa
proprio così caldo da non poter accendere il forno, ecco dei muffin leggeri ma
nutrienti per la colazione. Un mix di farine rustiche, la dolcezza delle pere
che li rende irresistibilmente soffici, più noci e uvetta per darsi forza e
coraggio. E allenarsi meglio :-(
Ingredienti (per 12 muffin)
100 gr di
farina di riso integrale
100 gr di
farina di orzo
100 gr di
farina di farro integrale
120 ml di
sciroppo d’acero
120 ml di
latte di soia
120 ml di
olio di riso (o di semi di girasole)
2 pere medie
1 bustina di
polvere lievitante bio (cremor tartaro +
bicarbonato)
1 pizzico di
sale
Scorza e
succo di un limone non trattato
2 cucchiai
di zucchero di canna
Noci e
uvetta per decorare (facoltative)
Procedimento
Preriscaldare
il forno a 180°. Sbucciare le pere, tagliarle a piccoli cubetti e irrorarle di
succo di limone. Riunire in una ciotola le farine setacciate, la polvere
lievitante, la scorza grattugiata del limone e il sale. Versare in un
bicchierone tutti gli ingredienti liquidi: latte di soia, sciroppo d’acero,
olio. Unire i due composti e lavorarli lo stretto necessario ad amalgamarli.
Incorporarvi le pere e distribuire l’impasto in una teglia per muffin oliata e
infarinata oppure rivestita degli appositi pirottini.
A questo
punto io ho diviso a metà l’impasto e ho mescolato noci tritate da un lato e
una manciata di uvetta nell’altro, ma è un passaggio del tutto opzionale.
Cospargere i
muffin con lo zucchero di canna e infornare a 180° per 25-30 minuti, secondo il
forno.
Io invece ti invidio, magari avessi una coscienza che mi sussurra che la prova costume incombe !!!!!!!! Aiuto quest'anno la pigrizia non ha sentito ragioni. Deliziosi i tuoi muffin, le pere a me piacciono ovunque e le noci ci stanno d'incanto ( * triotate ) . tanti baci cara
RispondiEliminaTriotate ahahaha. Grazie Lisetta della segnalazione: ho provveduto a correggere!!
Eliminabacioni grandissimi <3<3<3<3
Già ti ammiro x la tua costanza di andare in palestra tutto l'inverno con dedizione e costanza..ma anche giugno e luglio O_O sei un alieno! :-P
RispondiEliminaGolosissimi i tuoi muffins, ottimi per il pre e post allenamento ^_*
No no aspetta: giugno mi sacrifico, ma luglio nemmeno con le cannonate!!
Eliminatanti doppi baci Consu <3
la mia coscienza dorme tutto l'anno: si risveglia con i primi caldi ma sono abbastanza brava a farla tacere ;P
RispondiEliminaEcco: dovrei imparare a farlo anche io anziché farmi trascinare!!
EliminaBuona giornata Fede, un bacio!
Eh, lo capisco, ormai pratico da solo gli esercizi per la schiena, tutti i giorni, per avere qualche beneficio. L'ideale sarebbe concedersi almeno qualche giorno al mare, sicuramente i fine settimana. Pazienza per qualche lezione saltata, anche qualche giorno di mare e di relax non farà male, no? :-)
RispondiEliminaE poi giù di muffin, in un caso o nell'altro :-)
Fabio
No per carità: il mare anzi fa benissimo. allo spirito e di conseguenza anche ai dolori di schiena!!
EliminaBacioni a tutti e due
Spero arai risposto con il cavolo :-)
RispondiEliminadai rifacciamoci l'umore con i muffin vegani
Anche meno formalmente...
EliminaLuglio proprio non se ne parla!
grazie Gunther, buona giornata!!
:D io invece non osno forte come te e la mia coscienza non riesco ad ascoltarla sul serio..non so come, trova sempre una via alternativa, una scusante per quel dolce che non avrebbe dovuto entrare nelle mie mani, per quel pane che non dovrebbe essere sulla mia tavola ecc.... mitica!!! sei mitica!!!
RispondiEliminaAhahaha più che forte sono ligia al dovere. Troppo per i miei gusti. Infatti con la mia coscienza ci litigo sempre, pur facendo poi quello che mi suggerisce!
EliminaTanti bacetti a te e alla tua bellissima piccoletta <3
Sarebbero perfetti ora per colazione....
RispondiEliminaTi aspetto: metto su il caffè!
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