Ripartire da
Plettemberg non ci causa il minimo dispiacere e per la prima volta dopo 5
giorni che siamo in Sudafrica riusciamo ad apprezzare pienamente anche quella
tanto decantata Garden Route che stiamo minuziosamente percorrendo.
Fino ad ora
non ci ha entusiasmati: sarà che la immaginavamo molto più panoramica e invece
ogni chilometro in più che percorriamo scopriamo che in realtà sono pochi i
tratti di questa strada che affacciano sull’Oceano. Uno di questi è quello che
percorreremo oggi, da Plettemberg a Wilderness. Per il resto infatti, a
dispetto della sua notorietà, concluderemo al termine che è semplicemente
un’autostrada a due corsie molto meno scenografica di quel che ci si aspetti.
Forse un po’ sopravvalutata.
Ad essere
indiscutibilmente belle sono invece le località che attraversa e che
meriterebbero ognuna una sosta, questo sì.
Scegliamo di
fermarci innanzitutto a Knysna,
cittadina molto particolare affacciata sull’omonima laguna
che è riserva
naturale e ospita al suo interno due penisole, Leisure Island e Thesen
island,
Siamo a
marzo e la stagione estiva da queste parti è quasi terminata:
ragione per cui
molte case sono chiuse e le spiagge, come i locali, per nulla affollati.
Ci
divertiamo a immaginare quale potrebbe essere la casa in cui abitare se
decidessimo di trasferirci qui e la scelta è veramente molto ampia.
Il modo
migliore per visitare la laguna sarebbe quello di prenotare un giro in barca,
ma i tempi sono ristretti e la prima crociera non parte prima di mezzogiorno.
Raggiungiamo il promontorio, denominato The Head, dal quale ammirare il magnifico panorama
per poi prendere un sentiero lungo le rocce che ci porta su una spiaggia nascosta a osservare l'oceano da vicino e... rimediare una doccia con tutti i vestiti.
Poco male, visto il caldo.
Risaliti in macchina ci dirigiamo verso il Waterfront, nella parte bassa della città di Knysna,
fatta di case a palafitta,
bei negozi
e animati
locali,
tutti affacciati sul mare.
Molti comprensori sono addirittura
inaccessibili sia per mare che via terra e lasciano inappagata la nostra curiosità di sapere come si svolga la vita al loro interno.
Prima di
ripartire facciamo sosta in un supermercato
ammirando la grande varietà
di frutta
e di Biltong,
lo snack più diffuso da queste parti a base di carne
essiccata (di manzo, struzzo, impala, eland e altri tipi di selvaggina) venduta
sfusa o già confezionata.
Poi, sulle sintonizzati sulla radio locale,
ripartiamo alla volta di Wilderness, dove ci
fermeremo per la notte.
Lungo la strada però, dopo soli 17 km, decidiamo di fare un'ulteriore tappa a Buffalo Bay,
una lunga spiaggia battuta da onde impetuose, circondata da rocce di arenaria.
Anche qui, ville con viste meravigliose sull'oceano non mancano di certo
Arriviamo a Wilderness nel primo pomeriggio ed è una fortuna vista la bellezza del B&B che abbiamo
prenotato (purtroppo soltanto per una notte!).
Piccola osai di pace situata in
collina, con una vista spettacolare sull’oceano, e la simpatia travolgente dei due proprietari, Denise e Louis,
americani trapiantati in Sudafrica da una decina di anni.
Il feeling è
immediato, Denise è briosa e sempre con la battuta pronta. Ci mostrano la
stanza, meravigliosa e accogliente, e poi ci illustrano la possibilità di
cenare presso di loro assaggiando carne di struzzo e altre prelibatezze
cucinate direttamente da Louis.
Optiamo per
questa soluzione e nel frattempo usciamo a goderci il pomeriggio sulla immensa
spiaggia
per raggiungere la quale attraversiamo la statale N2 e dei vecchi binari in disuso.
L’atmosfera di
questo villaggio è ovattata e molto rilassante.
Qui l’estate è ancora nel vivo
e ne approfittiamo per assaporarla in attesa che arrivi anche da noi.
La cena al
Mont Fleur si rivela piacevole senza picchi di eccellenza.
Mangiamo bene, ma
ancora di più apprezziamo la simpatia di Denise e i suoi racconti travolgenti. Tanto
che arriviamo a mezzanotte senza nemmeno accorgercene.
L’indomani i
saluti sono difficili e carichi di malinconia. Con la promessa di tenerci in
contatto e rivederci in qualunque parte del mondo loro, di spirito nomade,
decideranno, prima o poi, di aprire un nuovo B&B.
Trascorriamo
ancora la mattina a Wilderness per visitarne l’omonimo parco nazionale, o
almeno una sua piccola parte.
Il Wilderness National Park infatti si
compone di due parti: una affacciata sull’Oceano e l’altra che si snoda,
attraverso laghi, fiumi e paludi fino alle pendici della catena montuosa dell’Outeniqua
Range.
Optiamo per
questa seconda sezione e, con un biglietto di ingresso di 130 rand a persona
(circa 9€), affrontiamo il Kingfisher Trail, sentiero che si addentra in un
fresco bosco che costeggia il Touws River.
L’atmosfera
è quasi fiabesca. Anche per questo non resistiamo alla tentazione di salire su
una zatterina approntata alla meno peggio
e lasciata lì per permettere ai
valorosi visitatori di vestire i panni di novelli Robinson Crusoe
questo atto
di coraggio ci permetterà di vedere la foresta e l’intrico della vegetazione da
un punto di vista privilegiato, tanto da farci desiderare di rimanere qui per
sempre.
Ma abbiamo
tutti i bagagli in macchina e 120 km da percorrere, lasciando la costa per
addentrarci nel deserto del Karoo e raggiungere Oudtshoorn, la capitale
mondiale degli struzzi.
Grazie tesoro x portarci sempre a scoprire questi angoli di paradiso <3
RispondiEliminaMa grazie a te, di partire con me! Baci tanti <3
Eliminache bello che è stato fare questo viaggio con te, un sogno, io ci vivrei in un posto cosi
RispondiEliminaAnche io, Carmine! Grazie dell'apprezzamento, buona giornata!
EliminaOhoo Gesus,mio figlio è stato in Islanda e ora tu mi metti altre foto, fra poco la conoscerò tutta.
RispondiEliminaGrazie, splendida come al solito.
Mandi.
Scusami ... cribbio, oggi sembro una macchina che va conromano _^^^^-
RispondiEliminaSto vedendo Geo e Geo mentre parlano dell'islanda.
Con un occhio qua e uno la, ho fatto un casino ... ma tu mi perdoni vero ???
Sono per natura un'azzeccagarbugli da diverso tempo.
Grazie
Mandi.
Ahahaha Rosetta, sei troppo forte invece! Sono io che ringrazio te: sei la più fedele lettrice dei miei racconti di viaggio!
EliminaGrazie a te, un bacione <3
Mamma mia, mi hai fatto venire voglia di partire subito.... magari!!!!!
RispondiEliminaMai dire mai. Anche io ripartirei subito, per quei posti!
EliminaIn questa tappa mi sembra che abiate toccato tanti bei posti! Sicuramente costeggiare l'Oceano regala panorami più piacevoli di queli interni. Anche a me a volte hanno deluso strade tanto decantate. Non lo so, forse bisognava fermarsi di più, cercare posticini segreti, boh! Mentre semmai poi mi sono piaciuti molto di più altri non particolarmente esaltati. Ma questo è anche il bello di un viaggio on the road.
RispondiEliminaCerto che di nomi di negozi in italiano ne ho visti diversi "strani", ma il tuo li batte tutti direi :-D
Delizioso quel posticino dove avete dormito.
Fabio
Visto che roba, Fabio? Infatti quell'insegna l'ho fotografata subito! Per la Garden Route: sarà che avevo aspettative altissime e la immaginavo come una strada che costeggiava l'Oceano con panorami mozzafiato. Ed è anche così a volte. ma proprio pochissime volte rispetto alla sua lunghezza. Ecco, questo mi ha delusa soprattutto. Non posso dire altrettanto delle località che costeggia e in cui bisogna necessariamente fermarsi: quelle sono davvero bellissime e meritano soste anche più lunghe di quelle che abbiamo fatto noi.
EliminaEcco però tornando indietro faremmo scelte diverse e per esempio ci fermeremmo mooolto più a lungo in quel posticino delizioso.
Grazie, buona giornata!