Non si fa altro, da un po’ di tempo a questa parte, che parlare di “morte dei
blog”. Paradossalmente ho iniziato a leggere ferali notizie in merito sul blog di Moz’, vivo e vegeto da ben 14 anni, che però io ho incrociato giusto un
mesetto fa. L’articolo in questione peraltro smonta un po’ questa teoria e ci
fa ben sperare per il futuro.
A dirla tutta non è che questi contenitori virtuali di parole
godano proprio di ottima salute. Cioè: nel mio caso la situazione è tale più o
meno dall’inizio della sua creazione. A mia parziale difesa posso ammettere che
sono alquanto prolissa. Se una cosa la posso spiegare in quattro parole io la
arricchisco fino a usarne (almeno) il triplo.
E questo non è strategico.
Ma io sono una che bada al piacere più che al dovere. Mi piace
scrivere, raccontare, ripercorrere spaccati di vita quotidiana così come di
viaggi, per poi rileggermeli a distanza di tempo e continuare a sognarci sopra.
Tutto a mio uso e consumo.
E così, indifferente quasi alla moria di lettori che il
presente bloghetto ha continuato a registrare da quando sono comparsi i ben più
veloci e appetitosi social, io, imperterrita, ho continuato e continuo a
scrivere i miei racconti-fiume.
Poi a qualche social mi sono adeguata anche io, eh? Ma certo
senza particolare impegno.
Mi diverto un po’ su facebook (quando non mi arrabbio), così’
come mi annoio mortalmente su Instagram, specie quando mi tocca selezionare gli
indispensabili #hastag.
Per esempio ho scoperto solo pochissimo tempo fa che una
foto, tra le sue millemila virtù, deve essere anche “instagrammabile”, per
poter diventare anche minimamente appetibile. Ecco, ancora però devo capire in
cosa consista esattamente questa particolarità. Cosa deve avere cioè di così sensazionale
una foto, per poter assurgere a icona.
Così, mentre mi faccio domande sui massimi sistemi, ma
continuo a nuotare controcorrente facendo foto come capita, usando hastag
pescati a casaccio, compilando pagine virtuali che nessuno mai leggerà, nel
piccolo e ovattato mondo di questo blog avviene una sorta di bellissimo
miracolo.
Essendo un blog di cibo e viaggi, c’è chi viene a sbirciare
post solo di uno o dell’altro argomento. Ci sono i fedelissimi, come Consuelo,
che pur alle prese con una vita frenetica e un bambino piccolo che non la fa
dormire la notte, non manca mai di passare e di lasciare un pensiero,
indifferentemente su articoli di entrambi gli argomenti. E io mi chiedo sempre
come faccia e chi glielo faccia fare, ringraziandola di cuore ogni volta.
E poi c’è lei, Rosetta, una nonna sprint su blogger dal 2008,
friulana doc, che pubblica robuste ricette della sua terra, senza troppi giri
di parole, ma che trasudano tradizione e amore.
Il suo blog purtroppo è fermo a due anni fa, ma io spero
sempre che decida di riprendere a scrivere.
Ebbene lei è invece interessata alla sezione viaggi e non
manca mai, mai di ringraziarmi ogni volta che pubblico un racconto di viaggio,
dicendo che non potendo più viaggiare è come se lo facesse virtualmente
attraverso i miei pur chilometrici resoconti e le tante foto con cui
appesantisco ogni articolo.
Non può sapere quanta felicità ogni volta mi procuri un suo
commento.
Grazie sono io a dirlo a lei oggi. Un grazie grosso come una
casa.
Capito, Rosetta? Il regalo ogni volta me lo fai tu, non il
contrario.
Mandi
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Questa ricetta ha la capacità di teletrasportare direttamente
in Grecia, grazie alla pasta fillo, ma anche nell’atmosfera del Natale, grazie alle
mele e alla cannella.
L’ho presa da questo bellissimo blog di cucina e cultura
greca e sono già due volte che la rifaccio perché questi rotolini croccanti
fuori e morbidi e succosi all’interno ci hanno letteralmente stregati. Ho
sostituito il burro con l’olio di riso e ne ho fatti appositamente tanti da
conservare in frigo per 2-3 giorni e scaldarli all’occorrenza.
Ingredienti (per 24 rotolini)
1 confezione di pasta fillo (11-12 fogli)
3 mele
2 cucchiai di olio di riso
50 gr di uvetta
10 noci
1 bicchierino di rum
1 cucchiaio colmo di zucchero di canna
Succo di 1 limone
zucchero a velo e cannella in polvere per la superficie
Procedimento
Mettere in ammollo l’uvetta nel liquore per mezz’ora.
Lavare le mele e sbucciarle. Tagliarle a dadini piccoli e
spruzzarle con il succo di limone perché non anneriscano.
In un tegame far scaldare l’olio e aggiungere le mele. Aggiungere
lo zucchero di canna e la cannella cuocere a fiamma bassa per una decina di
minuti girando spesso, finché le mele non si ammorbidiscono.
Trasferirle in una ciotola e lasciarle intiepidire.
Sgusciare le noci, pestarle grossolanamente nel mortaio e
unirle alle mele.
Scolare l’uvetta e aggiungere anche questa alle mele.
Assemblaggio
Armarsi di pennello da cucina e un bicchierino di olio di
riso (o burro sciolto)
Foderare una teglia con carta forno.
Aprire la confezione della pasta, srotolarla sul banca da
lavoro e prelevare un foglio.
Coprire gli altri con un tovagliolo di tela affinché non si
secchino. Ricordarsi che la pasta fillo a contatto con l’aria secca molto
velocemente.
Posizionare il foglio nel senso verticale sul banco e
tagliarlo a metà ottenendo due strisce posizionate verticalmente.
Imburrare leggermente i bordi di una delle striscie.
Prelevare un cucchiaio di farcitura e posizionarla all’inizio
della striscia nella parte bassa, lasciando circa 1 cm di bordo. Iniziare ad arrotolare
comprimendo leggermente.
Prima di metà striscia piegare i lembi laterali della fillo
verso l’interno e arrotolare fino alla fine della striscia ottenendo un
rotolino.
Sistemare il rotolino sulla teglia foderata di carta forno e continuare
così fino a esaurimento degli ingredienti.
Spennellare leggermente di olio la superficie dei rotolini e
mettere in frigo per un paio di ore oppure, se si ha poco tempo, in freezer per
15 minuti (lo shock termico li renderà più croccanti, ma io l’ultima volta ho
dimenticato questo passaggio e sono venuti bene lo stesso).
Accendere il forno ventilato a 180 gradi e preriscaldare per
10 minuti.
Togliere la teglia dal frigo o freezer e infornare subito.
Cuocere per mezz'ora.
Togliere dal forno e lasciare raffreddare completamente dopodiché
cospargere di zucchero a velo e cannella.
Intanto grazie per la citazione.
RispondiEliminaIl blogging non è morto, diciamo che si sta assestando su un nuovo livello.
Tu sei prolissa, ma ti leggo sempre volentieri perché non mi pesano affatto i tuoi articoli. Cioè, ripeto, mi hai fatto tornare in mente quella pagina di un libro uscito nell'anno 2000. Sei stata in grado di riaccendere delle sensazioni, sticazzi il resto :)
Questo dolcetto praticamente uno strudelino greco... intrigante :)
Moz-
Ben detto Moz: ben vengano i nuovi livelli di blogging, quanto a tutto il resto...ma che ce frega?!
EliminaSì, questo dolcetto greco è praticamente uno strudel, ma molto, molto più intrigante in quanto più semplice, veloce da fare e spartano del suo collega austriaco.
ahahah..io passo sempre volentieri da te perchè sei genuina, divertente e mi ritrovo molto in quello che dici. Anch'io spero nella ripresa dei blog perchè come te amo scrivere e fa piacere sapere che qualcuno legge. Sui social mordi e fuggi non si crea la stessa intimità.
RispondiEliminaGolosissima ricetta, amante della cucina greca mi prendi proprio per la gola <3
Devi assolutamente provare questi dolcetti Consu, sono sicura che ti piacerebbero! baci a te e a Vaschetto <3
EliminaCarissima amica, mi hai fatto versare due grossi lacrimoni.
RispondiEliminaNon ho chiuso con il blog, il mio proposito è quello di continuare al più presto, però con la figlia con famiglia sono lontani e il figlio che si è sposato, non ho più stimoli per la preparazione dei cibi.
Orsomio mangerebbe solo bistecca ai ferri e pasta asciutta anche in bianco ed io mi adeguo ... cucino qualche cosa quando arriva l'amica di Udine che raduna un poco di baraonda, ma ormai anche le sue visite sono più rare.
Riprenderò a pubblicare qualche cosa dopo le vacanze ... ormai anche qui il mio scettro è stato scippato dai figli e vogliono provvedere loro ed io da brava mamma rimando a disposizione solo per dire dove si trova questa padella o quel tegame e poi devo starmene seduta a godermi ciò che hanno preparato.
Quest'anno saranno tutti qui l'ultima settimana che comprende il capodanno nipotini compresi.
Ti auguro sin da ora un mondo di gioia e felicità con la tua famiglia ...
BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO.
Mandi
Brava Rosetta, assolutamente goditi la presenza di figli e nipoti e lasciati coccolare senza fare niente: per cucinare e per scrivere c'è sempre tempo quando le feste saranno finite, si tornerà alla routine e tu avrai un sacco di cose da raccontare! Tantissimi auguri anche a te, mia cara, alla tua famiglia e ad Orsotuo (quanto mi piace questa definizione!), per un Natale dolce e bellissimo e un meraviglioso anno nuovo.
EliminaMandi
dolci semplicemente favolosi da autentici food blogger
RispondiEliminaGrazie Gunther, io mi sono limitata a replicare la ricetta di un'altra food blogger adattandola alle mie esigenze e sì, devo dire che questi dolcetti sono stati una bella scoperta, davvero squisiti!
EliminaAnch'io sono controcorrente e fuori moda , ho un blog che poi avevo quasi abbandonato, ho i social ma non li uso e non sono schiava di followers e like . Se poi penso al tuo blog, non lo cambierei con nulla al mondo, mi piace tantissimo passare di qui. Se poi potessi anche assaggiare uno e due di quei deliziosi fagottini, sarebbe tutto davvero perfetto. Un abbraccio grande cara Luna
RispondiEliminaGrazie Lisa, sei un tesoro.
EliminaAbbraccio immenso<3
Salvo subito la ricetta molto golosa, grazie!
RispondiEliminaGrazie a te, felice che ti piaccia!
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