Avevo deciso che non l’avrei guardato nemmeno di striscio, in lontananza, per sbaglio.
Poi l’amato
bene mi ci ha trascinata dentro con tutte le scarpe.
Con la
prospettiva di giocare, come ogni anno, a fare i critici musicali, di costume e
di ascolti televisivi con tanto di liste di canzoni alla mano e votazioni da
dare serata dopo serata.
Con l’idea,
anche, di uscire momentaneamente fuori dal loop delle serie televisive su Prime
e, insomma, perfino di ritrovare un’abitudine vecchia risalente a prima della
pandemia, quando tutto era diverso e bello.
Ecco: per la
verità questo era l’aspetto che temevo maggiormente. Immergermi in un mare di
tristezza sulla scorta di un amarcord sull’ultimo anno di vita, paragonabile a
dieci, che avrebbe fatto solo male.
E poi, meno filosoficamente, mal digerivo i soliti due volti ormai noti, quegli strambi figuri che si continuano a descrivere in modo distorto facendo credere che la spalla sia il presentatore e il presentatore la spalla quando poi è vero esattamente il contrario e comunque di due non ne fanno mezzo.
Comunque,
orticarie a parte, pensavo (come sempre) di piazzarmi
sul divano dalla prima all’ultima sera concentrandomi almeno sulle canzoni,
ascoltando, guardando, facendo gossip.
Ma, come
ogni anno e tradizione che si rispetti, non sono mai riuscita ad oltrepassare,
lucida e presente a me stessa, le 23 e così sono arrivata alla serata finale che di
canzoni ne avevo ascoltate su per giù la metà, saltando a piè pari cover e duetti.
Mi sono rifatta però il sabato sera, restando in piedi fino alle 2 passate quando, a classifica ormai declamata, mi sono resa conto che i miei beniamini (individuati pur nella parzialissima visuale che avevo dell'intero cast) non figuravano fra i primi 3 e quindi non aveva più senso guardare e tanto vincono sempre i soliti e chi me l'ha fatto fare di vedere Sanremo pure quest'anno e di su e di giù.
Fra un occhio chiuso e l'altro semiaperto delle serate precedenti infatti avevo avuto agio perfino di crearmi un mio podio ideale composto da:
Max Gazzè al primo posto
Bugo al secondo
Colapesce (ribattezzato "Scolalapasta" dall'amato bene che ha poca memoria per nomi e titoli) e Dimartino al terzo.
Del primo non mi hanno colpito i travestimenti assurdi, ancora meno il messaggio veicolato. Ma quegli affascinanti incastri linguistici, quella scrittura lievemente più curata e soprattutto quella vena di follia che porta un cantautore a partorire una canzone snocciolando principi attivi e rimedi fitoterapici. Non è geniale una cosa del genere?
Il secondo, Bugo, mi sta troppo simpatico. Lui e quella sua aria stralunata, stonata, affaticata e con quel motivetto così accattivante che non faccio che cantare e ricantare.
E poi ci sono i terzi, quelli leggerissimi e impalpabili che pure nei luoghi comuni dei "silenzi assordanti" ti riportano dritto agli anni '80 con tanto di pattinatrice che ancora non si è capito bene in che misura fosse funzionale all'esibizione ma intanto eccoci qui a parlarne.
Ecco, mi sono piaciuti tanto questi tre (quattro): semplici (vabbè il primo non tanto ma poi vederlo scapicollarsi fra le poltrone dell'Ariston impersonando, senza artifici né effetti speciali Superman non lo rende, in fondo, "semplice"?), lineari, carini, senza strilli e senza afflati rivoluzionari...(ogni riferimento ai vincitori del primo posto non è affatto casuale)
E poi finisce. lo si critica, ci si arrabbia, si discute animatamente e poi lascia il vuoto e da oggi si pensa: e mo', che ci vediamo stasera?
Per fortuna che c'è Alexa alla quale posso chiedere di riprodurre in loop le mie tre preferite.
E pure qualche altra, dai.
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Queste meravigliose ciambelline greche, come apprendo dal blog di Irene a questo link sono tipiche della pasqua ortodossa e, come spiega nella premessa alla ricetta, “la rakì, tassativamente al femminile, è un distillato cretese da uve non destinate alla vinificazione. Lo tsipouro invece è sempre un distillato di uve, proveniente dalla Grecia continentale”. Ecco: mi sono approcciata a questi biscotti senza avere in casa né zucchero semolato né grappa bianca che figurava come ultima alternativa al raki (bevuto in abbondanza durante le nostre vacanze cretesi) o allo tsipouro greci. Ma era talmente forte la voglia di farli che ho sostituito perfino la farina bianca con quella di farro sbattendoci dentro dello zucchero di canna e della grappa invecchiata in barrique.
Il motivo
per il quale quindi, nonostante la perfetta cottura di appena 20 minuti contro
i 35 richiesti, non siano risultati pallidi come avrebbero dovuto essere è che,
visti gli ingredienti “bruni”, questa sarebbe stata un’aspettativa impossibile
da soddisfare. Ma il sapore, posso garantire, ci ha trasportati direttamente
sulla spiaggia di Kato Zakros, nel punto più sperduto e meraviglioso di Creta.
Ingredienti (per 15 koulourakia)
350 g di
farina 00 o 0 di farro
un pizzico
di sale
110 g di
zucchero semolato di canna
65 ml di
olio di oliva (optare per un olio leggero, in alternativa un olio di semi)
25 ml di
spremuta di arancia
25 ml di
succo di limone
50 ml di
tsipouro (non aromatizzato) o rakì (in
alternativa una grappa bianca)
1 cucchiaino
da tè di bicarbonato di sodio
Procedimento
Sciogliere
il più possibile lo zucchero nell’olio mescolando con una frusta a mano.
Mettere in
un bicchierone i due succhi e scogliervi
dentro il bicarbonato. Dopodiché unirli al composto di olio e zucchero.
Aggiungere anche la grappa e mescolare.
Versare la farina setacciata poca alla volta e
impastare fino a ottenere un impasto morbido e liscio. Formare una palla, coprire e lasciare riposare per 30 minuti.
Accendere il
forno a 180 gradi, modalità statica.
Dividere
l’impasto in pezzi di circa 40 g l’uno e plasmare i koulourakia nella forma desiderata (io ho
optato per delle ciambelline.
Sistemarli
sulla placca rivestita di carta forno e infornare per circa 35 minuti (nel mio
ne sono bastati 15 in meno!).
Tenere
presente che i koulourakia non devono imbrunirsi, ma restare quasi pallidi.
Togliere dal
forno, fare raffreddare e conservare in una scatola di latta.
Pensavo di essere una fra le poche a cui piaceva Bugo, è un cantante davvero particolare e simpatico, impulsivo come me e quindi come si fa a non ammirarlo? Il mio ritornello preferito è di Aiello..."dovevi portarci meeeeee", ahahah troppo forte. Comunque le canzoni sul podio mi piacciono anche se i ragazzi hanno un linguaggio troppo sboccato, pur essendo bella la canzone. Secondo me è stato un peccato non ascoltare in diretta Irama, ne valeva sicuramente la pensa perchè, secondo me, è da Sanremo.
RispondiEliminaFinita la premessaggio ti faccio i complimenti per le ciambelline greche, hanno degli ingredienti davvero interessanti.
Brava
Oh che bello trovare altre stimatrici di Bugo...più leggo su di lui e più mi pare sia costantemente massacrato poverino: ma perchè?? è troppo forte! Delle tre vincitrici a me piace la canzone di Ermal Meta, la seconda così così, la prima proprio non riesco a capirla ma perché non è è il mio genere e fatico proprio.
EliminaGrazie Claudia, è stato un piacere leggere il tuo parere su Sanremo e gli apprezzamenti per le ciambelline!
"estimatrici"
EliminaNo, non ce l'ho fatta nemmeno quest'anno. Niente Sanremo, ho preferito continuare con Netflix :-P
RispondiEliminaPerò sui biscotti ci troviamo d'accordo! Ho pubblicato una versione pasquale proprio ieri ^_^
Avevo visto, Consu!! Ho scoperto che ci sono innumerevoli versioni di questi biscotti, vegane e non. Io ho provato questa perché mi sfiziava che fosse appunto vegana e ti dico: da allora le rifacciamo ogni settimana, solo che ora prima di infornarle le cospargo di semi di sesamo. Un bacione a te e a Vasco <3
EliminaNo.sinceramente sono anni che non.guardo preferisco ascoltare poi le canzoni e scegliere la mia. Ottime queste ciambellone ora come zucchero uso eritrolo non ha retrogusto e dolcifica bene basta poco ottimo per diabetici o chi non deve zucchero comunque. Un.abbraccio Servus
RispondiEliminaDevo dirlo alla mia mamma! Grazie del consiglio Edvige, un bacione grande <3
EliminaNon conoscevo queste golose ciambelline, ottime!
RispondiEliminaGrazie, te le consiglio di cuore, noi le abbiamo trovate buonissime!!
EliminaAnch'io l'ho guardato, intervallato da un po' di zapping, e come te le canzoni ho finito per ascoltarle tutte in radio più che al festival...troppe lungaggini. Ho trovato anch'io carina la canzone di Colapesce e Dimartino, specie perchè l'attacco mi ricorda da morire We are the people degli Empire Of the Sun , che adoro. Detto questo ora sono più interessata a queste strepitose ciambelline, buonissime e davvero belle. Bravissima Luna e un abbraccio
RispondiEliminaAd un mese di distanza per me esiste solo più Musica leggerissima!
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