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martedì 20 ottobre 2015

Mens sana - Muffins di orzo e riso ai semi di papavero e limone (senza burro, senza latte e senza uova)


Cambiano i protagonisti, ma la sostanza è sempre quella.
Le lezioni di ginnastica posturale sono quanto di più noioso si possa immaginare.
Faticose, eh?
Che mica noioso è sinonimo di facile o agevole.
Che si sta seduti o addirittura sdraiati per un’ora intera, ma mica immobili e abbandonati.
È tutto un lavorio incessante di muscoli profondi (quelli sotto le costole: sì esistono, io l’ho scoperto solo l’altra settimana, dopo due anni che li alleno inconsciamente e una vita intera che me li porto appresso), respirazione guidata e allineamenti (più o meno) consapevoli, delle cervicali, delle lombari, della colonna tutta intera.
Poi qualche volta ci si sdraia perfino in bilico su dei tubi di gomma che per starci sopra è tutto un tira e molla ma quando si scende, non fosse altro che la gioia di ritrovarsi integri, ci si sente fluttuanti ed eterei, con la schiena leggera e addirittura infossata all’interno.
Una magia.
Per arrivare alla quale però tocca sudare più che se si andasse a correre.
E poi c’è la palla sgonfia da tenere, alternativamente, sotto la nuca o fra le gambe per avere consapevolezza, sempre, della posizione dei piedi, di rimanere allineati, di non perdersi qualche dettaglio mentre si (tenta di) aggiusta(re) la postura.
E per allenare i muscoli tutti insieme, che non guasta.
Qualche volta entra in scena anche la fascia elastica da posizionare dietro qualche gruppetto di vertebre per aumentarne la trazione.
Può capitare di dover usare bacchette, palloni giganti su cui sedersi (tutt’altro che comodamente), palline da tennis da far roteare dietro le scapole o sotto i piedi per automassaggi, quelli sì, rigeneranti.
Ma la vera novità di quest’anno, il motivo per il quale la mattina dei giorni designati ora mi alzo una ‘nticchia più volentieri al pensiero di andarmi a torturare per un’ora e passa in palestra sono loro: i libri!
Sissignori, per conquistare una postura corretta, in barba a tutti gli strumenti e gli attrezzi disponibili in palestra, contro ogni critica agli zaini troppo pesanti che graverebbero sulla colonna vertebrale, occorrono proprio tomi, volumi, manoscritti e vocabolari di carta frusciante.
Copertine rigide e profumo, rassicurante, di cartoleria.
Altro che odore di sudaticcio e di stantio della sala pesi.
Da prendere, soppesare e poi sistemare sotto la nuca quando si è sdraiati a terra.
O sul tubo di gomma (con la palla fra le gambe), a mo’ di foca.
E non un libro qualsiasi, scelto a caso.
A ognuno il suo.
Secondo valutazioni scientifiche come il grado di distanza delle vertebre cervicali dal pavimento.
In pratica: più si sta scomodi, più il libro è quello giusto.
Possono volerci solo 200 pagine come il Rocci di Greco-Italiano, tutto dipende da quanto si è storti.
L’insegnante si è presentata, un bel giorno, con un borsone di cuoio pieno di volumi che ha accuratamente selezionato per i problemi (fisici) di ciascun partecipante.
Tralasciando titoli e trame e badando essenzialmente al sodo.
Del resto saremmo in palestra, mica in biblioteca.
Da questo parziale criterio di selezione tuttavia, certamente non ne ha giovato lo spirito.
Che fare una lezione di posturale, già di per sé molto impegnativa, avendo sotto la testa America letale: lettere dal braccio della morte, di certo non aiuta.
A me è andata leggermente meglio: occorrendomi un rialzo di  200 paginette scarse mi è toccato in sorte il Viaggio in India di Hermann Hesse.
Scomodo, ma almeno distensivo; a garanzia, se non altro, di un qualche svago mentale.
Se non altro.
Ma dal momento che la povera insegnante, scricciolo di donna di una trentina di kg  a dir tanto, non poteva a ogni lezione arrivare caricandosi sulle spalle mezza biblioteca personale, ci ha giustamente suggerito di portarsi ognuno un libro da casa, secondo la dimensione che ormai ci era stata assegnata.
Ed è lì che si sono cominciati a svelare gli altarini.
A compiersi le scoperte.
A conoscere un po’ di più i compagnucci di corso, sulla base dei gusti (più o meno) letterari.
Si va così dal tizio che si affida al corso intensivo di inglese, alla signora che alterna, a ogni lezione, tutta la serie dei libri sugli angeli e di chi sostiene di parlar con loro.
Dai racconti di Rosamunde Pilcher alle Lezioni Americane di Calvino.
Dall’ultimo bestseller (che fa più scena) a libretti dal fascino incommensurabile delle pagine ingiallite e del prezzo in lire.
Giurerei di aver visto, sotto qualche cofana di capelli, perfino i racconti di Peter Coniglio, però purtroppo prontamente ricacciati in borsa a fine lezione.
E la tentazione di sfogliarli tutti è sempre in agguato.
È così che nasce una nuova dimensione di palestra, finalmente più invitante, congeniale.
Si intessono rapporti nuovi fatti di condivisione di letture e recensioni approntate lì per lì, alla meno peggio.
Fioccano scambi e prestiti.
Almeno fino al momento di cominciare e di dover piazzare i libri ad esclusivo vantaggio delle vertebre cervicali (indolenzite a forza di starci chini sopra).
E se poi tubo, palla e libro sotto la nuca dovessero suscitare qualche perplessità (o difficoltà a stare in equilibrio) niente paura.
Respiriamo a fondo.
Sopraggiunge un crampo?
Perfetto! Vuol dire che si sta lavorando bene!
Poi, per risollevare lo spirito, ci sono sempre i libri.


@@@@@@@

Ingredienti (per 12 muffins)
200 gr di farina di orzo
100 gr di farina di riso
180 gr di latte di riso
140 gr di zucchero integrale di canna
60 gr di olio di semi di girasole
1 yogurt bianco di soia
40 gr di succo di limone (uno grande)
Buccia grattugiata di 1 limone bio
3 cucchiaini di lievito
2 cucchiaini di semi di papavero
1 pizzico di sale

Procedimento
Preriscaldare il forno a 180°. Riunire in una ciotola tutti gli ingredienti secchi (le due farine, lo zucchero, il lievito, i semi di papavero,  la scorza del limone e il sale) e mescolare con cura.
In un’altra tutti gli ingredienti liquidi: lo yogurt, il latte di riso e l’olio, amalgamando bene.
Unire i contenuti delle due ciotole lavorando pochissimo e disporre il composto negli stampi per muffins. Cuocere per 20-25 minuti facendo la prova stecchino.




26 commenti:

  1. e nooo! non faccio in tempo a provare una tua ricetta che me ne sforni un'altra... non riesco a starti dietro, ma questa la "pinno" e la metto in quelle "da fare"!!
    Baci ^_^

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    1. Beh poi se la provi e piace alla gnoma fammelo sapere!!! Tanti baci vale!

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  2. Se venissi con te a far la posturale.. mi vedresti arrivare con IT di Stephen King ahahahahah... Praticamente i muffin senza niente!!! hihihih.. eppure.. sti dolcetti così light piacciono molto anchea me.. Ne puoi mangiare anche di più senza troppi sensi di colpa.. Ottimi con i semini e il limone.. st'accoppiata l'adoro!!!! smack

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    1. E pensa che invece io questa accoppiata non l avevo mai provata! 2 anni fa in Sudafrica avevo mangiato dei muffins molto simili, con un bel sapore di limone e tantissimi semi di papavero( sono dovuta andare laggiù per scoprirli!!).... Ci ho messo due anni per decidermi a farli, ma meglio tardi che mai!!!
      Quanto al libro cla, non sono sicura che uno piccolo sia indice di buona salute delle cervicali...magari serve It proprio a chi è quasi perfetto!!!
      Bacioni!!

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  3. Tutto questo via vai di libri , a mio marito farebbe venire un colpo, lui è allergico agli acari e qui i libri sono tutti imbustati e guai far loro varcare la soglia di casa !!!! Mi sto davvero appassionando a tutte le tue ricettine dei senza. Buonissimi i muffin così. Bacioni cara

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    1. Grazie Lisa, che bello che ti piacciano le mie ricette dei senza!! Sai che anche mio marito è allergico agli acari? Tra tante allergie esistenti al mondo giusto quella doveva avere...ma io i libri in casa li tengo lo stesso! Però dovresti vedere il suo armadio: ogni singolo maglione incellofanato dentro il suo apposito preservativo...come ti capisco!!!
      Tanti bacioni a te, carissima

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  4. Dai libri si capisco molto delle persone e da una parte è un vantaggio che tu abbia questo privilegio..anche se non invidio l'utilizzo che ne dovete fare durante l'ora di lezione :-P
    Golosissimi muffins..i tuoi "senza" sono sempre pieni di golosità :-)

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    1. Sì beh l utilizzo dei libri in palestra non è proprio canonico ma io cercò di trarne lo stesso vantaggi anche mentali, oltre che fisici!!
      Grazie Consu a me piacciono tanto le tue ricette light di iniziò settimana!!!
      Tanti baci

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  5. ma di sicuro non senza gusto...quello c'è,così come c'è il gusto del leggere le tue intro...devo dire che se qui lo farebbero sarei la prima ad iscrivermi,in questo momento solo palestra e pilates...chi sa un giorno che non si decidono...bacini e buon relax :*

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  6. A volte basta una scintilla per trasformare un ambiente freddo in un inizio di una condivisione che rende anche più piacevole la convivenza forzata. Questi esercizi andrebbero fatti sempre. Li ho fatti in passato e tratto giovamento, ma poi mi son perso. Forse un buon libro (ma anche un buon muffin) mi aiuterebbero.

    Fabio

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    1. Eh come ti capisco! Io rischio costantemente di perdermi : per andare ogni volta devo proprio forzarmi e autominacciarmi, ma poi siccome ne traggo grandi giovamenti, seppur a forza, ci vado. La prospettiva dei libri devo dire aiiuta molto e poi certo, anche quella di un dolcetto confortante una volta finita la tortura!!
      Grazie Fabio buona giornata!

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  7. Mi ci vedo io ad arrivare con il kindle in borsa, ahahahah!!!! Non per essere irrispettosa, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente in maniera, oserei dire, volgarmente spontanea :)
    E, comunque sia, o mi ci metto anch'io a muovere un po' il sedere o decollo come un pallone perchè sto passando dalla sedia al divano con una velocità sconvolgente....
    Un applauso ai muffins! I muffins meritano sempre un applauso grazie alla loro forma cicciottosa e rotondetta (molto autobiografica) che li rende simpatici ed appetitosi!
    Un bacione :)

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    1. Tatiana, sei troppo forte! Che i muffins potessero avere una forma autobiografica non mi era mai venuto in mente, allora meritano doppi applausi perché si, sono simpatici da morire!
      A parte la palestra, secondo me sono molto più utili, belle e invitanti delle sane passeggiate alla aria aperta (che io non riesco più a fare come vorrei per !mancanza di tempo...giusto un paio di volte alla settimana). Ecco, vedi se abitassimo vicino? Sedia \ divano\ camminata e poi...un bel muffin (tanto é light..), tutto allegramente insieme!!!
      Tanti bacioni, buona giornata<3

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  8. io faccio un buon plumcake classico al limone con i semini di papavero... proverò questa variante :)

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    1. Ecco, io il plimcake con i semi di papavero non l ho mai provato: mi cimenteró...non appena avrò ricomprato lo stampo che è da una vita che mi si è rotto!!
      Baci fede

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  9. la ginnastica posturale la lascio a te ma un muffins lo prendo volentieri !!!! un abbraccio...

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  10. Orzo e riso, adoro queste farine alterative!!!!! Deliziosi questi muffins!

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  11. Ciao Luna,
    che ricetta gustosa! Ho acquistato settimane fa i semi di papavero e non sono riuscita ancora ad utilizzarli e questa ricetta penso proprio sia quella giusta! :-)

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  12. Ciao Eliana, benvenuta!! Grazie, allora poi se deciderai di provarla fammi sapere!!
    Un bacione buona serata

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  13. Ciao Eliana, benvenuta!! Grazie, allora poi se deciderai di provarla fammi sapere!!
    Un bacione buona serata

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  14. Mi fai morire, pensa soffrire a quel modo e avere sotto la testa il Kamasuthra o piuttosto un testo di teologia mentre imprechi mentalmente quando arriva il crampetto, la tua non è una palestra ma uno studio sociologico. Buonissimi anche i muffin, i semi di papavero li adoro. Un bavcione grande.

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