“Allora
bambini, stasera per cena pesce!”
Una normale
serata di tardo (ma ancora timidissimo) autunno.
Le manovre
serali di precongedo dal mio turno di tata si svolgono normalmente, con i bimbi
che all’ottocentequarantanovesimo invito si rifanno finalmente ognuno il
proprio zaino, mettono il pigiama, si insultano un po’ tanto per non perdere le
buone abitudini e tornano a darsi gli ultimi spintoni della giornata nel
residuo guizzo di energia.
Metto i
filetti di nasello in padella, con un filo d’olio e qualche cucchiaio d’acqua.
Solo una spolverata di timo per insaporire. Niente sale.
Nel
frattempo mi occupo dei contorni, che con la flessibilità teutonica che mi
contraddistingue, giusto un’acuta infiammazione intestinale potrebbe farmi
prescindere dalla regola basilare di propinare sempre, almeno una porzione di
verdura a pasto .
Pomodori per
la piccola, insalata per “il grande”: taglio, condisco, apparecchio, sistemo,
dribblo il cane che, con occhi supplici, aspetta a scelta che mi decida a
tirargli la palla, a fargli una carezza o anche solo a lasciar cadere a terra
un pezzo di qualunque cosa.
Controllo il
pesce, è quasi pronto, metto il coperchio per accelerare la cottura e non
disperderne il gusto.
Vado di là a
chiamare i bambini, stramazzati nel frattempo sul divano in attesa della cena
ma con le facce di chi sta per cedere e addormentarsi.
Li rianimo
con voce squillante: “andatevi a lavare le mani che è quasi pronto!”
Torno in
cucina, a mettere una spolverata di pangrattato sui filetti di pesce e renderli
così più appetibili, che va bene che questi bambini mangiano tutto, ma anche
l’occhio vuole la sua parte e il pangrattato è sempre di conforto.
Faccio per
sollevare il coperchio ma mi viene su tutto: coperchio, padella e tutto il suo
contenuto.
Riprovo:
roteo, smuovo, scuoto, ma niente.
La padella è
saldamente sigillata, un tutt’uno con il coperchio.
Nel
frattempo arrivano i bambini. Sempre più stanchi, molto affamati.
Taccio la
surreale situazione ancora un po’.
“Dai bimbi,
cominciate a mangiare le verdure che il pesce sta finendo di cuocersi”,
confidando nel fatto che mica quel coperchio può davvero essersi incollato alla
padella.
Ma la
verdura è sempre un patteggiamento: “no, la mangiamo insieme al pesce!”
Giustamente.
Nel
frattempo faccio finta di niente continuando, di spalle ma silenziosamente, il
feroce corpo a corpo con la pentola: coltelli affilati, forbici appuntite, una
qualsiasi punta di acciaio per creare un varco all’aria e mandare in frantumi
quel perfetto sottovuoto.
Possibilmente
salvaguardando tutti gli arnesi, giusto eprchè non sono a casa mia.
Provo con
l’acqua: se si raffredda forse allenta la morsa.
Piazzo la
padella sotto il getto dell’acqua corrente, sentendomi addosso a quel punto
quattro occhietti preoccupati.
Che la tata
sia impazzita a mettere la padella sotto l’acqua con tutto il pesce dentro?
Ma il
pericolo, almeno per il pesce, non sussiste proprio: l’acqua non penetra, la
cena continua a rimanere sigillata.
La mia
sanità mentale invece inizia a vacillare.
Com’è
possibile che non si riesca ad aprire?
Ma dopo
innumerevoli altri tentativi, tutti perfettamente vani, sfoderando un
rassicurante sorriso, mi tocca confessare ai bimbetti che sì, abbiamo un
problema!
Sguardi
ancora più interrogativi, stavolta allarmati.
“eh niente,
la padella si è mangiata la vostra cena. Ha cotto il pesce ma ora non ce lo
vuole proprio ridare”
Incredulità,
divertimento, curiosità.
E creatività.
Moltissima.
“Provo io, so come fare” dichiara il grande
facendo per armarsi di forbici affilate.
Scongiuro
epiloghi tragici, riportando la calma e invitandoli a sedersi per cercare
insieme il motivo di tanta fame di questa intraprendente padella.
Nascono
storie, personaggi, situazioni.
Intanto
attuo il piano di emergenza e per cena rifilo prosciutto cotto e crudo.
Insieme alle
verdure ovviamente.
Apprendendo
il giorno dopo che la padella ha deciso di rilasciare il suo contenuto solo in
tarda serata, a giochi fatti e bambini addormentati, quando è parso e piaciuto
a lei insomma.
E il pesce è
diventato il pranzo da portare a scuola.
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Siccome non
è più estate ma non è ancora inverno (e se è per quello nemmeno autunno). Non fa
più caldo (bugia) ma non fa ancora freddo. Non è né carne né pesce, proseguiamo
con le insalate, quelle che ci preparavamo nei giorni più caldi quando non
avevamo voglia di cucinare.
Ecco, qui c’è
giusto da cuocere le verdure. Ma scottandole appena appena, scolandole ancora
croccanti. E se disponete di una vaporiera avete risolto! Basteranno 10 minuti
per tutte, zucca compresa, purché tagliata a cubetti non troppo grandi.
Le quantità
sono variabili, secondo gusti e persone a tavola.
L’abbinamento
di questi sapori, un po’ estivi un po’ autunnali, a me è piaciuto moltissimo!
Ingredienti
Zucchine
romanesche piccole
Ceci lessati
Zucca gialla
Limone
Sale
Olio extravergine
di oliva
Origano
secco
Procedimento
Lavare,
mondare e tagliare le verdure (tranne i ceci) a piccoli cubetti. Cuocerle al
vapore per una decina di minuti (o tuffarle in una pentola di acqua bollente
avendo cura di scolarle molto al dente per non perderne la croccantezza). Scolare
bene e lasciare intiepidire. Nel frattempo preparare un’emulsione a base di
olio, succo di limone, una presa di sale e una di origano. Aggiungere i ceci
all’insalata e condire con l’emulsione.
Servire accompagnata
da fette di pane nero tostato o gallette di cereali.
Ottima, mi hai dato una buona idea Grazie
RispondiEliminaMandi
Ne sono felice Rosetta. Grazie a te, di avermelo detto!
EliminaUn bacione
Mi hai fatto sorridere perché è capitato anche a me e ho dovuto malmenare la padella non poco per aprirla !!!!!! Questo contorno mi piace un sacco . Tanti baci cara Luna e buon fine settimana
RispondiEliminaVuoi dirmi che ci sei riuscita? Io ho provato in tutti i modi senza successo!! ma certo non essendo casa mia non ho potuto esprimermi al meglio...
Eliminatanti baci a te, Lisetta cara.
(Quanto tempo che non ci scrivevamo...mi mancavi!)
Potrebbe essere una bellissima storia della buonanotte quella della padella che si era stufata di dare da mangiare agli altri e si mangiò il nasello!
RispondiEliminaOddio e come è possibile??? Quella padella doveva essere proprio affamata :-P però per i bimbi deve essere stato divertente ^_^
RispondiEliminaGustosa la tua insalata, anch'io alterno fresche insalate a calde zuppe..giusto x non farmi mancare nulla :-P