Chi non
conosce il Professor Berrino? Colui che ha all’attivo fiumi di pubblicazioni
scientifiche e libri divulgativi sull’importanza dell’alimentazione nella cura
delle malattie. Quello che non sapevo è che pubblicasse anche ricette e non
solo scritte! Compare infatti, insieme al figlio Jacopo, in un divertente video
in cui sono entrambi alle prese con la preparazione di una crostata di mele.
Quello
su cui punta l’attenzione maggiormente il Prof Berrino è la dannosità dello zucchero.
Al punto tale, sostiene, che non andrebbe sostituito, ma proprio eliminato del
tutto e non solo se si è diabetici.
Come?
Abituandosi progressivamente a gusti meno dolci. A dolcificare, per esempio, con
uvetta, albicocche secche, datteri e poi con i semi oleaginosi: zucca, lino,
girasole e sesamo; e con la frutta secca: mandorle, noci, nocciole.
Ecco, io, da
grandissima golosa quale sono, non rappresento certamente la persona più adatta
a dare incoraggiamenti in questo senso. Eppure da 4 anni, per un problema di
salute ho dovuto rivoluzionare radicalmente la mia alimentazione, rinunciando a
molte cose di cui pensavo di non poter mai fare a meno. Come per esempio il
caffè.
Salvo poi
scoprire che di tutto, veramente tutto, si può, col tempo e l’abitudine, fare
progressivamente a meno.
Il primo
anno sono stata rigorosa e inflessibile. Non ho sgarrato mai pur arrivando a
sognare, anche di giorno a occhi aperti, l’aroma del caffè e il gusto smielato
di un cornetto ripieno. Poi ho reintegrato poco a poco alcuni alimenti e adesso
posso perfino concedermi un caffè al giorno!
Quello che
mi è rimasto di questa esperienza tuttavia è l’aver compreso quanto e come
l’alimentazione possa influire sulla nostra salute. Quanto e come determinati
alimenti siano di gran lunga preferibili ad altri (le farine non raffinate per
esempio). Ciò non vuole dire che sia integralista. Mangio insalate di miglio
con legumi per pranzo e pane nero spalmato di tahin per colazione. Ma all’occorrenza
non disdegno un biscotto (uno!) ripieno di Nutella, un quadratino (piccolo) di
lasagna o una fettina panata (di pollo o tacchino).
Solo che
queste cose ora sono l’eccezione, lo sgarro, la “botta di vita”.
E non ne ho minimamente
a soffrire. La mia battaglia continua, la lotta estenuante con me stessa e gli
istinti più reconditi rimane, senza dubbio quella con i dolci.
Che ho
imparato, sì, a stemperare, sedare ed educare mangiando verdure dolci cotte la
sera (vellutate di zucca, zucchine e compagnia bella), frutta cotta con il kuzu
(una radice giapponese dal forte potere alcalinizzante), semi oleaginosi e
acidulati vari per compensare le ricadute, applicando qua e là anche nozioni di
cucina macrobiotica.
Prendo il
caffè amaro già da molti anni, ma in questo caso sono fortunata perché io amo
visceralmente il sapore del caffè tanto da considerare lo zucchero un
fastidioso intruso.
Però
continuo ad emozionarmi davanti alla vetrina di una pasticceria, al video della
preparazione di un dolce, all’immagine di un soffice ciambellone glassato.
Accade però
sempre più spesso, che il gusto non corrisponda più alle aspettative. Senza
accorgermene si è fatto più selettivo e adesso, quando le assaggio, le crostate
con la marmellata industriale mi sembrano stucchevoli, i gelati smielati, i
dolci in genere sempre troppo dolci.
Senza
accorgermene ho educato parzialmente il mio palato, trovando per esempio nella
cannella, e nel suo gusto naturalmente dolce e impetuoso, un validissimo
alleato.
Mi stordisce
e non ci penso più! Esagero naturalmente: ma è vero che aiuta moltissimo.
Qualche
difficoltà in più subentra con il cioccolato e tutto ciò che gli ruota intorno.
Fondente,
minimo al 72%, meglio se all’80. Ma come dire di no per esempio al gusto del
gianduia? Quell’impasto delizioso di cioccolato e nocciole (e zucchero)? Anche
qui, ho scoperto l’immenso potenziale delle creme di nocciole e di mandorle.
Provate a
frullare 200 gr di nocciole con tutta la pellicina (non di meno altrimenti non
viene) fino a che, superando lo stadio granuloso, non si trasformano in una
crema paradisiaca fatta incredibilmente solo di…nocciole! Un sapore che appaga,
mette il cuore in pace, riempie lo spirito e non fa rimpiangere proprio
null’altro.
E così, se
devo fare un dolce, lo scelgo senza burro, qualche volta senza uova, quando mi
sento un po’ più pesante, senza lievito.
Fino a
toccare le vette immaginabili dei dolci senza zucchero.
Una
contraddizione in termini, ma solo all’apparenza.
Molte
ricette “senza” che si trovano in rete, piene di belle promesse e sbandierate
garanzie si rivelano deludenti, è vero.
Ma non è assolutamente
questo il caso.
Una crostata
naturalmente dolce, profumata, cremosa e dal gusto deciso e avvolgente che
rende impossibile credere che veramente non contenga nemmeno un grammo di
zucchero o di altro dolcificante, tantomeno di miele.
Le dosi
della base sono in abbondanza per uno stampo da 26-28 cm di diametro. Ragione
per cui avanzerà una porzione di impasto dal quale ricavare deliziosi e
croccanti biscottini.
Insomma, non
si può non provare. Se non altro per sfatare il mito che senza zucchero…non esista
“dolce”!
@@@@@@@@@@@@@@@
Nel video le
dosi degli ingredienti sono indicate in “volumi”. Io ho trovato comodo
appoggiarmi a una traduzione più precisa fatta dall’autrice di questointeressante blog,
apportando solo piccole variazioni come la sostituzione del baccello di
vaniglia (che non avevo) con la cannella, che tra le altre cose è un
ipoglicemizzante naturale.
Ingredienti
Per la
base:
250 gr di
farina integrale
180 gr di
uvetta sultanina senza solfiti
180 gr di
mandorle con la pellicina
50 ml di
latte di soia
5 cucchiai
di olio extravergine d’oliva
1 baccello
di vaniglia (o mezzo cucchiaino di cannella in polvere)
la scorza
grattugiata e il succo di mezzo limone non trattato
1 cucchiaino
di bicarbonato
Per la
crema di mele:
200 ml di
latte di soia senza zuccheri aggiunti
5 cucchiai
di olio extravergine d’oliva
2 cucchiai
di farina integrale
2 datteri
denocciolati
1 mela
1 pizzico di
sale
1 pizzico di
bicarbonato
Scorza
grattugiata di mezzo limone non trattato
Per la
copertura:
2-3 mele
Cannella in
polvere
Malto di
riso (facoltativo)
Procedimento
Per prima
cosa preparare la crema che andrà lasciata raffreddare. Tagliare la mela a
cubetti e farla saltare in padella, a fuoco dolce, con l’olio, un pizzico di
sale e un pizzico di bicarbonato. Aggiungere i due datteri tagliati a pezzetti,
profumare con la cannella (o i semi di vaniglia) e coprire tutto con il latte
di soia.
Cuocere, mescolando, per 5 minuti, quindi togliere dal fuoco,
aggiungere la scorza del limone, frullare tutto e lasciare raffreddare.
Dedicarsi
quindi alla preparazione della base.
Frullare
l’uvetta (non necessita di ammollo) insieme ai 50 ml di latte di soia,
all’olio, al succo del limone e al pizzico di sale. Tritare finemente le
mandorle e aggiungerle al composto.
In un’altra
ciotola arieggiare la farina insieme alla scorza del mezzo limone e al
bicarbonato.
Unire il
composto di uvetta e mandorle alla ciotola della farina e amalgamare fino a
ottenere un composto compatto e omogeneo. Se dovesse risultare faticoso da
tenere insieme aggiungere progressivamente cucchiaini di latte di soia fino a
raggiungere la giusta consistenza (nel mio caso non è stato necessario).
Stenderlo sulla spianatoia infarinata a uno spessore di 3-4 millimetri, quindi
trasferirlo in uno stampo spennellato di olio.
Rifilare i
bordi e coprire con la crema di mele.
Livellare e disporre a cerchi concentrici
le mele tagliate a fettine sottili.
Cuocere la
crostata in forno, preriscaldato, a 180° per circa 30-35 minuti e appena
sfornata spennellarla con un cucchiaio di malto di riso (o orzo) sciolto in un
cucchiaio di acqua. Questo la renderà lucida e bellissima!
Con la pasta
avanzata sarà possibile realizzare dei biscottini che cuoceranno in 10-12
minuti di forno.
Lasciare
raffreddare la crostata e conservarla in frigorifero.
Non conosco quel dottore.. ma so della dannosità dello zucchero.. Io non riesco (forse non voglio?) proprio eliminarlo.. Ne consumo poco.. ma son passata allo zucchero integrale di canna.. anche se sempre di zucchero si tratta.. Vabbè.. Mi ha intrigato la tua crostata.. tutta molto particolare.. ma sembra davvero tanto golosa! Bravissima.. un bacione
RispondiEliminaMa ti capisco perfettamente, perchè anche io sono una supergolosa. Però sto scoprendo che si possono fare dolci-dolci anche senza zucchero e allora non smetto mai di sperimentare. Però certo ci si deve abituare poco a poco, così come alle farine poco raffinate. All'inizio per me sapevano tutte di muffa, adesso il pane bianco mi pare insipido. E' tutta questione di abitudine, ma anche di periodo giusto. Non sempre lo è. Ma dalle ricette che fai, tutte molto salutari, dalle farine che usi, secondo me sei sulla buona strada! un bacione Claudietta e grazie
EliminaMa io avevo creduto che dovevi rinunciare al caffè... a prescindere dallo zucchero!
RispondiEliminaMeno maleeee! Anche io amo il caffè amaro, non sempre, ma a volte me lo godo proprio per avere quell'aroma in bocca... quel sapore così potente.
Ottima la crostata^^
Moz-
Ci ho rinunciato per 1 anno...ed è stato l'anno più lungo della mia vita!!
EliminaGrazie Moz, buona ripresa!
Bisogna rieducare il gusto, un percorso molto corretto
RispondiEliminaUn equilibrio per sua natura sempre instabile, almeno per me, ma non mi arrendo.
Eliminagrazie Gunther!
Io sono 3 anni che prendo il caffè amaro...
RispondiEliminaAll'inizio mi dicevano che facevo delle facce schifatissime, ma adesso un caffè con lo zucchero non mi piace più.
Anche il tè lo prendo amaro...
sui dolci ci sto provando a lavorarci :)
Sicuramente sono fortunata perché non amo le cose molto elaborate, tipo dolci con tanta panna o creme...
Ah allora siamo in due! panne e creme nemmeno io (beh...a parte i gelati! che qualche volta d'estate li mangio, ma poi sto malissimo perché il lattosio proprio...). Questa sì, è uan fortuna, però ecco ci sono tanti altri dolci così tentatori: il mio debole sono biscotti, crostate, ciambelloni...e comunque sì dai lavorarci è già qualcosa: mica siamo nate sante!
EliminaIo prendo da sempre il caffè amaro mai paciuto zuccherato con una lacrima di latte perchè qui al nord acqua calcarea mi crea acidità. Da metà Italia in giu rigorosamente "nero". Prima si ma ora lo zucchero è al bando e cerco di limitare anche gli alimenti che hanno un indige glicemico alto o almeno lo mangio ogni tanto. Ottimo questa da provare non vedo zucchero. Buona serata cara un abbraccio (io sono riferma)
RispondiEliminaQuesta crostata edvige andrebbe proprio bene per te. certo sempre senza esagerare. L'ho fatta alla mia mamma, diabetica come te e le è piaciuta moltissimo! Non c'è zucchero infatti, ma è ugualmente dolce grazie alle mele, ai datteri, all'uvetta...compensati da frutta secca, semi, cannella. insomma: fammis apere se la proverai. Ferma perchè hai di nuovo problemi alla schiena? vengo subito a vedere da te se ne hai dato notizia e me lo fossi perso. intanto ti mando un abbraccio fortissimo e un saluto caro anche a maritozzo
EliminaHo letto, no per fortuna schiena va bene anche se senza nuoto un pò dura ma sopperisco con ginnastica leggera. La farò senz'altro poi ti dico. Scusa se non sono sempre presente ma uso in prevalenza il cell sto poco al fisso. Un bacione, saluti contraccambiati da maritozzo ora 83.... ahahaha
EliminaAnch'io avevo iniziato come te per poi perdermi un po' per strada. Sto attenta agli ingredienti che utilizzo ma sono molto meno selettiva di un tempo..ahimè! La famiglia non aiuta in questo perchè non mi asseconda ma cerco di fare del mio meglio e dare un buon esempio al mio bimbo.
RispondiEliminaQuesta frolla me la segno all'istante, mi manca solo la frutta secca ma appena ce l'avrò, tornerò a prendere appunti ^_^
Buona domenica <3
Anche io sono abbastanza sola in questo percorso mia cara Consu. Mio marito mi segue solo in parte, ma piano piano ho fatto conoscere sapori nuovi anche a lui e, su tante cose devo dire che si è ricreduto. Fai bene a dare il buon esempio al tuo bimbo, creo sia la cosa più importante. E bella.
EliminaUn bacione grande, provala questa frolla, è veramente spettacolare!
Ammiro molto il Dot. Berrino... Ottimo questo dolce, bravissima!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina