Dalle
Meteore percorriamo 385 km e arriviamo sulla penisola Calcidica.
Tre lembi di
terra che si dipartono dal continente e si protendono sul mare. Visibili l'uno
dall'altro, sottili come le dita di una mano.
Inaccessibile
il primo, Agion Oros, occupato dalla Repubblica monastica del Monte Athos, territorio autonomo, con
statuto speciale di autogoverno. Praticamente uno stato religioso, occupato
solo da Monasteri (maschili) con divieto assoluto di accesso alle donne (e regole
ferree anche per i visitatori uomini, ammessi nel numero di 150 annui previa accettazione
della richiesta).
Dall'aria ancora selvaggia e poco sfruttata Sithonia, la penisola centrale, costellata
di fitte pinete digradanti verso il mare e innumerevoli calette di sabbia nascoste.
Turistica e più affollata Kassandra,
la penisola più a ovest, meno scenografica e più deturpata paesaggisticamente; meta,
oltre che di turisti stranieri, anche di vacanzieri locali, provenienti da
Salonicco (Thessalonìki).
Per la
nostra vacanza al mare abbiamo scelto la terra di mezzo, Sithonia, per
l'appunto, e il piccolo villaggio di Sarti
in particolare. Raccolto ai piedi di una collina, conta appena un migliaio di
abitanti le cui case sono del tutto invisibili perché inglobate fra le miriadi
di b&b, guesthouse, pensioni, alberghetti e affittacamere di ogni genere.
L'insieme però è piacevole: le strutture sono molto piccole, quasi in miniatura,
molto curate e ognuna con dettagli personalizzati.
Molti negozietti di
souvenir, ma anche tanti ambulanti che ogni sera si appostano in pieno centro e
aprono il retro dei loro furgoni per vendere miele, vino, frutta, olive, olio,
marmellate, conserve fatte in casa.
Una lunga
passeggiata a ridosso della spiaggia,
costellata anch'essa di strutture
ricettive e graziosi chioschetti in riva al mare,
conduce verso la fine del paese (da cui parte
giusto una strada sterrata che si inerpica sulla montagna o bisogna tornare
indietro per riuscire sulla statale).
La
spiaggia si allarga, il tratto di mare diventa più bello, scompaiono gli
scogli, l'andatura scoscesa del terreno che, nella parte vecchia di Sarti, a
tratti diventa discesa ripida, qua è pianura e distesa di mare cristallino.
L’acqua
rimane bassa per molti metri e la sagoma del Monte Athos impreziosisce il già
considerevole panorama.
Ecco, noi abbiamo scelto uno studio esattamente alla
fine di Sarti, Sarti Paradise House,
lontano dalla calca e dai locali, dalle spiagge con lettini uno sopra all'altro
e rumorosi beach bar.
La scelta si è rivelata azzeccata, con finestre
affacciate sul mare,
anche se quello che ci è mancato rispetto alle isole sono
stati la pace e il silenzio della sera, in quanto, seppure a distanza,
arrivavano fino a tardi, le note delle discoteche improvvisate nei vari
chioschetti.
Una giornata
di maltempo ci dà la spinta per andare a visitare il resto della penisola
rinunciando alla nostra bella spiaggia proprio di fronte.
Ci dirigiamo verso
sud, sulla bella strada panoramica che corre lungo la costa,
passando per Porto Carras (riconoscibile da un
terribile ecomostro che occupa l’intero fianco di una collina), Toroni e Porto Koufòs.
Di tutti i luoghi visitati, piccoli agglomerati
moderni di alberghi, taverne, b&b ci rimangono impressi giusto il porto
naturale di Koufòs, con le sue belle insenature,
e uno spettacolare tramonto
goduto dalla spiaggia di Toroni
dove ci fermiamo anche a mangiare imboccando
una stradina sterrata in discesa ripida che ci porta a una taverna in cui
mangiamo dell’ottimo pesce, con i piedi direttamente sulla sabbia.
Unica nota
stonata: un nugolo di zanzare e pappataci a darci il tormento e le cui punture
ci affliggeranno per tutta la settimana successiva.
Risalendo sul versante ovest, arriviamo
a Neos Marmaràs, il “capoluogo”,
ammasso di palazzine sgraziate arroccate su un’altura, dove, prima di fuggire
via, sgomitando tra la folla, almeno facciamo incetta di magneti e altri
regalini.
Ciò che ci
rimane di questa gita è l’impressione di essere ovunque tranne che nella Grecia
dei paesini tradizionali e delle case bianche e blu…
Un’altra
mattinata la dedichiamo a visitare il nord della nostra penisola, passando per Vourvouro, un piccolo arcipelago di
faraglioni e isolotti per lo più disabitati, a 500 metri dalla costa; per spingerci poi fino a Kassandra, la penisola
più a Ovest, essenzialmente per visitare Afytos,
quella che la Lonely Planet definisce “l’unica località della penisola dotata
di fascino”.
Riscontriamo
che in effetti è l’unica ad avere un aspetto più antico e grazioso, sebbene non
ci strappi moti di entusiasmo nemmeno lei.
Alla fine
della vacanza tiriamo le somme, constatando che la penisola Calcidica è
paesaggisticamente molto bella.
Piena di pinete arroccate sulle alture che
incombono sul mare, una vegetazione fitta e aspra, e in generale un aspetto
piuttosto selvaggio.
A disturbare è l’architettura dei villaggi e dei piccoli
paesi sorti lungo le coste: agglomerati di palazzine come nemmeno nel quartiere
più popolare di Roma.
L’aspetto
moderno, freddo e anonimo di queste mini-città, è aggravato dalla loro natura
di macchine esclusivamente turistiche.
Alla fine
Sarti mi è sembrata la più carina e integrata nell’ambiente.
La nota
veramente dolente di questa cittadina però è costituita dall’assoluta
sciatteria dell'offerta gastronomica. Grandi promesse, menu dalle liste
lunghissime, locali da centinaia di coperti. L'impressione generale è quella
che molti si siano improvvisati ristoratori senza averne le reali capacità. Più
fast food che ristoranti o autentiche taverne greche, quelle in cui si mangia
divinamente, con semplicità e ingredienti genuini.
Magari siamo
stati sfortunati noi, e la situazione non è così drammatica, sta di fatto che in
una settimana di permanenza abbiamo scovato un'unica, felice eccezione in
questo panorama desolante, andando a istinto e scegliendo l'unica taverna, alla
fine del lungo corso pedonale, che fosse al di fuori dei circuiti di
Tripadvisor, Facebook e compagnia bella ma in cui è necessario prenotare se si
vuole trovare posto. Si chiama To Paidiko Scholeio, o "Kindergarden" (con evidente indecisione) o ancora Old
School. Insomma, qualche titubanza sul nome, che compare in vari modi
sull’insegna di legno e sui menu in varie lingue.
È ricavato nei locali di un
vecchio asilo
e ha tavoli in un piccolo giardino interno ma anche direttamente
al di qua e al di là di una via pedonale.
Piatti curati, autentici e con
ingredienti genuini. Gustiamo finalmente una moussakà degna di questo nome,
condita con una spettacolare besciamella dal sapore rustico e corposo e la noce
moscata a fare la differenza. Ma anche dell’ottimo tzatziki, polpo su crema di
cicerchie e polpette di zucchine con la menta.
Le due cene
in questa taverna ci riconciliano un po’
con la frustrazione di trovarci in Grecia, patria del buon cibo, e mangiare
male.
I 130 km
fino all’aeroporto di Salonicco, il giorno della ripartenza, ci permettono di
riconciliarci anche con tutta la penisola e la sua ricca e spettacolare
vegetazione.
questa cosa del monte athos mi ha un po' sconvolto!
RispondiEliminae non è tutto: pare che l'interdizione si estenda anche agli animali di sesso femminile!
Eliminache peccato... chissà perché questi posti con potenziale altissimo si perdono nel piattume... forse questa parte della Grecia ha risentito di più della grande crisi rispetto alle isole, che in quanto tali, sono da sempre autonome?
RispondiEliminaLo penso anche io. E poi una certa superficialità di fondo, credo. Perché con quel potenziale, appunto, basterebbe davvero pochissimo.
EliminaUn vero peccato, sì.
che bellezza!!
RispondiEliminaTanti bacetti, Pills!!
EliminaLa conosco.. o meglio. solo Sithonia.. perchè a parte la gita al monte Athos con la barca.. Cassandra l'abbiamo proprio snobbata.. A noi è piaciuta.. ma.. non sos e ci tornerei... Un abbraccio e bentornata!!! :-***
RispondiEliminaEcco sì: è piaciuta anche a noi, in generale. Specie il mare, le spiagge (che così lunghe e pianeggianti e di sabbia fine sulle isole è difficile trovarle), la vegetazione...è tutto il contorno che ci ha lasciati un po' perplessi. E allora anche io penso che no, decisamente non ci tornerei.
EliminaUn bacione a te, Claudietta grazie!!!
Ho visitato più isole della Grecia ed ognuna mi ha lasciato il segno! Non vedo l'ora di tornare e non solo per i paesaggi ma anche per la cucina ^_^ mi hai fatto venire l'acquolina con quei piatti :-P
RispondiEliminaCon il piccoletto sarà ancora più bello e divertente!
EliminaBuona giornata Consu, tanti bacetti