Mi è stato prestato e non ero troppo convinta che mi sarebbe piaciuto.
A parte la dedica che mi inteneriva oltremodo:
"Per mia nonna:
per ciò che sarebbe potuto essere e non è stato"
Ho iniziato a leggerlo senza aspettarmi niente ma già dalle prime pagine mi ha rapita, finendo per conquistarmi del tutto, nemmeno superata la metà.
La copertina non è di quelle che colpiscono e la bandella non faceva presagire nulla di così eclatante o diverso dal già noto e abusato espediente narrativo del viaggio.
Oltretutto è il romanzo d'esordio di una scrittrice americana di cui finora ben poco si sapeva.
Ma bastano poche righe per rendersi conto che la trama è avvincente.
E lui, un libro che non
lascia nulla di intentato, nessuna emozione inesplorata.
La vicenda scorre e si intreccia avviluppando immediatamente
tutti i sensi e mettendo addosso la smania di voltare velocemente pagina per sapere cosa accadrà, dove sono
dirette le due protagoniste, a bordo di una vecchia automobile, nell'arco temporale di 4 giorni, in cui si esauriscono viaggio e vicenda.
Due donne diversissime fra loro:
Una bianca l’altra nera
Una giovane l’altra novantenne.
Una alle prese con la complicata vita quotidiana, l’altra
con certe faccende misteriose del passato da sistemare una volta per tutte (e che si disveleranno completamente anche a
lei, solo una volta giunte a destinazione).
Un cellulare costantemente in funzione per l’una, un vecchio foglio ingiallito, gelosamente conservato, per l’altra.
In comune, e come filo conduttore, un cruciverba che interrompe la monotonia del viaggio e le cui definizioni danno vita a parole chiave sulle quali si snodano i ricordi.
Unite in questo viaggio verso Cincinnati il cui motivo inizierà
a intravedersi solo oltre metà libro.
Ma nel frattempo è tutto uno scorrere di eventi: passati e
attuali.
Tutto un fluire di emozioni e supposizioni, che
inevitabilmente si è chiamati a fare per cercare di capire, a mano a mano che
ci si trova sempre più coinvolti.
Si freme di collera, si vibra di passione, ci si asciuga
qualche lacrima in alcuni passaggi.
Mai banale, mai scontato, mai lento né esitante.
È, anzi, tutto un fremito di vita e di azioni che si susseguono
incessantemente su due diversi piani temporali:
il presente di Dorrie e il passato di Miss Isabel.
Non si rimane indifferenti, si arriva perfino a incrociare le
dita che certe questioni abbiano un lieto fine.
Coinvolge, appassiona, fa schierare.
E desiderare di ricominciare a leggere tutto dall’inizio una
volta chiusa l’ultima pagina perché ci si accorge di essere andati troppo
veloce nell’ansia di scoprire tutto, svelare segreti, capire nessi.
La seconda lettura permette invece di assaporare alcuni snodi cruciali.
Soffermarsi su altri.
E quindi vale la pena anche rileggerselo, gustandosi ogni scena, ogni parola, ogni fatto di quell’incredibile,
appassionante storia d’amore, di amicizia e di vita, che è.
Il finale non delude: si ammanta di dolcezza,sorprendendo
una volta di più.
Julie Kibler, "Tra la notte e il cuore", Garzanti 2013
...prendo nota, così non dimentico.
RispondiEliminaQuest'anno mi sono mi sono ripromessa di leggere di più...e la mia lista si allunga...
Ti auguro una buona settimana!!!
Un fortissimissimo abbraccio!
Ho già preso nota e mi sembra davvero un libro da leggere... da quanto scrivi è il tipo di libro che a me piace di sicuro! Lo inserisco nella wish-list (che già è parecchio polposa)... con i miei ritmi di lettrice folle ce la posso fare!
RispondiEliminaCiao, Tatiana
e insomma... non resta che leggerlo, ora ti ci metti pure tu a fare allungare la mia lista dei "da leggere"!!!
RispondiEliminagrazie per la recensione, libro nuovo per me, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaDove sarai finita stavolta leggendo il libro? Mi hai fatto venire voglia di leggerlo...anche se io ne aspetto un altro.....e non mollo. Un abbraccione stritoloso.
RispondiEliminaSei un tesoro <3
Elimina(no, stavolta sono scesa alla fermata giusta, ma solo perchè il libro l'ho divorato prima ancora di arrivare!)