Facile a
dirsi.
Chiudi tutto
e vieni via.
La
consapevolezza di lasciarsi sempre, comunque, qualcosa alle spalle è fonte di
grande ansia.
E non sto
parlando di cicli di vita, cambiamenti di rotta, nuove fasi.
Mi riferisco
all’uscita di casa giornaliera per andare al lavoro.
E a tutto ciò che,
inconsapevolmente, mi lascio dietro come pollicino con le sue mollichine di
pane.
Con la
differenza che quelle erano innocue e al massimo servivano a nutrire passerotti
lungo la via.
Le mie, di
mollichine/dimenticanze rischiano ogni volta di far saltare in aria casa.
Poi capitano
anche cose di più lieve entità. Una volta è la finestra del bagno (lucernario
altezza soffitto) spalancata con rischio di temporale e conseguente allagamento.
Un’altra è l’anta dell’armadio socchiusa con i relativi faretti accesi (che
quelli si spengono solo quando le due ante combaciano) e conseguente pericolo di
cortocircuito-scintilla-rogo che divampa su tutti i miei vestiti
innanzitutto. Sul parquet in secondo luogo. Su tutta la casa per intero da
ultimo.
Una volta è
la luce delle scale, un’altra è la manopola del gas aperta. Che non succede
niente per carità, ma se per caso mi scordo una pentola sul fuoco? Incendio
variante due.
È per questo
che ora, dopo dimenticanze varie e pericoli solo miracolosamente scampati, mi
sono attrezzata con una lunga lista da spuntare prima di uscire di casa.
Mi preparo
una ventina di minuti abbondanti prima.
Poi leggo, smarco e solo a voci
terminate procedo.
Senza più
dovermi domandare angosciata, con un piede già sul predellino del treno, se ho
dimenticato il forno acceso.
Se ho
lasciato la vaporiera in funzione, il ferro da stiro attaccato, il frullatore a
immersione ancora immerso.
Senza la
prospettiva, al ritorno a casa, di essere accolta da una squadra di pompieri
che armeggiano col moncherino fumante della mia ex casa.
O dall’amato
bene che tra il compassionevole e il seriamente preoccupato mi esorta a stare
un po’ più attenta.
E parto più
tranquilla. Pronta ad affrontare il mio pomeriggio lavorativo.
Senza
macchia e senza paura.
“Ho capito
che sono a dieta, ma oggi mi è parsa eccessiva la tua attenzione al mio peso” –
mi fa notare l’amato bene una sera.
Lo guardo
perplessa.
Ma è giusto
un attimo.
Dopo il
quale lo informo che la voce PRANZO PER L'AMATO BENE non rientra fra le dimenticanze pericolose, da aggiungere alla lista.
Semmai fra i favori per la sua linea.
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Croccanti,
profumati di agrumi, strabordanti di nocciole. Se amate i biscotti che
scrocchiano sotto i denti, che contengano una adeguata dose proteica e non vi facciano
sentire troppo in colpa, che soprattutto non contemplino lattosio e nemmeno un
grammo di zucchero ma allo stesso tempo siano straordinariamente aromatici e
saporiti, avete trovato la ricetta che fa per voi! Ho preso spunto, per questa
ricetta, da qui,
apportando qualche variazione sulle farine, aggiungendo i kumquat ed eliminando
completamente i 40 gr aggiuntivi di dolcificante a base di stevia. I soli
datteri, supportati anche dalla presenza delle mandorle e del latte di riso,
erano sufficienti a conferire ai biscotti la giusta dolcezza.
Ingredienti (per circa 20 biscotti)
50 gr di
farina di farro integrale bio macinata a pietra
50 gr di
farina di grano saraceno
50 gr di
fiocchi di avena
50 gr di
datteri denocciolati
50 gr di
nocciole + un’altra manciata per decorare
50 ml di
bevanda vegetale di riso
20 ml di
olio di riso
6 kumquat
1 cucchiaino
di lievito per dolci
Procedimento
Frullare
nocciole e fiocchi di avena. A parte frullare i datteri insieme ai kumquat, con
il latte e l’olio di riso.
In una
ciotola riunire le farine, le nocciole e l’avena tritate e il lievito
setacciato. Aggiungere il frullato di datteri e kumquat e amalgamare con le
mani fino a ottenere un composto sodo e compatto.
Porlo fra
due fogli di carta forno e stenderlo con il matterello. Ricavare i biscotti con
una formina a piacere (con un bicchiere rovesciato) e sistemarli su una placca
foderata di carta forno.
Tagliare a
metà le nocciole avanzate e inserirne una parte al centro di ogni biscotto.
Riassemblare
la pasta avanzata, stenderla nuovamente e ricavare altri biscotti fino a
esaurimento della stessa.
Cuocere i
biscotti in forno preriscaldato a 175° per circa 10-15 minuti o fino a quando
non avranno raggiunto una bella doratura.
Ahahah, ma sei peggio di me! Anta dell'armadio con lucina accesa? Me ne accorgo quando sono sotto il piumone perché al buio sarebbe improbabile non rendersene conto (le urla del marito sono scontate); luci accese per la casa? Ovvie... ma rispondo sempre che i cani hanno paura del buio tentando malamente di cavarmela (altre iraconde reazioni del marito); la vaporiera è prassi, almeno a pranzo mangio, tanto ha il timer e si spegne da sola (mal che vada scatta il salvavita) e poi alla prospettiva di mangiare chi si scansa? :) Nemmeno lui... Che poi sapessi quanti danni fa il perfettino, ma guai a farglielo notare :) :) :)
RispondiEliminaBuoni i biscottini extra light! Venerdì faccio il test delle intolleranze e poi vedo se posso mangiarli o meno perché mi attirano parecchio...
Un abbraccio bella!
Nel frattempo avrai fatto il test che spero sia andato benissimo e ti abbia dato il via libera per questi biscotti! In caso contrario...esistono sempre alternative valide con cui sostituire l'inavvicinabile! Ahhhh questi mariti perfettini...sigh! Grazie Tati tanti baci
EliminaEmbè io ce provo!!! Ciao tesora
RispondiEliminaE me pare giusto, aò! Poi famme sapè!! Ciao bella mia tanti
EliminaP.s. scusami, puoi ricordarmi per favore.il nome del gruppo di fotografia del quale fai parte su fb e al quale io ancora devo iscrivermi? Grazie!!!
La scorsa settimana mi hanno portato un sacco pieno di kumquat e ti ho pensata..soprattutto quando li pulivo per fare la marmellata ç-ç
RispondiEliminaDentro a dei biscotti non li avrei mai messi ma tu sei sempre un passo avanti ^_*
ps: anch'io devo iniziare a farmi quella lista anche se il pranzo x il maritino non DEVO dimenticarlo o rischio il divorzio :-P ormai lo preparo la sera prima x sicurezza ^_*
Ahahahadovrei adottare anche io la strategia di anticiparmi il compito!!Non sai quanto barattoli di marmellata di kumquat ho prodotto quest'anno....baaaaasta! Un compenso è buonissima!! Tanti baci a te e al tuo cuccioletto
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