Ebbene sì, nonostante la persistente semisordità, il freddo
caldo umidiccio, la pioggia e il vento, oggi si torna (sigh!) al lavoro e a
tutte le altre più o meno divertenti attività quotidiane.
Ma sarà dura.
Durissima lasciare abitudini ormai acquisite durante le due
settimane di malattia e nullafacenza
allo stato purissimo.
Un monte ore scevro di appuntamenti (a parte quelli,
rigidissimi, con le medicine da prendere e con l’ormai molto provata macchinetta
dell’aerosol).
Libere da treni, metropolitane, scarpinate a piedi, palestra, piscina compiti e doveri di qualsiasi genere, compreso
quello di rifare il letto.
Ore fatte solo di lunghe dormite, ampie letture, parche ma
soddisfacenti abbuffatine di dolci, lunghe sedute di cucina a sperimentare
nuovi dolci (per l’appunto..), ampi stravaccamenti davanti al pc senza limite,
alcuno, di tempo.
E poi lei, la tv, con sempre nuove sorprese, larghi
orizzonti, infinite varianti.
Una volta c’era Real Time, ma considerato che ultimamente i
programmi di cucina e bricolage sono stati ampiamente rimpiazzati da quelli
inerenti perlopiù malattie strane, maratone dietetiche e studi sociali sulle
più disparate manie ossessivo-compulsive da cui, pare, sarebbe affetta gran
parte della popolazione mondiale (perlopiù femminile), la scelta è caduta
inevitabilmente sulla gloriosa televisione di stato e la sua striscia
pomeridiana, con la scintillante Balivo e i suoi eserciti di cuochi,
maniscalchi, arrotini e fashion designer.
I tutor e i tutorial per fare questo e quello.
Ridipingere una parete come rinvasare una pianta grassa.
Cuocere un budino come riattaccare un bottone.
Con pazienza e perizia ti spiegano tutto, passo passo, il come se fa.
Tra un congiuntivo
sbagliato e una disquisizione linguistica rimbalzata tra esimi opinionisti
presenti in studio (si dirà: imbèverlo/ imberlo o imbeberlo?!...dubbio peraltro
mai sciolto)
Che mi ha schiuso orizzonti e infuso insperati insegnamenti.
Altro che prendere un batuffolo di cotone, imbibirlo (quarta
opzione!...se dirà così? Mah!) di alcool (oddio
me perseguita!) e passarlo tal quale sul telecomando o sul telefonino per
rimuovere tracce di BB cream o semplicemente disinfettarli un po’, come sono
solita fare almeno ogni tanto.
Nossignori, una ricetta precisa e puntuale ci vuole!
Così composta:
100 ml di alcool
100 ml di acqua
3 gocce di olio essenziale, preferibilmente di ginepro (che
chi non ne possiede almeno una boccetta in casa?).
Compito dei più semplici da assolvere una volta rincasate
alle otto passate (dopo esserne uscite la mattina sul fare dell’alba), con la
cena da preparare, la lavatrice da avviare, i panni asciutti da ritirare dallo
stendino….che ce vo’ a preparare pure
la pozione magica per pulire il telecomando o il cellulare?!
Ma queste sono le solite domande retoriche che mi fa
sovvenire sempre la mia innata sciatteria e mala gestione della casetta.
Per il resto:
a parte sciropparci le due ore pomeridiane di consigli per
la casa e il lifestyle, l’amato bene (forse suggestionato da tanta televisione
tutta insieme, forse ispirato da contenuti culturali così alti, probabilmente rincoglionito
soggiogato da tanto illuminato e illuminante chiacchiericcio tutto in una
volta) un bel giorno ha preso, s’è alzato di scatto dal letto, è andato in
cucina e ha attuato la solenne decisione di…., signore e signori, ……accoppare definitivamente Shrek!
Dice: e chi è?
Il nostro lievito madre, gente!
Quell’ammasso cicciotello e bruzzoloso, necessitante di cure
costanti, che nel periodo delle vacanze veniva pure affidato alle cure di una
babysitter all’uopo designata, giunto ormai quasi alla soglia dei due anni di
vita.
Fatto fuori proprio quando si affacciava gaio sull’uscio
dell’età matura, senza più quel suo saporino acidulo di lievito sbarbatello, ed
era diventato perfino un bravo giovine che svolgeva egregiamente il suo lavoro,
producendo, ogni sabato sera, una bella ciambella di pane integrale che durava
per tutta la settimana.
Ma certo chi se ne occupava era solo lui, l’amato bene.
Profondendo nel suo accudimento, tanta energia e tempo
libero.
Tra rinfreschi e impasti.
Reimpasti e cotture.
E che era arrivato a vivere come un incubo il venerdì sera
(per il rinfresco) e poi il sabato mattina, interamente occupati da tutto
l’accudimento di Shrek.
Così, con un solo gesto, dopo averne immolato una piccola
parte per farne l’ultima pagnotta, forte dei suggerimenti televisivi su trucchi
e segreti del saper vivere, l’ha appallottolato con cura in un foglio di
giornale e, augurandogli buona vita (quale
nun se sa), lo ha buttato dritto al secchio.
Addio pane fresco fatto in casa con fermenti lattici buoni.
Addio esperimenti di lievitazione e sano mangiare.
Largo alle gallette di riso e alla scarpetta con la segatura
da esse prodotta.
Perché quando è troppo è troppo.
E Shrek era diventato un impegno oneroso.
…Che mai, comunque,mi sarei sognata di togliergli….
@@@@@@@@@@@
E sì, continuo con i dolci. Imperterrita, irremovibile,
incorreggibile.
D'altronde in qualche modo ci si dovrà pur confortare.
E poi penso al freddo alla pioggia incessante dei
giorni della Merla (che poraccia quest’anno sarà pure affogata)…del resto mica
ci si può scaldare e confortare con un
cuore di sedano o un quarto di finocchio!
Di ciambelloni al limone ne avrò provati a centinaia, uscendone però mai
pienamente soddisfatta.
Dopo questo (derivato dalla fusione di una ricetta della
Parodi, una di una carissima amica e una terza mia personale) ho deciso: è
lui. L’unico in cui il limone si senta
forte e chiaro e non solo come un vaghissimo e lontanissimo sentore.
L’unico davvero soffice, che quasi si scioglie in bocca.
L’unico per il quale si è scomodata perfino la mia
esigentissima mamma, di solito davvero poco incline ai complimenti, che invece,
addentato il primo morso, ha esclamato entusiasta: “ma che buono!!”.
Perciò deve essere vero per forza.
Ingredienti (per
uno stampo da 26 cm
di diametro)
3 uova
250 gr di farina 00
200 gr di zucchero
100 gr di olio di semi
100 gr di amido di mais
1 vasetto di yogurt bianco magro
25 gr di latte
Scorza e succo di un bel limone bio
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
50 gr di pinoli
Procedimento
Sbattere le uova con lo zucchero e un pizzico di sale fino a
che non diventano chiare e spumose.
Unire l’olio, lo yogurt, il latte, il succo e la scorza
grattugiata del limone e mescolare bene.
Aggiungere progressivamente le farine setacciate con il
lievito e la vanillina, sempre continuando a mescolare.
Versare il composto in uno stampo oliato e infarinato,
cospargere di pinoli e cuocere a 180° (preriscaldato) per circa 30 minuti.
No porello Shrek, che colpa aveva lui? capro espiatorio di settimane di calma e televisione forzata...ecco i danni che provoca la Balivo. Un giorno di ordinaria follia e uno se la prende con chi non ha colpa poteva far fuori Caterina? Rimettevi che un pò di sano stress da lavoro vi fa bene. Il ciambellone ha proprio l'idea della sofficità, gonfio e rigoglioso....Brava e poi se te lo dice mammà! Buona settimanaaaaaaaaa urlo sennò non mi senti.
RispondiEliminaAssassinooooo ma come.. perchè lo ha ucciso! sigh.. ahahaahahahahah Io ancora combatto con influenze varie..e da domenica ho iniziato l'aerosol.. che pizzaaaaaaaaa.. Son contenta tu ne sia uscita... Ora passami una fetta di dolce.. che questo periodo non mi va più di far nulla ahahaha baci e buon lunedì:-D
RispondiElimina:( Shrek era un bel nome per un lievito...ma perchè questa orrenda fine?!
RispondiEliminaNoi abbiamo Towanda che anche se in alcuni periodi non è in perfetta forma, sopravvive alla nostra routine...
Questo ciambellone sembra delizioso...ma sai che non so se qui si trovano i pinoli?! Mi devo informare...Baci e buona settimana!!!
Povera merla affogata!!!!!
RispondiEliminaLuna, questo ciambellone è bellissimo e altissimo.
Lo riifarò!!!!!
Noi siamo tutti con la tosse. Ti puoi immaginare quanto ci divertiamo a fare l'areosol ;-) Gli strilli si sprecano.
Un kiss a voi
bello, perchè a me così alti i ciambelloni non vengono mai!! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaun gran bel ciambellone profumatissimo per una bella prima colazione
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