Addormentarsi con il rumore delle onde, aprire le finestre al mattino e
avere davanti solo la distesa blu del mare,
sedersi in balcone e riempirsi gli
occhi, la mente, il corpo, della luce di tramonti infuocati e di albe rosate,
scendere il spiaggia in qualsiasi momento per vedere compiersi il miracolo
della schiusa di uova di tartarughe Caretta Caretta.
Cefalonia è per me innanzitutto la spiaggia di Minies, un punto come al
solito nemmeno segnato sulla mappa, un rifugio incantevole molto simile alla
mia idea di paradiso.
Non avevamo una casetta vista mare, eravamo proprio dentro il mare. Fusi
con lui. Abbracciati stretti dal suo profumo e cullati costantemente dalla
melodia delle sue onde. Tanto da sperare ogni notte di non avere abbastanza
sonno per potersi mettere in ascolto e passare minuti interminabili così,
semplicemente sintonizzando il respiro sul ritmo della risacca e restare in
ascolto dei suoni meravigliosi della natura.
Quella stessa capace, all' improvviso, di sconcertare e mettere in allerta.
Due giorni di maltempo, una violenta tromba d’ aria e pioggia torrenziale come
non si era mai vista da quelle parti.
Di notte. Di fronte a quel mare talmente placido da non crederlo capace
di trasformarsi così.
Ma anche i fulmini
hanno dato spettacolo sui monti retrostanti e sulla distesa d’ acqua
improvvisamente divenuta spaventosa. E nemmeno loro hanno scalfito l’ incanto di trovarsi in un luogo
simile.
Bastava aprire la finestra per dimenticare cieli grigi, previsioni nefaste
e addensamenti sparsi,
e tornare a guardare quel mare, il sole che andava a
tuffarcisi dentro al tramonto, la luna che di notte lo accendeva di infiniti
bagliori, perfino le nuvole che vi
scolpivano sopra ghirigori misteriosi per non poter più fare a meno di amarlo.
Di desiderare di vivere per sempre in un posto così.
Quella piccola baia, perlopiù sconosciuta alla folla, disseminata di nidi
di tartarughe pronti a rigurgitare emozioni indicibili era per me tutto ciò che
avrei mai potuto desiderare.
Da lì, da quel privilegiato punto di vista, sono partita a scoprire e piano
piano a conoscere e amare anche il resto dell’ isola. Non immediatamente, non
facilmente. Perché Cefalonia e un' isola difficile da amare a prima vista. Non
offre bellezze immediate: devi andarle a scovare. Non ti rende la vita facile
per raggiungerle: devi faticare. Con le
strade sconnesse, la segnaletica carente o del tutto mancante, i percorsi
tortuosi fra montagne e pianori brulli e inospitali.
Mare, montagne,
scogliere altissime, lande deserte e colline rigogliose: il suo paesaggio
cambia volto a ogni curva.
Che potesse avere aspetti diversi in ogni sua parte era una caratteristica
che mi aspettavo. Che per abbracciarla tutta, da un capo all'altro occorressero
pazienza e tenacia ( e soprattutto una macchina in perfette condizioni) è un
dettaglio che non avevo considerato. Il problema non è la sua estensione,
perché pur con i suoi 254 km
di coste (è la più grande delle isole Ionie), i monti che sfiorano i 1650 mt,
le scogliere a picco, i villaggi dei pescatori e le grotte e i fiumi sotterranei,
in un paio di pomeriggi, tre al massimo, perlomeno nel mese di settembre in cui
il turismo scema un po’, si possono toccare i punti di maggiore interesse.
Il vero problema sono le condizioni
disastrose delle sue strade.
Tanto per cominciare manca una vera e propria strada, lineare e agevole,
che la attraversi da nord a sud, da est a ovest. Partono bene, dalla capitale
Argostoli, svolgendosi in lunghi vialoni illuminati per poi perdersi subito
dopo nell’ intrico infernale di tornanti, deviazioni, strade interrotte, vie
alternative, immerse nell’ oscurità, che si inerpicano passando attraverso
sperduti paesini di montagna.
Quello che non manca e strappa
sempre un moto di stupore e ammirazione invece sono i panorami a strapiombo sul
mare. Così a strapiombo che spesso paiono aver inghiottito intere parti di
guardrail, venute giù chissà come. Da una parte il precipizio, dall’altra la
montagna che incombe facendo franare giù pietre e massi a invadere la già
risicata carreggiata. Insomma, guidare a Cefalonia non è impresa delle più
semplici e se un pomeriggio programmate di andare da A a B, calcolate pure il doppio del tempo che normalmente
pensereste di impiegare guardando la mappa.
Alloggiare al centro della isola e pensare di cenare a Fiskardo, che si
trova all' estremo nord è per esempio una vera avventura (l unico vantaggio è
sfiorare gli strapiombi con guardrail mancante senza avere coscienza di quanto
siano impressionanti perché tanto è tutto buio).
Questo in condizioni normali. Noi poi, dopo cinque giorni di permanenza
abbiamo avuto il privilegio di sperimentare le medesime strade anche durante un
temporale sfociato in nubifragio.
In quel caso conviene dirigersi verso la parte sud dell’ isola nelle belle
località di Katelios, Skala, Paros,
paesini lungo la costa in cui è piacevole passeggiare e trascorrere qualche ora
(anche col maltempo).
La strada per arrivare è l' unica veramente costiera a livello del mare,
senza strapiombi e abbastanza sicura (frane a parte) anche in caso di cattivo
tempo.
Cefalonia, come quasi tutte le isole greche, ha belle spiagge che però, per
quanto ci riguarda, non rappresentano le attrattive principali: eravamo già
molto soddisfatti di aver scelto degli studios in riva al mare con lettini e
ombrellone inclusi che nemmeno sotto tortura ci saremmo spostati di lì.
Abbiamo concesso due sole eccezioni
a quella che pare essere la spiaggia più fotografata della Grecia (Myrtos)
apprezzandola dall' alto, in
cui appare davvero splendida, e molto meno da vicino dove i ciottoli di cui è
costituita, il fondale che digrada velocemente, le acque perennemente agitate,
e la gran massa di turisti non ci hanno conquistati. E poi alla spiaggia rossa di Xi,
dominata da
imponenti scogliere ma anche quella invasa da distese interminabili di lettini
e ombrelloni stretti gli uni agli altri.
Da vedere c’è molto, oltre alla capitale Argostoli, cittadina moderna senza particolari attrattive, fatta
però di palazzine che non superano i due piani, un bel lungomare, un unico
viale di negozi dal pavimento lastricato
e soprattutto un grazioso ponte sul
mare lungo 650 mt dove è piacevole passeggiare. Percorrendolo tutto si arriva
nella penisola di Paliki, dove sorge
Lixouri (ma dalla fine del ponte
bisogna avere la macchina per raggiungerla), il secondo centro di Cefalonia che
pare abbia conteso a lungo il primato di capitale con Argostoli.
La strada che collega i due centri è una delle più spettacolari e più
malmesse, ma concentrandosi sul panorama se ne esce abbastanza felicemente. Su
questa penisola sorgono un paio di monasteri che però, girando a vuoto per
circa un’ora, cartina alla mano e indicazioni stradali sul nulla, non siamo
riusciti a trovare….
Ma non è stato il caso più eclatante di segnaletiche
farlocche: il Monastero di Agios Andrèas,
infatti,
disegnato e indicato chiaramente con questo nome sulla cartina
dell’isola, siamo riusciti a trovarlo solo perché la Routard (del 2012!) ci ha
rivelato che sulle indicazioni stradali risultava come Museo Ecclesiastico Monì
Milapidion - non si sa bene perché – e
suggeriva di girare su una non meglio specificata strada sulla destra all’altezza
dell’Hotel Ionis, che per fortuna ancora esiste! Un rebus sarebbe stato più
semplice…
In compenso, senza cercarla, abbiamo scovato una chiesetta incastonata nella montagna e sepolta sotto il livello della strada su quello che un tempo era stato il letto di un fiume
Oltre ai tanti altarini votivi, sempre bellissimi, sparsi a ogni angolo
Gran parte dell’isola è stata ricostruita in seguito al terribile terremoto
che la devastò nel 1953 e quindi tutto appare nuovo e moderno a parte i rari
villaggi scampati al disastro e qualche pittoresco borgo tradizionale situato
soprattutto nella parte nord, la regione meno devastata dal sisma.
Assos è uno di
questi: un piccolo porticciolo su cui affacciano le case dei pescatori, rannicchiato
dentro una baia abbracciata e protetta dalle montagne circostanti.
Salendo alla
fortezza sovrastante, lo si può ammirare dall’alto in tutto il suo incanto. La
passeggiata verso la fortezza richiede una cinquantina di minuti all’andata e
altrettanti al ritorno. In salita ma lungo una strada ombreggiata, almeno nel
pomeriggio.
Della fortezza,
costruita nel ‘500 a scopo difensivo e poi usata come prigione, rimangono resti
ben conservati,
ma vale la pena arrivarci soprattutto per godere di un panorama
spettacolare.
Fiskardo, sulla punta
nord dell’isola, è un altro. L’immagine è da cartolina: un porticciolo anche
questo, stracolmo di imbarcazioni su un lato e taverne e locali curati nei
minimi dettagli sull’altro. In mezzo: una stradina stretta stretta in cui farsi
largo fra tavolini e gente a passeggio.
La parte dell’isola che ci è piaciuta di più è stata quella centrale, fatta
di bellezze naturalistiche e storiche, ma anche piccoli paesini in cui il
fascino si è conservato immutato nonostante la ricostruzione. Mi è piaciuto
tanto Kourkoumelata, borghetto molto
carino ed estremamente curato, dai giardini privati alla manciata di locali pubblici,
alla chiesa, fino alla bellissima terrazza da cui godere di una vista
magnifica; ma soprattutto Spartià,
una piazza con due bar, una chiesa, un ristorante in cui abbiamo mangiato –
divinamente- 8 sere su 11 e un alimentari/emporio
che vende di tutto.
Nei dintorni sorge la Fortezza di Agios Geòrgios (ingresso libero, ma
aperta fino alle 15:30 con ultimo accesso alle 15), capoluogo di Cefalonia fino
alla metà del ‘700 perché fino ad allora era una vera e propria città,
circondata di mura, in cui vivevano 15mila persone. Anche da qui, la vista
spazia fino al mare ed è un ottimo motivo per decidere di visitarla.
Sempre al centro dell’isola che si trova l’incredibile Lago Melissani, un lago sotterraneo (profondo 15 mt) formato da
acque che scorrono sottoterra per 49
km attraversando l’isola da ovest a est.
L’ingresso
costa 7€ ma li vale tutti e comprende un piccolo giro in barca di circa 15
minuti, cui si arriva percorrendo un tunnel al termine di una scala.
Non è possibile fare il bagno (anche perché l’acqua e la temperatura in
genere della grotta sono piuttosto fredde), ma ammirare la luce che filtra
dalla volta crollata sì. L’effetto è quantomeno suggestivo, specie nei riflessi
turchesi dell’acqua e nella nebbiolina che si crea sulla sua superficie.
Poco distante sorge la Grotta di Drogarati (ingresso 5€),
risalente a oltre due milioni di anni
fa, costituita da un unico ambiente ricco di stalattiti e stalagmiti purtroppo
non abbastanza protette dalla mania dei visitatori di toccarle e rovinarle per
sempre. Per andare dal lago alle grotte si attraversa Karavomilos, paesino bucolico fatto di graziose taverne in riva al
mare, un mulino, un laghetto di acqua salmastra (proveniente da Melissani) abitato
da anatre e un campanile sullo sfondo a completare il quadro. Merita
sicuramente una visita anche il porticciolo di Agia Efimia, nei cui dintorni
avremmo tanto voluto vedere il Monastero di Thematon da cui pare si goda di uno
strepitoso panorama su Itaca, ma lo stiamo ancora cercando…
In compenso non può sfuggire il Monastero di Agios Gerassimos,
meta di pellegrinaggi continui e doviziosamente
indicato un po’ ovunque. È costituito dalla chiesetta originaria, in cui sono
custodite le reliquie del santo e in cui si trova una minuscola apertura sul
pavimento da cui si può scendere, per 4-5 metri su una traballante scaletta di ferro,
in una stanza sotterranea che era la dimora del santo da eremita; e poi dalla
chiesa moderna, ricca di affreschi coloratissimi.
Nel giardino sorge un platano
gigantesco che pare sia stato piantato dl santo stesso.
Sulla via per
raggiungere il monastero abbiamo fatto tappa a Razata (sempre grazie alle indicazioni della Routard che diceva di
prendere “la strada carrozzabile sulla destra”…) e da lì al sito archeologico
di Krani,
con resti di
fortificazioni ciclopiche risalenti al VII sec. a.C.).
Siamo invece passati
solo si sfuggita a Sami, rinunciando
a visitare l’acropoli, il sito della città antica più importante dell’isola
perché ci siamo capitati nel primo pomeriggio col sole a picco.
Capitolo a parte merita, naturalmente, la cucina.
Oltre ai consueti piatti tipici ormai
noti
- e alla feta in tutte le
declinazioni possibili -
abbiamo assaggiato alcune specialità che non conoscevamo,
come l’Agnello Kleftikò:
cartoccio
di carne di agnello con patate, peperoni e formaggio.
Il Briam:
terrina di verdure miste e feta cotti in forno.
torta di pasta fillo ripiena di
carne e riso, una sorta di supplì gigante con la sfoglia al posto
dell’impanatura.
L’ennesima versione dello Stifado,
spezzatino di carne di vitello questa volta con cipolle intere, cannella e
vino; e poi polpette di zucchine,
peperoni ripieni di melanzane e feta,
e
dolci, oltre a Baklava e Kataifi fra i più buoni mai assaggiati, nuovi per noi
come il Galaktoboureko,
torta di
latte, uova, semolino racchiusa in un guscio di pasta fillo ricoperta, dopo la
cottura, con succo di limone e miele.
E poi un liquore degno di nota, il Mastìcha,
che si serve in piccole porzioni guarnito con una spruzzata di succo di limone
e una spolverata di pepe e va bevuto tutto d’un fiato. Non è molto forte, ma
piacevolmente aromatico e digestivo. È un prodotto a denominazione di origine
protetta dell’isola di Chio. Anche in fatto di ristoranti siamo stati
stanziali. Con due uniche eccezioni senza infamia né lode, abbiamo avuto la fortuna
di trovare una taverna a conduzione familiare dove ci siamo innamorati al primo
colpo della cucina (leggera, fatta con amore e, cosa che mi ha colpita
particolarmente, con pochissimo sale – servito a parte- per dare risalto ad
aromi, profumi, sapori), dei suoi proprietari, che in svariate lingue elencano
piatti e ingredienti e al momento dei dolci, solo su richiesta e senza
insistenze, passano per i tavoli con un
vassoio enorme su cui è esposto tutto il campionario della serata. Impossibile
resistere. Ogni sera poi offrono un liquore diverso, per accompagnare il conto.
Indispensabile prenotare, anche a settembre.
Tirando le somme: Cefalonia mi è piaciuta un po’ meno di Zante, ma non
saprei dire con esattezza perché. Me la immaginavo più “curata” (ma non è il termine esatto) invece è solo
molto più grande. Per il resto è, stranamente, molto più selvaggia. Forse è per
questo che non posso fare a meno di ripensarla con nostalgia estrema e voglia
di tornarci. Sarà proprio per il suo aspetto arruffato e confuso, contorto e
mai lineare. O per le sue montagne bellissime e terribili da dover attraversare
sempre. Sarà per il fascino magnetico di quelle piccole tartarughe, che se vanno
e ritornano a depositare le loro uova
sulle sue spiagge un motivo ci sarà…
Qualche suggerimento:
Ammos Residence, con l’unica accortezza
di prenotare con larghissimo anticipo (anche un anno prima): le stanze sono
solo 14 e le prenotazioni vengono effettuate da un anno all’altro da
frequentatori abituali. Camera enorme, angolo cottura spazioso e dotato di
tutto, perfino formine per fare i biscotti ;-). Pulizie impeccabili ogni 3
giorni. Sorge a ridosso dell’aeroporto, ma i voli giornalieri sono pochi, non
danno alcun fastidio ed è perfino bello vedere decolli e atterraggi mentre si è
in acqua o dalla finestra della cucina.
Taverna Cavo
Liakas, a Spartià. Tutte le foto di cibo sono state scattate lì.
Certo che, mentre cerco disperatamente di riadattarmi alla rutine, vedere simili foto e leggere descrizioni tanto dettagliate, sono un vero colpo al cuore. Sai che volevamo andarci quest'estate, poi abbiamo deciso di rimandare alle prossime vacanze. Farò sicuramente tesoro delle tue parole. Un abbraccio Luna bella
RispondiEliminaLisa mia che fatica pure io a riabituarmi alla routine! ma ahimè ci tocca anche perché l autunno e subito appresso pure natale sono lle porte! E comunque pensare alle prossime vacanze aiuta e per quelle sì ecco, Cefalonia te la consiglio proprio, strade a parte! Buon ri inizio e tanti baci grandi grandi
EliminaChe bel resoconto! La Grecia è uno dei posti dove vorrei proprio andare!
RispondiEliminaMerita davvero e ogni sua isola è un mondo a sè! Grazie Nadia tanti baci
EliminaBell'articolo Luna e le foto sono assolutamente fantastiche! Baci baci dalla Pennsylvania! <3
RispondiEliminaGrazie grazie bella mia!!!! Salutami Philly e tanti baci. A te!!!XOXOXO
Eliminami hai fatto venire una immensa voglia di andarci...
RispondiEliminaE namo, no? Ma dove eri finita? Bacioni pills!
Eliminabravissima, mi hai fatto conoscere un pezzetto di Italia in più.
RispondiEliminamandi
Grazie a te rosetta! La Grecia è sempre bellissima. Tanti baci
EliminaAhhhhhh che meraviglia... mi hai fatto ricordare le nostre vacanze a Cefalonia.. nella quale spero un giorno di poter tornare.. Si.. ahimè le strade non son proprio il suo forte.. lo ricordo molto bene... Addirittura t'è piaciuta meno di Zante? tu pensa che a me tra tutte quelle visitate sino ad oggi.. Zante è quella che m'è piaciuta meno.. forse perché essendo io amante del mare e di scorci nuovi da scoprire.. a Zante non è stato possibile affittare la barchetta per girarla...e siamo stati un pò "sacrificati" nelle poche accessibili... Comuqnue.. se consideri Cefalonia selvaggia.. ahhh allora Andros? Andros per me è selvaggia.. tanto.. forse roppo.. ma da amarla alla follia! Cefalonia per noi non lo era ahahahaha pensa te!!! Un abbraccio.. e grazie di questo viaggio virtuale.. e bentornataaaaaaaaa :-*
RispondiEliminaGrazie claudietta!!!! Si mi ricordo infatti che Zante ti aveva delusa! Però ecco dipende da tante cose: anche io amo il mare ma...dalla spiaggia perché non so nuotare, voi invece prendete la barca: magari le esigenze sono diverse e di conseguenza anche i parametri di giudizio. A me basta un posto il più possibile vicino al mare, in cui poter andare in qualsiasi momento a godere del mare senza dover prendere la macchina. Poi ovviamente l isola ce la giriamo tutta per vedere tutto ciò che offre. E comunque nonostante Cefalonia non mi abbia conquistata quanto Zante...io ci tornerei pure subito! sul fatto che fosse selvaggia forsedarebbe più corretto dire " trascurata". Dalla manutenzione delle strde a tutti i suoi edifici abbandonati in seguito al ssisma e ai più recuperati. Comunque continuo a seguire le tue avventure in giro per la Grecia per prendere spunto per nuove avventure!! Ancora grazie claudietta, tanti baci!
EliminaDa dove vuoi che inizio? aiutooooooooooo.... Mamma mia che meraviglia queste foto, anch'io voglio svegliarmi, aprire le finestre e vedere solo mare, azzurro e limpido mare....
RispondiEliminaPoi vogliamo parlare dei piattini? Piatti tipici ormai noti???? Io non li conosco, voglio continuare a sbavare sia su quella montagna di ricotta/panna qualunque cosa sia con sopra le zeste d'arancia, oppure su quel pomodoro ripieno non so di cosa, ma certamente strepitoso e su quella ciotola in cotto appena uscita dal forno??? Vogliamo lasciarcela sfuggire così....
Grazie mille per aver condiviso e fatto sbavare anche noi!!!
Allora guarda: la montagna pannosa era in realtà yogurt greco che con le zeste d arancia non le avevo mai assaggiato ma non ti dico che scoperta sensazionale...il pomodoro e il peperone verde erano ripieni di riso e melanzane pure quello indescrivibilmente buoni e infine la ciotola appena uscita dal forno era piena di moussaka. Sì, diciamo che il mio regime alimentare salutista e super controllato è andato un po' a rotoli durante questi 10 giorni ma ne è valsa assolutamente la Pena...non mi sarei mai potuta esimere😉
Eliminagrazie a te di aver apprezzato! Tanti baci Mila!
Ho adorato follemente quest'isola e stiamo pensando di replicare l'anno prossimo :-) Bellissime foto ricche d emozioni, grazie x averle condivise :-)
RispondiEliminaps: tu torni ed io parto..ci sentiamo al mio rientro..ci tenevo a lasciarti il mio saluto <3
Uh che bello consu!! Anche l anno scorso io tornavo e tu partivi per le tue vacanze. Io adoro le ferie in questo periodo! Buon viaggio, divertiti tantissimo, riposati e quando torni raccontarci tutto! Grazie di essere passata tanti baci!!!!
EliminaCiaoo cara, bentornata!! Grazie alle tue parole e le tue bellissime foto mi sembra di essere stata in viaggio con voi... purtroppo non sono ancora riuscita ad andare in Grecia (ogni volta sorge un imprevisto che ci scombina i piani.. tipo l'anno scorso che avevamo in programma Corfù e Cefalonia e poi niente da fare...) ma appena mi organizzo bene ti chiederò sicuramente consiglio!!!!
RispondiEliminaA proposito di imprevisti, io sono ancora nel marasma del trasloco grazie al ritardo che hanno avuto i muratori... no comment....
Baci e buona giornata, a presto :-)
Ciao bella mannaggia ancora alle prese con trasloco e muratori come ti capisco; l anno scorso noi, quest anno è toccato ai miei e insomma tra una cosa e l altra anche noi siamo sempre alle prese con pacchi e scatoloni. Ma non ti scoraggiare!pensa alla tua nuova casetta che presto sarà finita e sistemata e sopratutto pensa a qualche bel viaggio che ti aspetta!! Un bacione grandissimo.
EliminaPer me l'Egeo è quanto di più bello esista al mondo, ma Cefalonia non la conosco, quindi ora ritorno all'inizio del post, me lo godo e prendo appunti... voglio ritornare da quelle parti e lo avrei dovuto fare quest'estate, ma poi per tutta una serie di imprevisti abbiamo dovuto cambiare meta, ma mica rinuncio!
RispondiEliminaUn bacio!
Brava! E perché dovresti rinunciare? Comunque anche tu da quel che ho visto su fb sei stata in un posto bellissimo quest estate! Anche per me la Grecia è di una bellezza unica tra mare, storia cultura e paesaggi meravigliosi
EliminaUn bacio a te Tatiana bella. Buon weekend!
bel reportage, non sono mai stata a Cefalonia, mi hai dato degli ottimi spunti per un viaggio futuro! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaGrazie Silvia allora ti auguro di fare prestissimo questo viaggio! Un bacione grande!!
Elimina