Amiamo le sfide, i grattacapi, i risvolti che più rognosi
non si potrebbe.
Anche la cosa più semplice in questa casa diventa fardello,
montagna da scalare, ostacolo insormontabile. Che poi, a forza di sbatterci la
testa, sormontiamo.
Terminati i lavori sono iniziate le grandi manovre di
aggiustamento.
Riverniciamo i vasi.
Spostiamo quel mobile.
Riadattiamo quell’altro.
Traslochiamo intere camere per invertirle.
Lo studio al posto della camera da letto la camera da letto
al posto dello studio.
Che pare facile, così a dirlo.
Ma poi ciò comporta smantellare un’intera scrivania e
conseguenti fogli, foglietti, appunti, agende, faldoni, quaderni, penne,
matite, mozziconi delle une e delle altre.
Oltre naturalmente alla libreria e a tutto il suo contenuto.
Smantellare e ricomporre.
E che fai, na spolverata uno per uno ai libri non gliela
dai, vista l’occasione?
Già che ci siamo smontiamo pure il cassettone del letto per
pulirlo minuziosamente.
E riposizioniamo al suo interno tutto il corredo tramandato
da generazioni di donne dall’ottocento a oggi.
Intoccabile e immacolato come tradizione comanda.
Che non butti per riguardo ma che in frangenti come questo ti
suscita tante domande.
Poi arriva la camera da pranzo nuova e il nuovo armadio per
l’attuale studio/guardaroba.
Che uno dice evvai, arrivano montano tutto loro e te saluto.
Questo nelle case normali.
Da noi funziona diversamente.
Tanto per cominciare l’armadio va al piano superiore e gli
omini di Mondo Convenienza appena vedono la scala scuotono la testa asserendo
che nun se po’ fa. Troppo stretta. La cabina armadio non ci passerà mai.
Embè la facciamo passare
dal balcone. Vi do una mano io - si
offre volontario l’amato bene.
Non siamo autorizzati
a farlo - è la risposta pacata del capetto.
Breve telefonata al numero verde e l’autorizzazione –
magicamente- giunge.
Passiamo ai mobili del salotto.
Una composizione a parete acquistata in offerta che però noi
abbiamo pensato bene di scomporre e adattare a gusto nostro un pezzo qua e un
pezzo là.
Nun se po’ fa’ –
risentenzia il capetto dei Traslocatori
La possiamo montare
solo come da catalogo (quando si dice essere elastici!)
Ok, lasciatela così
che ci pensiamo noi - si arrende
questa volta l’amato bene.
Ed è così che, armati di ogni attrezzo possibile, compresi l’indispensabile
livella e il vitale avvitatore elettrico, passiamo l’intero sabato e anche l’intera
domenica ad assemblare mobili come nemmeno all’Ikea per il rinnovo dell’esposizione.
Caricandoceli sulle spalle, tenendoli fermi per segnare punti
di riferimento in cui fare buchi per gli stop, appendendoli e ritirandoli giù
un migliaio di volte per verificarne tenuta, correttezza di posizione,
estetica.
E chiederci un milione di volte se risultino storti per un
loro marchio di fabbrica, a causa del muro non a squadro, del pavimento in
pendenza o per incapacità nostra di fondo.
Comunque, alle 21:30 di domenica sera, con 2 costole
incrinate, la cervicale andata e nessun muscolo risparmiato, poniamo fine alle
grandi manovre dichiarandoci abbastanza soddisfatti del risultato.
Ora mancano da riverniciare il tavolo e le sedie, costruire
un mobiletto per la lavatrice, montare alcune luci, chiudere il sottoscala,
avvitare, smontare, rimontare…
Ah e poi magari, con molta calma, ritirare giù tutti gli
scatoloni e rimettere ogni cosa, piatti, bicchieri e posate comprese, al suo
posto.
Ma mi sento di dire che per il momento possiamo
tranquillamente continuare a mangiare nei piatti di plastica.
@@@@@@@@@@@@@
In tutto ciò, nel via vai di traslocatori, cabine armadio
che fluttuavano tra giardino e balcone, smadonnamenti e fatiche improbe, io
raccoglievo le ultime albicocche dell’albero, facevo altri sei barattoli di
marmellata e preparavo una crostata sperimentando un nuovo tipo di frolla, leggera
e buonissima. Da una ricetta di Marco Bianchi, con qualche modifica personale .
Senza burro pure pure, ma senza nemmeno le uova non immaginavo potesse venire
così buona. La farina di riso inoltre le conferisce quella friabilità che la
rende irresistibile. Provatela: non vi farà assolutamente rimpiangere la frolla
tradizionale. Magari in un attimo di calma, senza traslocatori in giro per casa
;-)
Ingredienti (per
uno stampo da 23 cm di diametro)
200 gr di farina di farro
70 gr di farina di riso
80 gr di zucchero integrale di canna
60 gr di acqua a temperatura ambiente
60 gr di olio di semi di girasole
1 cucchiaino di lievito per dolci
Scorza di limone non trattato
300 gr di confettura di albicocche (per la ricetta qui)
Procedimento
Sciogliere lo zucchero nell’acqua, aggiungere l’olio e la
scorza del limone grattugiata, quindi unire progressivamente le farine
setacciate con il lievito e mescolare bene fino a ottenere un panetto liscio da
lasciare riposare in frigo per circa un’ora (anche meno se non avete tempo).
Riprendere la frolla, stenderne ¾ nello stampo oliato (è
morbida e si stende agevolmente con le dita), ricoprirla di marmellata quindi
decorarla con le strisce ricavate dalla pasta rimanente. Cuocerla in forno preriscaldato
a 180° per 30-40 minuti.
-In questo periodo a noi piace molto conservarla in frigo e
gustarla fredda.
Trasloco con questo caldo??? NOOOOO....
RispondiEliminaIo voglio solo la crostata!!!
E passa che te ne offro una fetta!!!
Eliminasenza burro nè uova? E' già mia, "nonostante" Bianchi (persona che non sopporto...) :D . Qunato al montaggio-mobili... ragazzi siete eccezionali (ma chi vi è capitato, però? Sono fiscalissimi questi di mondo convenienza!!!) io non avrei saputo da dove cominciare. Il risultato è comunque splendido... come la tua crostata! Ah, dimanticavo, chapeau! Per fare la marmellata in mezzo a sto tourbillon occorre un'energia senza pari (oppure un'eguale dose di pazzia ahahah). Un bacione
RispondiEliminaecco... scusa i refusi... neanche ho riletto! sgrunt
EliminaPropenderei per la seconda: pazzia pura! ma ho usato la scorciatoia delle bustine di fruttapec per farla (eh sì, dai: mi mancava di stare lì a rimestare mezza giornata ahahahaha e avevo quintali di albicocche da smaltire). A me Marco Bianchi è simpatico, certo non sempre sono d'accordo con quello che dice e soprattutto che fa..La ricetta di questa frolla comunque ti straconsiglio di provarla perchè merita veramente. Un bacione grande faustina, buon fine settimana
EliminaNo, va bene, ma siete avantissimo :-D Dai che pian piano vi sistemate per benino :-)
RispondiEliminaIntanto riesci sempre a sfornare pure qualcosa di buono. Complimenti davvero.
Fabio
sì sì, a questo punto diciamo che è finita, poi per rimettere tutto a posto ho deciso che me la prendo con tutta calma e intanto nei weekend vorrei iniziare anche ad affacciarmi in spiaggia...Grazie Fabio, buon weekend!
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