Quella di
capodanno doveva essere una sorpresa.
Pianificata
dall’amato bene già da metà settembre, con annesse difficoltà per trovare
posto, nonostante il fantozziano anticipo e parzialmente svelata da una busta
gialla, contenente prenotazioni e appunti, ovviamente sigillata e interdetta.
A me.
Che fremo
davanti a un ovetto Kinder e mi sento esplodere nei secondi che precedono lo
scartamento di un regalo.
Che ho
ricevuto di queste sorprese altre volte, è vero.
Ma
ignorandone l’esistenza fino al momento in cui ero anche autorizzata ad aprire la busta.
Stavolta
invece l’amato bene la busta – con sigillo di ceralacca - me l’ha sventolata
sotto il naso.
Tre mesi
prima, roba da rosolarsi, macerarsi, disintegrarsi nella curiosità.
Scatenando
così crisi di ansia prima, con timidi indizi centellinati nel numero di uno
- e non più di uno- a settimana e
vagliati con rigidità tale che un crucco al confronto è un tipo elastico; e di
frustrazione poi, quando nel novero degli indizi non mi raccapezzavo più,
scordandomi puntualmente quello che mi aveva rivelato la settimana precedente.
Di certo non
avrei potuto fare l’investigatore, ma il martello pneumatico sì. E l’ho
talmente sfiancato da costringerlo a rivelarmi la sorpresa così, di botto, dopo
l’ennesimo sclero per sospetto di indizio
fasullo.
A lui.
Che è la
lealtà fatta persona e pure un gioco è questione di vita o di morte.
Ma sapevo
dove e come colpire.
Insomma, a
fine ottobre, quando ero già sul punto di liquefarmi, ho appreso che la nostra
fuga di capodanno sarebbe stata così composta:
- Una notte nel borgo di Civita di
Bagnoregio in cui eravamo stati di passaggio e mi ero fatta scappare (così, del
tutto involontariamente..) quanto sarebbe stato bello poterci dormire dentro.
- Una notte ad Assisi, città in cui
torniamo con cadenza quasi annuale senza però esserci mai fermati a dormire se
non nelle zone limitrofe o in b&b appena fuori le mura.
Embè, non sarebbe stata più bella la
sorpresa?
Forse sì, ma
ne andava della mia (e pure sua) salute mentale.
Ed è così
che il 31 dicembre siamo partiti di buon ora facendo (a parte colazione nel
nostro bar preferito), una prima sosta a Bolsena,
città in cui ero convinta di essere stata ma che invece non conoscevo proprio.
Molto carina,
con il suo bel lungolago,
l’ accogliente centro storico,
il Castello cui si
arriva dopo una panoramica strada in salita,
le sue teste bronzee disseminate
un po’ ovunque
e le sue tante…biciclette!
Arrovellandomi
nell’indecisione su quale prodotto tipico riportare a casa,
ci siamo imbattuti
in un’esposizione
pubblicizzata da un cartello che non poteva lasciare
indifferenti.
E la scelta
è venuta con sé.
Il borgo di Civita di Bagnoregio,
all’ora di pranzo
ci accoglie invece con la sua solita folla di gente, perlopiù giapponesi. Fila
al botteghino dei biglietti (il costo di accesso al borgo è di 3€ dal lunedì al
venerdì e di 5€ il sabato e la domenica; gratis per chi alloggia al suo interno,
come anche il parcheggio), fila sul ponte che lo collega attraverso la
suggestiva valle dei Calanchi,
fila chilometrica davanti alla manciata di
ristoranti disseminati lungo il suo pur ristretto perimetro.
Riusciamo
tuttavia ad assicurarci due posti all’aperto (per nostra fortuna non siamo
affatto freddolosi e anzi soffriamo i luoghi affollati e surriscaldati), sotto la
grotta di accesso a un ristorante gremito
per gustarci rispettivamente una
corroborante zuppa di cereali e legumi e degli ottimi tagliolini con spinaci e
tartufo.
Il nostro alloggio si trova proprio sulla piazza centrale del borgo
e
la finestra della camera affaccia direttamente sulla chiesa.
Il costo è
tutt’altro che economico (120€ per una notte), gli arredi di design stupiscono ma lasciano anche un po’ perplessi, specialmente i pesantissimi travi lasciati
penzolare sulla parte sinistra del letto, direttamente sopra la testa di chi ci
dormirà.
Per non
sbagliare, decidiamo di invertire lenzuola e cuscini dormendo da piedi, che il
lampo di genio è anche apprezzabile, ma non si sa mai…
Non
apprezziamo invece il modo purtroppo sempre più diffuso di gestire un B&B
“a distanza”. Cioè quello per cui all’arrivo non si trova nessuno e dopo aver
chiamato si riceve in risposta l’indicazione di fare riferimento a una persona
che lavora in un negozio poco distante (gentilissima peraltro) per avere chiavi
e informazioni. Referenti: non pervenuti. Per il saldo si torna nuovamente in
negozio dalla medesima signora.
Superata la
polemica per questo atteggiamento molto discutibile, ridiscendiamo sul ponte
per poi risalire verso il centro storico di Bagnoregio, percorrendolo a piedi e
ammirando presepi di ogni tipo.
Ma è l’ultimo giorno dell’anno e tutti sono
indaffarati negli ultimi preparativi.
Torniamo in
camera per riposarci un po’ e cambiarci prima di scendere per la seconda volta
verso Bagnoregio, dal momento che tutti i locali nel borgo di Civita questa
sera resteranno chiusi.
L’amato bene
però ha prenotato un ristorante (Romantica
Pucci) per fortuna anche quello con netto anticipo.
Decidiamo di
arrivarci a piedi, ammirando estasiati l’ultima luna piena dell’anno, che fa
risplendere di ulteriore meraviglia quel piccolo gioiello arroccato.
La serata
trascorre tra innumerevoli portate,
in un clima semplice, dall’aria familiare
ma estremamente curata.
Lontano da musica a tutto volume, folla e schiamazzi.
A scorrere
poi sono soprattutto fiumi di alcol, tra brindisi ripetuti che si concludono, a
notte inoltrata, con un dolce messaggio e l’immancabile cotechino e lenticchie
beneaugurante per l’anno nuovo.
Salutiamo
commossi e grati per la bellissima serata e ce ne torniamo verso il borgo trovandolo
immerso nella nebbia e nel silenzio più ovattato.
Cominciamo l’anno nuovo così:
passeggiando per le sue vie silenziose e ammantate di una bellezza ancora più
stupefacente.
Il mattino
dopo la nebbia si è trasformata in pioggia, ed è così che ci congediamo da
tanta bellezza senza nemmeno troppo rammarico, non prima però di aver consumato
la nostra colazione, senza infamia né lode, presso il bar cui si appoggia il
b&b, non disponendo di una sala apposita…
La pioggia
ci segue fino ad Assisi, che però amiamo talmente da non restarne minimamente
turbati.
Tra l’altro
il nostro primo incontro è con Andrea, che ci consegna le chiavi della sua
splendida casetta (Casa Maria), dotata di ogni comfort, anche quello più impensabile come la
playstation con ricco catalogo di giochi o un distributore di confetti e
nocciole del Piemonte.
Lui è gentilissimo e affabile, il prezzo della
sistemazione (70€) decisamente inferiore rispetto alla sera precedente e l’accoglienza
(fatta anche di innumerevoli cibarie, bevande e frutta fresca lasciate a
disposizione) senza precedenti.
Prendiamo i
due ombrelli, anche quelli messi a disposizione da Andrea e percorriamo, con
assoluta calma, tutta la via che porta fino alla Basilica di San Francesco,
fermandoci ogni tanto in qualche negozietto di souvenir e soprattutto di
prodotti tipici.
Pranzo e
cena li saltiamo allegramente, ebbri come siamo ancora, di tutte le libagioni
della notte precedente.
Una
rigenerante dormita ci traghetta direttamente al mattino dopo e al suo
risveglio fra i tetti e le pietre di questa città meravigliosa.
Il tempo è
ancora uggioso ma per fortuna ha smesso di piovere e questo ci permetterà di
visitare l’Eremo delle Carceri, luogo in cui San Francesco e i suoi seguaci si
ritiravano in preghiera e meditazione, situato sul Monte Subasio.
Ce ne
congediamo a fatica per rimetterci in macchina e raggiungere la Chiesa di San
Damiano, sulla strada per Santa Maria degli Angeli,
che però rimane aperta
soltanto per un paio d’ore la mattina e noi purtroppo la troviamo chiusa.
Facciamo ugualmente
una piccola sosta, prima di intraprendere il viaggio di ritorno, comprensivo
però di una piccola sosta a Spoleto per
ammirare il presepe subacqueo nelle antiche fonti di via Posterna
e soprattutto
gustarci un pranzo umbro. Il primo di questo nuovo anno.
Qualche suggerimento:
- - Trattoria Bruschetteria La cantina di Arianna, via Madonna
della Maestà, 21, Civita di Bagnoregio
- - Ristorante Romantica Pucci,
Bagnoregio
- - Casa vacanze Casa Maria, Assisi
Ma che bello e che bella sorpresa. Bolsena la conosco ci sono rimasta 3 giorni in una spoecie di B&B vicino al lago. Assisi solo di passaggio il resto non conosco. Belle immagini grazie ho viaggiato con te. Ceci e lenticchie nere boneeeee ora le ho trovate anche qui ma quelle devono essere spaziali. Un abbraccio e grazie ancora. Buona serata e buona settimana.
RispondiEliminaCiao edvige! Non ho ancora cucinato il mio bottino, ma lo farò presto. Che carina Bolsena, mi è piaciuta tanto. Ti consiglio di fermarti più a lungo ad Assisi: la sera si svuota e diventa ancora più bella. Civita merita una visita perché è davvero molto particolare. Un bacione buona giornata!
EliminaMa che bellissimo regalo che vi siete concessi :-) Un bel tour e dei luoghi davvero magici vissuti fuori dai furori delle feste caotiche dell'ultimo dell'anno :-) Bravi bravi bravi!
RispondiEliminaGrazie a te x questo splendido reportage e per i tuoi preziosi suggerimenti :-)
Buon anno <3
Beh, mai bella quanto la vostra di fuga nel meraviglioso Madagascar, soprattutto con la nuova consapevolezza che vi ha accompagnato fin lì😍❤.
EliminaBacioni grandi e grazie a te, Consu!
Buon anno!!<3<3<3
adoro Civita... Buona Anno lunetta mia, baci baci
RispondiEliminaAò a bella! Tanti auguri a te, pillsetta mia. Che sia veramente un anno bellissimo <3<3<3
EliminaBuon Anno e grazie di questa interessante e dettagliata condivisione, un ricco reportage che mi fa desiderare di tornare presto in questi meravigliosi luoghi...splendido regalo!!!
RispondiEliminaBaci
Ciao, bentornata, che bello rileggerti!
EliminaFelice anno nuovo a te, colmo di tutto ciò che desideri, compresi viaggi nei luoghi che più ami!!
Grazie a te di essere passata, mi ha fatto veramente molto piacere!
Un bacione grande
Grazie per avere condiviso con noi questo bel viaggio in italia centrale
RispondiEliminaGrazie a te Gunther, per l apprezzamento. Felice anno nuovo!
EliminaDai! Ma che bella sorpresa e che bel modo di finire ed iniziare l'anno! Anche io sarei moro dalla curiosità, anche perché mi devo sempre documentare! Anche se effettivamente per questi posti non ce n'era bisogno.
RispondiEliminaFabio
No ma l ansia di sapere ha avuto la meglio! Troppo curiosa per poter resistere!!
EliminaBuona giornata Fabio!
ad Assisi ci sono stata 14 anni fa: vorrei tornarci!
RispondiEliminaÈ tempo di tornare allora. È sempre bellissimo andarci!
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