"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

martedì 2 aprile 2019

Addii - Plumcake integrale al malto



Ha cessato la sua esperienza terrena così, di punto in bianco, in una qualsiasi giornata di sciroccoso e anomalo mese di marzo, dell’anno 2019.
Dopo 7, lunghissimi anni di onorato servizio. Sempre pronto, sempre sollecito.
Utile e discreto. Elegante e originalissimo.
Che un armadietto così per la mia chincaglieria, ce l’avevo solo io.
E potevo continuare a comprare cianfrusaglie che non si sarebbe mai riempito. Mai perché disponeva di spazi accessori, anfratti comodi, doppifondi inimmaginabili.
Aprivo, sceglievo, richiudevo, valutavo guardandomi allo specchio e semmai riaprivo, ricambiavo, mi rispecchiavo, eccetera finchè magari non perdevo il treno, ma sempre comunque senza mai rischiare di andare via con un abbinamento di cui non fossi proprio estremamente e scientificamente sicura.
Adesso il lavoro è stato altrettanto minuzioso.
Ugualmente ben fatto e molto curato.
Ma certo gli spazi si sono ridotti.

“no! Posso metterti altri supporti fino alla fine dello sportello”
Che è alto due metri e io poco più di 1.50.
Ora gli anelli non stanno più su singoli supporti ad altezza girovita.
Pendono da stecche che incombono sulla mia testa e che per guardarli devo sollecitare le mie vertebre cervicali già compromesse.
E per prenderne uno devo prima toglierli tutti.
Un po’ meglio per i bracciali che nella maggior parte dei casi posso slacciare e prelevare esattamente dal punto in cui si trovano.
Ma certo quelli rigidi e non apribili devo farli scavalcare o appunto far sloggiare tutti gli altri.

Gli orecchini sono ben visibili, a parte l’esigenza di sistemarli, non appena avrò tempo, in modo che i miei preferiti non si trovino ad altezza vatussi.
Alle collane è andata meglio di tutti: mentre prima erano costrette ad accavallarsi e attorcigliarsi l’un l’altra, che per non doverle districare ho finito per perdere l’abitudine di metterle e perfino di ricordarmele tutte (è così che avviene l’evoluzione sulla terra), ora hanno collocazioni autonome e assolutamente visibili che permettono ampia e libera scelta.
Certo manca lo specchio.
“ma ce l’hai dietro le spalle, nella parete di fronte”
Devo comunque girarmi, avvicinarmi (sono miope), eventualmente tornare indietro, rifare il percorso…tutti minuti preziosi che contribuiscono a  farmi perdere il treno.
E poi c’è una cosa alla quale non mi abituerà forse mai.
La delicatezza che mi è propria mi impedisce di aprire gli sportelli in modo tale che non rischi ogni volta di buttare giù tutto.
“tranquilla è tutto saldamente fissato. Non cade niente”
Questo lo sappiamo io e te, non certo i vicini che a ogni apertura di sportello credono sia scesa giù una slavina di ferraglia.

E non sanno che è semplicemente il mio nuovo armadietto di bigiotteria che io apro dalle 6 alle 7 mila volte al giorno.

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Gli esperimenti dei dolci senza zucchero, nemmeno quello di canna, toccano vette inimmaginabili con l’utilizzo del malto. Ovviamente non ci si potrà aspettare una dolcezza da cassata siciliana. Più un pane che un dolce nel senso stretto del termine. Ma per chi è già abituato a togliere, limare, aggiustare il tiro con spezie e frutta secca sarà il plumcake perfetto per la colazione. Morbido, dall’aroma deciso e la croccantezza delle noci a fare il resto. Ho visto questa bella ricetta qui e l’ho riprodotta quasi fedelmente, ad eccezione della farina che ho usato di farro, del latte di riso in luogo di quello vaccino e dell’olio di riso anziché quello di semi.

Ingredienti
200 gr di farina integrale di farro macinata a pietra
50 gr di farina di farro
100 gr di malto d’orzo
2 uova
30 ml di olio di riso (o di semi)
110 ml di “latte” di riso (o vaccino)
70 gr di noci tritate grossolanamente
70 gr di carote grattugiate (1 o due se piccole)
1 bustina di lievito per dolci
Aroma vaniglia (facoltativo)
1 pizzico di sale

Procedimento
Preriscaldare il forno a 180°. Setacciare le farine con il lievito, aggiungere le uova, sbatterle leggermente, quindi unire l’olio e il malto. Aggiungere le carote e le noci e, poco a poco, il latte amalgamando bene. Versare il composto in uno stampo da plumcake foderato di carta forno oppure oliato e infarinato e cuocere per circa 35-40 minuti, secondo il forno.




10 commenti:

  1. No scusa, parliamone, ma quanti orecchini , collane , braccialetti hai !!!!!!! Io il tuo armadietto lo trovo spettacolare e lo stesso vale per il dolce - pane che hai preparato. Già me lo sogno per colazione !!!!!! Mille baci Luna

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    1. Ne ho da vendere in effetti...e niente di prezioso, tutte cianfrusaglie ma a me così care!! ahahah. Milioardi a te, non sono nemmeno passata a darti gli auguri di Pasqua :-((
      Rimedio con un abbraccio fortissimissimo

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  2. wow! Potresti aprire tu un negozio di bigiotteria direttamente in camera tua :-P che spettacolare soluzione!!! Mi sa che te la rubo...anche se ora come ora devo evitare ogni tipo di orecchino pendente per ovvi motivi!
    Delizioso anche il cake...ne vorrei una bella fetta per la colazione di domattina ^_^

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    1. Eh, con i bimbi piccoli è complicato portare ammennicoli. Ne so qualcosa anche io con la mia piccola nipotina che è già interessatissima ai miei orecchini!! (ma mi piace tanto quando li guarda curiosa e cerca di strapparmeli...così corro il rischio e li indosso lo stesso!!)

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  3. Ahahah, anche questa volta mi hai strappato una risata! Me ne sto in disparte a ridacchiare (passamela ma ti ci vedo) perché non uso bigiotteria e a vedere tutta quella roba lì potrei dare di matto visto il mio carattere minimalista :)
    Un applauso per il plumcake: sono sempre a caccia di ricette light e so che da te rimedio sempre qualcosa ;)
    Un bacio!
    Tatiana (non riesco a loggarmi)

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    1. Mannaggia, spero non fosse un problema del mio blog (che non riuscivi a loggarti). Minimalista come il mio paziente consorte...che però ecco, fa buon viso a cattivo gioco e mi trova pure la soluzione!
      Bacioni grandi mia cara tatiana

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  4. Risposte
    1. Pills!!! Ho provato a commentare un tuo posto al scorsa settimana ma mica ci sono riuscita! mi chiedeva un codice di accesso, e siccome ero pure con lo smartphone e ci sbologno poco, è finita così...ci riprovo presto! Intanto ti mando un bacione!!

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  5. io ormai non aggiungo zucchero al caffè e al tè da anni, ma nei dolci proprio non ce la faccio! :(

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    1. però guarda, con il malto no, ma se usi i datteri dolcificano abbastanza (dipende anche da quanti ne metti) e ti assicuro che non ti fanno sentire la mancanza dello zucchero. io per esempio ne metto 8-10.
      ma comunque insomma, già togliere zucchero inutile come quello nel tè e nel caffè è un gran passo avanti! tanti baci Fede

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