Pensavo di
essere in ritardo come al solito.
Perché è
vero che l’albero – e il presepe e le luci in giardino e i decori per tutta
casa - si fanno l’8 dicembre.
Ma è pur
vero che a casa nostra questa regola vale poco. Non si può andare oltre, ma
portarsi avanti sì.
Così come mentre
il resto del mondo mette via tutto l’addobbo natalizio dopo il 6 gennaio, da
noi pur facendo la loro bella scena nel Presepe, dotati anche di un grosso
cammello di legno africano accasciato sotto una palma, i re Magi sono costretti
a peregrinare in tondo fra pastori e pecorelle senza mai arrivare a
destinazione visto che qua, invece, si rismonta tutto prima ancora dell’Epifania.
Il motivo è
che poi per la befana si va tutti a pranzo da mamma, il giorno dopo al lavoro,
tempo (e soprattutto voglia) di smontare tutto non ce n’è e l’ansia di
assolvere all’oneroso compito finisce per prendere il sopravvento.
Ecco,
dicevo, ma se tenere albero addobbi e presepe oltre il limite dell’Epifania mi
mette ansia e tristezza, giocare d’anticipo assolutamente no. Fosse per me
l’albero lo farei pure a fine settembre, tornata dalle vacanze, se solo non
facesse ancora caldo.
Del resto
avevo una nonna che giocava a Tombola il giorno di Ferragosto e certi geni
devono trovare terreno fertile nel tramandarsi.
Mi vedo bene
in uno di quei posti del mondo in cui è sempre Natale, dove gli abeti decorati
sono perenni.
Tuttavia,
vivendo ad altre latitudini, mi pongo un freno e aspetto, almeno, fine
novembre.
Il grande
giorno dell’allestimento è preceduto, abitualmente, da un viaggio all’Ikea per
andare a prendere l’albero (vero) da riportare poi a fine gennaio perché venga
ripiantato. Il viaggio in terre distanti da qui una settantina di km, è
finalizzato anche a un preventivo giro
di shopping alla ricerca, oltre che di regali (che però non trovo mai e per i
quali sistematicamente mi riduco all’ultimo), anche dei grandi classici della tradizione
di casa nostra: il torrone Pernigotti (gianduia e fondente), quello al pan di
spagna imbevuto di liquore Strega, la frutta secca tostata, il Caffè Borghetti,
i biscotti speziati dell’Ikea, pandoro e panettone rigorosamente Bauli e Motta.
C’è più di un motivo per il quale sembra non si possa prescindere da queste due
specifiche, insostituibili marche senza incorrere in crisi isteriche: la prima
è la convinzione di mio padre che solo Motta faccia il panettone “classico”, mentre
tutti gli altri strizzano l’occhio al postmoderno sdilinquendosi in glasse improbabili,
ripieni azzardati e assenze gravi come quelle dei canditi o dell’uvetta (e c’è
poco da scherzare: il Tartufone è un figlio degenere che probabilmente degli
illustri genitori porta solo – ignobilmente - il nome e quei panettoni, sedicenti tali, senza canditi o senza uvetta sono solo tentativi di sabotaggio, opere di
spionaggio industriale e haters che agiscono così, mettendo in cattiva luce un
marchio che di suo sarebbe serio, storico e incorruttibile).
Poi, oltre a
una sorta di mania ossessivo compulsiva spalmata su svariate famiglie della
nostra cerchia parentale, una leggenda narra che mia madre, incinta di me, avesse
costretto marito e fratello a fare un giro serale per i bar di Roma (in un’epoca
in cui non esistevano supermercati aperti 24h) alla ricerca proprio di un pandoro
Bauli. Quello e non altri. Del perché non ci giunge notizia. Ma va da sé che,
essendoselo poi mangiato quasi tutto da sola, in quella precisa voglia
gestazionale si sia sviluppato un imprinting, un marchio di fabbrica impresso indelebilmente
su di me, ignara inquilina della pancia di mia madre…potrei mai ora barattarlo
in nome di un qualsiasi pandoro artigianale, magari al pistacchio, magari con
meno grassi idrogenati, lieviti chimici, conservanti e aromi artificiali? Che non
sappia di plastica e di macchine industriali?
Ecco e poi
arriva il momento tanto atteso di mettere su tutta la fiera di luci, lucette, folletti
(ogni anno di più), ghirlande e nastri sparpagliati un po’ in ogni dove, bagni
compresi.
Con la
variante però, quest’anno, del presepe aereo anziché nel sottoscala come di
consueto, in considerazione della tenerissima e curiosissima età della mia adorata,
neocamminatrice nipotina.
La quale ha già provveduto, in una decina scarsa di
minuti di permanenza fortuita, quando ancora l’allestimento non era nemmeno del
tutto completato, a:
- Sbaragliare un intero set di
bigliettini d’auguri ricevuti nel corso degli anni che in questo periodo io
espongo sui vari ripiani della libreria.
- Staccare i fili di una ghirlanda di
luci attorcigliate sull’albero di Natale che ora, giocoforza, rimarranno lo
stesso lì. Belle ma spente.
- Scaraventare violentemente a terra un
portacandele facendo schizzare schegge di vetro e grida di terrore.
Il tutto
senza essere rimasta attaccata alla 220 né essersi procurata il minimo graffio.
E tra
tempeste di porporina, pericoli scampati, rocamboleschi quanto del tutto inutili
tentativi di disporre addobbi a misura di bambino, anche quest’anno, signore e
signori, è ufficialmente sbocciato il Natale nella nostra casetta!
@@@@@@@@@@@@@@@
Prima di
lanciarsi in abbuffate pantagrueliche, tra un’infornata e l’altra di biscotti
da regalare, vale la pena prepararsi scorte di granola per avere a disposizione
almeno qualche colazione sana ed energetica senza zucchero ma con tante altre
virtù. Si fa in pochissimo tempo, dura fino a un mese chiusa in un barattolo di
vetro e sa anche di cannella, tanto per restare in tema ;-)
Ingredienti
140 gr di
fiocchi di avena integrale
140 gr di
miglio soffiato
110 gr di
mandorle
60 gr di
sciroppo d’acero
40 gr di
semi misti
2 banane
1 cucchiaino
di cannella
Procedimento
Schiacciare
con una forchetta le banane e mescolarle con lo sciroppo d’acero. In una
ciotola capiente riunire il miglio, l’avena, le mandorle tritate
grossolanamente, la cannella e i semi misti. Unire i due composti e mescolare
bene con una forchetta fino a quando tutti gli ingredienti secchi si saranno
inumiditi. Distribuire il tutto su una placca ricoperta di carta forno cercando
di livellare. Cuocere a 150° per una ventina di minuti, quindi estrarre al
teglia, mescolare, livellare nuovamente e cuocere per altri venti minuti.
Spegnere il forno e lasciare raffreddare lentamente con lo sportello tenuto
aperto da un cucchiaio di legno per una notte intera.
La granola,
ben asciutta e croccante, si conserva in un barattolo di vetro anche per 1
mese.
a che bella casetta che hai: calda e accogliente. Con quelle luci (specie sullo scaffale della prima foto) pare anche qualcosa di ammeregano! :)
RispondiEliminaBuonissima la granola, da provare assolutamente.
Io devo addobbare l'ufficio dove lavoro (ossia il mio luna park personale), e finire le spese per casa :)
Moz-
Beh ma è uno spasso addobbare un lunapark! Cos'altro potresti metterci per renderlo più magico di quel che è? Coltivando il sogno di andarci a vivere in Ammerrega, intanto cerco di copiarne lo stile...ma sono ben lontana dal riuscirci!
EliminaBuone spese, Moz!
Oh cappero ma che bella casa! Io che adoro i colori della tradizione nordica, è proprio superwow…
RispondiEliminaE comunque mi hai fatta schiattare, premetto che non adoro pandori e panettoni ma se li mangio tali devono essere e non ti dico gli insulti ai Tartufoni che acquista mio marito! E quando mio figlio scarta i canditi e me li passa perché mi piacciono da morire? E le uvette? Uhhhh loro tolgono e io mangio, tanto che il tavolo sembra un campo di battaglia (tranquilla, con il grasso del prosciutto è la stessa cosa, loro tolgono e io me lo contendo con i cani).
Sai che la granola non l'ho mai fatta anche se da anni prometto di provarci? Beh in questo periodo sono in trip con lo homemade quindi mi sa che è la volta buona :)
Bacioni!!!
Ahahaha anche io vado raccattando uvette e canditi da chi li scarta! Purtroppo l'amato bene se magna tutto, ma in compenso quando siamo a tavola insieme mia madre e mio fratello vivisezionano il panettone e io ne beneficio!
EliminaTati, ho visto che hai fatto un viaggio magnifico per i mercatini di Natale della Germania, che meraviglia, che posti bellissimi!
tanti bacioni a te
Attendo ogni anno con ansia che sbocci il Natale a casa tua !!!!! Qui da me invece la casa ancora piange ( e lo dico sottovoce perché mi vergogno a morte ) . comunque questa granola te la rubo. Tanti baci Luna bella
RispondiEliminaP.s che carina la tua nipotina
Veramente?? e io che quest'anno per pigrizia ho messo giusto 3 foto, pure mosse, scattate al volo col cellulare! Quanto alla tua casa ancora da addobbare, ma che ti importa, Lisa? a parte che a Natale ancora c'è tempo, ma poi mica è detto che bisogna fare per forza l'albero. Anche solo mettere una candela o un'altra piccola decorazione a tema ed ecco creata l'atmosfera. Vergognarsi proprio no: ognuno a casa sua fa quel che vuole, anche non addobbare affatto se crede!
EliminaGrazie per la nipotina: io sono completamente pazza di lei, quindi assolutamente non obiettiva, ma se mi dici che è carina ci credo :-))))
Tanti baci a te, Lisetta mia.
Una casa belle decorata e quel piccolo angioletto che gattona di qua e di là, granocchiamo granola anche per queste feste grazie dello spunto
RispondiEliminaFigurati Gunther, felice che ti piaccia questa granola!
EliminaFigurati Gunther, felice che ti piaccia questa granola!
Eliminaahahah..anch'io ho dovuto fare decorazioni "aeree"! Vasco che sta per compiere 18 mesi, ormai è un avventuriero arrampicatore e tutto quello alla sua altezza sta diventando preda dei suoi esperimenti conoscitivi!!! Aiutooooo
RispondiEliminaAdoro la granola (e lo sai bene :-P) questa alla banana è assolutamente da aggiungere alla lista delle varianti da provare ^_^
Guarda io ho iniziato a sperimentare granole vedendole da te! Mi piacciono troppo e ora me le preparo ogni due-tre settimane, appena finisco il barattolo!! Ora vorrei provare quella che hai fatto con il cous cous, infatti ce l ho salvata e sarà la prossima. Quanto a Vasco...amore di casa, due mesi più della mia nipotastra, combinano guai è vero, sono piccole trottole instancabili, ma Natale è così bello da quando ci sono loro! Tanti baci Consu
EliminaGuarda io ho iniziato a sperimentare granole vedendole da te! Mi piacciono troppo e ora me le preparo ogni due-tre settimane, appena finisco il barattolo!! Ora vorrei provare quella che hai fatto con il cous cous, infatti ce l ho salvata e sarà la prossima. Quanto a Vasco...amore di casa, due mesi più della mia nipotastra, combinano guai è vero, sono piccole trottole instancabili, ma Natale è così bello da quando ci sono loro! Tanti baci Consu
EliminaOra per colazione sarebbe perfetta!
RispondiEliminaIo la sgranocchio anche per merenda e un po'a tutte le ore ;-)
EliminaMa la mangi così o la aggiungi allo yogurt?
RispondiEliminaLa mangio così perché la preferisco non "ammollata" però nello yogurt sta sicuramente bene così come nel latte dí soia.
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