"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

mercoledì 18 dicembre 2019

Natale da noi - Moscardini affogati



Tra tutte le incombenze da sbrigare prima di Natale, quella dei regali è certamente la più complicata. Liberatoria anche, per certi versi. Che il gusto di regalare cose assurde o sgradite a determinate persone ha un che di catartico.
Racchiude in sé tutti quegli improperi formulati e mai pronunciati. Tutti quegli insulti messi a punto e mai esplicitati. E che tutti, unitamente, confluiscono nel regalo più brutto del mondo con effetto immediatamente godurioso su chi lo fa.
Di livore su chi lo riceve. Dice: “Ma a Natale siamo tutti più buoni”.
Certo, difatti gli si fa pure un regalo, a certi soggetti.
Che sia pure bello e gradito mi pare troppo.
E nella frenesia generale di questa pratica si consumano i rituali più strampalati.
Da noi per esempio, da sempre, è quasi più importante la Vigilia.
Perché si scartano i regali, per l’appunto.
Una volta eravamo molti di più a tavola e intorno all’albero subito dopo cena.
Poi, morta nonna, capostipite del branco e ramificatasi la famiglia, ci siamo prima espansi per poi arrivare al nucleo stretto e concentrato di 8 persone + bimba:
-io&l’amato bene
-mamma&papà
-suocero&suocera
-fratello/cognata&adoratanipote
Con varie ed eventuali. Spostamenti di pedine e cambio della guardia il giorno di Natale, quando fanno la loro apparizione una coppia di miei zii, i più affezionati (e soprattutto quelli, fra tutti, ancora in grado di deambulare e raggiungerci) che si uniscono alla nostra tavola.
La NOSTRA tavola, perché per una sorta di legge non scritta, da quando siamo convolati a nozze, ormai un decennio fa, Vigilia e Natale si festeggiano a casa nostra. Inderogabilmente, anche se ci sono dei lavori in corso.
Ma mica cucino tutto io, eh? Ci si divide equamente il lavoro spalmato sui due giorni, secondo capacità e buona volontà di ognuno fino a che il terzo, giorno di Santo Stefano, tanto per stare un po’ leggeri, si va tutti a pranzo fuori!
E allora a mamma compete il risotto alla pescatora della Vigilia oltre che i consueti fritti di verdure pastellate e le classiche puntarelle romane, mentre io mi occupo degli antipasti (immancabili tartine salmone e ricotta o provola) e dei secondi di pesce (di solito seppie con piselli e persico al forno).
Il 25 si passa la palla al suocero che, obtorto collo vista la sua natura pigra e indolente, si cimenta in ben due portate, sempre inerenti la tradizione, che sono la lasagna e l’abbacchio. Quest’ultimo senza patate perché sarebbe pretendere la luna. Siccome poi non a tutti piace l’abbacchio e di tradizione ne abbiamo voluta istituire una tutta nostra, io completo l’opera con il tacchino all’arancia, contorni vari e le patate di cui sopra.
(dalla pagina  https://www.facebook.com/CRISROMATHECLUB/)

La settimana che precede la tre giorni di fuoco è essa stessa scoppiettante.
Di solito per i regali mi organizzo per tempo. Io. Ma visto che sono così previdente mi si finisce per accollare pure quelli degli altre o….per me stessa.
Senti, se vedi una cosa che ti piace compratela, poi ti ridò i soldi perché io non ho molto tempo per girare” – tuona sconsolatamente mia madre.
Come se io passassi l’intera giornata in pigiama e vestaglia a guardare film di Natale sul divano.
Ma anche questo fa parte di una tradizione atavica, che è frutto di grandi risate al momento di scartare e fingersi anche stupiti.
Poi ci sono le telefonate di consultazione e conforto.
Che je posso fa’ a Fabio? E a papà? E a quella che me spiccia casa?
Come fosse facile tirare fuori una seconda idea dopo che si è partorita a grandissima fatica la prima e unica.
Ammiro la tecnica di mio fratello che, intelligentemente e senza ansia, un paio di settimane prima va e sbriga la pratica, procedendo per scelte tematiche. Variando giusto colori e dettagli.
C’è l’anno delle sciarpe per tutti gli uomini e guanti per tutte le donne; quello dei prodotti per l’igiene per gli uni e delle creme per il viso per le altre.
Da qualche anno si era arenato sul filone dei prodotti per la cura della persona, ma al momento della richiesta su cosa avesse potuto regalare all’amato bene, era un particolare che mi sfuggiva. Ed è così che mi è parso del tutto naturale tirare fuori l’asso nella manica, l’idea geniale, il regalo perfetto:
Fagli una pochette di prodotti per l’igiene, che per la piscina o per i viaggi sono sempre comode!”
Perentoria la sua risposta
So’ anni che je regalo na pochette da viaggio, a lui, a zio, a papà…. quest’anno me volevo risparmià qualche vaffanculo”.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@


Immagino avrete già messo a punto il menu della Vigilia, ma se per caso foste ancora a corto di idee, questo è uno di quei secondi che fanno fare bella figura con pochissima fatica. Quasi nulla se si ha un pescivendolo di fiducia cui far pulire i moscardini. Ma anche se così non fosse, sappiate che non è un compito così oneroso. Quanto al titolo….l’idea che dei molluschi siano affogati potrebbe apparire bizzarra, ma parliamo di affogare nel vino, allora ha tutto un altro senso. E una logica perfino. E non si dica che in questa casa si mangiano solo dolci! ;-)

Ingredienti (per 4 persone)
1,5 kg di moscardini
4 patate grandi
2 spicchi d’aglio
1 bicchiere di vino bianco secco
Peperoncino in grani
Olio extravergine d’oliva
Abbondante prezzemolo

Procedimento
Come prima cosa mettere a lessare le patate con tutta la buccia partendo da acqua fredda e lasciarle bollire fino a quando, infilzandole con uno stecchino, non risulteranno morbide.
Passare quindi a pulire i moscardini togliendo la pellicola che ne ricopre la sacca, poi rivoltando quest’ultima e privandoli delle interiora. Sciacquarli abbondantemente sotto il getto dell’acqua, dopodiché capovolgerli e togliere il becco, quell’escrescenza situata nel lembo di carne che unisce i tentacoli alla testa. A questo punto, se sono molto grandi, conviene tagliarli magari in due-tre pezzi considerando che tendono a rimpicciolirsi notevolmente una volta cotti.
In un’ampia padella far imbiondire l’aglio sbucciato e tagliato a metà insieme a una manciata di peperoncino in grani. Tuffarci dentro i moscardini e dopo qualche secondo sfumare con il vino.
Alzare la fiamma per altri pochi secondi, per far evaporare l’alcol e poi completare con abbondante prezzemolo tritato finemente e cuocere coperto, a fiamma molto bassa, fino a che risulteranno morbidissimi (occorreranno circa 25-30 minuti secondo la grandezza dei moscardini).
È importante cuocerli a fuoco lento affinché non risultino duri e gommosi.
Personalmente non aggiungo sale se non alla fine, perché a volte vanno già bene così.
Una volta fredde, sbucciare le patate, tagliarle a fette e disporle a raggiera su un piatto da portata. Sistemarvi nel centro i moscardini con il loro sughetto e servire.




8 commenti:

  1. Luna, tu non hai idea della fame che mi hai fatto venire con le foto di questa ricetta, praticamente sto sbavando come il mio cane davanti ad una bistecca (fa la pozzanghera, giuro!), cioè io alle 9.30 del mattino mi mangerei quel ben di Dio immediatamente! Adoro tutto ciò che esce dal mare, impazzisco per le patate, non hai idea… cioè io sto letteralmente annusando lo schermo del pc!!!
    Ah ovviamente la caciara di casa tua me la son vista tutta eh, siete una cosa da film mi sa :) Certamente mi divertirei più da te che nella casa in cui vengo costretta ad andare… sigh… l'incubo di ogni anno…
    Bacioni bella!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mannaggia Tatiana e potevi venire da noi!! Comunque non credere: il natale è un incubo in generale, nels enso che è un equilibrio molto precario da consevare fra simpatie/gelosie/malumori di persone che quel giorno sono in qualche modo costrette a convivere. Per fortuna noi siamo pochi e la gestione è minimamente più agevole. ma solo minimamente ;-)))
      Bacioni grandi a te, bella mia

      Elimina
  2. Ahahahaah i tuoi Natali.. sono i miei! Anche da noi succede più o meno così.. la mamma che mi da addirittura i soldi per comprarmelo da me il regalo.. io che chiedo a mia cognata che posso fare ai nipoti.. sciarpe per uomini... cremine e caxxatine varie per le done.. ma quest'anno è stata la vera novità.. tutto shopping su Amazon.. santo chi lo ha inventato! Pacco dopo pacco ho finito con i regali!!!!! Buonissimi i moscardini.. io li adoro!!!! Un abbraccio forte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io mi aiuto con Amazon ma poi la verità è che anche se sbuffo e mi lamento, alla fine mi piace andare per negozi e scegliere di persona le cose. Quando sono troppi però aiuta eccome! Quest'anno su Amazon ne ho comprati solo 2, ma devo dire che è comodissimo.
      Un abbraccio fortissimo a te, Claudietta, tanti bacioni

      Elimina
  3. quando leggo i tuoi post vedo un po' casa mia, ospiti si ma tutti devono portare qualcosa, chi il vino, che il dessert è una tavola partecipativa, faccio cosi anche io e ho colto con interesse questi moscardini una ricetta semplice ma di gusto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Gunther! Dividersi i compiti è la scelta migliore per non ammazzarsi di fatica ogni volta e permettere anche ai padroni di casa di godersi le feste!
      Un abbraccio, tanti auguri ancora

      Elimina
  4. avevo lasciato un lungo commento, che è sparito nel nulla, ma mi arrivano le notifiche degli altri, chissà che ho combinato. In sostanza dicevo che il vostro è una sorta di Natale in casa Cupiello versione ciociara. 🤣😂😅 Tantissimi auguri a te e alla tua bella famiglia!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahaha proprio così Vale. che peccato per il lungo commento andato perso...non l'ho trovato nemmeno in quelli in attesa, e mi dispiace tanto perchè i tuoi lunghi commenti mi piacciono tantissimo!! Buone feste a voi, e soprattutto tanti auguri per il nuovo anno, che sia bellissimo, pieno di amore, di pace e di meravigliosi viaggi a bordo della vostra barca <3

      Elimina

Grazie della visita, lascia un segno del tuo passaggio, sarò felice di risponderti

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...