Le lucine c’erano, il rosso pure, le candele sulla tavola
figuriamoci se potevano mancare anche se con i goffi tentativi dell’amato bene
di farle stare in piedi su spartani pezzi di legno se la sono vista parecchio brutta,
loro e pure lui se le avesse rotte.
La montagna di regali anziché trovare naturale
collocazione sotto l’albero - che non c’era- è stata fatta erigere nell’intimità
del sottoscala, là dove l’anno scorso sorgeva il presepe.
Così, tanto per avere
un qualche vago, nostalgico richiamo.
Perfino il risotto di mare era lo stesso di tutti gli anni,
quello infallibile, unico e irripetibile di mamma che per farlo davvero buono
ci mette dentro una manciata di scampetti, mettendo chiunque a parte, senza
riserve, del suo piccolo segreto.
E pazienza se per rimestarlo s’è sderenata e
ancora è lì che lamenta un incomprensibile mal di schiena.
Non sono mancati
nemmeno i filetti di baccalà che nessuno s’è preso la briga di friggere, ma che
siamo andati a ordinare e ritirare belli e fatti.
Quella che la briga se l’è presa eccome invece è stata sempre
mia madre che pur nell’angusto spazio di un metro quadro di cucina senza
finestra (ma dotata di un ottimo aspiratore) del loro microappartamento
provvisorio s’è messa a friggere “giusto un
broccolo, una patata, due carciofi e manco i funghi” per un ammontare
complessivo di una vagonata – comunque- di fritti da trascinarsi dietro fino a
Santo Stefano e molto oltre.
Ma che Natale sarebbe senza i fritti di mamma?
O i gamberoni al vino di papà?
Ecco, c’erano pure quelli, sissignori. Serviti, tono su tono,
nei piatti di plastica rossi.
Così come la lasagna di mio suocero, calata direttamente dal
cielo, ma alla fine gentilmente concessa.
Così come il tacchino all’arancia e il tonno di coniglio che
preparo ostinatamente ogni anno da quando si festeggia da noi perché siano
tradizione.
E durante tutti questi tre giorni appena trascorsi, mentre il
mondo fuori da quella porta pareva rotolare e sgretolarsi portandosi appresso
frammenti di vita passata come la vecchia casa di famiglia, metà della nostra
appena comprata e macerie e muratori e tracce e polvere e scavi e cemento e
problemi e incognite e lacrime e sudore… nel piccolo salotto/lavanderia/cucina/ricovero
di attrezzi fioriva ed esplodeva tutta la magia del Natale.
Fuori la polvere e i calcinacci, dentro i fritti de mamma.
Fuori i ricordi di un anno da brivido, dentro il piacere
delle puntarelle con aglio e alici (e la scarpetta col pane sciapo).
Fuori le preoccupazioni per il domani, dentro la sonnacchiosa
dolcezza di un bello stare.
Anche solo coprendo numeri con bucce dei mandarini,
rincorrendo una figura a Sette e mezzo, aspettando trepidanti il passaggio dei re
nel giro a Sorchetta.
O nella confusione generale del dopo cena, come nemmeno da bambini,
quando prima ancora di aver sparecchiato s’è scatenata la guerra
dell’echicevedepiù (a mà presteme l’occhiali) condotta dai
due baldi e giovini valletti addetti a smistamento e consegna dei regali.
Siamo stati davvero antiecologisti ma tanto attenti a
ricreare ogni singolo dettaglio delle nostre tradizioni. Ancorandoci a queste
con le unghie e con i denti, pur di accendere il nostro Natale.
Sgarrupato, raffazzonato, colorato, un po' kitsch, plasticoso, scomodo, rimediato.
Eppure unico.
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Ingredienti
2 rettangoli di pasta sfoglia
150 gr di ricotta di pecora
4 cucchiai di marmellata di mirtilli
2 cucchiai di zucchero a velo + altri due per la decorazione
½ cucchiaino di
cannella
1 tuorlo d’uovo
Smarties per decorare
Procedimento
Lavorare la ricotta con 2 cucchiai di zucchero a velo e la
cannella. Spalmare uno dei due rettangoli di pasta sfoglia con uno strato di
marmellata e poi con uno di ricotta (il ripieno non deve essere eccessivo o la
costruzione dell’alberello risulterà difficoltosa).
Sovrapporre il secondo rettangolo di pasta sfoglia, facendo
combaciare gli estremi e, con l’aiuto di un coltellino affilato, ricavare la
sagoma di un albero di Natale (non dimenticare il tronco!). Incidere poi delle
strisce a destra e a sinistra del “tronco” che sarà di 2-3 cm. Con molta
delicatezza attorcigliare ogni striscia su se stessa. Da uno dei ritagli di
pasta ricavare una stella da mettere sulla punta dell’albero. Spennellare tutto
con il tuorlo d’uovo e infornare a 200° per circa 15-20 minuti secondo il
forno. Una volta freddo decorare a piacere con zucchero a velo e Smarties.
è bellissimo il tuo albero...è bellissima la tua casa"lavori in corso" è bellissimo il proseguo della tradizione di mamma papà.suocero ecc....questo è il Natale...malgrado tutto e tutti lui arriva , da qui alla fine del mondo, Un abbraccio e tanti auguri di un 2017 buono e bello!!!
RispondiEliminaGrazie Cristina, sei molto cara. Auguri anche a te, che il 2017 sia un anno bellissimo. ti abbraccio
Eliminaquesto post trasuda di famiglia <3
RispondiElimina<3 <3 <3
EliminaChe bello questo post, la magia del natale in poche e semplici immagini! Siete bellissimi! E questo albero di natale dolce è da rifare assolutamente:)
RispondiEliminaMa tu ti sei data alla palestra ormai e, a quel che vedo, solo a cibi supersani...spero però sia solo un periodo transitorio perchè mi mancano le tue colazioni confortanti!!!!
EliminaGrazie Nadja, tanti baci <3.
Sarà stato anche un Natale alternativo, ma se c'è una famiglia riunita intorno a un tavolo e una mamma che cucina i fritti, è un Natale speciale ugualmente :-D Bellissimo e sicuramente super goloso il tuo alberello con marmellata e ricotta, bravissimaaa :-D Un abbraccio amica mia <3
RispondiEliminaVero: è stato comunque un Natale speciale.
EliminaGrazie carissima Leti. ti abbraccio forte forte. <3
Ciao tesorina, riesco solo ora a passare a farti i miei più sinceri auguri di felici feste! sono rientrata in Italia da pochi giorni e ancora non mi sono ambientata :-P sono sicura che il tuo Natale sia stato indimenticabile, in ogni senso :-P
RispondiEliminaGrazie x essere passata a trovarmi durante la mia assenza e a presto <3
Il tuo però sarà stato ancora più indimenticabile...non vedo l'ora di scoprire dove sei stata ma immagino già in un postyo meraviglioso e sul fatto di non esserti ancora ambientata ti capisco e sono solidale con te!
Eliminaora voglio vedere le foto però!! Grazie a te Consu, tanti baci.
Bellissimo Natale ricordo i nostri quando si era tanti circa 15 che per noi sono una folla ma ora non ci sono più. Gli ultimi rimasti si sono ritirati ormai alcuni non hanno voglia altri sono pigri e siamo solo in 5 ormai di famiglia ristretta, noi genero figlia e nipote.
RispondiEliminaAvendo problemi e per non incidere...abbiamo tralasciato i regali visto che molte sono le cose che gli serviranno e quindi saranno questi i nostri regali. La mangiata l'abbimo fatta comunque. L'albero ce e la nostra cenetta di vigilia intima come il 31 a base di salmone, baguette e rigososamente tagliato e tosta e sporcato di mascarpone non di burro cosi molto più leggero.... bollicine speciali. Al 31 cappesante o conchiglie di Saint Jacques per marito che gli adora ed astice rigorosamente congelato ahahaha per me. Lui i crostacei non li può mangiare ma manco interssa.
Tanti auguri carissima di Buon Anno che porti salute prima di tutto, felicità ed il resto che desideri. Un abbraccio forte Edvige.
Che bella testimonianza edvige, del vostro Natale e soprattutto del capodanno festeggiato come piace anche a noi: soli soletti coccolarsi con piattini gustosi e personalizzati, bravi! Auguri immensi anche a te, a voi. Che sia un anno davvero splendido per tutto!
EliminaMa che importa se è stato un Natale un pò anomalo.. l'importante è avere avuto gli affetti vicino!!!!! Che bell'alberello che hai fatto.. tutto colorato... sarà stato proprio buono!!!! Ti abbraccio forte mia cara... :-***
RispondiEliminaGrazie cia, hai proprio ragione re in fondo ce lo siamo goduto forse anche più dei precedenti! Un bacione grandissimo
Eliminaun po' in ritardo ma alla fine arrivo anche qui, a leggere le improbabili avventure di un natale fuori dagli schemi. Ma poi... neanche troppo, a giudicare dal menu super-tradizional-natalizio, riprodotto come per magia (e con tanta maestria) con l'ausilio di una piccola cucina provvisoria. Insomma... natale! Natale con i suoi doni, le sue risate, i suoi decori, il suo calore, la sua voglia di stare insieme e di lasciare, anche solo per qualche attimo, tutta la "polvere" che c'è al mondo (non solo nella tua casa in rifacimento) fuori dalla porta. Un bacione
RispondiEliminaSi alla fine è stato un Natake bello e divertente. Con tutte le tradizioni rispettate! Grazie Faustina, tanti baci
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