Quest’anno il carnevale è durato proprio poco.
Poco più di un mese in tutto: dal 16 gennaio al 22 febbraio.
E la cosa più triste è che in giro ho visto davvero pochissime mascherine.
Nemmeno i bambini si travestono più!
Se si escludono un teletubbies, un inconsapevole tigrotto sul passeggino e due damigellone di una certa età, direi che non ho visto altri travestimenti, e per una come me, che questa festa la ama moltissimo, è davvero un gran peccato.
Ogni anno il carnevale mi sembra meno sentito, surclassato com’è dal ben più partecipato cugino americano che, detto e fatto, si risolve in un unico giorno.
Halloween, con i suoi mostriciattoli, fantasmi e vampirelli ha finito per spodestare damine, zorri ed eroi postmoderni, da Ben 10 ai Gormiti, per non parlare delle ormai preistoriche Pulcinella, Arlecchino e Colombina.
Però che nostalgia quei bei costumi comprati, cuciti appositamente, presi in prestito da amichette e aggiustati perché magari troppo lunghi o troppo corti oppure passati di mano in mano, per anni, tra fratelli, cugini e lontani parenti!
Il mio primissimo costume di carnevale è stato da Camelia. Avevo 3 anni e non sapevo bene cosa significasse, siccome però mi piacevano i vestiti da damina e da principessa, sono stata a lungo convinta di averne uno del genere, sebbene tutto speciale.
Ignorando che la Camelia fosse il nome di un fiore,
(immagine presa dal web) |
me ne andavo in giro entusiasta di quella tutina verde-celeste con una corolla di petali bianchi e fluttuanti in vita e una cuffia in testa del medesimo colore, ornata di un piccolo fiore sulle ventitrè.
C’era poco da fare: mi vedevo come una damina. Un po’ stravagante e alternativa magari, ma pur sempre di altissimo lignaggio, e non c’era spiegazione botanica che potesse convincermi del contrario.
Siccome poi il tutto era arricchito dall’ombretto celeste di mia madre (che negli anni 70 andava tanto ed era bellissimo!)
(immagine presa dla web) |
il mio sogno era assolutamente completo e altamente appagante.
Poi è stata la volta della presa di coscienza e, finalmente, del vero abito da damigella: bianco, col cerchio per tenerlo largo, un grosso cappello sufficientemente ingombrante ed enormi rose rosa applicate variamente qua e là. Più l’ombrellino parasole e la borsetta da legare al polso dopo averla riempita di coriandoli.
C’era però un grande problema: l’abito non era mio personale, ma avevo ricevuto la grazia di averlo in prestito per un paio di uscite pomeridiane lungo il quartiere dalla mia amichetta Claudia, che aveva la fortuna di possedere un abito da damigella vera, ordinaria e senza stranezze, e quindi, per tutte queste ragioni, dannatamente affascinante.
Infine, appena un attimo prima di traghettare nella complessa età dell’adolescenza (dove, negli anni, si sono susseguiti travestimenti più audaci da Cow girl, Antica romana, Ballerina brasiliana, passando attraverso una fantasiosa, e ancora non del tutto chiarita, Aliena, con l’ausilio del costume di scena del saggio di danza di una conoscente…), è stata la volta del costume da Zingara, che però, essendo pure quello ampio e abbondante e completo di cerchio, sempre da damina mi pareva (sì, forse un tantino fissata lo ero, ne convengo).
Non fosse stato per un fazzolettone rosso da annodare dietro alla nuca con monetine tintinnanti che scendevano sulla fronte, per me poteva essere tranquillamente spacciato per un vestito da gran duchessa della contea di Vattelapesca.
Ma mia madre sosteneva che dovessi mettere per forza sto fazzolettone visto che il vestito lo aveva(mo) scelto e comprato così composto e non era logico snaturarlo trasformandolo in qualcos’altro.
Il vero scandalo tuttavia è avvenuto in seconda elementare, quando nella vita della nostra famiglia ha fatto il suo ingresso un non meglio specificato costume da “Olandesina”, unico cimelio che offriva la scarsissima scelta di una delle tante Kaufhalle della DDR (Germania dell’Est), oltre a quello da cameriera, composto di tunichetta nera come la notte, crestina e grembiulino bianchi che era toccato in sorte alla ben più sfortunata amica del cuore, Nadia.
Confrontando i due costumi, infatti ricordo che avevo tirato un sospiro di sollievo considerando che tutto sommato a me non era andata così male….
L’olandesina, se non altro, vestiva con tessuti colorati!
Ma il vestito in questione suscitava una tale ilarità, aprendo le porte a interpretazioni delle più fantasiose che una sera, per gioco, è passato perfino, nel segreto delle mura domestiche e per un’oretta al massimo, al mio piccolo fratellino di nemmeno 3 anni che si reggeva a stento sulle gambe.
Foto tenute chiuse in un archivio segretissimo testimoniano la scelleratezza dei miei genitori che per farsi quattro risate non avevano esitato a mascherare l’ignaro puttino (allora tracagnotto e cicciotello) da olandesina per l’appunto con tanto di cappellino a triangolo e lunghi festoni colorati che scendevano ai lati delle tempie e giù fino ai piedi.
E lui, felice e sorridente, in posa davanti all’obiettivo pensando di avere avuto in dotazione chissà quale magnifico abito, privilegio unico riservato dalla fortunata detentrice della primogenitura!
Adesso che è grande-alto-smilzo-e-(davvero)molto bello, che si dedica al confezionamento di autentici capolavori mentre al contempo si dibatte pigramente fra stuoli di pollastrelle adoranti, mi odierà per la rivelazione di questo episodio scottante del suo passato, ma del resto, anche se per una sola giornata ancora, siamo a Carnevale, dove ogni scherzo, anche piccolo, è lecito.
E allora….
Buon martedì grasso!
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Di questi simpatici e buonissimi dolcetti di carnevale, con mia madre ho provato diverse ricette e alla fine di tanti esperimenti, da qualche anno, questa è quella che ci soddisfa di più. Di solito ne prepariamo in quantità industriale per poi distribuirle ai bimbi che conosciamo. Consigliato prepararle in due, perchè di tempo ce ne vuole abbastanza tra impastare, arrotolare, tagliare e formare le palline da tuffare poi nell’olio caldo, ritirarle su, lasciar scolare l’unto in eccesso e cospargerle di liquore alchermes e zucchero a velo. Di solito facciamo due versioni: con l’alchermes appunto, per i grandi e senza per i bambini, ma questi ultimi sono irresistibilmente attratti dal bel colore rosso vivo del liquore e dal sapore dolce e profumato che questo conferisce alle castagnole, così alla fine le prepariamo nell’unica versione completa di tutto....
A differenza di quelle di Tiziana, queste risultano croccantine fuori e morbide dentro.
Ingredienti
Con le dosi di seguito indicate se ne ottengono circa 3 grandi vassoi colmi
1,6 kg di farina
400 gr di zucchero
300 gr di burro tagliato a pezzetti e lasciato ammorbidire (essendo inverno, anche tirandolo fuori dal frigo molto prima fatica ad ammorbidirsi. Per velocizzare le operazioni di solito metto un foglio di carta stagnola su un pentolino e in un paio di minuti su fuoco molto basso si ammorbidisce alla perfezione!)
¾ di bicchiere di limoncello o grappa o sambuca o altro liquore (anche al mandarino per esempio)
8 uova intere
2 bustina di lievito in polvere
2 pizzichi di sale
abbondante olio per friggere
zucchero a velo
liquore alchermes
1,6 kg di farina
400 gr di zucchero
300 gr di burro tagliato a pezzetti e lasciato ammorbidire (essendo inverno, anche tirandolo fuori dal frigo molto prima fatica ad ammorbidirsi. Per velocizzare le operazioni di solito metto un foglio di carta stagnola su un pentolino e in un paio di minuti su fuoco molto basso si ammorbidisce alla perfezione!)
¾ di bicchiere di limoncello o grappa o sambuca o altro liquore (anche al mandarino per esempio)
8 uova intere
2 bustina di lievito in polvere
2 pizzichi di sale
abbondante olio per friggere
zucchero a velo
liquore alchermes
Procedimento
Disporre la farina a fontana sul tavolo e unire il sale e le due bustine di lievito mescolando bene per amalgamare. Ricavare una cavità nel centro e disporvi il burro. In una terrina sbattere le uova con lo zucchero aiutandosi con una frusta elettrica e quando sono spumosi aggiungervi il liquore scelto. Unire anche questo composto alla farina e lavorare il tutto con le mani fino a ottenere un impasto morbido ma consistente (farsi cospargere le mani di farina “dall’aiutante” nel caso in cui all’inizio risultasse troppo appiccicoso!). Dare forma a un panetto tipo filoncino e coprirlo con un panno (perchè nel tempo che occorre per le successive operazioni stando all’aria si asciugherebbe troppo). Da questo tagliare delle fette di un paio di centimetri e allungarle, arrotolandole sul tavolo come si fa per gli gnocchi. Tagliare quindi dei tocchetti non troppo grandi e arrotolarli fra le mani per formare delle palline grandi più o meno come una noce. Disporre della farina sul tavolo e allinearle lì sopra in attesa di friggerle (se possibile allungare il tavolo perchè lo spazio non basterà mai!). Nel frattempo scaldare abbondante olio in un tegame dai bordi alti (riempito per metà) e quando buttandoci dentro una mollichina di impasto quello comincerà a sfrigolare, iniziare a friggere le castagnole poche per volta, rigirandole con un cucchiaio di legno. Essenziale metterne poche alla volta perchè l’umidità dell’impasto formerà un po’ di schiuma. Occhio alla cottura perchè non occorre molto tempo e si rischia di bruciarle. Mantenere l’olio sempre a temperatura costante senza abbassare o alzare la fiamma di volta in volta. Quando saranno belle dorate, tirarle su con una schiumarola e adagiarle su un vassoio foderato di carta assorbente o da pane perchè scolino l’unto in eccesso, quindi trasferirle su un vassoio da portata spruzzandole prima, generosamente, di alchermes, quindi spolverizzandole di zucchero a velo. Noi di solito riempiamo tante piccole vaschette di alluminio da distribuire in giro, per la gioia di grandi e piccini...
Ahahaahahahahah ossignur... mi hai fatto morire.. sai perchè? m'hai fatto riaffiorare certi ricordi di maschere di quando ero bambina! Io ne ricordo una damina dell'Algeria... mah!!! mamma mi diceva che si chiamava così.. ma a pensarci oggi.. damina dell'Algeria.. mah!!! Cmq è vero.. abitini rimediati da amichette.. riadattati all'occorrenza.. era tutto diverso.. l'aria che si respirava era tutt'altra cosa rispetto ad oggi! :-( un gran peccato! Tu invece dai! ma sei bellissima da olandesina... :-)))) passo e prendo 5 castagnole ok? smackkkkk
RispondiEliminaNo no Claudiè: come ho già specificato stamattina da te (ma non è mai troppo!)l'olandesina della foto non sono io ma mio fratello! Che si sappia e che sia chiarissimo!!
EliminaDamina di Algeria mi fa sognare già solo il nome: doveva essere bellissima! Eh sì perchè a me sta passione per le maschere pompose e strabordanti è rimasta pure adesso!
Sarei stata perfettamente a mio agio nell'800...ho sbagliato epoca!!!
Le castagnole ti aspettano! Baciotti, buona serata
una golosità infinita, mi è venuta un'acquilolina in bocca e non so cosa andare a mangiare, in alternativa, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaNiente!! Passa da me che ti offro una manciatona di castagnole!
EliminaBaci!!
questa ricetta te la rubo! Mi piacciono un casino e quando vivevo a roma, me ne facevo di scorpacciate! Il fatto è che non ho mai trovato una ricetta che mi soddisfacesse! proverò la tua, che mi sembra davvero perfetta!
RispondiEliminaNe sono felice, se le provi fammelo sapere!
EliminaGrazie mille, tanti bacetti!
Questa mi manca....il prossimo carnevale la provero'!!!!Grazie mille!!!!
RispondiEliminaBwene!! Grazie a te, baci, buona serata!!
EliminaChe faccio, ti dico la verità a costo di deluderti? Si, la verità! Non sono un'amante del carnevale. Non mi piaceva da bambina e non mi piace adesso. Poi, da quando vivo a Milano, dove si segue il calendario ambrosiano, non c'è il martedì grasso, ma il sabato grasso, e a costo di sentirmi dire: "ma dove vivi?", a Milano!, non so neanche se il sabato grasso è prima o dopo il martedì grasso. Insomma, sono un disastro!
RispondiEliminaPerò, eh si, c'è sempre un però: adoro i dolci carnevaleschi e le lasagne che facciamo noi a Napoli per il martedì grasso.
Quest'anno non ho preparato niente, prendo un po' delle tue deliziose castagnole!
Un bacione
Gio, quale delusione?! Il fatto che a me piaccia il carnevale non vuol dire che mi stia antipatico chi invece lo ignora o lo detesta!! Per fortuna ognuno ha i suoi gusti e le sue preferenza: sai che noia se così non fosse??
EliminaChe poi guarda, detta così sembra che io in questo periodo passi da una festa in maschera all'altra...ma invece la verità è che l'ultima volta che mi sono mascherata risale sicuramente all'età dell'adolescenza....quindi pensa tu! Però ecco mi piace tanto vedere i costumi, specialmente quelli creati da sè, ma anche le maschere tradizionali. Mentre al contrario per esempio non mi piacciono per niente le sfilate dei carri allegorici. Mi dispiace tanto quando non si mascherano i bambini perchè penso che magari questo faccia parte di un bel sogno dell'infanzia un po' come babbo natale per capirci! ma in compenso in questo periodo mi sono divertita a disegnare, colorare e ritagliare una marea di mascherine di tutti i tipi per i due bimbetti di cui mi occupo!
Vai con le castagnole, a patto però che una volta mi fai assaggiare quella lasagna che preparate a Napoli il martedì grasso e che io nemmeno conoscevo (l'ho vista ieri su un blog) e che penso mi piacerebbe moltissimo!!
tanti bacetti, buona serata!
Io non ho mai amato vestirmi in maschera, da piccola mi vergognavo e da grande pure:-) A parte che ai miei tempi ci si travestiva con quello che si trovava in solaio: vecchi vestiti,scarpe da uomo..e in faccia cenere del camino per non rivelare l'identità, ma proprio non mi piaceva, preferivo fare da spettatrice :) In età adulta adoravo confezionare con le mie mani i vestiti da maschera per i miei figli!
RispondiEliminaComunque sono d'accordo col fatto che è sbagliato abbandonare le nostre trazioni per le solite americanate!
E le castagnole quanto mi piacciono!! Le preparavo sempre con la nonna da piccola..quanti bei ricordi ha evocato il tuo post di oggi, grazie! Un bacione
Grazie a te invece!! Penso a quelle maschere di cui mi dici: fatte di cenere sul viso e di vecchi vestiti e penso che dovevano essere proprio divertenti!
EliminaMa immagino anche quanto fossero belle quelle che facevi da sola per i tuoi figli. Io non so nemmeno tenere l'ago in mano ma penso che mi divertirei tantissimo a farle!
Ti mando tanti baci!
come al solito leggere uno dei tuoi post è come fare un piacevolissimo viaggio... e credo che dopo questa tuo fratello te ne vorrà per tutta la vita (chissà, potrebbe ricambiare con un bel "pesce" d'aprile. Io fossi in lui ci farei un pensierino...).
RispondiEliminaNon ho mai amato, contrariamente a te, i travestimenti, però è vero che ogni anno se ne vedono sempre meno, per le strade. Peccato... ed halloween è una festa che proprio non mi piace, non ci appartiene; quando la smetteremo di scimmiottare gli americani?
Per fortuna almeno nelle tradizioni culinarie "esportiamo" noi e spero bene che qualche blogger d'oltreoceano prenda spunato dalle tue castagnole per trapiantare una nuova moda. Almeno in questo li battiamo, no???
Te ne prendo una al volo; le castagnole sono una bontà. Un bacione
Faustidda bella, ti pregherei di non fornire idee nè dare suggerimenti sul 1° aprile prossimo!!
EliminaDetto ciò, ora che mi ci fai pensare, devo chiedere a una mia cara amica americana se per caso ha mai fatto le castagnole, ma so che in questi giorni è impegnata nella preparazione degli struffoli! Segno evidente che, a parte le nostre strambe abitudini esterofile, la nostra tradizione culinaria fuori confine per fortuna va alla grande!!!!
tanti baciotti, grazie!!
quanti ricordi porta con se il carnevale!!!
RispondiEliminabellissimi i tuoi!!!!!!!! :)))) fantastico tuo fratello!!!
mi fai ripensare alle mie maschere :) i cerchi degli abiti:)))
da piccolina cappuccetto rosso, heidi, dama parigina, dorothy del mago di oz, cinesina...mio fratello da topo moschettiere, leone cacciatore, zorro ( quella di zorro è stata mitica!! una coperta per mantello e la maschera disegnata sul viso :))) e anche lui tutto sorridente...cose che capitano al secondo nato :)))
l'ultima volta che ci siamo mascherati eravamo tutti pirati e poi da lì mio fratello non si è più ripreso...ogni anno perfeziona sempre più la sua maschera da jack sparrow!
per il prossimo anno stiamo organizzando un arrembaggio a Venezia :)))
No, che spettacolo, vengo con voi!!!
EliminaDorothy del mago di oz doveva essere bellissima!!
ma certo pure la maschera di zorro di tuo fratello...da scompisciarsi dalle risate!!
E che bella invece la mascherata di gruppo da pirati: troppo carina!!
Un tempo i miei organizzavano sempre una festa di carnevale, tutti in maschera. Ognuno preparava qualcosa da mangiare, si ballava poi ci si ammazzava dalle risate con tutti i travestimenti improbabili di ognuno!
Grazie chiaretta, tanti baci!!!!
Io non ho mai amato molto il carnevale, anche da piccina non è che ne fossi entusiasta, mascherarmi, mi metteva una certa soggezione. Però un paio mi sono rimasti impressi nel cuore: il vestitino da pomodoro, il primo; e quello da zingara con una gonna a balze coloratissime e un rossetto rosso fiammante che credo sia un po' la fissa di tutte le bimbe (almeno...quando ero piccola io lo era!). Quest'anno credo di averlo vissuto meno che mai, sono uscita poco per le vie del centro e non ho fatto grosso caso alla presenza di maschere però l'effetto coriandoli in terra quello sì ho notato: decisamente meno. Soprattutto considerando che qui si cominciano a veder girare già dal 7 di gennaio, appena passata la Befana! A dispetto di tutto, credo sia un peccato eclissare il carnevale a favore di halloween. La trovo così tetra e fuori luogo quella "festa" (?!?!?!)
RispondiEliminatentatrici a besti le castagnole, una pallina tira l'altra. Un bacione, buona giornata
Fede, il vestito da pomodoro doveva essere veramnente bellissimo!! Mi piace già solo immaginarmelo, chissà che carino!
EliminaE poi sì, dici ben. il rossetto rosso fiammante e i trucchi in generale erano anche la mia fissa, scomparsa poi col volgere degli anni fino a restringersi a fard-mascara e matita.
Lucidalabbra proprio a voler esagerare!
Un tempo avevo una cognata truccatrice che era bravissima e devo dire che con una mano esperta è tutta un'altra questione.
In occasione di un carnevale aveva dipinto sul viso di una bimba una farfalla davvero splendida e la tentazione di farmela disegnare pure io è stata davvero grande!!!
Grazie tanti bacetti e buon fine settimana!
Cara Luna,
RispondiEliminavedo con piacere che in questo periodo ti sei data parecchio da fare, a differenza della tua vicina che ha poltrito anche tra i fornelli. Voglio prendere spunto in particolare dalla tua coda alla vaccinara, ricetta mai provata e soprattutto...mai assaggiata. Ma che romana sono? Un po' atipica, lo ammetto.
I tuoi costumi carnevaleschi sono comunque di tutto rispetto. L'olandesina lo trovo di molto superiore a una qualsiasi principessa, anche se immagino che tuo fratello nel tempo si sarà fatto un'opinione tutta sua!!!! Pensa che il primo costume di cui io abbia memoria è da cinesina ma con i pantaloni e quindi cinesino, oltretutto con un muso lungo fino a terra e i lacrimoni, perché a tutte le feste di carnevale c'è almeno una foto che mi ritrae piangendo. Poi è stata anche per me la volta della damina, vestito rigorosamente cucito da mia madre. E poi ho ricordi confusi. Per il me il carnevale è il ricordo delle maschere di cartone che disegnavo alle elementari, Pulcinella e Arlecchino dai mille colori. Il resto - quello che si vede oggi nelle piazze - è una brutta copia della televisione.
Ricordi il nostro felice scambio di opinioni circa il dare nome alle cose? Ho ceduto anch'io...e ho una pianta di nome Nell...
Un abbraccio e buona giornata
Evvai!! Questa è una notizia molto bella! Vedrai che la pianta sarà molto felice di avere finalmente un nome e un'identità nuova con tutto il suo carico di significato (perchè poi oltre al nome gli si danno tante altre connotazioni immaginarie e opportunamente scelte secondo il momento..).
EliminaQuanto alla romanità, per quanto mi riguarda posso tranquillamente affermare che di romano, io ho giusto il marito perchè poi per il resto a parte avermi dato i natali, questa città la conosco poco e niente.
Tu pensa che mi è capitato (non senza una certa vergogna) di dover andare in zone che non conoscevo e di chiedere informazioni per raggiungerle a un'amica marchigiana che invece roma la conosce come le sue tasche!!!!
E pensa che nemmeno io ho mai mangiato per esempio gli gnocchi di semolino, o un maritozzo con la panna!
Però ecco, altre cose magari sì: la coratella coi carciofi, i rigatoni con al pajata...insomma, dai si può sempre migliorare!
Grazie, buona fine settimana a te e tanti bacioni!
che meraviglia di ricetta, complimenti! :) un bacio!
RispondiEliminaGrazie mille!!!
EliminaMa la mia mente ora è tutta concentrata sulla tua di ricetta: sai che me la sono stampata e portata dietro per studiarmela bene prima di buttarmi nella preparazione del "figlioccio" da accudire in frigo?!
Non vedo l'ora!
Ti saprò dire!!
Un bacione a te e buon fine settimana!!
ahahaha! assicurati che non lo veda mai allora! :D buonissime le castagnole!
RispondiElimina