Una vecchia amica molto saggia e dai modi un po’ spicci ma molto efficaci un giorno mi disse: “Attenta a chiedere un consiglio, perché c’è il caso che quel consiglio, qualche volta, ti arrivi sul serio!”. Caspita. Una frase sibillina che suonava quasi come un paradosso! E infatti lì per lì non capii ma la questione mi intrigò parecchio e da allora ci rifletto ogni volta che mi assale un moto irrefrenabile di condivisione e quel desiderio perverso di far mettere qualcuno nei miei panni solo per poi potergli fare la fatidica, assurda domanda: “ e tu al posto mio che faresti???”.
Perché nella stragrande maggioranza dei casi in realtà si chiede un consiglio già con l’idea (perlopiù inconsapevole ma chiarissima) di cosa ci si vuole sentir dire. E non è un caso che i consigli si chiedano a determinate persone e non ad altre…Ragione per cui, come suggeriva l’amica saggia, se non si è pronti a sentirsi minare quelle poche certezze debolmente puntellate…meglio chiedere consigli alle persone “giuste” o addirittura non chiederli affatto!
Bene. Digerita la perla di saggezza e chiarita, col tempo, ogni sua più misteriosa e istruttiva sfumatura, cosa accade se invece di punto in bianco di consigli e dritte te ne vengono sparate a badilate senza essere state non solo minimamente sollecitate ma nemmeno mai formulate mentalmente fra te e te? Così: completamente gratuite, a pioggia, da arraffare a piene mani se non fossero prive di senso e una più fantasiosa dell’altra. Perché a ben guardare, quelle parole che all’improvviso ti investono, ti travolgono e ti sommergono non sono nemmeno ciò che NON vuoi sentirti dire, no magari! Si tratta, molto più banalmente, di frustrazioni personali di una signora molto annoiata e triste, mascherate da spirito umanitario….roba fantascientifica e pericolosissima da cui difendersi con estrema accuratezza!
Domanda di rito (con l’aggravante della persona semi-sconosciuta del genere ex vicina di casa rincontrata per caso): “E tu un figlio quando lo fai?”.
Ora, davanti a una domanda del genere, superata una legittima, sottilissima stizza non fosse altro che per l’accenno di invadenza, non rimane che la risposta più diretta e sincera...la verità paga sempre, no? “Ah guarda, io sono qua che aspetto: se e quando arriverà ne sarò felice!”. Ma una persona frustrata non s’appaga tanto facilmente, e una risposta tutto sommato tranquilla e bonaria produce l’unico effetto di farla inalberare ancora di più…Infatti parte la raffica…”Ma cooome?? E quando ci pensi?? Scusa, quanti anni hai?? (senza attendere la risposta) Se si vogliono i figli bisogna rincorrerli! Fare di tutto! Tu da chi sei seguita? (risposta vaga e sorniona, con voluta omissione di nomi) Noooooo, ma vedi che così non può andare?? Bisogna farsi seguire da gente esperta, gente che lavora negli ospedali, che si occupa di questi problemi! Guarda, fai come mia figlia: vai da Tizio al centro Tal dei Tali: è bravissimo, fidati! Chiamalo!!!”….
Davanti a un appello tanto accorato e a un discorso animato da un tale fervore non posso che fermarmi ad ammirare, rapita, queste inarrivabili doti di intuito.
E sì perché la signora in questione, senza nemmeno conoscermi né sapere di me altro che il nome e qualche vaga nozione parentale, nel giro di un nanosecondo dopo esserci riconosciute e salutate ha capito di me una sfilza di cose:
-che desidero un figlio
-che ho dei problemi
-che sono seguita per questo motivo
-che la persona che mi segue (?) è un falso dottore del quale non risulta traccia su alcun albo professionale
-che ero (prima! Ora grazie al cielo sono stata illuminata!) alla ricerca spasmodica di un centro veramente sicuro e infallibile
Ma soprattutto….
-che stamattina sono uscita di casa sperando proprio di incontrare lei, dopo due anni almeno che non la vedevo, che potesse capirmi al volo e darmi tutti questi consigli e queste preziose informazioni!!!
Cara amica saggia che una volta mi facesti dono di quella frase…. Ora vorrei chiederti: in questi casi che si fa? Io stavolta non solo il consiglio non l’ho chiesto, ma non l’ho mai nemmeno formulato nella mente!!
Una risposta ce l’avrei….ma non sarebbe educata….allora vado a impastare che così, insieme alla farina, tra le mani mi lascio scivolare pure i pensieri molesti e tra stendere e riavvolgere stai a vedere che, immaginando il collo della signora, mi torna pure il buonumore!
@@@@@@
Questo tortino, nonostante la denominazione light, non nasce in realtà proprio da virtuosisimi dietetici e buoni propositi in vista dell’estate, quanto piuttosto dalla desolazione del mio frigorifero, a parte una piccola e preziosa formetta di ricotta marzotica ricevuta in regalo, una busta troppo piccola di spinaci già pronti da cuocere, qualche grammo di latte a ridotto contenuto di lattosio, una crosta di pecorino e, nella dispensa, un intero pacco di farina integrale prossima alla scadenza. Gira che ti rigira potrei chiamarla anche “torta svuota frigo” se non fosse che da svuotare in effetti c’era ben poco.... E visto che nell’assemblaggio dei pochi elementi alla fine è scappato fuori un piattino anche abbastanza leggero…evviva i virtuosismi linguistici!
Ingredienti (per una teglia rettangolare piccola)
-300 gr di farina integrale
-120 gr di vino bianco
-40 gr di olio extravergine d’oliva
-40 gr di latte
-La buccia grattugiata di un piccolo limone
-120 gr di vino bianco
-40 gr di olio extravergine d’oliva
-40 gr di latte
-La buccia grattugiata di un piccolo limone
-1 cucchiaino raso di sale
-500 gr di spinaci
-500 gr di spinaci
-3 cucchiaini di pecorino
-Qualche scaglia di ricotta marzotica (o semplice ricotta salata, o un formaggio caprino)
-Qualche scaglia di ricotta marzotica (o semplice ricotta salata, o un formaggio caprino)
-Peperoncino
-Sale
Procedimento
Disporre la farina in una ciotola e mescolarla con il sale. Unire progressivamente l’olio, il latte e il vino, continuando a lavorare fino a formare un impasto sodo e compatto. Coprirlo con la pellicola e lasciarlo riposare qualche minuto (passaggio importante per riuscire poi a stenderlo agevolmente).
Nel frattempo sbollentare gli spinaci in pochissima acqua, utilizzando un tegame ampio e basso e togliendoli alla ripresa del bollore, quindi metterli a scolare per bene in un colapasta, strizzandoli delicatamente con il dorso di un cucchiaio per togliere più acqua possibile.
Quando sono freddi condirli con poco olio, sale, peperoncino, poco pecorino e la scorza di limone.
Stendere una parte della pasta in una piccola teglia foderata di carta forno e ricoprirla di spinaci. Unire piccole scaglie di formaggio e ricoprire con la pasta restante stesa in una sfoglia sottile. Bucherellare la superficie o fare dei piccoli tagli a creare un motivo, quindi cuocere in forno a 180° per circa 40 minuti.
Nel frattempo sbollentare gli spinaci in pochissima acqua, utilizzando un tegame ampio e basso e togliendoli alla ripresa del bollore, quindi metterli a scolare per bene in un colapasta, strizzandoli delicatamente con il dorso di un cucchiaio per togliere più acqua possibile.
Quando sono freddi condirli con poco olio, sale, peperoncino, poco pecorino e la scorza di limone.
Stendere una parte della pasta in una piccola teglia foderata di carta forno e ricoprirla di spinaci. Unire piccole scaglie di formaggio e ricoprire con la pasta restante stesa in una sfoglia sottile. Bucherellare la superficie o fare dei piccoli tagli a creare un motivo, quindi cuocere in forno a 180° per circa 40 minuti.
Carissima Luna, non immagini che piacere ci abbia fatto la tua visita e le parole che ci hai lasciato e non potevamo non passare da te! Ti inseriremo subito nel nostro blogroll così ogni volta che posterai saremo avvisati. Ci ha fatto pensare il tuo post, pensare al fatto che spesso quando chiediamo consigli spesso lo facciamo per sentirci dire quello che desideriamo, è vero, un po' per un bisogno nostro di avere delle conferme, un po' perchè in quel momento siamo insicuri e abbiamo b isogno di sentirci appoggiati, sostenuti. Ma alla fine i conti li dobbiamo fare solo con noi stessi, alla fine cercare risposte dagli altri è come calzarsi al piede una scarpa d'altri. Non so come avrei reagito davanti all'invadenza della tua ex vicina, penso che la delicatezza ed il tatto, specie se con una persona non si hanno rapporti di confidenza, dovrebbero essere basilari. Ora, che lei sia andata a centrare quello che è un tuo desiderio e quelli che sono i tuoi problemi, a parere nostro non cambia il fatto che questa persona sia stata poco carina. Ti ha dato dei consigli, ma c'è modo e modo per darli, anzitutto non hai una classidra del tempo come spada di Damocle che ti pende addosso, oggi giorno sono tante le quarantenni e oltre che aspettano un bambino, se parli con i ginecologi ti dicono che l'età media delle partorienti è intorno ai 33-35 anni, quindi vedi tu. Anche Luca ed io desideravamo un bimbo ed è arrivato. Tu dici che ci sono dei problemi, siamo sicuri che questi problemi si risolveranno, con l'amore e con il supporto delle persone giuste, ma prima di tutto con l'amore e questo ci sembra proprio che non manchi. Potrei citarti gli esempi di due mie amiche che hanno realizzato il loro sogno, anche se sembrava che tutto fosse contro, quindi continua a crederci e nel frattempo continua a vivere felice e soprattutto continua a sfornare di queste prelibatezze così possiamo copiarti la ricetta!
RispondiEliminaUn abbraccio
Sabrina&Luca
Ma che bello ritrovarvi qua!!! E che siate diventati lettori fissi!!!Grazie infinite,di questo e delle bellissime parole di vicinanza e incoraggiamento.
RispondiEliminaIn realtà però mi sono spiegata male e mi scuso per questo, cercando di rimediare: nel raccontare dell'invadenza della signora intendevo dire, ironicamente, che nel pochissimo tempo che abbiamo parlato lei ha PRESUNTO di capire di me tutto questo. Nel senso: non si è (e non mi ha) nemmeno domandato se sia vero che io voglia un figlio! Mi ha chiesto solo QUANDO intenda farlo e poi da lì è partita a ipotizzare problemi e difficoltà profondendosi a quel punto in "consigli" e indicazioni strampalati. Ma su una base assolutamente effimera perchè era sbagliata la domanda di fondo e la cosa che più mi ha colpita è stata la sua enorme capacità di parlarsi addosso immaginando una situazione come le era più congeniale. In sintesi: ha fatto tutto da sola! Perchè la verità è che sì, certo, penso all'eventualità di un figlio e anche al tempo che scorre, ma ringraziando il cielo non ho ancora (nè penso che lo farò in futuro, poi nella vita mai dire mai..) intrapreso un percorso di accanimento in questo senso. Ossia: non faccio nulla perchè non accada, mi accerto che ci siano le condizioni perchè questo avvenga, ma non mi spertico e mi danno l'anima affinchè si realizzi. Ecco perchè quello che ho risposto alla signora (ma che lei ha completamente ignorato) è la verità nuda e cruda: se arriva sono qua! se non arriverà nei tempi stabiliti dalle leggi biologiche era segno che non doveva arrivare. E andrà bene così.
Questo per amore di chiarezza e perchè siete stati estremamente dolci e carini nello scrivermi quelle parole.
Allora mi premeva rimediare al fraintendimento e dirvi che (ringraziando il cielo e facendo le corna) va tutto bene; che sono felicissima, e non sapete quanto, che d'ora in poi ci leggeremo a vicenda e soprattutto che è bello sapere che al mondo, oltre alla signora frustrata e invadente, ci siano persone bellissime e sensibili come voi due (ops...voi tre!!!!!
Un abbraccio forte forte, a presto!!