"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

martedì 12 novembre 2013

Aggiornamenti ginnici – Crostata di amarene


La situazione in palestra, dall’inizio del corso a oggi, si è evoluta ed affinata.
Da che prima eravamo solo in 3 a ballare l’Hully Gully…no! a scriccare e tirare muscoli e tendini per (tentare di) guadagnare una regolare ed armonica postura che ci faccia (in cuor mio) magari allungare pure un pochetto, ma soprattutto far passare qualche dolore e (già che ci siamo) acquisire un’andatura lievemente più aggraziata, adesso siamo una nutrita schiera di ben 8 (otto!) bipedi comprensivi pure di due esponenti di sesso maschile.
Un tale operato di ernia e un altro che appare e scompare saltando la maggior parte delle lezioni, ma comunque, a modo suo, c’è.
L’età media continua ad aggirarsi sulla settantina, ma questo passa il convento e del resto considerata la pista che mi lasciano gli arzilli avventori della palestra, con problemi e non, la cosa mi conviene pure, che diversamente farei davvero (se possibile) una ben più magra figura….
Movimenti lentissimi, posizioni tenute molto a lungo, silenzio ovattato, musica dolce e rilassante, il ritmo del respiro a guidare ogni cosa.
In pratica: una noia indicibile, uno schianto d’anima e d’orpelli senza eguali, ma l’obiettivo benessere è tutto ciò che conta e noi siamo lì per quello!
Questo tuttavia solo nei giorni di lunedì e mercoledì, perché la questione si è evoluta anche per ciò che concerne gli aspetti pratici.
Il torturatore ufficiale ha dovuto abdicare in favore di un’altra posturologa che però svolge il suo corso solo nei giorni dispari ad eccezione del venerdì, così ci è stata magnanimamente offerta la possibilità di sostituire quest’ultima lezione con un'altra di ginnastica funzionale.
Che fino a venerdì scorso, per l’appunto, non sapevo nemmeno cosa fosse.
Non che ora l’abbia capito pienamente, ma perlomeno comincio ad averne una vaghissima idea.
Lì la faccenda è completamente diversa: tanto per cominciare tocca svegliarsi un’ora prima e trovarsi lì alle 9 spaccate per quella sorta di risveglio muscolare da attuare (con una certa premura) quando quello mentale ancora manco ha iniziato a  compiersi.
Ma poi.
Una masnada di gente.
Un turbinio di voci e tenute ginniche di provenienza e stile tra i più disparati.
Tra pinocchietti e tutine rosa.
Bermuda bianchi e cargo variopinti.
Colori sgargianti.
Tessuti hi-tech.
Outfit degni di Carla Gozzi.
Musica (da discoteca) sparata a tutto volume.
Luci al neon, che non sai se fuori è estate o inverno, giorno o notte, caldo o freddo.
I segni del cuscino ancora sulla faccia, la testa ancora ovattata di sonno.
Ma poco importa, siamo lì per allenarci, noi!
E intorno tutto un gran vociare, di gente perfettamente sveglia, pronta, scattante.
A rimanere invariati sono: l’età dei protagonisti e la mia riluttanza.
La schiera di nonnette e nonnetti che affolla quell’orario lì ha dell’incredibile e mostra, tutta compatta, la fascia maggioritaria di cui si compone la cittadinanza del nostro piccolo comprensorio.
Arrivo io: tuta larga e lenta, maglietta informe (a maniche lunghe e accolllatissima, non sia mai),  calzini a pois gialli e blu se va bene, o con pinguini e cuoricini quando mi sento particolarmente ispirata
(a yoga basta una specie di pigiamino bianco, è evidente che i completini stilosi da palestra non facciano per me…e a dirla tutta è proprio il concetto di palestra in sé ad appartenermi poco…).
Mi tolgo le Nike -unica concessione al tollerabile- e guadagno il posticino più remoto in fondo alla sala arrancando maldestramente sul tatami, finché un azzimato signore in calzoncini da ciclista mi informa che l’ultima fila è riservata agli uomini – qui presenti in numero di 3!-….ragione per cui cambio rotta e mi risolvo a raggiungere la parete di lato, pronta, stavolta, a difendere la mia postazione con le unghie e con i denti, che io, lì davanti agli specchi e a tiro di istruttore manco morta.
Ma il problema in realtà nemmeno si pone, affollatissime come sono le avanguardie dello schieramento di atleti.
Le signore presenti premono e spingono per disporsi tutte insieme in prima linea, lasciando le retrovie ai signori uomini e, d’ora in poi, alle sciatte malvestite come la sottoscritta.
Nell’attesa che si cominci, mi guardo intorno: cosciotte strizzate in attillatissimi pantacollant (oh scusate: fuson, ehm volevo dire: leggins!),  magliettine superattillate a fasciare anelli di pance in esubero, canottierine striminzite con bretelle che si incrociano sulla schiena, piedi nudi che mostrano orgogliosi unghie fresche di french (e pazienza per l’alluce valgo o il piede a martello o i duroni sui talloni).
A completare il tutto: bracialletti, anelli, orecchini che tintinnano e sbrilluccicano nell’ambiente fumoso del garage travestito da palestra.
Si aprono le danze, cominciano i saltelli, gli allungamenti, i piegamenti: di sotto di sopra di lato.
Poi via, “prendiamo i pesetti!”, urla l’invasato che ci guida.
Io rimango attacca al muro, che pure se non li prendo sti pesetti e vabbè, in fondo so quella della posturale io, prestata alla ginnastica funzionale solo il venerdì, mica posso farli proprio tutti tutti  sti movimenti inconsulti.
Ma non finisco di articolare il pensiero che la mia amichetta, pure lei di posturale (di anni 69, con pregressa doppia frattura di due vertebre…) mi raggiunge tutta fiera con due attrezzi di un bel colore viola da 1 kg l’uno: “li ho presi anche per te, sennò quelli leggeri finiscono!!”.
Dolce.
Ringrazio commossa e ari-via, si riprende a saltellare, sempre a ritmo di musica, fino a che, passati un paio di minuti appena, mi fermo, mi blocco, mi rifiuto di proseguire: sudaticcia, appiccicaticcia, rossa in viso, boccheggiante per l’affanno, mentre intorno a me, a parte il signore in tenuta da ciclista che smadonna per un crampo (…ehehehe), ogni singola matura signora continua indifferente a zompettare del tutto immune, pare, a tutto lo sbattimento in atto.
Non solo: trovano, non è dato di capire dove, pure la forza di chiacchierare tra loro!!
Spettegolano, perdendosi in rivoli di suggestivi racconti di vita quotidiana dominati da personaggi chiave come aa giornalara, aa mercantina, er pizzicarolo;  informano noi altri su cosa hanno preparato per cena e sui gusti difficili dei rispettivi (immagino minimo 50enni) pargoli , si interrogano retoricamente ma ad alta voce (solo lievemente intervallata da un respiro poco più affannoso) sulle azioni che devono compiere una volta usciti (si spera vivi) di lì: devo annà in banca, speriamo che nun c’è troppa fila!
E l’altra di rimando: vengo co te, tanto devo passà pure ar mercato
E via di questo, sincopato passo.
Mentre io l’unica azione che riesco a formulare per il futuro prossimo è quella di stravaccarmi sul primo sedile utile fosse pure il nudo tatami, allo scopo, perlomeno, di riprendere fiato.
Pure all’istruttore devo fare leggermente pena, quando, con discrezione, si premura di urlarmi:
“Luna, attenta a non inciampare sui pesetti!!!”
(ce manca solo questo!)
O quando, ricordandosi della mia situazione cervicale (o forse più che altro vedendomi fortemente in ambasce, oltre che allibita) dalla parete a specchi, sempre a gran voce mi informa che (tanto pe  fa i vaghi):
“Luna, tu questo esercizio non lo puoi fare, lascia perde!”
(che si sappia, una volta di più, quanto so’ impedita!)
Ma il culmine, tutta la faccenda, lo raggiunge a fine lezione, quando sempre l’istruttore si avvicina per chiedermi com’è andata.
(stavolta con una lieve nota di dolcezza nella voce, senza ironia, nel timore magari di un prossimo mancamento..)
Rispondo sinceramente che il confronto è stato….frustrante? no, di più: devastante!
E lui, magnanimo, decide di rincarare la dose, che le terapie d’urto si sa, sono sempre le migliori.
Serafico mi indica una signora che si deterge lievemente il sudore dalla fronte mentre svolazza, leggiadra verso le docce: “sai quanti anni c’ha quella?”
No e manco lo vojo sapè , sarei tentata di rispondere.
87
Ecco.

@@@@@@@@@@@@


 Questa è la crostata che prepara mio suocero. La sua particolarità è quella di essere piuttosto alta e di avere la consistenza morbida di un ciambellone ma col sapore inconfondibile della pasta frolla....
Lui la cuoce direttamente sulla leccarda, ma in uno stampo da 26 cm di diametro acquista una forma lievemente più aggraziata e trasportabile..
Ottima anche la soluzione di riempirla con metà marmellata ai frutti di bosco e metà di fragole.

Ingredienti
300 gr di farina setacciata
150 gr di burro
130 gr di zucchero
2 tuorli
1 uovo intero
la scorza grattugiata di ½ limone
1 pizzico di sale
1 barattolo di marmellata di amarene
1 uovo diluito con poca acqua per spennellare la superficie della pasta

Procedimento
Lavorare il burro freddo con la farina, fino a che non si formano tutte briciole. Aggiungere quindi lo zucchero, i tuorli, l’uovo, la scorza del limone e il sale, lavorando con cura ma il più velocemente possibile.
 Se l’impasto sarà lavorato più del necessario tenderà a sgretolarsi: in questo caso diluirlo con un goccio (piccolissimo!) di acqua fredda. Ricavare dall’impasto un panetto e lasciarlo riposare almeno mezz'ora in frigorifero avvolto in un panno. Trascorso questo tempo dividerla in due parti uguali da tirare in due sfoglie, spolverizzandole con un po’ di farina. Imburrare una teglia da crostata, stendervi dentro la sfoglia facendola aderire bene sul fondo e ai lati, quindi ricoprirla uniformemente con la confettura. Tagliare la seconda sfoglia a striscioline piuttosto spesse e disporle incrociate sulla crostata. Con i ritagli di pasta formare un bordo da disporre tutto intorno alla crostata, quindi spennellare, sia il bordo sia le striscioline, con l’uovo diluito e battuto. Infornare a 180°  (preriscaldato). La crostata sarà cotta non appena le striscioline inizieranno a dorarsi. Sfornare e lasciarla raffreddare bene prima di disporla su un vassoio e servirla.


17 commenti:

  1. Solo tu puoi riuscire a rendere tanto piacevole un'ora di sudate in palestra. ormai lo sai che adoro il tuo modo di scrivere, sei riuscita a farmi entrare in palestra con te e i tuoi vecchietti arzilli. La crostata è quanto mai peccaminosa. Mi piace molto la seconda foto, lo scintillio della marmellata. Un mondo di abbracci cara Luna......e comprati una tutina rosa ecchesarammai!!!!!!

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    1. Ma no, pensavo giallo canarino io! Guarda: il rosa mi piace tanto, è il mio colore preferito, mi ci sono pure sposata in rosa, non è escluso che prima o poi ceda alla tentazione.....!
      No ma ora mi devo comprare dei leggins! Per stare al passo con le signore, credimi tocca studiarsi per benino tutto l'abbigliamento all'ultimo grido
      Come vorrei che fossi qui annarituzza mia, per farlo insieme sto corso!!!!
      Una valanga di baci!

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  2. Io che per 32 anni non ho mai mosso un muscolo del mio corpo e sono stata l'antisport per eccellenza...Ho scoperto la palestra da qualche mese...E ho scoperto che andarci, sudare e fare fatica mi piace un sacco...Non l'avrei mai detto...E anche chi mi conosce è rimasto stupito...Ci vado ogni volta che posso...E quando ho finito l'allenamento mi sento sempre meglio...Beh...a parte queste chiacchere la crostata è deliziosa...ne assaggerei una fettina!!!

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    1. Una cosa è assolutamente vera: prima di andare mi darei una chiodata piuttosto che infilarmi le scarpe e uscire di casa per andare lì a faticare e sudare, ma quando ho finito la mia ora anche io mi sento bene e in pace con me stessa.
      Io però continuo però a rimanere l'antisport per eccellenza, e a parte camminare tantissimo (quello mi piace!) fare tante scale a piedi e praticare yoga , la posturale e tutto il resto lo faccio solo perchè DEVO...non posso dire che mi piaccia!! (ma potrebbe sempre accadere che me ne innamori!).
      Per la crostata: passa da me dopo l'allenamento che ci prepariamo un tè e ce ne mangiamo una fetta insieme!!!
      Bacioni grandissimi

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  3. :DDDDDDDDDDD
    ma quanto mi diverto a leggerti!!!!! ti sei proprio superata!!!! sei fantastica!!!
    "manco lo vojo sapè...87 ecco..." stavo pe' morì dalle risate!
    la crostata e di amarene! ma quanto può essere buona!!! mi piacciono troppo le crostate, ci sono cresciuta, nn mancava mai la crostata in casa e sempre fatta direttamente sulla leccarda :)
    baciiiiiiiissimiiiiiiiiiiiiii

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    1. Beh chiarè sulla leccarda ha davvero un altro sapore!!! sì sarà spartana, poco presentabile, per niente raffinata, ma proprio per questo: ancora più buona!! Altro che cake design!!!
      Grazie bella mia, ti mando tanti baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
      e abbracci stritolosi!

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  4. Tieni duro e vedrai che i risultati arriveranno, il benessere deve essere sempre messo al primo posto e poi vedrai che soddisfazioni :) E poi dai se quando torni ti consoli con questa delizia, basta un attimo e la noia e la stanchezza passano via :)

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    1. Grazie cuochetta pasticciona! Sì beh ho rimandato per troppo tempo e ora mi tocca, ma poi alla fine non è nemmeno così male, in ffondo in fondo..ci si diverte pure!! (e le lezioni offrono spunti per i post!).
      bacioni, buona giornata!

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  5. ...quanto mi piacerebbe fare questo corso insieme a te...non perchè io ami faticare in palestra...ma perchè so che ci divertiremmo un sacco!!!
    Io sono qui ancora con i postumi di una lombosciatalgia....mi ci vedi in palestra che zampetto tra le signore che hanno il doppio dei miei anni ma che si muovono agili come se ne avessero la metà?....Un forte abbraccio!!!
    PS...peccato che sei distante...altrimenti mi autoinviterei per una merenda!

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    1. Io spero che nel frattempo ti sia completamente ristabilita Lauretta! Peccato davvero che siamo distanti altrimenti sì, sto corso lo faremmo insieme e finita la lezione....merenda a volontà!!
      Tanti, ma proprio tanti bacioni e soprattutto buon fine settimana!!

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  6. per ginnici intendi delle ganasce? Allora si! Passa 2 fette di crostata!! Un abbraccio SILVIA

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    1. Naturalmente Silvietta! e per un allenamento perfetto minimo 3!!
      Abbracci a te!!!!

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  7. fare movimento aiuta sempre è importante come gustarsi questa buonissima torta

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    1. Verissimo carmine! Poi dopo il movimento la crostata si gusta ancora meglio!!
      Un abbraccio, buon fine settimana!

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