"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

martedì 26 luglio 2011

Dritti al punto – Crostata di cocomerina baby al cioccolato fondente


Squilli di trombe e rulli di tamburi…oggi si va dritti alla ricetta! Niente post chilometrici, nessuna premessa interminabile, zero accessi di grafomania inarrestabile. Solo la ricetta, così, nuda e cruda. Da raccontare il più brevemente possibile dopo aver sciorinato puntualmente un chiaro elenco degli ingredienti...
Non sono stata colta da ravvedimenti tardivi o cambiamenti repentini di indole, né imputerei al caldo incipiente tale stramba (seppur saggia, forse) decisione; semplicemente (e qua sta il trucco!) la ricetta già di per sé necessita di lunghi e doverosi chiarimenti…………..
E se già pensavate di cavarvela con una mera lista di ingredienti e qualche monosillabico rigo sul “come se fa”, mettetevi comodi perché tutto ciò non rientra nella mia indole e un minimo di tributo se non altro a quello spettacolo della tecnologia applicata alla natura (?) che è la cocomerina baby, o cocomero nano o mini cocomero
a seconda di come lo trovate etichettato nei vari supermercati, me lo dovrò pur concedere, via. Lei è quella di destra nella foto, come ovvio.
Un filo inquietante lo è, devo ammetterlo, abituati come siamo a vedere mostri di cocomeri da svariati chili e strabordanti forme. Quella cosina piccola e perfettamente tondeggiante, del peso massimo di 3 chili (molto scarsi), ha un che di attraente ma anche di misterioso.
 Sarà un esperimento genetico? Un incassettamento strategico sul genere dei cocomeri cubici prodotti in Giappone? Pare di no, che cioè siano semplicemente frutto, come recita un articoletto appena scovato sul numero di agosto di Cucina Moderna, “di ricerche e incroci fra diverse varietà di angurie già presenti in natura, senza quindi ricorrere all’ingegneria genetica”.
Ma come sia sia, per me, queste angurie mignon sono state una vera svolta! Primo perché non sono costretta ad aspettare di andare a fare la spesa con mio marito (evento, peraltro, volutamente e scientemente assai raro..) per traghettare un singolo frutto dal bancone al carrello e da quest’ultimo al portabagagli della macchina; e secondo perché posso permettermi in tutta tranquillità di colmare una voglia sporadica di cocomero senza dovermi forzatamente nutrire per i 5-6 giorni successivi di quest’unico frutto, in tutte le salse e le forme pur di smaltirlo fino a farmelo venire a nausea.
E non è cosa da poco conto, la libertà di scelta! Questo perché ho una personale diffidenza verso le angurie vendute già tagliate a metà o, peggio, in “piccoli”, sgraziati e oblunghi quarti. Ma è una mia fissazione, sulla quale sorvolerei…
Tutto questo, quindi mi porta a dire: viva la cocomerina baby! Sfogliando la medesima rivista di cui sopra poi, mi sono imbattuta in questa ricetta gustosa e assai invitante. E a quel punto ho dovuto fare un’ulteriore scelta se soddisfare la voglia del frutto così, nature o se sacrificarlo (si fa per dire) impiegandolo appunto per il dolce in questione. Ha vinto la curiosità, per quanto, mentre versavo il liquido nel bricco misuratore, 
sperassi con tutta l’intensità possibile, che raggiungesse gli 8 decilitri richiesti prima di tagliuzzarla e frullarla tutta quanta.  Che me ne restasse almeno una fettina da addentare, insomma.

Sarà, inoltre, che nutro una certa repulsione per la frutta schiacciata, grattata, frullata, spiaccicata….mi piace morderla e sentirne i pezzi, le fibre e perfino i semi, tanto che trattarla e maneggiarla, fosse pure per un dolce, lì per lì, mi pare un sacrilegio! Ma tornando alla ricetta della crostata, alla fine, come spesso succede,  ne ho fuse ben 3 per ottenere il risultato che, almeno idealmente, pareva convincermi di più. Ed è così che:
1)      per la frolla ho usato la ricetta della suocera della mia amica Patrizia, perché le suocere (almeno qualcuna), si sa, hanno sempre qualche asso nella manica (lo so lo so, calma, recuperiamo la lucidità e il giusto distacco: ho detto qualcuna, non tutte!);
2)      per il “gelo” ho dato uno sguardo a un paio di altre riviste;
3)      infine ci ho messo il tocco personale (ma questa volta solo di carattere tecnico) usando due stampi da 20 anziché quello unico, grande da 28.
Una raccomandazione: fatela il giorno prima! È assolutamente indispensabile perché già, come ha avuto modo di raccontare qualcuno, fare la frolla in piena estate non è idea felicissima, ma poi a meno che non vogliate votarvi al suicidio, non pensate minimamente di mettervi a far addensare  il gelo di anguria mentre aspettate che cuociano le crostate nel forno sottostante (ho avuto anche questa di idea brillante, sì!)…e soprattutto, scegliete magari un orario diverso da quello in cui ho iniziato a farla io (le 14:30!!). Impiegherete l’intero pomeriggio, perché sì, è un po’ laboriosetta e con tanti tegamini e tegamelli da lavare dopo. Ma ne varrà sicuramente la pena.
È indispensabile prepararla il giorno prima, dicevo, perché la struttura intera ha bisogno di almeno un paio d’ore di frigorifero per stabilizzarsi, assemblarsi e acquisire un aspetto e una consistenza degni. Una delle mie dovevo portarla a una cena la sera stessa e fino all’ultimo il risultato non era così scontato, dunque per non rimanere con l’ansia di dover uscire a comprare un semifreddo bell’e pronto sul filo della chiusura dei negozi, organizzatevi per tempo. Alla fine, tra un trasloco e l’altro dalla parte alta alla parte bassa del frigo, un veloce passaggio in freezer (con annesse acrobazie per trovare un pertugio sufficientemente grande) e svariate preghierine ai santi più gettonati…la “cosa” mi ha fatto la grazia di addensarsi quel tanto che permetteva di trasportarla agevolmente da una casa all’altra senza pena di vederla arrivare “seduta” su una parte o direttamente implosa su se stessa.
E un’altra genialata estiva è andata!
(…..tutto sommato sono stata breve, no?)

Ingredienti
Per una crostata grande o due piccole (stampi da 20 cm)
350 gr di farina
125 gr di burro
85 gr di zucchero
1 bustina di vanillina
1 cucchiaino di lievito
2 cucchiai di marsala secco (o rum o grappa o altro liquore a piacere)
2 uova intere + 1 tuorlo
Scorza grattugiata di 1 piccolo limone
1 pizzico di sale

Per il gelo di anguria
8 dl di succo di anguria frullata e filtrata ( per ottenere il quale sono partita da una piccola anguria da 2 kg e me ne è avanzata poco meno di un quarto)
70 gr di amido di mais
75 gr di zucchero di canna
Una spruzzata di limone
3 cucchiai di gocce di cioccolato

Inoltre:
150 gr di cioccolato fondente
3 cucchiai di marsala

Procedimento
Tirare fuori dal frigo il burro una mezz’oretta prima di lavorarlo. Setacciare la farina con il lievito, la vanillina e lo zucchero quindi disporla a fontana sulla spianatoia e incorporarvi il burro morbido a pezzettini. Formare un cratere al centro e rompervi le uova, unire il marsala e sbatterle leggermente con il pizzico di sale incorporando progressivamente la farina. Impastare velocemente, formare una palla, coprirla con la pellicola e metterla a riposare in frigo per circa 30 minuti.
Nel frattempo preparare il gelo tagliando l’anguria a pezzetti, mondandola dai semi e frullandone la polpa per poi passarla al colino. 
Setacciare l’amido di mais con lo zucchero, trasferirli in un pentolino e unire il succo mescolando velocemente con la frusta per evitare che si formano grumi. Aggiungere la spruzzata di limone e cuocere sul fuoco sempre mescolando finché non si addensa (ci vorrà ¼ d’ora buono e acquisirà un colore molto bello!).
Far raffreddare bene mescolando ogni tanto perché non si formi la patina e solo poi aggiungere le gocce di cioccolato che saranno “i semi” dell’anguria.
Preciscaldare il forno a 180° , stendere la frolla in due dischi e disporli in altrettanti stampi da 20 cm di diametro precedentemente imburrati. Bucherellarli con una forchetta, coprirli con un foglio di carta forno e qualche manciata di legumi secchi e cuocere le crostate per circa 30 minuti, secondo il forno.
Lasciare raffreddare bene, togliendo la carta e i legumi 
quindi sciogliere il cioccolato a bagnomaria con il marsala e spennellarlo su tutta la superficie delle crostate.

 Riempirle con il gelo ormai fredo, livellare con il dorso di un cucchiaio, decorare a piacere e riporre in frigo per almeno 2 ore prima di servire (ma è meglio tutta la notte!)





9 commenti:

  1. bellissima...te la copio!!!
    ciao loredana

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  2. deliziaaa adoro l'anguria! e questa crostata è golosissima!

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  3. Che meraviglia!Copiata!guarda che sei un genio!;)
    Vevi

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  4. Questa crostata e' fatta x me. Adoro sia l'anguria che il cioccolato. Cosa posso volere di piu'? !!!
    Complimenti x la ricetta e il blog. da oggi ti seguiro con piacere
    Baci

    http://angelacucina.blogspot.com/

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  5. Ho ricominciato a mangiare il cocomero proprio da quando, qualche anno fa, ho scoperto questi "baby". Altrimenti ci rinunciavo sempre. E ancora me lo ricordo il primo che portai a casa, non arrivava neanche a 700gr, più piccolo di un melone. Mi incuriosisce un sacco la tua crostata, non ho mai fatto un dolce col cocomero e credo non mi sarebbe mai venuto in mente. Che curiosità di assaggiare quella fetta, ha un aspetto così goloso... :D! Un bacione e...cerca di dormire stanotte. Io ci provo :)))

    P.S. per la sveglia mi sa che sono messa anche peggio di te. La mia suona alle 5.15...malefica!!!

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  6. Che bella! Una vera prelibatezza per il palato! CIAO SILVIA

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  7. LOREDANA: grazie mille, poi se la rifai raccontamelo!
    SARA: anche a me piace tantissimo l'anguria, grazie, bacetti!
    A PIEDI NUDI: vai e poi sappimi dire!! Grazie, un bacione
    VEVI: grazie mille, l'idea in realtà non è mia: l'ho presa dalla rivista, di solito conoscevo il gelo di anguria nel bicchiere, ma di farci una crostata non mi era mai venuto in mente prima! La cosa che trovo geniale (e super golosa) è l'impermeabilizzazione della pasta con il cioccolato fondente, cosa che terrò a mente per molte altre ricette di crostate. Pensavo di provare a fare questa anche col melone...chissà come viene, forse anche più gustosa!
    ANGELACUCINA: ciao grazie infinite e benvenuta!!Passerò da te al più presto!
    FEDERICA: URCA LE 15:15!!! Della serie: non c'è mai fine al peggio!! Mannaggia. Guarda io sono tanto contenta di abitare fuori città, ma devo dire che quando arriva l'estate e dopo un anno di pendolarismo la stanchezza si fa proprio sentire e la sveglia cominci seriamente a odiarla! Per la crostata Ti confido un segreto: io la mangio a strati: prima la gelatina d'anguria sopra sopra e solo poi il guscio croccante al cioccolato..per dirti quanto anche io sono golosissima di anguria!! Stanotte ho dormito: evviva! te credo: barcollavo in giro da non so più quante ore...alla fine sono stramazzata..e ora via, pronti per una nuova giornata! (Aiuto..)

    Bacioni e buona giornata a tutti!!

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