"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

martedì 23 ottobre 2012

Questione di geni – Lasagna di mare di Papà


Ho fama di essere una “sfasciona”.
Distratta, maldestra, incline a farmi sfuggire di mano qualsiasi cosa.
O a urtare contro tante altre con una predilezione particolare per le vetrinette pieni di cristalli (dalle quali cerco infatti di tenermi a debita distanza specialmente in casa altrui) o i soprammobili estremamente delicati e possibilmente di un certo valore
(sennò che gusto c’è?).
Una tazzina, un piatto, l’intero set di bicchieri per tutti i giorni (che sto piano piano portando all’estinzione) il soprammobile in vetro soffiato appena ricevuto in regalo e nemmeno finito di scartare (con annessa figura barbina in presa diretta), per finire con l’antina del mobiletto del bagno sradicata a forza di aprirla con estrema delicatezza (che poi le cerniere già non fossero vecchie e inservibili, è questione tutta ancora da dimostrare).
Per non parlare della porta di casa, che l’amato bene mi esorta sempre ad aprire e richiudere con un po’ di grazia tremando ogni volta all’idea di ritrovare staccati uno per uno tutti i dentini della chiave sotto i colpi delle mie mandate.
E di dover quindi chiamare un fabbro per sostituire la serratura.
Gli episodi sarebbero tanti, e tutti non certo edificanti, ma a mia parziale discolpa posso dire che a volte si tratta di semplici e involontarie disgrazie:
A casa dei miei per un caffè. Vassoietto con 3 tazzine già miracolosamente scampato al trasporto di mio padre che lo ha servito.
Mi offro premurosamente di riportarlo in cucina una volta terminata la consumazione. Ma percorro giusto qualche metro e il vassoio, con tutto il suo contenuto, compresi residui di caffé che schizzano ovviamente sul muro, finisce per terra.
Secche: le tre tazzine e pure il vassoietto.
 (il salone dei miei però, va precisato, è grande quanto tutta casa mia, e quindi una certa distanza, ero pure, eroicamente, riuscita a coprirla!).
Ma è al supermercato che do il meglio di me.
Sbattendo inavvertitamente contro piramidi di prodotti e procurandone la rovinosa caduta.
Pescando, fra mille altri, esattamente il barattolo che fa da perno alla pila di tutti gli altri…e provocandone il crollo a valanga.
Afferrando una scatola mentre ne faccio precipitare altre 3.
È per questo motivo che io e l’amato bene molto raramente andiamo a fare la spesa insieme.
Lui si rifiuta di accompagnarmi accampando scuse poco plausibili e inventando impegni improvvisi.
Ma in tutta onestà a me va bene così: preferisco l’intimità del contatto solo con me stessa, che certe faccende vanno sbrigate da soli.
E possibilmente nel completo anonimato, cercando di mimetizzarmi fra gli scaffali e di passare il più possibile inosservata.
Quest’ultimo accorgimento tuttavia non è di facilissima applicazione quando si vive in un piccolissimo paesino di poche anime, con una manciata appena tra supermercatini e piccoli alimentari e dove per lo più, almeno di vista, ci si conosce un po’ tutti.
E siccome condivido questa fama con il mio illustre genitore, dal quale devo sicuramente aver preso specifici geni in materia, quando capita di incontrare mio padre al supermercato sono sicura che mille occhi puntino improvvisamente su di noi e sulle nostre reciproche, pericolosissime azioni.
Una settimana fa: in fila alla cassa con la spesa già fatta (con poche, trascurabilissime conseguenze) ad eccezione di un vino specifico che sto cercando ma per il quale sento di aver bisogno di un consiglio.
Mi auguro mentalmente di incontrare appunto mio padre per poterglielo chiedere e di colpo lo vedo materializzarsi mentre si avvicina per prendere un cestino da riempire (lui la spesa deve ancora farla), possibilmente senza troppi danni (io oggi mi sono stranamente comportata molto bene e ho fatto cadere giusto una confezione completa di yogurt da 10 provocando la lacerazione del cartone che li conteneva, ma niente di che).
“Papà!! Giusto te stavo cercando, consigliami un vino da aperitivo!”
E, insieme, puntiamo decisi verso la lunga scaffalatura di bottiglie di bianchi e di rossi, di bollicine e di rosè.
Un brivido deve essere corso lungo la schiena del direttore del supermercato, allertato probabilmente dalla cassiera che ha assistito a tutta la scena avendo io abbandonato la fila giusto un attimo prima che toccasse a me.
E tutte le telecamere a circuito chiuso devono aver puntato di colpo sull’unico metro quadrato da noi occupato.
Anche il capo della vigilanza deve essere stato fatto convergere immediatamente sul posto a osservare me che aspettavo impaziente il tanto agognato consiglio e mio padre che, con grazia e assoluta nonchalance sfilava una bottiglia dietro l’altra rimuginando a lungo prima di decretare la sua scelta.
Ovviamente andando a pescare le bottiglie più nascoste, quelle site negli anfratti più insidiosi, quelle strette tra altre due e ubicate sui ripiani più alti.
Con sinistri tintinnii a ogni singolo, anche piccolo, movimento.
Fino al parossismo: “Aspetta un attimo, reggi questa
Sì vabbè, allora non è proprio sempre e tutta colpa mia.
E passa a me, proprio a me, una delle bottiglie.
Ma è questione davvero di un attimo.
no dai, prendi questa che è migliore, aspetta che quella la rimetto su io!
Ho giusto un moto di stizza e penso “perchè credi che io possa far danni e tu rimetterla a posto senza conseguenze??
Ma va, incredibilmente, così: non si rompe niente!!
Io esco con la mia bella bottiglia di vino per l’aperitivo (senza aver dovuto pagare i danni di una precedente andata in frantumi), lui rimette sopra senza conseguenze (almeno lampanti) tutte le bottiglie che aveva tirato giù; il direttore riprende i colori tirando un sospirone di sollievo, il vigilante, detergendosi goccioline di sudore, torna al suo posto davanti alle porte, la cassiera spiona riprende quasi delusa a far scorrere i prodotti sul nastro e tutta la vita del supermercato poco a poco prende a rianimarsi.
Perché i miracoli qualche volta accadono, che vi credete?!

@@@@@@@@@@
Dove il mio papà non combina davvero pasticci e rompe poche cose a parte le uova, e anzi si produce in ricettine sempre molto gustose e appassionanti, è senz’altro la cucina.
Sua passione da sempre è ora rinvigorita e ampliata perfino dallo studio attento di video dedicati, per esempio come nel caso che segue, alla sbucciatura delle canocchie!
Ovviamente il link non me lo ha fornito e la spiegazione a voce onestamente me la ricordo poco, ma non si faticherà di certo a trovarla in rete.
Un consiglio: non omettetele perché sono proprio loro a conferire un saporirno molto particolare a tutto il piatto (un po’ come accade per il risotto se ci si aggiunge uno scampo: è quello che fa la differenza).
Quanto al resto: provatela questa lasagna, fidandovi sulla parola, che le foto, ne convengo, data l’urgenza di azzannare i piatti ho avuto davvero poco agio di farle a modino….
La lista degli ingredienti e le spiegazioni arrivano direttamente via mail. Io non ci ho messo nemmeno l’ombra di uno zampino e i diritti d’autore sono salvi!


Ingredienti
1 filetto piccolo di persico - 12 canocchie vive - 1/2 Kg. di totani - 1 Kg di cozze - 1/2 Kg di mazzancollette

                  1 barattolo grande ed 1 piccolo di pomodori pelati;
                  2 confezioni di sfoglia di lasagna Rana ;
                  1/2 spicchi  d'aglio;
                   Olio Evo q.b.,
                   Sale;
                   Peperoncino;
                   1 mazzetto di prezzemolo;
                    1 bicchiere di vino bianco

Procedimento
Pulire accuratamente il pesce e tagliarlo in piccoli pezzi (i totani ovviamente a rondelle e le cozze lasciarle così come sono dopo averle fatte aprire e sgusciate) Mettere il tutto in un tegame capiente con olio Evo , aglio,  prezzemolo e far rosolare per benino. Aggiungere quindi il vino bianco alzando la fiamma fino a che non evapori del tutto. A questo punto aggiungere la salsa di pomodoro e lasciar cuocere a fuoco lento per almeno 1 ora e 1/2.
La lasagna Rana non ha bisogno di essere bollita in precedenza quindi prendere una teglia capiente inserendo dapprima del sugo "freddo" poi il primo strato di sfoglie quindi di nuovo il sugo e così via fino ad esaurimento pasta
Far cuocere 20/25 minuti a 180/190 gradi e lasciarla riposare prima di servirla in tavola.

N.B. La parte più impervia sta nel pulire il pesce per benino in particolare modo le canocchie che vanno prima fatte bollire per 3 minuti, lasciate raffreddare e poi:) sorridente:) sorridente:) sorridente pulite come ti ho detto verbalmente. 

P.S. Gli ingredienti sopra indicati sono sufficienti per 6/8 persone.

Ciao!                            Papà 


28 commenti:

  1. Ciao Luna!!
    Mi fai sempre sorridere con i tuoi post...troppo divertente!
    Ottime queste lasagne di pesce, fai i miei complimenti al tuo papà, è davvero bravo!
    Io le faccio in bianco le lasagne di pesce....anzi mi hai fatto venire voglia di farle... vedo di postare a breve la ricetta.
    Buon martedì.
    Roberta / facciamocheerolacuoca.blogspot.it

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    1. Molto bene roberta! non vedo l'ora di provare la tua versione in bianco!!
      Tanti bacionie grazie!

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  2. Mio papà non riesce a fare neanche il caffè, meno male che io ho preso i geni di mia madre almeno in questo! Le lasagne sono assolutamente da provare, sembrano buone e profumate. Ciao cara a presto.

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    1. Cara annarita ti avrà sicuramente trasmesso altri geni altrettanto preziosi!
      Devo dire che i miei cucinano entrambi molto bene e meno male che mia madre non usa internet altrimenti temo si sarebbe anche risentita del post dedicato alla lasagna di mio padre...mi toccherà pareggiare i conti prima o dopo!!
      Tanti bacioni, grazie e buona domenica!

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  3. Ciao Luna... inutile dire che anche io sono molto "delicata" con cristalli & c. (sai quanti piatti/bicchieri/tazze sono "scomparsi"?)... e anche a me è capitato di rompere un regalo ancora prima di aprirlo (per fortuna era un pensierino da parte di familiari... che ormai mi conoscono..)
    Complimenti anche al papà per la ricetta.. deve essere buonissima!!!A presto :-)

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    1. Grazie Eyra anche dell solidarietà!! sapere di non essere la sola pasticciona mi conforta parecchio!!!
      baci, buona domenica!

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  4. Nel dettaglio della tua esilarante descrizione all'interno del supermercato, per un attimo ho visto un fermaimmagine su tutte le azioni e i personaggi al suo interno. Loro fermi, in bianco e nero... voi due, solo voi due, al centro del "ciak", in movimento, a colori... e anche i respiri di tutti, fermi...
    Mi sto ammazzando dalle risate!! Spero tanto di "non incontrarti" nel mio super... o per lo meno non vorrei trovarmi a chiedere..."Ma che tu sei Luna"... ah... mi pareva, infatti!!! Ho visto giusto ... e tutto intorno crolli, cocci, schizzi!!! Hahahaha!!
    Il tuo papy ti ha rifilato una delizia strepitosa. E tu sei stata veramente grande! Anche qui i geni non hanno... mentito!!!

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    1. Cara Eely, se ci incontrassimo in un supermercato non potresti mai, nel modo più assoluto confondermi con qualcun altro e anche volendo passare inosservata...proprio non ci riesco!! Dunque ciò che hai immaginato non è molto distante da quello che potrebbe realmente accadere...a presto dunque, che tanto prima o poi...'ndo scappi??
      Bacioni enormi, buona domenica!!

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  5. che lasagna spettacolare!!!!
    e che racconto a dir poco esilarante :))) sei sempre tuuuu che mi regali ogni volta momenti divertenti..grazieeeeeee!!!
    e tra le varie cose che abbiamo in comune...eccone un'altra, questa che dici l'avremmo evitata volentieri :) anche io sono un mezzo macello, sapessi che combino!!! la cosa peggiore: non so come, ma ho la predilezione di richiudermi dietro le porte d'ingresso, di casa ed ufficio, io le chiudo delicatamente eh! ma lascio le chiavi dentro o nei casi più gravi infilate dietro :(((( e dopo prove e riprove, e dopo aver provato ad inventare vie d'accesso alternative...si chiamano i vigli del fuoco...ormai mi conoscono :) vabbè noi donne piene di estro siamo così ;)))

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    1. Ecco, la tua testimonianza chiaretta bella, mi conforta e mi rassicura ancora di più! Come i pompieri?? Allo stadio di dover chiamare loro io non sono ancora arrivata (ma non escludo di potermi esibire anche in questo prima o poi) e perciò per ora mi godo la mia innocenza quasi angelica, anzi ti dirò: lo racconto subito a mio marito, scusami eh, ma esordirò dicendo: "C'è chi fa di peggio!!" e userò biecamente i tuoi macelli per far sembrare meno gravi i miei!!!
      ma hai ragione: il nostro in fondo, è tutto e solo estro. Incompreso ma estro!
      M'hai fatto ammazzà!!
      tanti bacioni chiaretta, buona domenica

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  6. Ciao Luna :) Eheheheheheeh anche io ero così ma col tempo sono migliorata, sai? O comunque mi capita solo se sono particolarmente nervosa.... Comunque bellissimo post, mi hai fatto morire :D :D Questa lasagna è invitantissima, immagino il sapore squisito! Complimenti! Un bacione e buona giornata!

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    1. Perfetto, allora se è solo questione di tempo c'è una speranza anche per me!!!!
      IO posso essere nervosa o assolutamente tranquilla ma le cose dalle mani mi cascano sempre e comunque! Tuttavia aspetterò con fiducia che le cose migliorino!!!
      Grazie infinite vale, sei sempre molto carina. tanti bacioni e buona domenica!!

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  7. Ossignur.. e meno male che credevo d'essere maldestra io! ahahaha c'è chi mi batte.. tu e tuo padre! Ma stavolta v'è andata bene.. siete il terrore del supermarket voi 2! ahahahaahah e poi biasimi tuo marito che non vuol accompagnarti? e te credo! ahahahaahahah :-) Ottima ed originale questa lasagna di mare.. baci e buona giornata! :-)

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    1. Vedi claudiè?? C'aveva ragione nonna mia: "il peggio non è mai morto" e quindi sì, riconsolati, come ho fatto io con chiara qua sopra!!!
      Grazie bella!
      Tanti baci a te e buona domenica!!!

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  8. ahahaha Luna, non sai quanto ho riso! perchè io sono uguale!! altro che grazia Thai, scendo dalle scale con passo da elefante, come dice mio marito.
    e da piccola mi chiamano "mano di ferro" e con questo ho detto tutto. qualunque cosa passava tra le mie mani vedeva subito la sua fine. E sai che mia figlia è pure uguale? povere noi..
    dicono che è un sintomo dell'essere geni-sregolati.
    bah, crediamoci dai!
    tuo papà è bravissimo e tu hai proprio preso da lui (per la cucina, intendo!)

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    1. Ecco, anche questa interpretazione mi piace tanto: geni sregolati!! Questo siamo, altro che pasticcione o mani di ferro!!!
      Grazie cara Vaty, bacioni grandi e buona domenica!!

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  9. i tuoi post sono troppo forti, e la tua lasagnetta sfiziosa, un abbraccio SILVIA

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  10. Questa lasagna e' un confort food che mi ci vorrebbe proprio...bravo al papà ed a te, ciao

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    1. Cara Mila, te ne allungo virtualmente una generosissima porzione condita da un abbraccio forte forte.
      Grazie di essere passata e tanti bacioni

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  11. ohhh mamma come scrivi tu e come mi fai ridere tu.....troppo forte,mi ti immagino,pensa che io non ho ancora a casa mia una vetrinetta proprio per questo,anche se il mio lui la vuole tanto....complimenti per le lasagne,questione di geni:)

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    1. Grazie tina!!!!!
      Quindi anche tu nel club delle pasticcione combinaguai??
      Ok, siamo in ottima compagnia allora!!
      Tanti bacioni, buona domenica!

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  12. che bello pensare al papà e vederlo materializzarsi... e che belli i papà che cucinano, sanno di focolare, affetto e coccole come questa lasagna, trasuda sapori e profumi dell'intimità. Senza rompere la pirofila o i piatti pls. :) buona giornata e a presto! mony

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    1. Hai ragione monica, i papà che cucinano rievocano esattamente immagini come quelle che descrivi!
      grazie infinite, baciotti e buona domenica!

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  13. riesco quasi a sentire il profumo di questa lasagna!!!buonissima...complimenti per il blog molto interessante....da oggi ti seguo se ti va passa da me...un saluto...

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    1. Ciao mammalorita benvenuta, e grazie dei complimenti.
      ricambierò sicuramente la tua visita!
      buona domenica a presto!

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  14. Accidenti, Luna!, sei proprio forte!
    Ti vorrei proprio vedere mentre combini tutti quei guai al supermercato e altrove... quanto a goffaggine ricordi tanto me, che riesco a inciampare ovunque, a chiudermi le dita ovunque, a sbattere ovunque, anche in pieno deserto!!! Riusciremo a imparare? mah, il Trequarti ha perso ormai ogni speranza, e io ho cominciato a pensare alla mia goffaggine come a un dono: mica tutti sono capaci di combinare quello che combino io, e in tutta spontaneità per giunta, così, senza nessuna programmazione!!!
    Quanto alla lasagna, che dire? una vera meraviglia per il palato!!! Complimenti vivissimi al papà!
    Ah, complimenti anche al tuo Amato bene: quel portagioie, benché non proprio minuscolo, è un capolavoro d'ingegno e originalità!!!
    Siete veramente una famiglia portentosa...:-))
    Un abbraccio forte

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