"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

giovedì 4 aprile 2013

La regina Taitù…e piatti da re – Caponata siciliana


Capita di rado, ma ogni tanto succede.
Cerco di evitarlo come la peste, ma di quando in quando mi tocca.
Che fare la spesa insieme (almeno quella grossa, mirata, magari per una cena) non equivale anche, per forza, a tornare a casa insieme….
Perché perlopiù ci si apparecchia (letteralmente) su binari completamente opposti.
Tanto da far finire tutto a schifio.
Che io vorrei prendere questo e lui quello.
Io ho già pianificato il menu da almeno quattro settimane e lui mi suggerisce cambiamenti, aggiustatine, variazioni minime che però, per una perfettina-precisina-rompina, come me equivalgono a mettere in crisi tutto lo scibile in materia gastronomica.
Cioè…quel poco che ne so, almeno.
E soprattutto a smontare e rimaneggiare tutti quei gagliardi esperimenti che mi ero già prefigurata in testa, passaggio dopo passaggio.
Partendo però da (poche) certezze inespugnabili, quindi tutto sommato andando sul (l’abbastanza) sicuro.
Imparate in corso d’opera (a suon di esperimenti andati male), rubacchiate a vere esperte (con sedute ipnotiche si studio), assorbite da mamma e papà (infallibili in cucina), scribacchiate al volo da un programma tv (perché l’idea che poi le ricette si trovino comodamente pure in rete, ancora fatico a  incamerarla...).
Lui invece no: quando andiamo a fare la spesa insieme pare si diverta a  minare, scientemente, tutto ciò.
Uscendosene con proposte ai limiti della decenza (sempre gastronomica, s’intende).
Variazioni (importanti) di ingredienti o metodi di cottura che manco Carlo Cracco in giacca e cappello da chef ce potrebbe da na mano a capì se siano fattibili o meno.
Ma lui, l’amato bene, ama osare e qualche volta, bisogna ammettere per onestà, c’azzecca pure.
Al di là di tutto ciò, comunque, andare a fare la spesa con lui riserva anche un enorme vantaggio: quello di non dover portare le sporte della spesa!
Nemmeno mezza.
Manco per sbaglio o solo per pochi metri.
E non è poco.
Diventa anzi anche un filo imbarazzante quando il mio Amatissimo Bene mi solleva dall’incombenza perfino di portare un sacchettino leggerissimo, che so, della farmacia.
Si impunta e pretende di portare tutto lui.
Dalla prima all’ultima busta, magari infilandone una dentro l’altra, adducendo come motivazione che così “bilancia il peso” (perché sì, noi a fare la spesa, come in tanti altri posti, andiamo a piedi!).
La verità è che ho sposato un ineguagliabile gentiluomo e questo l’ho sempre saputo.
Quello che ignoravo e che vivo ancora con una certa sorpresa è la portata del vantaggio di andarmene in giro libera e senza manco il peso della mia borsetta (perché nel fine settimana infilo tutto in tasca e mi concedo il lusso di non portarmi dietro manco la tracollina più striminzita) al fianco del mio gentiluomo carico invece come un mulo, che arranca sotto il peso di tutta la scorta di frutta e verdura per l’intera settimana e di svariate altre impedibili offerte come flaconi di detersivi e pacchi di farine varie.ù
E la gente ci guarda (giustamente) un po' stralunata, prima di posare un'occhiataccia di rimprovero verso la viziatissima sottoscritta.
Al che mi dico: ma quando sono sola come faccio? Semplice: mi carico pure io. E sono quella che fino a poco tempo fa si scaricava intere casse d’acqua dalla macchina, perché non è che per essere alta un cavoletto e mezzo e avere il fisico non proprio taurino (ma nemmeno patito) me ne stia con le mani in mano proprio sempre.
E ho pure un certo orgoglio da difendere, che diamine.
Perché scartoccio fili dell’antenna e aggiusto prese della corrente esattamente come un uomo, che ne sapete?
Ma certo è che, quando capita di poterne approfittare, mi sento proprio una regina.
Anzi, molto di più!
E siccome tra tutte le sovrane e le regnanti di tutti i tempi quella che mi sta più simpatica è questa dal nome da cartone animato (per quanto la sua fama non fosse proprio brillante e priva di appannamenti), mi è capitato di osservare che quella avrà avuto pure schiavetti e servitori, ma a quei tempi era la norma mentre ora, nel 2013, al confronto, scusate………..lei era proprio na poraccia!

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La caponata è sicuramente un piatto da re. Che non è ricetta da tutti i giorni, bensì pietanza arzigogolata che si prepara (rigorosamente almeno il giorno prima di consumarla) una, al massimo due volte l’anno e sempre in occasioni particolarissime e molto degne di nota; ma quando succede, signore mie, è una vera corsa agli avanzi. Anche perché è uno di quei piatti che più sta lì più diventa buono, s’insaporisce, dà il meglio del meglio di sé.
Come è ovvio per tutte le ricette della tradizione, ognuno ha la sua di famiglia e in Sicilia varia perfino da città a città. Con le patate, con i peperoni, togli questo e aggiungi quello.
Io sono da sempre abituata a mangiare questa versione che fa Papà: dolce ma non troppo, fatta solo di melanzane, sedano, olive e qualche capperetto. Tanta cipolla e moltissima dedizione nel farla.
Un po’ laboriosa, ma provatela: ne vale davvero la pena!...Altro che regina Taitù!

Ingredienti (per 8-10 persone)
2 kg di melanzane viola sode e compatte
2-3 coste di sedano piuttosto grandi
150 gr di olive verdi snocciolate e tagliate a metà
50 gr di capperi sotto sale
2 cipolle grandi bianche o dorate
1 barattolo grande (450gr) di pelati
1 cucchiaino colmo di zucchero
½ bicchiere di aceto bianco di vino
Olio per friggere
Olio extravergine d’oliva
Sale grosso e fino
Pepe

Procedimento
- Innanzitutto dissalare i capperi tenendoli a bagno nell’acqua per un’oretta cambiandola di tanto in tanto.
- Poi lavare le melanzane, asciugarle, tagliare a tocchetti non troppo piccoli (con tutta la buccia) e lasciarle per un paio d’ore in uno scolapasta a strati intervallati da sale grosso, con un peso sopra (che può essere una pentola piena d’acqua), in modo che rilascino l’amarognolo e soprattutto in questo modo assorbano meno olio in cottura.
- Tagliare il sedano a pezzetti (usare solo il gambo, non le foglie), metterlo in una pentola con poca acqua e farlo bollire finché quella non sarà diventata verde e lui si sarà ammorbidito (dall’inizio del bollore occorrerà davvero poco tempo). Scolarlo e metterlo da parte.
- Pulire le cipolle, tritarle finemente e metterle ad appassire sul fuoco in una larga padella coperte a filo di acqua. Una volta assorbita quella, aggiungere un paio di cucchiai d’olio evo e farle imbiondire leggermente a fuoco molto dolce, stando attenti che non prenda troppo colore..
Unire quindi i pelati passati al passaverdura o leggermente frullati con il minipimer, aggiustare di sale e pepe, unire anche il sedano, le olive, i capperi scolati e sciacquati e far cuocere circa ¼ d’ora-20 minuti in modo che si restringa un po’ e si insaporisca il tutto.
Aggiungere quindi lo zucchero e l’aceto, alzare la fiamma per farlo evaporare e poi riabbassarla e lasciar andare ancora qualche minuto.
Preparare quindi le melanzane: sciacquarle, asciugarle bene e friggerle in abbondante olio finché non saranno dorate, dopodichè tirarle su e metterle a scolare su carta assorbente.
Unire quindi le melanzane fritte, mescolare bene per amalgamare tutti gli ingredienti e quando sarà fredda trasferire la caponata in una ciotola di vetro, coprire con pellicola e lasciare riposare un’intera notte in frigorifero prima di consumarla.
Dura anche una settimana, basta avere l’accortezza di tirare fuori dal frigo, di volta in volta, solo la quantità da mangiare, almeno un paio d’ore prima (ma anche di più) per poterla consumare a temperatura ambiente: non va mangiata fredda e non va riscaldata per nessun motivo!!!!

9 commenti:

  1. Siamo talmente abituate a fare le Cenerentole che quando ci capita (a me quasi mai) di fare le regine ci sentiamo pure un pò in colpa! Dovevo prendere lezioni da mia sorella: lei non cucina, non fa la spesa, non guida, pulisce e stira poco o nulla perchè ha un marito che lo fa per lei. perciò mani in tasca, testa alta e goditi quei momenti meritati.
    La caponata l'ho scoperta da poco ma l'adoro, mi piace l'agrodolce e quel mix di sapori particolare...dovrei solo assaggiarla in Sicilia...quello mi manca. Un abbraccio a te e all'amato bene che è proprio un signor marito.

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    1. Pure io a lezione da tua sorella!!!!
      Perchè sì, per carità, il mio è bravo, tanto caruccio e da qualche tempo si stira pure le camicie da solo. Poi ritira i panni dallo stendino, me li piega, toglie le ragnatele in giro per casa, aggiusta piccole cose che combino e butta la differenziata. Poi il sabato sera mi fa la pizza e anche il pane con il lievito madre per tutta la settimana, però insomma...si può sempre migliorare!!
      Quanto alla capomnata mangiata direttamente sul posto è una di quelle esperienze mistiche che ti consiglio fortemente, qualsiasi sia la sua versione (e ce ne sono tante, ma ognuna buona e meritevole!).
      baci tanti e buona giornata bella!

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  2. una delle cose che preferisco in assoluto!
    me la fai quando vengo a pranzo (appena comincia il bel tempo mi intrufolo in tuo pranzo domenicale, sappilo!)??

    p.s. come sta mammina?

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    1. Molto meglio grazie Pills, bella de casa!
      Sta facendo la sua cura e soprattutto ha ripreso a parlare a macchinetta fino a sfinirti, quindi deduco si senta bene..
      Quanto al pranzo domenicale: affare fatto!! Ma rimane sempre valida pure l'idea del pellegrinaggio per i luoghi più golosi del centro de roma!
      Baci!!

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  3. Aahahahahaah io invece pensa.. andiamo più d'accordo al sueprmercato che in casa!!! a parte quando lui vuol comrpare scorte per cene da 10 persone quando siamo solo in 3.. mentre io ne faccio come fossimo 1 sola persona..a ahahahaha Ho preoblemi a regolarmi con le quantità.. io.. e allora? mica si può essere "perfette" in tutto! Però.. anche lui mi sia ccolla il carico maggiore.. ed io porto solo busterella legegre.. Tu sei più fortunata.. ma che cavolo.. non ti fa pena tutto carico come un mjulo? ahahahaahaha Ottima la caponata.. ma per me è OUT.. Riccardo non mangia melanzane.. grrrr... Un bacione e buona giornata :-)

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    1. Pena giusto un pochetto, ma mi taglierei la lingua piuttosto che dirglielo...perchè poi sai, da lì potrebbe pure rompersi l'incantesimo!!
      Però pure tu sei molto fortunata dai, ti cucina di quei piattini il tuo Ric!
      Certo peccato per le melanzanze...ma non si può avere tutto, accontentiamoci, via!!!
      tanti baci a te claudietta bella e buona giornata!

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  4. Ma che meraviglia!!!
    Evviva il tuo Amato bene-Faccia lo sposo!
    Ormai io e il Trequarti facciamo la spesa "separati": io mi sobbarco quella "normale" (compresa quella per la mamma ultraottantenne) e lui quella "sporadica" per discount vari dove compra fondamentalmente l'acqua gasatissima che bevono solo lui e la Figlia Grande. Mi risparmia un bel peso, ma in media, le mie 4 sporte belle piene di frutta-verdura-salumi-carne-latte-detersivi, ecc., non me le toglie nessuno. Il tutto rigorosamente a piedi, per giunta, dal momento che ho i negozi vicini. Il rientro a casa mi vede sempre sudatissima, rossissima, affannatissima e con la lingua penzoloni... una bellezza!!!
    Quindi goditi il tuo Amato Bene Gentiluomo e fregatene delle occhiate di rimprovero: è solo pura invidia, credimi!
    Un abbraccio a te e anche alla tua mamma che spero si sia ripresa dalla la brutta disavventura pasquale.
    Ah! Buona la tua caponata: proverò senz'altro a farla.
    Baci

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    1. Stordituzza bella, dopo le cipolle non puoi esimerti e quando la provi fammi sapere!!
      Non credere che la spesa da queste parti la si faccia sempre insieme e per lo più il mio rientro a casa coincide con l'immagine che descrivi tu, ergo, i nostri gentiluomini sono tali solo part time, ma come dicevo pure a claudia qua sopra...accontentiamoci!!
      Tanti bacioni immensi e abbracci stritolosi!!

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  5. senti io so solo che il mio compagno non lo mando certo a fare la spesa, per 5 euro comprerebbe solo una cipolla!! La caponata è strepitosa, un abbraccio SILVIA

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