"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

venerdì 16 agosto 2013

Che faccio e che non faccio – “Lasagne” di peperoni e carasau


La mia estate all’insegna del fancazzismo più spinto prosegue senza tregua né segni di ravvedimento.
Trascorso anche il compleanno all’insegna di pochi e selezionatissimi ingredienti, dispendio minimo di fatica e impiego quasi nullo di energie, la vita prosegue tra attività amene e spunta di voci su liste immaginarie.
Quest’ultima pratica con l’esclusiva finalità di autorassicurarmi e sentirmi, se possibile, ancora più in pace con me stessa.
Perché da spuntare in realtà ci sarebbe ben poco e di tutte le cose stratosferiche che mi ero prefissata di fare prima di andare in ferie, tipo
-Pulire a fondo la cucina
- Tirare giù uno per uno tutti i libri dai loro ripiani
- Lavare tutti i centrini all’uncinetto sparsi per casa
- Sbrinare il frigorifero
-Liberare il mobiletto del bagno da tutti i flaconcini in disuso da una vita
- Ripulire gli anfratti della scrivania da carte e cartacce accumulate negli anni
possino cecamme se ne ho fatta ancora mezza!
Perfino lo stiro è rimasto uno spauracchio da cui continuare a tenermi saggiamente a distanza e mentre ieri in un accesso di euforia, mi accingevo a scrostare le ragnatele dall’asse all'uopo preposta, ritirando fuori quell’aggeggio ormai semi sconosciuto che è il ferro, per stirare l’ultima camicia dell’amato bene prima delle sue ferie, lui - per fortuna  - mi ha riportata bruscamente alla realtà: “Non le stiramo da na vita, mo’ proprio adesso te dovresti decide?”, risospingendo così negli abissi da cui aveva fatto timidamente capoccella ogni più piccolo accenno di buona volontà.
Manco la guida del Sudafrica ho ancora finito da leggere.
Nemmeno  la polvere più atavica ho scrostato via dai mobili.
Solo mare, tintarella, lunghe passeggiate, qualche mercatino e il momento topico della giornata attorno a cui tutto ruota e tutto si concentra: la pennichella dopo pranzo!
Immancabile, imprescindibile, guai a chi me la leva.
Ma in questa pigra e sonnacchiosa estate, con inaspettato ed euforizzante sovvertimento di regole e compitini autoimposti, ho fatto anche, tra le altre, due cose molto belle di cui vado estremamente fiera:
-         Riallacciare i rapporti con un’amica di vecchissima data persa di vista da un po’.
-         Imparare a giocare a scacchi
A presto un posto dedicato esclusivamente a quest’ultimo punto e a tutte le sonore sconfitte inflitte al mio amato avversario….

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La Parodi la chiama “Parmigiana di peperoni”, a me è sembrata più una lasagna perciò preferisco affibbiarle questo nome, a futura memoria. Il parmigiano io non ce l’ho messo per niente e non ne ho nemmeno sentito la mancanza, in compenso sono rimasta assolutamente affascinata e conquistata dalla consistenza e dalla versatilità del pane carasau che pure a contatto con le verdure non diventa “una pappetta” come temevo ma rimane invece bello compatto cedendo solo in morbidezza, e diventato esattamente come la sfoglia di una lasagna. Io l’ho preparata il giorno prima (cottura compresa) avendo solo l’accortezza di tirarla fuori dal frigo un paio d’ore prima di portarla in tavola. Volendo la si può preparare in anticipo e riservare il (breve) passaggio in forno all’ultimo momento.
Gli ingredienti sono un po’ a occhio, dipende dalla teglia che si userà e nel mio caso sono arrivata all’ultimo strato senza avere peperoni sufficienti a ricoprirlo interamente. Poco male, perché tanto alla fine si spolverizza di pangrattato e si coprono così tutte le magagne.

Ingredienti
3 peperoni gialli
3 peperoni rossi
1 mozzarella
5-6 pomodori a grappolo
3 fogli di pane carasau
Una manciata di olive verdi o nere
1 spicchio d’aglio
Origano
basilico
Pangrattato
Olio extravergine d’oliva
Sale
Peperoncino

Procedimento
Innanzitutto arrostire i peperoni sul fuoco o mettendoli in forno a 200° per circa ¾ d’ora rigirandoli un paio di volte. 
Dopodichè chiuderli in un sacchetto di plastica per un po’ per facilitare l’operazione di pulitura da pelle e semi.
Metterli a scolare a mano a mano che si puliscono, tagliarli a falde grandi e tamponarli leggermente con carta da cucina.
Lavare e mondare i pomodori, quindi frullarli con un po’ di olio, sale, peperoncino e basilico.

Strofinare una teglia con lo spicchio d’aglio, oliarla leggermente e iniziare a formare gli strati distribuendo prima i peperoni sul fondo, sale, origano, pane carasau, pomodori tritati, mozzarella, ancora un filo d’olio e proseguendo in questo modo fino a  esaurimento di tutti gli ingredienti.
Terminare con i peperoni e disporre sull’ultimo strato le olive tagliate a rondelle. Cospargere di pangrattato e una generosa spolverata di origano. Trasferire in forno a 180° per circa 15-20 minuti.

Lasciare riposare qualche minuto a temperatura ambiente prima di servire.








7 commenti:

  1. Giocare a scacchi è una delle attività più esaltanti della vita....e non scherzo affatto.
    In casa mia ha fatto da collante in un'infinità di momenti e per almeno 3 generazioni.
    E' stato il filo che ha unito mio padre, me, mio figlio.
    L'unico scocciantissimo fatto è che la più scarsa sono e sono sempre stata io:((
    Over the top mia madre, ovvio!!!!

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    1. Che bello fabiana! Non credevo potesse piacermi così tanto giocare a scacchi, non consideravo nemmeno l'ipotesi di provare a imparare fino a poco tempo fa...ora invece non posso più farne a meno!! Bello proprio. rilassante, coinvolgente, ti costringe a stare lì e da nessun altra parte con la mente, ti fa arrabbiare qualche volta ma è sempre un nervoso costruttivo, di quelli contro te stessa che ti spronano a migliorar, a trovare la chiave per ragionamenti lunghi e articolati.
      Mi piacerebbe vedere giocare uno forte e imparare da lui tecniche e segreti!!
      Baci bella, buona giornata!

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  2. Semplicemente deliziose!!!
    Un abbraccio!
    http://ledeliziedelmulino.blogspot.it/

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  3. Grazie della ricetta in quando uso il carasau lo bagno sempre leggermente altrimenti mi si spezza facilmente. Ciaooo

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    1. mi è venuto il dubbio di doverlo bagnare in effetti, ma poi non l'ho più fatto e in questo caso è stato un bene perchè tra peperoni e pomodori frullati di liquidi ce ne erano abbsatanza e la consistenza alla fine era perfetta!! (ho l'incubo delle pappette, specialmente quando si usa il pane in certe preparazioni). Il pane carasau si è ammorbidito, è diventato quasi una sfoglia di lasagna, senza però ammollarsi troppo nè troppo poco spezzandosi!
      Grazie a te di quella del manzo all'olio!!!! Appena lo faccio te lo dico!
      tanti baci cara edvige, buona giornata!

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  4. Splendida ricetta e poi come al solito mi fai morire.... tornare dalle vacanze e trovare tanti tuoi post da leggere è bellissimo. Ma insomma quel libro hai cominciato a scriverlo? io sono qui che aspetto di leggerlo!.
    Ps. anche dario ha voluto imparare a giocare a scacchi.

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