Lunghi
arrovellamenti, nottate di dissertazioni e proiezioni ortografiche.
Che nulla
poteva essere lasciato semplicemente al caso.
O alla
natura.
Ma a un
certo punto della vita bisogna evolversi, compiere scelte anche difficili.
Migliorarsi.
Stabilito il
come, quando e soprattutto quanto, sono
iniziate le grandi manovre:
traslochi
delle piante in vaso, con relativo su e giù fra giardino e balcone al primo
piano; messa in letargo dei bulbi di ciclamini, dopo averli salvati da morte
certa (sembravano torsoli secchi: stavo
per buttarli via); le tartarughe mandate a ricovero nel giardino dei miei (quelle poi scavano, si ruzzolano, brucano e
almeno per i primi tempi teniamole alla larga).
Che quasi
quasi le avrei seguite.
Dopodiché si
è dato il via al dissodamento del terreno. A suon di micro-zappettate e
bucolici spargimenti di nuovo, più fertile terriccio.
Concimazione,
ammirazione commossa del lavoro svolto e autosomministrazione di pacche sulle
spalle.
Per
approdare impazienti (lui) e grati (io), al momento clou di tutta la faccenda,
quello in cui, rullo di tamburi, fanfara riunita, parata di bersaglieri a
cavallo, si è dato il via alla semina.
Prenderà?
Perché non dovrebbe? Almeno si tenta.
Ma le
rassicurazioni sommarie con l’amato bene non funzionano.
Lui è quello
delle certezze assolute, dei ragionevoli dubbi. Oltre i quali ovviamente andare.
Ed è così
che lo vedo affannarsi a leggere, dare i numeri, calcolare minuziosamente la
quantità di semi esatta per metro quadro di micro giardino.
Mah, forse abbiamo esagerato
nell’acquisto –
azzardo nemmeno troppo convinta, ignara come sono della faccenda, rigirandomi
tra le mani una delle due scatole da 1 kg di semi “sufficienti per 40 metri
quadri”.
E soppesando
a occhio le nostre aiuole che, proprio a
voler esagerare raggiungeranno, toh, 5 metri quadri? Ma proprio a volersi
tenere larghi e sognare a occhi aperti.
E arriva il
momento decisivo. Quello in cui, dati alla mano, prende a spargere a piene mani
e con fare sicuro, il prezioso, futuro praticello.
Insomma, quanto ne andava messo, alla
fine? – chiedo per
curiosità.
30/40 grammi per ogni metro quadro…Ma
io non ci credo!
Sarà per
questo che sul terreno delle piccole aiuole ha rovesciato i semi di tutte e due
le scatole. Senza tralasciarne nemmeno uno.
Giardini del
Castello di Windsor e della Casa Bianca riuniti, scansateve proprio.
@@@@@@@@@@@@@
Questa crostata l’ho adocchiata qua e subito avuto voglia di provarla. Ovviamente modificando
zucchero, farine, olio e aumentando di un po’ la quantità di amido, visto che
la crema non si addensava. Al secondo tentativo e con queste quantità è venuta
talmente bene che a forza di assaggiarla mancava poco che finisse prima ancora
di andare a ricoprire la crostata ;-)
Ingredienti
Per la base
3 uova
130 g di zucchero di canna
120 g di olio di riso (o di semi)
3 cucchiai colmi di cacao amaro
450 g di farina di farro
8 grammi di lievito per dolci
I semi di mezza bacca di vaniglia (o 1 bustina di vanillina)
Per la crema
350 ml di latte di riso (o altra bevanda vegetale)
100 g di zucchero di canna
35 g di amido di mais
2 cucchiai colmi di cacao amaro
1 cucchiaio di caffè solubile
Per la copertura
Granella di nocciole
Procedimento
Come prima cosa preparare la crema: mettere a scaldare il
latte e in un altro pentolino versare lo zucchero, l’amido, il cacao e il caffè
solubile. Mescolare con cura, aggiungere il latte caldo a filo e mettere tutto
su fuoco dolce continuando a mescolare con una frusta finché non si addensa.
lasciarla raffreddare e dedicarsi alla preparazione della base.
Riunire in una ciotola la farina con il lievito, la vaniglia,
il cacao e lo zucchero. Mescolare tutti gli ingredienti, creare un cratere
centrale e romperci dentro le due uova. Sbatterle leggermente iniziando a incorporare farina dai bordi. Unire l’olio e
lavorare l’impasto finché non si otterrà un panetto solido e omogeneo.
Trasferirlo su un piano di lavoro infarinato, prelevarne ¾ e
stenderlo.
Disporlo in una teglia oliata e infarinata e riempirlo con la
crema al caffè. Usare l’impasto rimanente per creare una decorazione (le
classiche strisce o delle formine ricavate con un coppapasta); cospargere di
granella di nocciole quindi cuocere, in forno preriscaldato, a 180° per 35-40
minuti.
Avete fatto bene a spedire le tartarughe in vacanza dai nonni...ogni volta che mio padre semina è un vero disastro e dove passano loro fanno tabula rasa :-P
RispondiEliminaDirei che i risultati sono fantastici sia del giardino che della crostata..golosissima!
Ecco, il problema ora è riprenderle...qualcuno avrebbe trovato il pretesto per lasciarle definitivamente lì...ma e riporterò a casa, costi quel che costi! Tanti baci Consu!!!❤
EliminaEccola qui!!! Mamma mia che visione, ma e una bomba golosa ma light senza burro!!! Crema leggera senza uova mi piace un sacco! Adoro l'abbinamento di caffè e cacao! Baci cara ��
RispondiEliminaSe poi sostituisci una parte del latte con un liquore la crema diventa ancora più buona. Io ho provato sabato scorso con il rum...irresistibile!! Provala e fammi sapere. Bacioni buona settimana😘
EliminaSenti, me lo presti che qui i semi mi faranno la muffa e il basilico appena acquistato morirà di morte lenta ed inesorabile se non viene invasato? Tu dimmi pure che posso farlo io e ti rispondo subito che no, non lo so fare e nemmeno voglio imparare sennò tra i millanta lavori che mi perseguitano mi ritrovo pure in vesti agricole. Invece stavolta non posso nemmeno arrabbiarmi con "ello" perché finalmente ha compreso che il garage va riordinato e imbiancato da zero (dopo due incursioni da parte dei topi ci è arrivato) e quindi oltre al marito imbianchino (qui però faccio la mia bella parte) non posso pretenderlo pure bucolico, vero?
RispondiEliminaFammi consolare con quella cosa stupenda che hai preparato... gronda golosità da tutte le parti!
Un bacio (di comprensione ed empatia)!
Beh dai, un marito imbianchino mica lo trovo tutti i giorni! Ora pretenderlo anche giardiniere in effetti mi pare eccessivo ahahaha. Una cosa alla volta, su. Vedrai che pian pianino sistemera anche il basilico! Io invece ho il problema opposto: non si ferma mai e casa nostra è un eterno cantiere. Se non ci sono lavori da fare lui li trova! Sono disperata quanto te!! Bacioni solidali ed empatici, Tati bella. Salutami "ello"!
EliminaTrovo spettacolari le aiuole, anzi te le invidio proprio, e di un buono esagerato la torta !!!!!!! Un grande abbraccio Luna
RispondiEliminaSe vuoi ti spedisco l artefice di cotante aiuole per qualche giorno!! Nel frattempo di puoi venire qua che così ci mangiamo insieme la crostata!! Abbracci immensi a te, Lisetta cara. (E grazie!)
EliminaDi=tu
Eliminacrostata favolosa e lo sarà anche il giardino :-)
RispondiEliminaMa grazie Carmine! Un abbraccio
Elimina