"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

lunedì 7 agosto 2017

È estate – Cous cous freddo al limone con pomodorini e ceci


L’estate per me inizia ad agosto.
Prima è soltanto un limbo indefinito di attesa, treni sempre più pieni in cui ammassarsi, conti alla rovescia, vacanze lontanissime. 
Il compleanno di un bambino speciale e l’anniversario di matrimonio da festeggiare a fine luglio preannunciano l’arrivo della mia stagione personale che inizia più o meno dal 24 luglio e però si prolunga fino alla metà di settembre.
E non è che arrivi così, in sordina e senza enfasi. Si annuncia e si svolge più o meno da sempre con gli stessi rituali e io, che di natura non sono abitudinaria per niente ma entro in sbattimento alla minima variazione di una singola virgola, li aspetto e li perpetro come una fanfara che mi introduce al mese più bello e più atteso dell’anno (perchè è quello del mio compleanno).
Rituali belli e strampalati, un po’ faticosi, alcuni inutili, a volte assurdi, ma per questo assolutamente irrinunciabili.
È estate quando finisco di andare in palestra, dimentico d’un colpo gli esercizi di posturale che mi ero ripromessa di fare da sola a casa e prendo, di contro, ad assumere le posture più sbagliate che sia possibile, salvo poi lamentarmi per inspiegabili mali di schiena. È agosto: si può andare in giro pure storti.
È estate quando mi prendono i sudori freddi all’idea di uscire a fare la spesa, rassegnata a imbalsamarmi in file interminabili o a fare l’autoscontro con i carrelli di quelli che, impregnati di stress da città, corrono all’impazzata pure dentro al supermercato. E io con loro. Per emulazione, per empatia, perché tanto non ho fretta ma amo cogliere al volo le sfide.
 (Se poi so che devo passare anche nell’unica farmacia o alla posta lascio detto direttamente di non aspettarmi per pranzo). Impreco, smadonno, stramaledico i vacanzieri ma è sempre agosto: si possono pure saltare i pasti.
È estate quando finalmente è ora di comprare una bottiglietta da 750 ml per il mare perché 1 litro è troppo pesante e mezzo è troppo poco per le -3 ore 3- mattutine che trascorro in spiaggia e che, rosa dai sensi di colpa per la cessata attività fisica, impiego diligentemente, oltre che camminando nell’acqua gelida immersa fino alla vita, soprattutto cercando di coprire una parte del fabbisogno giornaliero di liquidi atto a prevenire almeno mezzo buco di cellulite. Ancora agosto: in fondo impegnarsi in qualcosa è bello.
È estate quando l’amato bene ricaccia fuori dalla casetta degli attrezzi il treppiedi con sopra un rumoroso e arrugginito ventilatore a pale manco fosse un oracolo. Ma è un agosto torrido: il ventilatore è inguardabile, ma certo si dovrà pur respirare.
È estate quando almeno un paio di giornate le trascorro in avvincenti partite a Monopoli o a Forza4 con il bambino vicino di casa che mi vorrebbe tanto come tata (e che io vorrei tanto come bambino). Ripetiamo questi rituali durante le vacanze di Natale e appunto nel mese di agosto: l’estate è proprio arrivata.
È estate quando vedo l’amato bene farsi impacchi di Autan e suffumigi di zampironi interrogandosi sul perché le zanzare a me non si avvicinano e lui invece se lo spolpino vivo.
È agosto: dovranno pur sopravvivere, anche loro.
È estate quando inizio a  pensare a cosa preparare per la cena del mio compleanno e non so perché, quando si tratta di me non so mai decidermi. È agosto: mi crogiolo nell’incertezza e nella scarsa voglia di decidere, programmare e pure fare.
È estate quando tutti i blog chiudono per ferie e il mio si ringalluzzisce per quel minimo di tempo in più che riesco a dedicargli.
È agosto, anzi siamo già a metà.



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Una variante di quel cous cous lì. La ricetta giusta per quando si hanno ospiti a cena e, specie d’estate, non si ha voglia di stare fino all’ultimo davanti ai fornelli perdendosi gran parte della serata e presentandosi sfatte di caldo al loro cospetto. Questo non solo è un piatto che si cucina in anticipo (addirittura la sera prima!) ma che di suo non necessita nemmeno di cottura. Poi, se proprio volete evitare perfino di arrostire il peperone, semplice: basta armarsi di un barattolo del medesimo ortaggio sottolio...Per tutto il resto: erbe, spezie, aggiunte o omissioni sono dettate da gusti personali e fantasia.
Per il cous cous io lo scelgo di kamut o di farro, anche integrale.

Ingredienti (per 4)
250 gr di cous cous di kamut
500 gr di pomodorini
60 ml di succo di limone (circa 2)
60 ml di acqua a temperatura ambiente
50 gr di pinoli
1 barattolo di ceci
1 peperone verde
1 carota
1 scalogno o mezza cipolla
½ cucchiaino di curcuma
Una decina di foglie di menta
Olio extravergine d’oliva
Peperoncino
Sale


Procedimento
Le operazioni preliminari da compiere sono:
-arrostire il peperone, spellarlo e privarlo dei semi
-tritare la cipolla e lasciarla appassire in padella con poca acqua per renderla più digeribile (operazione facoltativa: se la si gradisce lasciarla cruda saltando questo passaggio)
-tagliare a metà i pomodorini e privarli dei semi
-tagliare a dadini piccolissimi il peperone, la carota e i pomodorini.

Dopodiché:
Armarsi di una ciotola molto capiente, mettere la semola e versarvi a filo acqua e succo di limone mescolando con un  cucchiaio di legno per farla gonfiare.
Insaporire con sale e peperoncino, unire la curcuma, quindi gli altri ingredienti tagliati, i ceci, la menta spezzettata con le mani e irrorare di abbondante olio.
Far tostare i pinoli in un padellino antiaderente per pochissimi minuti, stando attenti a non bruciarli e unirli al resto.
Appena il tutto sarà amalgamato molto bene, coprire la ciotola con un piatto e lasciare riposare in frigorifero tutta la notte.

Tirare fuori dal frigo un paio d’ore prima di servire (anche d’estate), mescolare e, nel caso, aggiungere un altro po’ di olio.

5 commenti:

  1. ..non resta che aggiungere benvenuta estate :-) in parte delle cose che hai descritto mi ci rivedo anch'io...e quelle code causate dai vacanzieri le conosco bene, ahime'!
    Cous cous forever anche in casa mia! Veloce, no stress e davvero versatile! Il tuo condimento è strepitoso!

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  2. siamo rimaste tu ed io, mi sa...e tu mi capisci bene sul fatto di vivere in un paesino di mare che si rianima solo d'estate e uno non vede l'ora che tutto torni a ritmi normali...per tutto il resto sì: benvenuta estate e largo al cous cous! grazie consu, tanti baci

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  3. Che buono il couscous. L'ho mangiato per la prima volta a Pantelleria e ne sono rimasta folgorata. Da allora lo preparo molto spesso anche a casa. e devo dire che anche i bambini gradiscono. Proverò la tua ricetta, sono sicura che è buonissima.Intanto ti seguo così da non perdermi nulla. Se ti va passa da me. Ne sarei felice.

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    1. Ciao, benvenuta! Eh si il cous cous è proprio buono e versatile: una volta che lo provi non lo abbandoni più. Grazie della visita e degli apprezzamenti, torna a trovarmi!

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  4. in francia ho mangiato parecchio tabulé: secondo me sarebbe piaciuto anche a te e non sembra complicato da preparare!

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