Una casa piccola impone regole molto precise di archiviazione e sistemazione e soprattutto uno stile di vita del tutto particolare. Diverso. Responsabile. (Inevitabilmente).
Ovviamente con qualche eccezione….
Se “prima” trovavo normale, per esempio, dotare il mio guardaroba di un numero di borse variabile tra 20 e 30 considerando le 4 stagioni dell’anno, adesso è diventato obbligatorio ridurre la scelta (con enorme e indicibile sofferenza) alla singola decina…
Identico discorso vale per le scarpe: mentre “prima” era scontato passare 30 minuti buoni a selezionare fra svariati modelli (per lo più affastellati e sovrapposti perché anche l’ordine rigoroso non era indispensabile) per scegliere quello in nuance perfetta col jeans del giorno (anche quello pescato fra 5-6 paia), ora diciamo che la difficoltà della scelta è notevolmente alleggerita, limitata com’è ai 5 modelli che la mia parte di scarpiera può contenere (ma d’estate, con le infradito appaiate a mo’ di sottiletta, ci si può spingere anche a possederne il doppio!!).
Poi certo, esistono anfratti nascosti e angoletti molto segreti che di certo non starò a svelare proprio qui, considerando che la persona con cui divido “equamente” l’esiguo spazio a disposizione potrebbe avere a che ridire….
Discorso ancora più doloroso quello riguardante “gli aggeggi” da poter usare in cucina.
Fruste elettriche sì, frullatore a immersione pure, minitritatutto idem, tolleranza al limite per i 6 stampini monoporzione in ceramica presi coi punti del supermercato e assolutamente non più di 1 stampo per ciambellone.
E 1 da plumcake.
E 2 da muffins (perché’ uno mica fa solo 6 muffins per volta!).
E questo perché i due ripiani dietro al camino per riporre tutto ciò sono inverosimilmente pieni. Traboccano direi. Bisogna aprire con molta cautela lo sportello… e richiuderlo spingendo tutto dentro aiutandosi con l’altra mano o, se occorre, anche con un piede…
Questa situazione ha tuttavia, come tutte le cose , anche i suoi risvolti positivi: oltre al fatto di sperimentare sul campo di poter sopravvivere con una certa tranquillità anche senza lo stampo in silicone a forma di rosa (tanto per citare una delle cose che mi incuriosirebbe maneggiare prima o poi), c’è il fatto di dover aguzzare ogni volta e sempre di più l’ingegno.
Le dosi per quel fantastico ciambellone sono tali da dover usare uno stampo di diametro più piccolo? Pazienza vorrà dire che si infornerà la torta nella teglietta rettangolare e si rinuncerà a chiamarlo ciambellone che non sarà la fine del mondo!
Ma c’è una cosa di cui, dopo aver sperimentato questi buonissimi dolcetti di castagne, e casomai dovesse tornarmi in mente di rifarli, mi doterei senza dubbio a costo di doverlo riporre sotto la mia parte di letto: UNO SBUCCIATORE E SPELLATORE DI CASTAGNE!
E se dovesse svolgere solo una delle due funzioni non lo prenderei: deve essere in grado, inderogabilmente, di assolvere a entrambi i compiti.
Perché sì, garantisco, i dolcetti sono proprio buoni e uno tira l’altro. La loro preparazione è rapida e si risolve, chiacchierando allegramente, in poco più di mezz’ora.
Ma per sbucciare e spellare le castagne calcolate due serate buone davanti alla tv ( a meno che non disponiate di tempo durante il corso della giornata e soprattutto siate disposti a scarificarlo per questa noiosissima operazione).
Mettete poi in conto di ritrovarvi le mani lesse pure loro.
Infine: dotatevi di un bibitone di camomilla rilassante cui poter attingere per affrontare la questione con la dovuta, indispensabile, tranquillità.
E pensate seriamente a inventare e brevettare un aggeggio di questo tipo: una prima acquirente ce l’avete già!!!
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Ingredienti (per circa 30 tartufini)
500 gr di castagne (peso netto dopo averle bollite, sbucciate e spellate!)
150 gr di cioccolato fondente
125 gr di zucchero
30 gr di burro
1 bicchierino di liquore all’anice
6 biscotti integrali
Per decorare:
farina di cocco
codette di cioccolato
granella di mandorle
cacao amaro in polvere
Procedimento
Mettere le castagne in una pentola, coprirle d’acqua e farle lessare per circa 1 ora, quindi scolarle e sbucciarle pazientemente eliminando anche la pellicina (operazione che richiederà svariate ore e massicce dosi di tranquillità). Passarle al passaverdura e mescolarle con lo zucchero, il liquore, il cioccolato e il burro sciolti dolcemente a bagnomaria.
Unire infine i biscotti tritati per dare consistenza all’impasto.
Formare delle palline con le mani leggermente umide e rotolarle nella granella di mandorle o nelle codette di cioccolato o in qualsiasi cosa abbiate scelto per la decorazione,
quindi lasciarle riposare in frigo per alcune ore prima di servirle.
Con questa ricetta (dopo tutta la fatica) partecipo al contest di Matteo, del blog Dentro la Pentola
grazie per la ricetta...in bocca al riccio. matteo
RispondiEliminaAdoro i dolci fatti con castagne!Troppo buoni questi tartufini!Buona settimana,carina!
RispondiEliminaMa che buoni!!!
RispondiEliminaciao Luna! Che ridere, fino alla fine sono stata convinta che l'ammennicolo per le castagne esistesse davvero (mi chiedevo già come mai io non l'avessi...).
RispondiEliminaImmagino te in cucina che fai delle mosse da ju jitsu per chiudere gli sportellini, però hai ragione: la necessità aguzza l'ingegno.
Ma per le castagne mi sa che ci dovremo accontentare ancora per un bel po' di pelarle a mano con tanta pazienza!
I tuoi bacetti devono essere uno sballo; a parte la rottura di scatole per lo "sbucciamento" le castagne sono uno dei miei frutti preferiti.
Grazie per la segnalazione del link mancante! Ho provveduto a sistemare. Un bacione e a presto
Anch'io come Faustidda pensavo che da qualche parte c'era questo sbucciatore...
RispondiEliminaSi vede che sono cotta!
Comunque, è vero, sbucciare le castagne è noiosissimo, però sono talmente buone che quasi quasi è un sacrificio piacevole.
I tuoi magnifici dolcetti ne sono la dimostrazione! :-)
Un bacione e buona settimana
mi piacciono moltissimo le castagne e sono ghiotta di dolci con le castagne...detto qeusto praticamente quest'anno ho mangiato solo due volte le castagne!!!
RispondiEliminami rifaccio con i tuoi irresistibili tartufi!!con il liquore all'anice :P mmmmmmm!!!
restando in tema di anice...stellato...è in arrivo domani la ricettina :))
baciiii
Hai ragione: sbucciare le castagne è un lavoraccio, ma il risultato mi sembra p-e-r-f-e-t-t-o! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaMATTEO: crepi il riccio!! Grazie a te
RispondiEliminaLENIA: li adoro anche io se non fosse per tutta la fatica che si fa a spellarle le castagne! un baciotto grande buona giornata!
MEMOLE: grazie!!
FAUSTA: e tu credi che se fosse esistito realmente quell'aggegino io non mi sarei scapicollata a comprarlo??! Anche a me piacciono da morire le castagne, ma se penso di dover rifare questi dolcetti mi prende un colpo...del resto le castagne sono tanto buone anche così, al naturale: prendi e sbucci solo quelle che vuoi mangiarti, non tutto il chilo insieme!!!
tanti baciotti, buona giornata
GIOVANNA: aspetta: proprio piacevole, il sacrificio, non mi sentirei di definirlo. Potrebbe diventarlo organizzando magari degli incontri a tema. Del tipo: si seleziona un posto a metà strada facilmente raggiungibile dalle varie parti d'Italia, ci si dà appuntamento ognuna col suo chilo di castagne già bollite e pronte da sbucciare e ci si butta nell'impresa tutte insieme allegramente, chiacchierando e spettegolando. Allora sì: potrebbe essere un diversivo carino e divertente! Poi se porti anche uno dei tuoi tè con qualche muffin allora sì, potrei spingermi fino a definire il sacrificio "piacevole"!!
Tanti bacioni Gio, buona giornata
CHIARA: evvai!!!! L'aspetto!!! Grazie Chiaretta bella, tanti baciotti!
SILVIA: grazie!!!! Tanti bacioni, buona giornata!
Wow..deliziosi da provare
RispondiEliminabacioni ciao