Un assaggio dopo tanto tempo, la visione di due colori forti che si
compenetrano, la ritualità di un piatto da consumare, doverosamente, tutti
insieme, possibilmente in tanti, che la polenta mica la puoi fare solo per uno.
Cioè, potresti pure: ma il piatto perderebbe trequarti della
sua magia.
L’ideale sarebbe una spianatoia di legno posta sul tavolo di
cucina, la polenta accomodata sopra e tanto sugo a ricoprirla. Ognuno,
mangiando, si crea il suo vialetto per arrivare dritto al centro, dove viene
posta la carne, in un giochetto antico, quando di carne ce n’era davvero
pochina, a chi fa prima.
Oggi la polenta si mette direttamente sul piatto di coccio,
possibilmente piano, per allargarla meglio, oppure sugli appositi taglieri
monoporzione che un po’ richiamano quella tavolaccia di cui sopra, ma senza troppa
magia.
Poi è unicamente piacere puro: un sapore inconfondibile e
tanti ricordi che prendono a fluire.
La ex casa dei nonni in un quartiere popolare di Roma,
sistemazione solo molto temporanea e trampolino di lancio per il prossimo
girovagare per il mondo.
Al momento ad aver espatriato è solo papà e ad abitare
quella casa solo mamma ed io.
Mio fratello ancora nella mente dell’universo.
Mamma ed io: insieme nel lettone, insieme sull’autobus fino
a casa dell’altra nonna, insieme a fare la spesa, allo zoo e a Villa Pamphili, insieme da
mattino a sera e poi anche nel sonno.
Noi e due amiche del piano di sopra: una mamma e una figlia
anche loro, ma, almeno alla sera, con tutta la famiglia al seguito.
Giochi per le scale, sul pianerottolo o in cortile.
Gli appuntamenti imperdibili con le puntate di Sandokan e di
Heidi.
Io che puntualmente piango ogni volta che parte la sigla di
chiusura del primo, eroe buono le cui sorti preoccupano la mia mente di bambina
fino al giorno successivo, quando il nodo dell’azione sarà sciolto ma un altro
pericolo, laggiù nella mitologica foresta malese, prenderà a turbare i miei
sogni.
Sandokan mi ricorda il mio papà lontano, che non sta in
Malesia ma in Germania, ma che per le mie cognizioni geografiche dell’epoca fa
lo stesso.
Mamma mia, Claudia e mamma sua che si fanno grasse risate
alla faccia della mia sensibilità. Un tantino melodrammatica magari, ma
certamente meritevole di maggior rispetto!
(questa cosa invece mi viene ancora ricordata e
rinfacciata!!)
Gli appuntamenti con la
sora Gina, sempre con l’ago in mano o appuntato alla vestaglietta a piccoli
fiori incrociata sul petto.
Quelli con la sora
Adele, che a turno, Claudia e me, ci misurava sotto il davanzale della
finestra di cucina segnando l’altezza e ci propinava merende prevalentemente a
base di pere che sbucciava ininterrottamente per noi e per suo marito.
Una palazzina di donne, grandi e piccole, dove gli uomini
erano solo di passaggio o di contorno.
Odori per le scale, bagnarole di panni sul terrazzo
condominiale, qualche discesa in cantina per sistemare scatole e pacchi.
E poi quelle cene corali, insieme a Claudia e a tutta la sua
famiglia, qualche volta con la polenta appunto. Naturalmente sulla spianatora, con i suoi due famelici
fratelli maggiori da tenere a bada.
E la richiesta formale inoltrata a suo padre se per quella
sera (e tante altre ancora), la mia amichetta potesse venire a dormire giù da me.
Così nel lettone ci trovavamo in tre!
Poi è arrivato il momento della partenza, di raggiungere
finalmente papà in quel paese freddo e sconosciuto.
E da allora ogni partenza era un pianto, una tragedia, un
distacco che oggi, con internet e skype, i voli lowcost e la globalizzazione,
farebbe ridere, ma che allora provocava vibranti commozioni e sensazioni di
saluti definitivi.
Con Claudia e con nonna, le persone più importanti della mia
vita sociale di piccola donna.
I primi anni sono scivolati così, tra novità e altri
spostamenti, il fratellino nuovo arrivato e l’inizio della scuola.
Poi quando finalmente è arrivato il dono della compitazione,
pur con qualche sottile incertezza tra l'italiano e il tedesco, quei lunghi periodi
di assenza tra un ritorno e l’altro erano intervallati da fiumi di lettere che
andavano e venivano, tra Roma e la
Germania , tra l'Arabia Saudita e Roma, con fame di sapere,
condividere, giocare, sentirsi e coccolarsi, ricordare e conservare, anche a
distanza, anche senza la quotidianità a scandire ritmi e tempi.
A segnare il passare degli anni e sottolineare le persone adulte che, senza
accorgercene, siamo diventate.
Perdendoci alla fine del tutto, perché la vita va così.
Un po’ incanalata un po’ come vuole lei.
Un’ultima vacanza insieme, qualche anno fa, la scoperta di
essere diventate profondamente diverse, ma anche la nostalgia insopportabile di
riportare a galla certi periodi, contesti che non esistono più, spensieratezze
che abbiamo lasciato lì, nella ex casa dei nonni al quartiere popolare di Roma.
L’incapacità ormai di condividere, di dirsi anche dolori e
vuoti esistenziali che, ironia della sorte, sono capitati, identici, a entrambe.
Giochi di bambole, a “signore”
e “a mamma e figlia” rimasti tali,
mai trasformati in realtà, destinati forse a rimanere sospesi in quel limbo
dell’infanzia, dove tutto pareva invece possibile e a portata di mano.
Oppure a essere perpetrati e sublimati in un lavoro che sicuramente non
a caso, entrambe, dopo percorsi strani e molto lunghi, abbiamo scelto e
inseguito.
Voluto e ottenuto.
Fortunate noi, quindi, ad aver realizzato almeno una parte
di quei sogni: per esempio continuando, pure di sguincio, a vivere in quel
mondo fatto di giochi e di bambini.
Da spettatrici ma in fondo anche da protagoniste principali.
E soprattutto quel bellissimo sogno lontano, di trovare
l’altra metà della mela, l’uomo giusto da sposare e da tenersi vicino per
sempre, ecco che, finalmente, ci sei arrivata anche tu!
Allora vai, vola, puntando dritto lo sguardo su quello che
hai, distogliendolo da quello che ti manca.
Che poi forse il segreto della vita, come di una buona polenta,
sta tutto lì!
@@@@@@@@@@@
Claudia si sposa a marzo. La polenta con il sugo di
spuntature e salsicce mi ha fatto pensare a lei.
È un piatto davvero magico: provate anche solo a guardare
nella pentola del sugo
mentre cuoce, a rimestarlo lentamente, a osservarlo da
vicino. Godetevi il profumo intenso che sprigiona e poi condividetela con
chiunque vi stia a cuore!
Ingredienti (per
8 persone)
600 gr di polenta istantanea
10-12 spuntature di maiale
4 salsicce di prosciutto
2 barattoli grandi di pelati
1 carota
1 costa di sedano
1 cipolla
½ bicchiere di vino bianco
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe
Pecorino romano grattugiato da spargere generosamente sopra
Procedimento
Preparare il sugo mettendo gli odori solo tagliati a metà
(non tritati) e la carne in un grande tegame con un po’ di olio. Far rosolare
bene il tutto quindi sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare.
Unire i pelati passati al minipimer, aggiustare di sale e
pepe e far cuocere molto lentamente per circa un paio d’ore.
Una volta pronto il sugo e poco prima di sedersi a tavola
preparare la polenta seguendo le istruzioni sulla confezione (di solito bastano
due minuti e una pila di acqua bollente).
Disporla sui piatti piani, cospargerla di sugo, aggiungere
un paio di spuntature e un pezzo di salsiccia, quindi terminare con una spolverata
generosissima di pecorino.
Lasciarla riposare giusto il tempo di scostare la sedia dal
tavolo e prendere posto e…..
Buona magia!
complimenti bellissimo post mi hai emozionato!!!!e la polenta è la ciliegina sulla torta di questo magnifico post....un abbraccio...p.s.augurissimi a claudia!!!!
RispondiEliminaGrazie, ne sono felice: sei veramente carina!
Eliminati abbraccio forte anche io!!
Quante cose scopro di te in un solo post! Che post meravigliovo pieno, di ricordi, emozioni, nostalgia e tanto amore. I tuoi racconti o mi fanno ridere, o mi emozionano tanto, come quello di oggi, ma sicuramente non mi lasciano mai indifferente, e questo è il motivo per il quale leggo con attenzione ogni riga che scrivi. Le parole di oggi sono talmente belle che hanno quasi oscurato la ricetta che, tra parentesi, adoro e che anche a me evoca ricordi dell'infanzia. Heidi e Sandokan? ma non eri troppo giovane...quelli erano i miei miti pensa che volevo chiamare Marianna mia sorella minore!
RispondiEliminaHai mai pensato di metterti a scrivere seriamente? Sarei la prima fan e tua accanita lettrice. Buona giornata.
...chissà perchè annarituzza bella, ormai non potrei più fare a meno dei tuoi commenti: ogni parola che lasci è una botta di fiducia e autostima che nemmeno il corso più arzigogolato in merito riesce a darti!!
EliminaTroppo carina.
Quello di scrivere è una passione che ho da sempre, ma di lì a pensare di farlo "seriamente" ce ne corre.
Un mio amico, che scrittore lo è per davvero mi dice sempre che ho "pigrizie e paure da superare" e che la scrittura fluisce libera solo quando hai saldato tutti i debiti con la realtà. Evidentemente io ho ancora qualche conto in sospeso!!
ma congetture a parte: la verità è che scrivo tanto e giusto per mio uso e consumo. riempio diari e agende e block notes (perchè scrivere con carta e penna mi è sempre piaciuto molto di più che digitare sula tastiera!!) con tutto quello che mi viene in mente. Nella borsa non mancano mai fogli bianchi e almeno due penne! Il blog è una valvola di sfogo a tutta questa produzione folle e perlopiù intima, e ovviamente avere riscontri come il tuo mi fa sentire molto bene e felice e non posso che ringraziarti tanto di ogni singola parola!! Certo sarebbe molto bello vivere di scrittura (come di arte o di musica).
I libri, le antiche carte geografiche....ci capiamo molto bene!!!
Quanto ai miei idoli di bambina...che troppo giovane? Magari!! Mi sa proprio che abbiamo la stessa età...devo venire a spulciare nel tuo profilo! Io ne ho compiuti 40 ad agosto e perciò Heidi e Sandokan sono proprio della mia generazione: che belli!!!
Il nome Marianna poi, che te lo dico affà quanto mi piace??
Ti mando baci, ma proprio tanti, eh?
buona giornata
Giuro che dalle foto ti davo al massimo 30 anni. Io ne ho fatti a settembre 43. Con il blog i complimenti a volte si sprecano ma, ti assicuro, che quando li faccio a te, li sento tutti. Quando scrivi sul blog non lo fai solo per te perchè condividi con gli altri e per questo non posso che ringraziarti. Io ammiro chi ha questo dono, chi riesce a farti immaginare, sognare, fantasticare con le parole, tu ci riesci.....hai mai fatto leggere a qualcuno del settore quello che scrivi? Al massimo sarà un no e continuerai a far sognare solo me. Buona giornata.
EliminaP.S. Mi sa che prima o poi dovremmo anche incontrarci.
L'adoro!!!!! Me l'ha cucinata (lui è il mago dsei sughi) Riccardo 15 giorni fa.. madooo solo a vedere le tue foto.. mi viene voglia adesso! Mi ti immagini.. ore 10.000 in ufficio.. anzichè il cornetto.. un piatto con polenta e sugo di spuntature e salsiccia! ahahaahahah da ridere.. od a ricovero? boh.. fatto sta che è na bontà.. un bacio e buona giornata :-)
RispondiEliminaE te ce vedo sì: 'mbè che c'è di strano?!! Polenta e salsicce al posto di cappuccino e cornetto sarebbe quantomeno...originale! Potresti lanciare una moda!!! E poi secondo me susciteresti l'invidia di tutti i tuoi colleghi...altro che facce scandalizzate!!
EliminaMia madre mi raccontava che quando era bambina, scendendo le scale per andare a scuola sentiva l'odore meraviglioso provenire dalla casa dei suoi nonni: era sua nonna che per colazione, alle 8 di mattina scaldava per il nonno gli avanzi di polenta della sera prima nella padella di ferro!!!
Quindi ecco, una colazione a base di polenta in fondo mica è così campata in aria!!
tanti baci cla, buona giornata!!
Mi hai fatto emozionare, tanto... mi sono ritrovata tra le righe sul rapporto con tua madre... un post davvero bello e vero, senso di unione e amore, condivisione... complimenti :) Questa polenta fa venire fame solo a guardarla, la mangerei ora :D Bravissima, un abbraccio forte... ma forte forte <3 :*
RispondiEliminaVale, ti metto insieme ad Annarita fra gli "alimentatori" della mia autostima!! Troppo carina anche tu, sono contenta che ti sia piaciuto il mio post e ricambio l'abbraccio forte, fortissimo, stritoloso riempiendolo di affetto!
EliminaTanti baciotti, buona giornata
Un tripudio di bontà....la adoro!!!! un bacio
RispondiEliminaCiao Olga, grazie!!! Che bello riaverti qua! Pure io veramente è da tanto che non passo da te, ma sappi che quella tua torta cioccolatosa e rapidissima non l'ho più dimenticata e da quando sono passata a dirti che l'avevo fatta, l'ho rifatta e rifatta ancora: buonissima!!!
EliminaUn bacione, buona giornata!
Leggerissima! hihihihi! Ma buonissima!!! La mangerei tutti i giorni!
RispondiEliminaSì, un piattino proprio light!! ma è talmente buona che ogni tanto non se ne può fare a meno! Certo, mangiata lì in montagna da te avrebbe qualche marcia in più!!!
EliminaGrazie Rachele tanti baci, buona giornata!
questo piatto mi ricorda tanto la mia umbria;-))
RispondiEliminami piace la polenta e soprattutto quella condivisa in compagnia degli amici!
A chi lo dici francè!! Io adoro l'Umbria: come sicuramente già ti avrò detto, era la terra della mia adorata nonna e tutto ciò che la riguarda mi ricorda lei!
EliminaIl cibo poi è di un buono!!!!
Tanti baci
accidenti che buone!!!!
RispondiEliminagrazieeee!!!
Eliminaè un classico in inverno, strabuona, impossibile non mangiarla, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminavero: impossibile resistere!! Io infatti già ne ho voglia di nuovo, pur avendola mangiata solo una settimana fa!!!!!
EliminaGrazie silvietta, abbracci stritolosi a te!
dev'essere una bomba!!! io adoro la polenta, così sembra squisita! complimenti!
RispondiEliminaGrazie infinite!! Una bomba lo è sicuramente...anche per digerirla, ma insomma, almeno una volta, in inverno, si può fare!!
Eliminatanti baci, grazie di essere passata!
Favoloso immagino che la spuntatura siano le costine o mi sbaglio....salsicce di prosciutto qui non ho mai inteso che esistono o vuoi dire salsicce di maiale....e che il nome alle cose sono diverse mannaggggia regione per regione e non solo anche città della stessa regione...è un piatto favoloso ciaoooo
RispondiEliminaNon sbagli affatto cara Edvige: le spuntature sono proprio le costine!! Quanto alla salsiccia di prosciutto è una variante più "magra" di quella normale, macinata o a pezzi che sia, in quanto nella sua lavorazione viene impiegata una maggiore percentuale di parti più magre del maiale, come la coscia appunto. Sono un po' più grandi delle altre, infatti di solito le taglio a metà se magari le devo servire con altra carne altrimenti comunque ne basta una a testa. Prova a vedere al banco macelleria nei supermercati: c'è proprio scritto "salsiccia di prosciutto" oppure direttamente dal macellaio, sicuramente saprà dartene conto! Qua dove abito io non le trovo in tutti i supermercati, ma negli ipermercati quasi sempre. Poi certo è vero, i nomi cambiano e magari da te si chiamano in un altro modo, vai a sapere.
EliminaComunque, se dovessi trovarle e decidere di provarle, sappimi dire!
tanti baci e grazie!!!
Mi hai fatto emozionare davvero con questo post di ricordi :) Hai un modo di scrivere che conquista e tieni incollati a leggere tutto d'un fiato.
RispondiEliminaQuesto è il tipico piatto che farebbe impazzire mio papà. A lui cederei anche la mia porzione di spuntature ma la polenta non me la leva nessuno :D! Un bacione, buona giornata
Grazie fede, delle bellissime parole: sei tu che hai fatto emozionare me stavolta!!
EliminaQuanto a quel gran buongustaio del tuo papà: il bello di questo piatto è che accontenta tutti e mangiandolo tutti insieme ognuno prende quello che vuole, come più gli piace! Mio fratello per esempio non ama la polenta allora quella sera mia madre gli ha fatto un piatto di rigatoni e glieli ha conditi però con lo stesso sugo, e via: accontentato pure lui!!
tantissimi bacioni e buona domenica
Parto dalla ricetta per passare poi al post... Da entrare ad honorem nella cucina romana. Il sugo di spuntature e salsiccia per la polenta è quello, e non possono esserci dubbi. E' di un buono travolgente. E soprattutto lo sarebbe se servita ancora sulla mitica spianatora dove al centro ci stava la ciccia calda, fumante e sughettosa! Ma ti dovevi spianare la strada per arrivarci. Io che non adoravo la polenta facevo una stradina stretta stretta, perché le spuntature da mangiare e poi succhiare l'osso era la mia passione. Mia madre faceva finta di arrabbiarsi perché sceglievo la strada breve... ma era contenta che almeno qualcosa mangiassi perché ero pressoché anoressica (difficile da credere, vero?). E poi il post ti fa andare alla mente la tua infanzia, la casa dei genitori, gli incontri e i giochi dalla "Sora chicchessia", io un po' più grande di te con altri cartoni animati o altre avventure televisive. Io sono nata che ci stavano due canali televisivi e i programmi iniziavano alle cinque del pomeriggio. La tv era magica per questo! Mica si sceglieva troppo... alle brutte ci stava il triangolino che ti avvertiva che stava iniziando il programma sull'altro canale. punto. E poi è vero... il mondo diurno era abitato pressoché da sole donne e bambini. Io ero un'eccezione... perché il mio papà faceva il guardiano notturno e quindi di giorno era lui che stava in cucina e cucinava (da Dio!). Ma insomma non posso passare da te e scrivere solo due righe come a tutti gli altri? Scateni troppi ricordi e emozioni.... Bacioooooo
RispondiEliminaE perchè non ci fai un post, Elly?? Come sono contenta di scatenare questi ricordi: in fondo la condivisione, oltre le ricette, le foto, i viaggi, è soprattutto questo, no? Quelle emozioni che stanno lì, fanno capolino, da sole magari non uscirebbero mai, poi ecco che leggi qualcosa di qualcun altro, ti scatta una piccola molla dentro e oplà...si apre la diga dei ricordi.
RispondiEliminaChe meraviglia! Beh, da piccola nemmeno io amavo tanto la polenta, però mangiavo le lumache,le rigatelle, che erano la mia passione. e anche le quaglie e il piccione ripieno, tutte cose che oggi...fanno quasi impressione. insomma i gusti cambiano, si cresce, si matura, però le emozioni per fortuna..rimangono quelle!!
Bella che sei! Mi rileggo il tuo commento, che è davvero bellissimo.
grazie mille, davvero.
tanti baci a te