Tutto ebbe inizio in un freddo e piovoso pomeriggio di
febbraio quando, non avendo di meglio da fare, iniziammo a fantasticare su un
ipotetico viaggio nella parte più bassa del continente africano.
Talmente smisurata da rendere necessario (=indispensabile per
due precisini come noi) scompattare tutti i posti da vedere in due (tre,
quattro….) itinerari distinti e separati, che fare tutto in una volta, zompettando
magari da Cape Town fino a Durban ci pareva quasi sacrilego.
Si ponevano poi tutta una serie di altre questioni su
come-dove- quanti posti vedere fra tutti quelli che vorremmo, spalmandoli sul
budget fisso di 14 giorni totali: quale parte privilegiare, se la costa
Atlantica o quella sull’Oceano Indiano, se il Nord-Ovest o il Sud-Est.
Se dedicarsi solo ai parchi sconfinati e alle immense
riserve oppure includere anche le grandi città, se non altro quelle in cui si è
obbligatoriamente (o quasi) di passaggio.
Se mettere il naso pure negli stati indipendenti di Lesotho
e Swaziland o limitarsi a circumnavigarli semplicemente. E non è cosa da
decidere una volta sul posto perché quando noleggi la macchina devi
comunicarglielo subito se intendi “sconfinare” e pur essendo quegli stati
esattamente al centro di alcuni itinerari, varcarne i confini significa pur
sempre attraversare una frontiera. E oltre confine l’assicurazione non ti
copre.
All’inizio solo confusione e due uniche certezze: trovare il
volo più economico e noleggiare una macchina.
Tutto il resto è venuto dopo, con calma, riflessioni
accurate, qualche scornata di coppia e studio matto e disperatissimo.
Da parte dell’amato
bene, s’intenda, perché in casi come questi il lavoro sporco tocca a lui.
Per quanto mi riguarda, a parte scegliere fra opzioni
preventivamente vagliate ed essere interpellata (pretendendo pure di avere
l’ultima parola) su determinate questioni spinose precedentemente sviscerate,
mi sono goduta solo il lato bello di tutta la faccenda, affidandomi al mio MoltoPersonal Travel Assistant……….
Quello
che abbiamo fatto finora:
- Prenotare il volo
più conveniente che allora, cioè 5 mesi fa, era quello diretto al Cairo e farlo
coincidere con un altro da lì a Johannesburg scegliendo tra due, estreme,
opzioni possibili:
-
A) solo un’ora di tempo tra le due coincidenze.
-
B) 6 ore da stazionare nell’aeroporto egiziano in
attesa del volo per Jo’burg.
Una sana via di mezzo sarebbe stato pretendere troppo (anche
per una fannullona dell’organizzazione come me), allora siccome fidarsi è bene
ma non fidarsi è sempre molto meglio, abbiamo optato per la seconda ipotesi
onde evitare scapicollamenti maldestri per i corridoi dei transiti e visti da
compilare (letteralmente) al volo (ragione per la quale il nostro viaggio per
raggiungere il Sudafrica, tra voli effettivi e scali, durerà appena una
trentina di ore totali, roba che manco per arrivare in Australia ci vuole
tanto, ma il costo di un volo diretto non era nemmeno lontanamente paragonabile
a quello fatto di trasbordi vari, e in fondo il bello, almeno per noi, sta
anche in questo avvicinamento lento ma progressivo alla meta…);
- Stipulare
un’assicurazione adeguata che ci copra per una serie di eventualità e per
tutta la durata del viaggio (evitare, al momento della stipula, di leggere
clausole troppo specifiche e un tantino esplicite tipo “rimpatrio della salma”,
che sono di prassi e al limite concedersi giusto una grattatina scaramantica
d’ordinanza).
- Noleggiare una
macchina. La volevamo possibilmente col cambio automatico (tanto per
facilitarci un po’ la vita, considerata la pratica del tutto nuova e
sconosciuta della guida a sinistra) e il portabagagli abbastanza capiente onde
evitare di dover lasciare magari bagagli in vista che non conviene mai, ma lì in
Sudafrica, visto l’altissimo tasso di criminalità, ancora meno.
Per il portabagagli non c’è stato problema, il cambio
automatico invece è andato a farsi benedire perché al momento della
prenotazione non c’era una sola macchina di quel tipo in offerta e quindi
ciccia: viva l’avventura e lo spirito di adattamento! Faremo di necessità virtù
e impareremo (forse) a guidare a
sinistra…..;
- Prenotare anche il
navigatore satellitare (che non è automaticamente incluso, ma che va
richiesto e pagato – abbastanza profumatamente- a parte). Scaricarsi la mappa
del Sudafrica sul tomtom nostro ci pareva più complicato e non del tutto
affidabile. Poi siccome di impicci da portarci dietro ne avremmo giù una
quintalata abbondante, abbiamo preferito evitare di doverci caricare pure
mister tomtom)
- Abbattere la
franchigia, subito alla stipula del contratto (a evitare di dover lavorare
per il resto della vita solo per rifondere eventuali danni);
- Estendere
l’assicurazione della macchina anche a un altro guidatore, che sarei io, che
qui in Italia non guido perché non mi piace e potendo scegliere lo evito come
la peste, ma in giro per il mondo l’investitura ufficiale di ruolo di “Secondo
Pilota” mi emoziona e mi inorgoglisce!!!
Un po’ meno entusiasta è il passeggero che dovrò scarrozzare, ma dopo le
autostrade americane a 18 corsie la guida per me non ha più segreti…..almeno
quella classica, a destra….poi su quella a sinistra naturalmente non mi sento
di garantire…);
- Richiedere la
patente internazionale. Perché le notizie in merito sono contrastanti: chi
dice che serve chi assicura di no, e nemmeno l’Aci (interpellato a mo’ di
Furio-Verdone…) ha saputo chiarirci del tutto la questione, allora siccome noi
saremmo leggermente pignoli (ma va’?!), per non sapere né leggere né scrivere,
l’abbiamo fatta ugualmente: 80 euro, la porti un giorno, la vai a ritirare
quello successivo e passa la paura. Che poi dici: ma sta patente internazionale
che è? Niente di più che una traduzione, che pure uno scolaretto delle
elementari alla prova di inglese potrebbe fare, peraltro vergata su un libretto
di un comodissimo formato lenzuolo…..
- Stabilire un
itinerario di massima e poi definirlo nel corso del tempo, tenendo conto
del budget massimo a disposizione di 14 giorni compresi tra il volo di arrivo e
quello di ritorno e partendo da qualche punto fermo e una domanda fondamentale:
cosa vogliamo (oltre che dalla vita in generale) da questo viaggio in particolare?
Insomma, tenere a freno la (mia) valanga di velleità e
iniziare a formulare ipotesi fattibili. Itinerari praticabili. Scelte
realistiche.
E quindi scegliamo di lasciar perdere Cape Town e il punto
in cui si incontrano i due oceani, le Table Mountain e l’avvistamento delle
balene, per puntare esclusivamente verso Est, senza manco fermarci a dormire a
Johannesburg, in un itinerario esclusivamente “verde” di circa 2000km, così
formulato:
- Golden gate Highlands National park
- Isimangaliso Wetland Park, sulle rive dell’Oceano indiano,
per vedere gli ippopotami a St. Lucia.
- Hluhluwe-Imfolozi Park per vedere i rinoceronti bianchi
e neri che vagano tra il White Imfolozi
River e il Black Imfolozi River;
- Puntatina a Sabie, che di per sé è una piccola cittadina
nemmeno particolarmente caratteristica, ma pare che vanti dei dintorni
spettacolari fra cascate, montagne, canyon oltre che (nella vicina Graskop) un
famoso posticino dove andare a gustare li
mejo pancakes di tutto il Sudafrica, parola di viaggiatori del web;
- Il Kruger, naturalmente, l’autentica icona africana: un
paio di giorni? Tre? Cinque alla fine! Perché l’ecosistema cambia da nord a sud
e come fai a rinunciare preventivamente a questo o a quello?
- Terminando con la visita a qualche riserva per il recupero
degli animali feriti: Mohololo Wildlife Rehabilitation, oppure Rhino&Lion Nature
Riserve;
………e i giorni a disposizione sono finiti!
Non c’è più posto per le grandi città, ma a ridosso di una
grande città ci viviamo e noi stavolta ce ne vogliamo tignosamente tenere alla larga. E pazienza per Durban, Pretoria, la
stessa Johannesburg: sarà per un’altra volta, forse, quando avremo voglia di
affidarci a una guida locale (perché visitare le township in autonomia non è
possibile e di andare a girare per centri commerciali e grandi negozi, dove si
è “al sicuro”, non ci interessa) e fare tutto un altro tipo di viaggio, con
tutto un altro spirito e una diversa disposizione d’animo.
Senza mescolare troppo, senza affannarsi come al solito
saltellando di qui e di là in una corsa infinita.
Natura, animali, tramonti infiammati, albe lucenti, sistemazioni
pratiche, contatto con la terra e i suoi ritmi: stavolta è (vuole essere) solo questo.
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Un classicone dell’estate, ma con personalizzazioni varie in
giro per i blog e per il mondo. La morte loro sarebbe col pomodoro, ma siccome
quest’ultimo meno ne mangio, meglio mi sento ho iniziato a fare la versione in
bianco apportando ogni volta qualche piccola modifica.
Solo una cosa rimane imprescindibile: la polpa delle
zucchine frullata da mettere nell’impasto, in modo che il ripieno sia più
zucchine che carne, più dolce che deciso, più delicato che imperioso.
La consistenza sarà morbidissima e pure della fetta di pane
ammollata in acqua (o latte) e poi strizzata si può fare tranquillamente a
meno.
Da preparare la mattina per la sera, il giorno prima per
quello successivo, che tanto vale la solita storia: più stanno lì, più sono
buone!
Ingredienti (per
6, con dosi abbondanti)
8 zucchine romanesche belle grandi
500 gr di carne di manzo macinata
2 uova
2 cucchiai di pecorino (o parmigiano)
1 ciuffo di prezzemolo
3 spicchi d’aglio (che io evito di tritare ma mi limito a
mettere interi nella teglia tanto per dare sapore)
Qualche foglia di basilico
Qualche cucchiaio di pangrattato
½ bicchiere di vino bianco secco
Olio extravergine d’oliva
Peperoncino
Sale
Procedimento
Innanzitutto munirsi di quell’attrezzo meglio noto (almeno
da queste parti) come scannazucchine
e
svuotarle delicatamente una per una dopo averle lavate, private delle estremità
e tagliate in 3 o anche 4 pezzi, secondo la grandezza.
Raccogliere la polpa in una terrina molto capiente
e
passarla al minipimer. Unire a questa il macinato, sale, pepe, pecorino,
peperoncino, il prezzemolo tritato e le due uova leggermente sbattute.
Impastare bene con le mani fino ad amalgamare tutti gli ingredienti.
Aggiungere al composto pangrattato quanto basta per renderlo
manipolabile e iniziare così a riempire i cilindri di zucchina dopo averli
salati all’interno.
Disporli quindi in una teglia cosparsa di poco olio. Con
l’impasto rimanente formare delle piccole polpettine da rotolare nel
pangrattato. Al termine completare con un giro d’olio, spargere sopra qualche
fogliolina di basilico, più i 3 spicchi d’aglio interi, unire poco meno di
mezzo bicchiere d’acqua e infornare a 180°.
Trascorsa circa mezzora (girare
delicatamente zucchine e polpette e bagnare tutto con il vino bianco.
Proseguire la cottura per altri 30 minuti o comunque fino a
quando inserendo inserendo una forchetta in una zucchina questa risulterà
morbida.
Lasciare raffreddare e gustare tiepide o a temperatura ambiente.
Emozione allo stato puro!
RispondiEliminaHo letto esattamente come se dovessi partire io, l'organizzazione e lo studio che precedono il viaggio mi affascinano tanto quanto il viaggio stesso.
Se pensi che ormai 15 anni fa, per la mia prima volta in Thailandia mi era messa pure a studiare la lingua!!
Peraltro basta un'intonazione differente e cambia totalmente il senso delle parole per cui.....ho taciuto e mi sono dedicata ad altro:))
Troppo bello questo viaggio, non vedo l'ora di sapere il resto!!
Noooo: anche la lingua ti eri messa a studiare?! beh che coraggio però: una cosa bellissima!!
EliminaLa penso come te sulla fase dell'organizzazione: è affascinante e "adrenalinica" tanto quanto il viaggio stesso!
Bacioni e grazie!
La mia è invidia allo stato puro..... buona però, perchè vorrei venire con voi. Ma quanto siamo simili Lunetta, anch'io faccio esattamente le stesse cose prima di un viaggio ed già parte del viaggio stesso, spesso però sono da sola perchè il marito mi lascia carta bianca...pure troppo. Ora con Dario non facciamo questi viaggi, aspetto che cresca un pò. Ce ne sarebbe uno che sogno da anni, nella foresta del Borneo da Birutè che cura gli oranghi (ne ho uno adottato a distanza) 15 gg immersi totalmente nella natura.....prima o poi... intanto mi godo il tuo...vi penserò...fate i bravi e divertitevi.
RispondiEliminaHai adottato un orango a distanza, che meraviglia!!! Quando ho letto questa cosa (senza avere il tempo, fino a questo momento, di rispondere :-((( ) l'ho raccontato subito a mio marito!! Quello nella foresta del Borneo è uno dei viaggi che ho in mente da un sacco di tempo, da quando vedevo sandokan in tv e leggevo le imprese della Tigre di Mompracen! Immagino quindi quanto potrebbe piacere a un bambino!!! Dai che appena dario sarà più grande realizzerai questo sogno!
EliminaPer la partenza e i saluti c'è ancora tempo: partiamo a fine agosto, quindi passerò sicuramente a trovarti nel tuo blog prima di allora!
tanti bacioni annarituzza bella e buona giornata! ( sì ma poi ti scrivo per sapere di questa cosa degli oranghi: mi piace troppo!!)
O mamma mia ma voi due siete perfetti.. cacchiarola che stra-organizzazione!!!! sarà un viaggio fantastico... Intanto io mi gusto le zucchine ripiene.. con pure le polpettine intorno!!!! bacioni cara
RispondiEliminaGrazie Claudietta ma mi tocca ammettere che il merito è tutto dell'amato bene: io quanto a organizzazione, almeno nel lungo periodo (...perchè poi nella quotidianità sono peggio di Furio!!), sono piuttosto sciatta e approssimativa. Mo' sai quanto si gongolerà leggendo tutti questi complimenti....
Eliminamille bacioni, buonissima giornata!!
invidia somma per il tuo viaggio.
RispondiEliminameno per le zucchine, che io conosco solo in questa maniera (al sugo non mi piacciono), fatte in padella, saporite e delicate al contempo, una delle cose + buone da fare al mondo con la carne tritaa, insieme a polpette e polpettone...
Enjoy!
Pure io le facevo in padella qualche volta!!!! Infatti pensandoci, perchè non le faccio più così? Ora non so perchè decido di affrontare il caldo a colpi di cotture al forno...mah!!!
EliminaA bella de casa, come stai? è tanto che non passo da te, sono rimasta alle scarpe fucsia con le borchie!
bacioni enormi!
Ma siete organizzatissimi!!! Che bel viaggio, poi facci sapere! :D Amo le zucchine, in ogni modo e le mangio spessissimo... le tue sono invitantissime e poi quelle polpettine... aaaah ho di nuovo fame! :D Complimenti, un bacione e buona serata :**
RispondiEliminaGrazie Vale bella, anche a me piacciono tanto le zucchine e soffro d'inverno quando trovo solo quelle scure, molto acquose e per niente saporite, perciò me le godo ora cucinandole in tutti i modi!!!
EliminaTi mando baci a profusione!!!
ma bravissima tesoro,sei molto precisa,non vedo l'ora di vedere le foto,sono felicissima per voi....ottime le zucchine ripiene,ho già l'acquolina :))))
RispondiEliminaGrazie tinuccia bella, il tipo molto preciso, come dicevo qua sopra a Caludia, in realtà è mio marito, ma non glielo diciamo troppo che si momnta la testa! (...e poi tocca sempre vedere sul posto se è stato bravo oppure no...magari ha sbagliato qualcosa nella prenotazione e ci ritroviamo a dover attraversare il sudafrica in autostop!!!!).
EliminaTantissimi bacioni, buona giornata!
Sud Africa, WAW! Io mai stata ancora!! Ottima organizzazione, sei peggio di me ahahahahahahah e le tue zucchine ripiene, ne vogliamo parlare: superlative! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminabeh oddio, leggendo i vostri di viaggi, pure voi state un pezzo avanti!!!!! E io ho parlato a lui delle vostre scorribande in Asia, gli ho fatto vedere pure alcune foto: sarà ora di cambiare giro prima o poi, ma sai già che in quel caso sarai la prima a saperlo visto che ti contatterò per chiederti un po' di cosette!!
Eliminabaciottoni e abbracci a te silvietta!!
E pensare che ero convinta persa che l'organizzatrice fossi tu. Che fossi tu a cercare, spulciare, prenotare... Quanto ci si può sbagliare nella vita!!! Hehehehe!!!! Bel viaggio, comunque e ottima scelta. Probabilmente avrei voluto anche io una full immersion nella natura dopo un anno di corse nella grande città!
RispondiEliminaMa questo è anche un blog di cucina, vero??? E allora i miei complimenti per questa bella infornata di zucchine e polpettine. Mi hai dato un'idea veramente golosa per me che sono sempre alla ricerca di alleggerire i piatti... Buonissime!! Bacione!!! Ma soprattutto divertitevi!
A bella!!!! Nooooo: io l'organizzatrice? Io sono la sciattona della situazione, quella che va a traino e possibilmente combina pure qualche casino! Se hai avuto l'impressione di una precisina-perfettina-rompiballe in altre occasioni però non hai avuto tutti i torti perché di fatto nella vita di tutti i giorni sono così, diciamo però nell'imminenza delle cose perché poi sul lungo periodo mi perdo: non sono lungimirante né pragmatica...per tutto questo c'è lui!
EliminaTanti bacioni Elly bella, buona giornata!
SOno capitata qui per caso, che dire! Complimenti per tutti I tuoi viaggi, ma soprattutto per le tue ricettine ^_^
RispondiEliminaSono ora una tua fan se ti va passa da me ^_^
Ciao francesca, benvenuta e grazie!
Eliminapasserò sicuramente a trovarti. Un bacione, a presto!
Wow che bella vacanza che vi aspetta. Organizzazione di tutto punto, io sarei una frana…e mezza! Aspetterò curiosa il reportage che già immagino sarà meraviglioso. E intanto mi godo le tue gustosissime zucchine ripiene :D! Ho comprato anch’io quell’aggeggio con l’intenzione di usarlo per le mele ma me l’ero già dimenticato. Ottima scusa per inaugurarlo. Un bacione, buona giornata
RispondiElimina