"A casa non s'arriva mai, ma dove confluiscono vie amiche, il mondo per un istante sembra casa nostra" (H.Hesse)

lunedì 28 ottobre 2013

L’umore di oggi - Ciambellone con amaretti e mele


Il solito copione ogni anno.
All’inizio ufficiale dell’inverno, che per la sottoscritta coincide (almeno mentalmente), con il ritorno all’ora solare (benché la persistente manica corta e l’infradito a oltranza non aiutino a crederlo proprio fino in fondo), si assiste, nel giorno che precede la fine dell’orario legale, alla consultazione frenetica e spasmodica di tutti gli orologi di casa, per conoscere l’ora esatta.
Questo non perché non si sia capito bene il meccanismo (di per sé lapalissiano) del mettere gli orologi un’ora indietro, quanto per il fatto che l’amato bene (non si sa bene per quale oscuro motivo) decida di compiere la delicata operazione già dal giorno prima.
Generalmente senza avvisarmi.
E solo dietro minaccia quest’anno ha evitato di farlo anche con la MIA sveglia, il MIO orologio, i MIEI cellulari (che fanno da soli, come qualsiasi altro dispositivo elettronico, ma lui sarebbe capace, nella concitazione del momento, di portare il suo indispensabile contributo anche lì).
Salvo guardarmi con compatimento quando tutto tronfio annuncia: “Io per domani sono già a posto”, lasciando intendere che chissà quali catastrofiche conseguenze potrebbe avere il non aver seguito il suo esempio e rimesso gli orologi…il giorno prima!
Scusa” – ribatto io nell’illusorio tentativo di instillargli un briciolo di poesia nell’animo forgiato, provato, inaridito da anni di addestramenti militare “cosa c’è di meglio che alzarsi alle 10 (minimo) come ogni domenica mattina, guardare l’orologio e (solo a quel punto) togliersi la soddisfazione di rimetterlo indietro di un’ora sapendo così che la mattinata del dì di festa, una volta tanto, non sarà andata a farsi friggere proprio del tutto?
Ma a niente valgono queste allusioni poetiche (che lui molto semplicemente chiama “autopreseperilculo”), salvo poi sbagliarsi (perché anche i pragmatici falliscono!!) a puntare la radiosveglia….
Oggi, lunedì, ore 5.30.
 Un suono acuto, stridulo, impossibile da ignorare ci arresta il sonno, i sogni e pure i battiti cardiaci per un fugace attimo, trascinandoci violentemente fuori da quella condizione (semi)beata che precede il risveglio,
quando apri un occhio ma ancora non sei del tutto cosciente,
quando capisci che ti devi alzare ma ancora non hai la piena lucidità per smadonnare a dovere,
quando nascondi la faccia sotto il cuscino concedendoti ancora cinque minuti pensando a quanto sarebbe bello invece continuare a dormire per tutto il giorno.
Ma stamattina niente di tutto ciò: passaggio sogno/veglia in un nanosecondo e guadagno della posizione eretta a colpi di reni che solo quando rinsavisci capisci che potresti anche esserti strappato qualche muscolo.
Alla faccia della ginnastica posturale e dell’ “alzatevi sempre molto lentamente, girandovi prima su un fianco e restando qualche attimo così…” .
Come no.
Ma il movimento inconsulto è stato istintivo, anche perché quella specie di allarme antiaereo a  intermittenza continua a suonare (e tu ancora non capisci nemmeno perfettamente se nel frattempo ti sei svegliato o stai facendo solo un bruttissimo sogno).
Imperterrito, fracassando i timpani, squarciando il silenzio dell’alba, che al confronto pure il continuo abbaiare del cane del piano di sotto passa inosservato.
Riducendo brutalmente al silenzio tutti gli uccellini che dagli alberi avevano preso allegramente a cinguettare salutando il nuovo giorno.
Poi vedi lui, che armeggia (maldestramente) con la radiosveglia, quella che di solito elargisce note e musichette non sempre gradite ma che comunque è tenuta a un volume così basso che tante volte (per fortuna) manco la sento.
Perchè poi io in realtà odio la radiosveglia con tutto il suo corredo musicale, che la radio mica lo sa di che umore sono quella mattina per potermi mettere la musica giusta.
E mica lo sa che un ritmo sbagliato, non in linea con l’umore del momento, rischia di farmi alzare con il piede pure quello sbagliato e rimanere in assetto di guerra per tutte le restanti ore della giornata (figuriamoci una semplice sirena stridula come quella di oggi!).
Infatti per non correre rischi io sono quella che nei rarissimi casi in cui deve svegliarsi prima dell’amato bene usa una sveglietta dei cinesi che ha pure la luce incorporata e che si avvale di un tradizionalissimo cicalino dal suono discreto ma efficace.
Abbastanza acuto ma non del tutto assordante.
Neutro e senza rischi.
Questo nelle eccezioni.
Di norma invece sono quella che si avvale della sveglia umana (puntata un’ora dopo la sua, quando sta con un piede già fuori la porta, la valigetta in mano e il treno che fischia in lontananza...) dispensatrice di bacetti, lievi carezze e paroline dolci il tutto rigorosamente senza profumo, perché il dopobarba di primissima mattina a me fa venire la nausea….
(del resto può sempre metterselo dopo avermi svegliata e se non fa in tempo perchè è tardi pazienza, questione di priorità)
Sono una tipa viziata io. E magari un filo esigente (po' esse).
Ragione di più per pretendere di sapere all’istante il motivo percui nessuna delle mie due sveglie abituali questa mattina abbia funzionato e al loro posto mi ritrovi invece questa specie di raglio asmatico sparato a tutto volume.
ma che…?! ’mannagg…!! mavaff...!!! ecco no, allora: ho sbagliato pulsante!” (ma va?) quando ho regolato tutti gli orologi IERI MATTINA ho anche puntato direttamente la sveglia (mi pare ovvio), ma ho azionato il bip anziché la radio…
L’importanza  e l’utilità di portarsi avanti….
Ergo, nonostante il brusco risveglio, l’umore di oggi è un misto di:
Soddisfazione.
Gaudio.
Gratitudine nei confronti della vita.
Perché c’è sempre una giustizia, a questo mondo.
E pure la radiosveglia si è voluta vendicare!!!

;-)

@@@@@@@@@


Questo dolce l’ho visto fare a La prova del cuoco una settimana fa (ma io ho aggiunto le mele). Questa volta però mi sono ricordata che la ricetta si poteva trovare facilmente anche in interne e mi sono risparmiata di stenografarla al volo come mio solito…
Veloce è veloce, niente da dire, se non fosse per tutte le ciotole e ciotoline che servono all’uopo. Sarà che personalmente odio la pratica di montare le chiare a neve e i tuorli da un’altra parte: perché è tempo in più e perché sono già due ciotole diverse da dover lavare poi.
Ma a parte questi dettagli tecnici…la torta è buona, molto soffice e con il sapore netto del marsala. A mio parere l’aggiunta delle mele le conferisce decisamente una marcia in più interrompendo l’effetto “mappazza” di un po’ tutte le torte da merenda o colazione eccezion fatta per quelle allo yogurt che risultano sempre estremamente morbide e umide.
-Ho ridotto lo zucchero di 50 gr e per i miei gusti era già abbastanza dolce così
- Gli amaretti in superficie tendono a bruciacchiarsi, quindi eviterei di metterceli e li butterei tutti all’interno
- Per la cottura sono stati sufficienti 35 minuti anziché i 60 dichiarati dall’autrice ma è vero che ogni forno è diverso dall’altro.


Ingredienti (per uno stampo da 24 cm)
 4 uova intere
 250g di zucchero semolato (io solo 200)
 150g di farina 00
 150 g di fecola
 ½ bicchiere di olio di mais
 ½ bicchiere di marsala
1 piccola mela golden tagliata a fettine sottili
Succo di limone
 1 bustina di lievito per dolci
 15 amaretti (circa 50 gr)
Un pizzico di sale

Procedimento
Sbucciare e tagliare la mela a fettine quindi spruzzarla di succo di limone per non farla annerire. Montare gli albumi a neve con il pizzico di sale, sbattere i tuorli con lo zucchero, quindi aggiungere il marsala e l’olio e successivamente la farina e la fecola mescolate prima con il lievito. Da ultimo incorporare delicatamente le chiare montate a neve. Mettere sulla base della teglia imburrata e infarinata, metà dell’impasto, spolverare con una parte degli amaretti tritati grossolanamente  e aggiungere i pezzetti di mela,
 coprire con altro impasto e terminare con i restanti amaretti (oppure metterli tutti direttamente nell’impasto ed evitare quest’ultimo passaggio).


Infornare a 160° per 35-40 minuti e come al solito affidarsi alla prova stecchino!

10 commenti:

  1. I tuoi post hanno il potere di farmi sorridere e di vedere il lato spensierato di ogni momento della giornata.
    Un abbraccio e buona settimana!

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  2. Ti farei sentire la sveglia del cellulare di Riccardo..è una roba da fracassarti il timpano.. e da far svegliare tutto il palazzo.. Odiooo le sveglie.... Ottimo il ciambellotto invece.. baci e buona settimana :-)

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  3. diciamo che poi almeno svegliarsi anche se prima e non proprio nella maniera più dolce possibile, con questa ciambella rimette un po' di pace con il mondo!

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  4. oh, ecco una cosa buona, che se la trovassi sul tavolo della cucina il giorno dopo, punterei la sveglia con le trombe dell'apocalisse!

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  5. vero, il fatto che nel primo pomeriggio faccia già buio mi mette tristezza, riconsoliamoci con il tuo ciambellone!! Un abbraccio SILVIA

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  6. A 46 anni io non ho assolutamente capito come funziona sta faccenda dell'ora.
    Avanti ma a che ora??
    Il pc fa tutto da sè...e il cellulare...e la tele???
    Meno male che non ho altri strumenti a disposizione, diversamente le domande sarebbero enciclopediche e le risposte....inutili, ogni anno chiederei le stesse cose.
    A me la cosa sembra complessa.
    Forse non dovrei farmi un vanto di un limite così evidente:((((

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  7. buono buono buono buonissimo questo ciambellone!!!! amaretti, mele e marsala e che te lo dico a fa!!!!!
    ma sai che anche mio padre il giorno prima è già risintonizzato sul nuovo orario, e ogni volta ci casco! quello è il giorno più confuso dell'anno, mi da un fastidio! :)
    io che nn amo troppo i bruschi cambiamenti sai che faccio? lascio il mio orologio da polso sempre sulla stessa ora :))
    prendo un paio di fette di dolce e vado ;)
    bacioniiiiiiiii tanti tanti tantissimi!!!!!

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  8. Io invece ogni volta mi chiedo come si fa ad avere tanti orologi e nessuno che segni la stessa ora. Mio marito in ufficio quell'orologio appeso al muro non la cambia mai così fa prima. Il ciambellone con gli amaretti e le mele mi sembra ottimo...voglia di tortinr fatte in casa. Bacio Luna.

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