Capitava, opportunamente, proprio in quella giornata lì:
di sistema nervoso già ampiamente provato per tutta una serie di fattori
dipendenti dal contatto col mondo esterno.
Che uno mica vive sul cocuzzolo di una montagna tibetana o
in qualche anfratto ben celato della foresta amazzonica.
Per quanto, l’idea di
organizzarsi in tal senso è sempre più pressante…
Capitava, dunque, come ogni volta un tantino a sproposito.
Ma vado a spiegare. Non sempre succede di avere la casa in
ordine e tirata a lucido tutta quanta.
Diciamo che, nonostante le striminzite dimensioni della
stessa, tale evento accade piuttosto di rado, specialmente in periodi di super
lavoro.
Non che questo rappresenti la massima aspirazione della mia
vita, s’intende, tuttavia qualche volta ha il potere di riconciliarmi col mondo
e con i miei latenti ma fastidiosi sensi di colpa pungolanti quando magari
realizzo che non ho più niente da mettermi perché devo decidermi a stirare o
che l’Amato bene sta affogando negli starnuti a ripetizione (pure fastidiosi
per chi li ascolta, vi dirò..) ed è costretto a pasteggiare ad antistaminici e
olio essenziale di menta piperita perché l’allergia alla polvere gli si è
improvvisamente (e inspiegabilmente…) aggravata.
Ma il tempo è sempre quello che è e quindi ecco, se la
cucina è pulita il bagno ha bisogno di interventi imminenti; se il letto è
rifatto i mobili sono pieni di polvere; se i panni sono stirati il frigo è
vuoto e l’intero vano a disposizione è occupato solamente da una crosta di
parmigiano e qualche carota raggrinzita.
Perché magari è questione di priorità: un giorno tocca
mettersi lì di buzzo buono a smaltire la montagna di panni da stirare, un altro
giorno bisogna assolutamente rimuovere la polvere dai mobili perlomeno per uno
slancio di umana pietà verso chi ne è allergico, un altro ancora c’è da
sistemare le piante sul balcone e fare tutta quella serie di invasi e travasi
rimandati da quando erano fuscellini microscopici (e ora appaiono,
inspiegabilmente, come baobab dalla crescita incontrollata)…il tutto poi nello
spazio temporale compreso tra il momento del risveglio e quello di uscire di
casa.
Quindi cronometro alla mano, minuti contati e alcuna
possibilità di ritardi di sorta. Di sgarri di alcun tipo.
Tre ore, non un minuto di più: via al tempo!
Succede tuttavia, almeno ogni tanto, anche il piccolo
miracolo che le ore, per qualche rarissima e astrusa congiuntura astrale, siano
un po’ di più e quindi di avere a disposizione (che fortuna!!) una intera
mattinata da spendere variamente tra bagno, cucin(ett)a e camera da letto:
spolverare e passare l’aspirapolvere; lavare i pavimenti e cambiare la biancheria;
stendere il bucato e raccattare finalmente tutte le scarpe lasciate sparse in
giro, dall’ingresso fino alla soglia della camera da letto, come in un percorso
a ostacoli.
E di poter allegramente svolazzare tra un’incombenza e
l’altra riuscendo pure, una volta tanto, in quell’impresa (lussuosissima) di
trovarsi tutto pulito e sistemato, tutto contemporaneamente.
Sfatte magari, ma tanto contente.
E so’ soddisfazioni grandi, eh?
Manco si trattasse di una mattinata da trascorrere a farsi
massaggiare e coccolare in una Spa!
Ma pensare di tornare a casa ed essere accolti da un
profumino di pulito e nessun dovere da assolvere nell’immediato futuro, io lo
assimilo a una sorta di trattamento benessere casalingo e rustico, ma parimenti
rigenerante, di conforto e di coccola fatta da me stessa per me medesima. Mica
cavoli.
E pazienza se per la smania di fare tutto ciò si finisce
proprio sulla soglia della scadenza del tempo massimo a disposizione: si vabbè
ci si catapulta fuori a razzo e ci si scapicolla a prendere il treno, ma rimane
pur sempre quella prospettiva impagabile di rincasare con la leggerezza di chi
s’è tolto dalle scatole tutti i compiti più rognosi, e tutti quanti insieme!
Succede anche però, di infilare la chiave nella toppa di
casa al rientro pregustandosi già tutta la scena allestita autonomamente con
tanta cura e di ritrovarsi davanti uno spettacolo di questo genere
E di trattenere il fiato.
E anche l’urlo che, teoricamente, ne potrebbe scaturire.
Connettendo a fatica.
Che se fossi un fumetto avrei sulla testa solo una grande,
enorme, sconfinata nuvola densa, stracolma, strabordante di parole.
Non tutte gentili, s’intende.
“Ciao amore, attenta se
vai in bagno che è sporco per terra: ho deciso di ristuccare tutte le
mattonelle, che quelle fughe non mi piacevano più”.
Ah sì? Uh
grazie, manco ci avevo fatto caso io, pensa te.
Pavimento?
Quale pavimento? Io non vedo niente.
Il cervello s’è disconnesso. Si rifiuta proprio.
Embè certo,
quelle fughe caro mio, ne convengo, non si potevano proprio guardare, era pure
ora che ti venisse in mente di rifarle da capo.
Una per una.
Ed eleggendo, fra i 365 giorni disponibili, esattamente
questo.
Perché una pavimentazione senza le fughe giuste è come una
giornata con i minuti contati: snervante.
Ma che so’ ste
fughe, poi?? Ma non te l’eri (ri)fatto da solo sto pavimento, e mica una sola,
3 volte!! tutte nei ritagli di tempo, quindi con lavori in corso durati mesi e
mesi?!
E mo’ non ti
piacciono le fughe?? Ma dovresti adorarle, ste fughe, come minimo!
E una valanga di pensieri di questo tipo si affastellano,
premono, pizzicano, fanno a botte per uscire.
Ma non posso, che il rischio, al momento, è altissimo.
L’autocontrollo è allo stremo, la frustrazione alle stelle
ma, eroicamente, resisto!
Perchè penso alle conseguenze: nel caso mi partisse del tutto la brocca mica potrei addurre come movente un
pavimento appena lavato?!
Sarebbe poco decoroso e un filo avvilente per me;
espressione massima di tutti i più triti clichè: dalla casalinga frustrata alla
moglie rompiballe; dalla maniaca ossessivo-compulsiva per la pulizia
all’attaccabrighe che cerca ogni pretesto per litigare. Che in effetti siamo
seri: si può litigare per un pavimento?!
(ma ricoprirlo di insulti sì, perlomeno si dovrebbe).
Fino allo sfregio massimo di passare per la solita guastafeste.
E rischiare di ritrovarsi non si sa come pure dalla parte
del torto tacciata di stanchezza o nervosismo proprio no, eh?
“okkei grazie, tanto mi lavo solo le mani- (e sgocciolo per terra e
non mi curo certo di passare la pezzetta sul lavandino e lascio tracce di
schiuma in ogni dove)- e riesco subito”
“Ma sei appena tornata! E dove vai?”
“A prenotarmi un
pacchetto di 3 giorni in una Spa!”
@@@@@@@@@@@@@
A me la verdesca fino a poco fa non piaceva, poi ho provato
a farla così, ed è diventato quasi il mio piatto preferito.
Più che altro perché è gustoso, saporito, ma soprattutto
comprende secondo e contorno insieme e preparandolo in anticipo, in modo da
doverlo poi solo stiepidire la sera quando si rientra, offre la possibilità di
prolungare la seduta al centro benessere di cui sopra…;-)
Ingredienti (per
2)
700 gr di verdesca in tranci (peso da congelato)
300 gr di piselli
2 carote
1 cipolla
½ dado vegetale (meglio se senza conservanti né glutammato)
250 ml di latte (io uso quello a ridotto contenuto di
lattosio)
Qualche cucchiaio di farina 00
Una manciata abbondante di prezzemolo tritato finemente
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe
Procedimento
Far scongelare la verdesca lentamente in frigorifero, anche
tutta la notte, quindi sciacquarla per togliere gli ultimi residui di ghiaccio
e metterla su uno scolapasta. Tamponarla con carta da cucina e tagliarla a
pezzi non troppo grossi.
Preparare separatamente i piselli facendo scaldare in una
padella un filo d’olio, mezza cipolla tritata e le due carote tagliate a
rondelle sottili. Quando iniziano a sfrigolare e prima che prendano colore,
unire i piselli, allungare con un po’ di brodo ottenuto sciogliendo il mezzo
dado in un pentolino di acqua e far cuocere a fuoco basso.
Tuffare i dadi di verdesca in una ciotola con la farina e
ricoprirli bene scrollando l’eccesso. Scaldare poco olio in una padella e
metterli a soffriggere rigirandoli una sola volta molto delicatamente. Quando
saranno dorati da entrambe le parti, unire il latte, il prezzemolo tritato,
poco sale e una macinata di pepe e
coprire abbassando la fiamma e lasciando cuocere senza mescolare per
15-20 minuti secondo lo spessore del pesce.
A metà cottura, unire anche i
piselli, sempre evitando di mescolare, e finirli di cuocere insieme alla
verdesca unendo, se necessario, un altro mestolo di brodo per mantenere morbido
il tutto.
Per stiepidirlo e mangiarlo in un secondo momento basterà
aggiungere un altro po’ di latte e lasciarlo qualche minuto su fuoco dolce.
ahahahah che ridere Luna...prendi il lato positivo:il tuo lui ha una grandissima pazienza con i lavori di precisione...sapessi quanto ci mette il mio per un lavoro cosi...faccio prima a pagare qualcuno di sicuro...complimenti anche per il piatto,sai quanto adoro il pesce...baci,buona giornata:)
RispondiEliminaEcco, mi pare un'ottima idea: vedere il lato positivo di tutta la faccenda!
EliminaGrazie tina bacioni e buona settimana!!
Ahahaha Luna che ridere mi fai!!! mi sembri me.. ragioni esattamente come me.. ed hai poco tempo come me.. e pure te sei della serie "ma che cosa sono le fughe!" ahahaahahahahaahahahaha che ridere... Dai dai.. coraggio! La verdesca (che ogni tanto non so come mi viene da chiamare ventresca O_O) l'ho mangiata solo un paio di volte.. ed in scatola! Ottima la ricetta di oggi con psielli.. baci e buona giornata :-)
RispondiEliminaCara cla: mal comun e mezzo gaudio e allora sono contenta di poter condividere queste stranezze dei mariti!!!
EliminaQuanto a verdesca/ventresca, sono abbastanza ignorante in materia ma credo di poter dire che si tratti di due cose diverse: la prima (Prionace Glauca) è detta anche squalo blu e di quello in effetti si tratta.
La ventresca invece è la parte addominale, più pregiata e più morbida del tonno rosso ed è venduta appunto sia fresca sia sott'olio.
Magari esisterà pure una ventresca di verdesca, se tanto mi dà tanto...ma comunque, per assonanza i due nomi tendono ad essere inevitabilmente confusi!
Tanti bacioni bella cla, e buona settimana!!
E' una ricetta fantastica che voglio anch'io fare assolutamente!!!
RispondiEliminaGrazie fammi sapere allora se la proverai!!
Eliminabacioni!
A parte le fughe..che la prima volta nominate pensavano dicessi che le mattonelle si erano date alla fuga....kla tua ricetta non fa una piega. Grazie e ciaooo
RispondiElimina...è quello che di primo acchito ho pensato anch'io!
EliminaGrazie a te cara edvige e tanti baci!
Oooh Luna... ti capisco, sai? Eheheheeh mi hai fatto morire dal ridere ma come non capirti??? :D Hai avuto un self control pazzesco, direi! :D Buonissima questa verdesca, segno la ricetta! :) Un bacione e complimenti :)
RispondiEliminaGrazie mille cara Vale, dalle varie testimonianze ho capito che i mariti sono tutti abbastanza simili via, e immagino quindi di essere in ottima compagnia quanto a pazienza e self control!!
EliminaTanti bacioni e buona settimana!!
Una cascata di insulti non so se sarei riuscita a trattenerla..... XD
RispondiEliminaPovera Luna.. Ti capisco.. Hai fatto il tuo "dovere" diciamo, ti senti a posto con la coscienza e sai che tornando a casa potresti quasi avere qualche momentuccio di relax, toglierti i vestiti della giornata e metterti "comoda", magari un po' sul divano a vedere qual programma che adori, ma dato l'orario di trasmissione ti è pressoché impossibile guardare.. E invece.. Eh.. Invece..
Complimenti per l'autocontrollo, davvero! XD
eh....sono anni e anni di studi intensissimi (bugia! era un momento particolarmente propizio sennò una pioggia di insulti non gliel'avrebbe levata nessuno!!!).
EliminaGrazie giada, bacioni e buona settimana!
E queste so' soddisfazioni!!! Ho urlato io per te alla vista della foto!!! E lo avrei messo IN fuga pena una matterellata sulla testa!!! Hai un autocontrollo invidiabile bimba, con tutta la buona volontà al posto tuo non ce l'avrei fatta a non espoldere! E spero proprio che il pacchetto alla Spa l'hai prenotato sul serio :D!
RispondiEliminaGustosa e colorata la verdesca cucinata così. Ottimo suggerimento, un che di primavera nel piatto in questo grigio autunno fa bene anche allo spirito. Un abbraccione, buona giornata
Sì in effetti la foto, con tutte le conchiglie è più estiva che altro, ma il fatto è che col caldo che faceva ancora la scorsa settimana e il tempo grigiolino, a me era proprio venuta voglia di mare, altro che!
EliminaQuanto al resto cara fede..una materellata in testa è quello che lo aspetta qualora dovesse decidere di ripetere l'operazione fughe in qualsiasi altro posto della casetta...m'hai dato un'ottima idea!!
baciotti a profusione e buona settimana!!
noo..altro che urlo a vedersi una scena simile!io settimana a Dubai mi sarei prenotata!spero tutto bene ora.ottima la ricetta decisamente molto interessnate!
RispondiEliminaEcco! Questa è un'altra magnifica idea!!
EliminaDa tenermi buona per un'eventuale prossima volta!!
Grazie cara Lucy, tanti baci e buona settimana!!
Senti, a me tuo marito sta simpatico, penso di avertelo già scritto...: non ti annoi mai con lui, certo non è un tipo prevedibile!!! Quanto alla ventresca, sulla bontà della ricetta ti credo sulla parola: ho fatto voto di non mangiarla mai più (è terribile...)!!!
RispondiEliminaA Fraaaaa ma che fine hai fatto???!!
EliminaBello rileggerti!!
Non hai tutti i torti. Sul consumo consapevole ho ancora moltissimo da imparare e qualche volta, prima faccio poi un pochetto mi pento e informandomi meglio mi vengono proprio gli scrupoli.
Come in questo caso per l'appunto.
diciamo che è il suggerimento per farci qualsiasi altro tipo di pesce, per esempio il baccalà che ha un sapore molto forte e che in questo modo verrebbe stemperato.
Quanto alla simpatia di mio marito innegabilmente simpatico lo è...ma qualceh volta lo strozzeresti proprio!"!
Che dire... ci vuole pazienza con questi mariti e le loro pensate imprevedibili ahahahah!
RispondiEliminaNon conosco la ventresca... mi segno la tua idea e se ti va passa a trovarmi, ho un premio per te!!
http://saporiinvaligia.blogspot.it/2012/11/pain-depices-con-nocciole-e-cioccolato.html
WoW, ma grazie, arrivo subito!!!!
EliminaBaci baci e buona settimana!!
Mi sono rivista in tutto quello che hai scritto.... Se tu avessi parlato lui con la faccia contrita avrebbe pensato che a) sei una rompipalle b) ti stanno x venire c) ma guarda tu io faccio i lavori x lei e guarda come mi tingrazia ...... L'autocontrollo e' tutto ma poi una SPA e' necessaria. Ricettina da provare. Bacio.
RispondiEliminaMetterei il punto b al primo posto, tutti gli altri sono perfettamente allineati con quanto succede ogni volta che si avanza una protesta pure timida....ma allora è vero: so' tutti uguali??!!
RispondiEliminaAzzarola, che ce tocca sopportà!
No, la Spa è proprio VITALE!! Considerando che siamo tutte nella stessa situazione, organizziamo un pullman la prossima volta, che magari ci fanno pure lo sconto comitiva!!
Bacioni enormi cara Annaritra e buona settimana!!