Pungente, asfissiante, fastidioso.
Di marcio e di muffa.
Di cantine vecchie e di umidità.
Di stantio e di decomposto.
Ho dimenticato qualcosa fuori dal frigo e con questo caldo
sta deambulando autonomamente per casa?
Ho trascurato di controllare a fondo le scadenza dei
prodotti in dispensa e qualcuno che si trova lì, a nostra insaputa, dai tempi delle guerre
puniche, ha iniziato a vivere di vita propria?
Devo finalmente decidermi a tenere costantemente aperta
l’antina dello scolapiatti che lì, nell’angolo cottura, l’aria circola poco e
crea ristagni di questo genere.
Le ipotesi si affastellano senza sosta.
Ma anche considerazioni di altro genere.
Mi preoccuperei se fossero semplicemente scarpe da
ginnastica lasciate incautamente in salotto.
Mi rifiuto di crederlo: un tale risvolto, considerata
l’entità dell’effluvio, sarebbe indice di un problema gravissimo, sicuramente
patologico, obbligatoriamente da curare.
Presso uno bravo.
Che sia saltata la fognatura in bagno?
Crollato il controsoffitto e rivelato un cimitero di insetti
non ancora del tutto mummificati?
Un attentato a base di armi batteriologice?
Una residua fialetta di carnevale contenente puzza di uovo
marcio?
Saluto l’amato bene continuando ad annusare l’aria.
“Ho una sorpresa per
te!!” mi annuncia lui tutto fiero.
E dal tono direi che si tratti di una bella notizia, anche
se nulla al momento mi porterebbe a crederlo.
Mi porge un piatto, da lui composto con moltissimo amore,
come aperitivo.
Per me.
Delle fave, un liquidi denso e chiaro (miele?), un
mucchietto di – sembrerebbe – marmellata scura, dei ritagli di pane azzimo
integrale.
E scaglie di formaggio.
L’aspetto effettivamente è molto invitante.
Avvicino il naso.
L’odore viceversa è quanto di più repellente.
E lo dico da amante folle del gorgonzola.
Ma non è possibile che poche scaglie abbiano appestato aria
in quel modo.
Che cos’è? -
Azzardo con cautela.
Certo è che se avesse intenzione di avvelenarmi non
ricorrerebbe a tanta platealità.
Magari userebbe più discrezione.
“Un collega è andato a
Matera, volevo farti una sorpresa e gli ho chiesto di portarmi una forma di cacioricotta
che ti piace tanto, ma lui mi ha riportato questo: si chiama Toscanello, è
di-vi-no!”
Continuo ad annusare perplessa, finché supero la diffidenza,
assaggio e…. mi si schiude il paradiso: meraviglioso, da solo o con il miele o
perfino con quella che scopro essere marmellata di mirtilli.
“scusa, ma va servito
proprio così?” mi informo dallo chef della serata
“noooo, quella è una
mia iniziativa perché mi sono ricordato che a te piacciono tutte ste cose
strane…”
Core ingrato che non sono altro.
Si vabbè, ma tutta sta puzza, allora?
“Sarà la crosta
esterna, in effetti dopo averlo tagliato mi sono lavato le mani tre volte ma
ancora mi è rimasto l’odore….”
E da quel giorno, l’intera forma di Toscanello giace, sempre
più scarna per gli attacchi ripetuti, nel ripiano più basso del frigo.
Lontana da ogni altro cibo per evitare contaminazioni
Ben chiusa per impedire esalazioni mefitiche.
Accuratamente maneggiata per conservarla al meglio e senza
rischi.
E ogni volta che se ne deve prelevare una porzione, magari
da offrire a eventuali ospiti, l’operazione taglio viene effettuata ben prima
dell’orario di arrivo, a finestre rigorosamente spalancate, aerando il locale
prima di soggiornarvi nuovamente.
Poi le mani si lavano col dentifricio o con del succo di limone,
al pari di quando si maneggiano l’aglio o le cipolle.
E nonostante tutte le accortezze non è raro vedere sguardi
perplessi sui volti dei nostro convitati al loro ingresso nella casetta.
Ma basta assaggiarlo per credere ciecamente nel fatto che
l’apparenza inganna.
E pure la puzza.
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Ingredienti per 4
persone
4 zucchine a botte
Un panetto di tofu da 150 gr
10 olive nere denocciolate
1 cucchiaino raso di curcuma in polvere
1 scalogno
1 spicchio d’aglio
1 pizzico di peperoncino in polvere
Un goccio di vino bianco (meno di mezzo bicchiere)
Pangrattato
Basilico secco
Olio extravergine d’oliva
Sale
Procedimento
Lavare le zucchine, asciugarle e tagliare via la calotta.
Svuotarle con l’apposito attrezzo, raccogliendo la polpa in una terrina, e
cuocerle a vapore (compresi i “coperchi”) per circa 7-10 minuti al massimo.
Dopodichè scolarle, passarle sotto il getto dell’acqua
fredda, e metterle a testa in giù per eliminare
bene tutta l’acqua.
Nel frattempo tritare lo scalogno e scaldarlo in una padella
antiaderente con poco olio e lo spicchio d’aglio intero leggermente
schiacciato.
Aggiungere la polpa delle zucchine e farla cuocere per
qualche minuto schiacciandola con un cucchiaio di legno. Salare, insaporire con
il basilico secco e una punta di peperoncino, quindi aggiungere il tofu
sbriciolato, le olive tritate al coltello e la curcuma.
Sfumare con il vino e alzare la fiamma per farlo evaporare.
Lasciare insaporire il tutto ancora per qualche secondo,
aggiungendo, se necessario, un mestolino di acqua calda.
Quando sarà freddo, unire qualche cucchiaio di pangrattato e
lavorare un po’ il composto.
Ungere una pirofila con un filo d’olio, passare un foglio di
carta assorbente all’interno delle zucchine, salarle, cospargerle di
pangrattato.
Riempirle con il composto di tofu e spolverizzarle di
pangrattato. Rimettere i “coperchi” al loro posto e passare in forno già caldo,
a 180° per una decina di minuti.
Ahahahaahah immagino che puzza... Ma sai cosa? i formaggi più puzzosi son tra quelli più buoni! Mi piacciono pure le tue zucchine ripiene.. col tofu.. da provare ora che ho scoperto di amarlo! baci e buon lunedì :-D
RispondiEliminabuone, queste te le copio (ma senza tofu), anche se non sarò mai brava a scavarle così perfettamente come hai fatto tu!
RispondiEliminaevvai! Almeno in casa era tutto perfettamente lindo :)
RispondiEliminae poi l'amore dell'amato è stratosferico, più del sapore del formaggio
:)
Cla
ahahahaha....sarei schiattata io con quella puzza!!! Però è vero di solito i formaggi che 'puzzano' sono molto buoni, bisogna soffrire!!!
RispondiEliminaMi piacciono tantissimo queste zucchine con il tofu e la curcuma!!!!
Prendo nota eh!!! ;-)
Un bacione!!!
...eh beh si sa che il formaggio ha quell'odoraccio pungente che, mannaggia alui mannaggia!
RispondiEliminaPensavo che alla fine lo avessi messo nella ricetta...invece l'avete fatto fuori così senza un vero perchè....una scaglia alla volta. Mi fai morire, ti vedo sulla porta mentre ti si accavallano i pensieri riguardo alla puzza e poi è l'amato bene che pensa ate che carino.....l'unica volta che il mio ha fatto un gesto così mi ha portato (secondo lui) un'orchidea spontanea trovata in giro lungo il fiume....era una pianta infestante che ancora non riesco a far fuori dopo anni.. Bravo il maritino.
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