Gira e
mettete bene, l’otto dicembre, festa dell’Immacolata nonché giorno designato
all’allestimento dell’addobbo natalizio, è giunto anche da queste parti.
Ma il
dilemma del come lo faccio quest’anno
l’albero nemmeno s’è posto, che pensare di imbarcarsi come tutti gli anni
per andare da Ikea a comprarne uno vero da restituire poi a fine festività era
fuori discussione.
Non solo per
la ristrettezza degli spazi del salotto trasfigurato e già abbondantemente
occupato da lavatrice, forno, piastre elettriche, attrezzi dell’amato bene
precedentemente ricoverati nell’apposita casetta in giardino e attrezzi
appartenenti ai muratori che per paura che glieli rubino durante la notte hanno
chiesto asilo dentro casa (e parliamo di martelli pneumatici e frullini, mica
di mazzetta e scalpello).
Non solo
perché in tutto questo variegato suk, un albero di natale, e figuriamoci tutto
il villaggio del presepe, non avrei proprio saputo dove piazzarlo.
Ma
soprattutto perché anche solo il pensiero di tirare fuori tutti gli addobbi,
accatastati nell’altra casetta per gli attrezzi ubicata in terrazzo, sarebbe
stato puramente utopistico.
Non per la
scomodità di arrivarci mediante strettissima scala a chiocciola (come ce li
abbiamo infilati, così li avremmo ritirati fuori), quanto per il fatto che ora
sono seppelliti sotto svariati altri scatoloni derivati dallo sbaraccamento
generale che ha preceduto i lavori. Pentole, servizi di piatti e bicchieri,
teglie, stampi, libri, tutti i mobiletti del bagno del piano di sotto,
suppellettili, gingilli, quadri, quadretti, mensole e bacheche sono
inesorabilmente e confusamente confluiti nel ricovero di fortuna fino a data da
destinarsi. E quindi ecco, ripescare, nel casino generale, proprio lo scatolone
degli addobbi di Natale poteva essere frutto giusto di un gran colpo di fortuna.
Ma almeno un filo di lucine lo
compreremo, no?
- piagnucolo incitando l’amato bene a
vestirsi e andarlo a comprare, che tanto i cinesi sono aperti pure l’otto
dicembre.
Lui nicchia,
che per lui mettere un filo di lucine non è comprarlo, srotolarlo e attaccarlo
alla presa come in tutte le normali famiglie. Bensì equivale a mettersi a
scartocciare fili, predisporre impianti, allacciare interruttori in modo che quando accendi la lampada di sale almeno ti
si accendono pure quelle.
Encomiabile per
carità, ma è ovvio che passi la voglia.
Così a
vestirmi e uscire di casa sono io, che nel giro di poco rientro, srotolo,
attorciglio il filo sulla scala (con gli scalini smontati perchè lui, già che ci siamo, li sta riverniciando uno per uno..), inserisco la spina e via.
Poi arriva
lui e l’impianto sofisticato lo fa lo stesso, ma intanto ho ottenuto le mie
lucine intermittenti.
Oltre a
quelle, prendo, per disperazione, delle tristissime decorazioni dorate da appiccicare ai mobili.
Sarei
tentata di comprare pure un minipresepe e ammennicoli vari ma poi penso allo
spazio risicato in cui deambuliamo/mangiamo/dormiamo e mi trattengo. In
compenso lungo la strada scorgo dei signori che stanno potando dei pini, così fermo
la macchina, mi avvicino e raccatto qualche ramo,
fra cui uno completo di
pigne.
Siccome mi
sembra ancora poco natalizio, mi scortico un po’ per staccare da una pianta
vicina anche dei rametti dotati di bacche rosse (e spine). Le quali dopo una
serata appena di termosifoni avvizziscono e si rimpiccioliscono, ma il colore
rimane intatto e questo è ciò che conta!
Il resto lo
fanno una famigliola di ceri rossi comprati all’Ikea che vanno a sostituire le
miriadi di candeline (e relativi portacandele natalizi) che di solito
allestisco sopra il camino (quest’anno travestito da cucina e ospitante tutto
l’aramentario di olio-aceto-sale-pepe).
Quando, nei
giorni successivi, i muratori entrano a prendere il caffè accennano pure a
entusiastici apprezzamenti. Ci vuole così poco del resto.
È la
giornata della prima gettata di cemento: c’è aria di felicità, vento di speranza e stato di fibrillazione.
Solo il
capomastro è pensieroso e butta lì la domanda quasi a bruciapelo.
Ma rubano proprio tanto da queste parti la notte?
Passo
rapidamente in rassegna i possibili motivi di un simile dubbio che mi sembrava già abbondantemente fugato e risolto.
Poi capisco.
E rispondo,
altrettanto di getto.
Che non ti
venga in mente di piazzarmi in salotto pure la betoniera.
@@@@@@@@@@@
Oltre agli
addobbi in questo periodo girano per casa anche interi cesti di frutta secca.
Se vi avanzeranno delle noci potreste farci questo plumcake soffice e con la
piacevole nota croccante delle noci, per una colazione golosa e robusta. A
prova di muratori.
Ingredienti
150 gr di
gherigli di noci
150 gr di
farina d’orzo macinata a pietra
150 gr di
zucchero di canna
100 ml di
latte di riso
50 ml di olio
di semi
3 uova
1 bustina di
lievito
1 bustina di
vanillina
1 pizzico di
sale
Procedimento
Preriscaldare
il forno a 180° e tritare
grossolanamente le noci. Sbattere le uova con lo zucchero e il sale fino a che non diventano gonfie e spumose,
quindi aggiungere l’olio e il latte.
Unire progressivamente la farina setacciata con il lievito e la vanillina e da
ultimo le noci. Versare in uno stampo da plumcake oliato e infarinato e cuocere
per circa 30-35 minuti.
Ricordo quando stavamo mettendo su casa e il nostro unico segno natalizio era un misero alberello alto sì e no 15 cm. che ci faceva tristemente compagnia, eppure era il nostro primo Natale insieme e il calore veniva dal nostro amore reciproco: ecco, questo è quanto percepisco dalle foto che hai postato... l'atmosfera del tuo cantiere è calda e stupenda, tanto che nemmeno un albero di tre metri riuscirebbe a regalare se non vi si respirasse l'amore :)
RispondiEliminaUn bacio (ed una fetta di plumcake, pleaseeee....)!
Dolce tatiana❤❤❤grazie mille! Un plumcake tutto per te!!
EliminaDai.. quasi quasi direi che si respira più aria natalizia da te che da me.. con uno striminzito albero e mini presepe senza grotta.. senza muschio.. ma solo con pupazzetti messi su una mensola.. lontani dalle grinfie di Zoe... Per il resto.. dai.. si sbrigheranno e casa sarà nuovamente pronta! Festeggiamo la prima gettata con una fetta di questo plumcake dall'aspetto goloso.. smackk e buona settimana :-*
RispondiEliminaAhaha povera zoe chissà che farebbe per avere un alberello di natale addobbato di tutto punto da poter sradicare pezzo per pezzo!! Grazie cla tanti baci
EliminaUna volta albero più un presepe con tanto di laghi monti ecc nella camera della figlia ad opera di marito..zzo. Albero ad ogni costo vero adoravo l'odore di pino e mi ricordava quando piccola...48-50 l'albero si addobava con le candele vere che si accendeva poco altrimenti gocciolavano e si consumavano troppo presto e i soldini erano pochi. Si salvava durante l'anno e si chiedeva a tutti le carte d'argento dei cioccolatini caramelle ecc. ed in queste si avvolgeva la noce, la nocella, anche dei sassetti, poi arance e mandarini e si legava con il filo...da cucito messo doppio. Alla Befana si mangiava tutto quello che era rimasto....ben poco si sotituiva la caramella o altro con un pietrino:D
RispondiEliminaOrmai sono anni che l'albero è finto ma un ramo fresco lo prendo e mi vendico con le luci ne ho tante e di ogni colore. Il presepe è poi diventato di mio nipote ed è rimasto li ora ha 18 anni non gli interessa più. Bello e buono. Un abbraccio e buona serata.
Che bellissimo racconto edvige, grazie! Adesso a 18 anni no, ma magari tuo nipote ricoprirà più avanti il valore inestimabile di quel presepe e vorrà allestirlo nuovamente. Anzi ne sono sicura! Tanti abbracci a te e a maritozzo
EliminaCredo che sia l'aria che si respira che fa Natale, non gli addobbi!!!! Per cui tenete duro e vedrai che l'anno prossimo ti potrai sbizzarrire!!!
RispondiEliminaQuesta è anche l'occasione giusta per mandarti la mia slitta carica di auguroni di Buone Feste brillantinose!!!
Che carina mila, grazie infinite! Ricambio gli auguri di buon Natale e ci aggiungo baci e abbracci!!
Eliminareceupererai tutto l'anno prossimo!!!
RispondiEliminala scala illuminata è carinissima
Grazie fede!!! Tanti baci.
Eliminaio l'albero non lo faccio da anni, ormai non ho posto in casa e poi con Maya (dog) ho desistito del tutto! Prendo una fettina del tuo plum cake (mai usata la farina di orzo) e ti auguro Buon Natale e Felice Anno Nuovo!! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaIo invece adoro fare l'albero e restare a guardarlo: quest'anno mi è mancato proprio tanto!! Grazie Silvietta, tantissimi auguri e felice anno nuovo anche a te!
Eliminaahahah... Luna, sei veramente un numero! Alla fine hai fatto tantissimo; hai addobbato la tua casina in rifacimento in modo perfetto, ricreando la giusta atmosfera come il periodo natalizio merita. Hai fatto decisamente più di me, che sono stata presa da pigritudine e poltronite infinita. Il prossimo anno sarai invitata qui, come "personal decorator" (uh... uh... il mio inglese! ...). E vengo al dolce che ho già salvato. La farina d'orzo bio-macinata-a-pietra ce l'ho, comprata in un impeto di entusiasmo (compro farine come tu compri ammennicoli natalizi) e naturalmente ancora intatta, lì, ad aspettare... la tua torta! Immagino che goduria per i tuoi muratori... a parer mio non te li scollerai tanto facilmente e, anzi, è probabile che rallentino pure i lavori viste le colazioni. E, credimi, prima o poi la betoniera, in salotto, ce la ritrovi! Un bacione carissima e davvero, tanti, tanti, tanti auguri di cuore :*
RispondiEliminaci sto!! Mi piace fare la personal decorator! ahahah. faustina bella, infiniti auguri e baci e abbracci a te!
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